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Autore: kamy    27/01/2015    2 recensioni
[Fa parte di DBNA].
Il rapporto che intercorre tra Vegeta ed il suo nipotino preferito: Vetrunks.
Dedicata a Ladydarkprincess che l'aveva richiesta.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Lunch/Tenshinhan, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Adventures '
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Ringrazio anche solo chi legge.

Scritta sentendo Lost in the echo.


Cap.3 Fine della punizione

Vegeta raggiunse la balaustra di ferro, vi si sedette e successivamente si sdraiò appoggiando la schiena contro la parete color crema della Capsule Corporation. Chiuse gli occhi ed il vento gli scompigliò le ciocche larghe quattro dita dei suoi capelli a fiamma. S'inumidì le labbra passandoci sopra la lingua e le socchiuse, inspirando ed espirando ripetutamente.

“Passa a prendermi, non preoccuparti e basta!”. Sentì la figlia parlare in lontananza e strinse gli occhi. Dal giardino sotto di lui proveniva odore di rose, di erba appena tagliata e di foglie umide.


Voleva qualcosa il mio nipotino preferito?” domandò. Il bambino davanti a lui sporse il labbro inferiore ed incrociò le braccia.

Tono unico” ribatté. 

Vegeta alzò un sopracciglio e gli scompigliò i capelli a fiamma color glicine passandoci la mano.

Davvero? Non sapevo di avere un unico nipote” disse ironico. Il più piccolo sbatté un piede per terra gonfiando il petto e alzando il capo.

Hai solo tre anni, non credi sia troppo presto per rivaleggiare con me in fatto di orgoglio?” domandò Vegeta. Gli ticchettò sulla fronte un paio di volte con l'indice. Vetrunks chiuse gli occhi, strinse i pugni fino a sbiancare le nocche ed i suoi capelli si tinsero di color dell'oro. Un'aura dorata lo avvolse e quando riaprì gli occhi aveva le iridi color verde-acqua.

Sei troppo giovane per tutto questo potere” bisbigliò Vegeta.


La porta si aprì, l'uomo si voltò e vide venire Bulma verso di lui.

“Cosa c'è, donna?” chiese.

“Ti vedo meditabondo, successo qualcosa?” domandò Bulma. 

Vegeta corrugò la fronte e incrociò le braccia, stringendole al petto muscoloso.

“Nulla” ribatté secco. 

Bulma guardò il quadrante del proprio orologio da polso e rialzò gli occhi sul saiyan.

“A quest'ora ti alleni” ribatté. Il principe ghignò e alzò le spalle.

“Non sono così prevedibile” borbottò. 

Bulma sospirò e scosse la testa.

“Per tirarti fuori un solo pensiero ci vogliono le tenaglie” si lamentò. Il vento le faceva ondeggiare la corta capigliatura ai lati del viso e le ciocche le colpivano la pelle pallida.

“Neanche le tenaglie mi piegano, Bulma” ribatté l'uomo. Si mise in piedi sulla balaustra e spiccò il volo, sentendo la terrestre sospirare. Sfrecciò nel cielo azzurro, socchiuse gli occhi sentendo l'aura del nipote incrementarsi e si diresse in quella direzione. Atterrò davanti alla palestra di Pan e guardò oltre le finestre all'interno. Nel buio intravide un'ombra alta fino al suo ginocchio, raggiunse la porta e abbassò la maniglia, spinse l'uscio ed entrò.

- La palestra dovrebbe essere chiusa, Pan è rientrata ed era con Trunks. Perché la porta è aperta? - si domandò. Si richiuse la porta alle spalle e aprì la luce. Guardò suo nipote al centro del tatami e inarcò un sopracciglio.

“Cosa stai facendo?” chiese.

“Nonno, dimmi, questa è la mia potenza solita?” domandò il ragazzino. 

Vegeta si massaggiò il collo e negò con la testa.

“No, il tuo potenziale non era così basso neanche ai tuoi due anni” rispose.

“Ebbene ero alla massima potenza” ribatté Vetrunks. 

Vegeta lo raggiunse, gli s'inginocchiò davanti e gli mise la mano sulla fronte.

“Eppure non hai la febbre”. Valutò e Vetrunks ridacchiò.

“Ho usato una parte del mio potenziale per creare delle barriere alla mia potenza” spiegò.

Vegeta impallidì e batté un paio di volte le palpebre.

“E perché mai avresti fatto una cosa del genere?!” domandò. 

Vetrunks si morse l'interno della guancia e aggrottò le sopracciglia.

“Semplice, per non mettere più in pericolo nessuno. Le abbatterò man mano che sarò capace di gestire quella determinata potenza. Posso metterle e toglierle anche a seconda della situazione. Così la prossima volta non ci andrò pesante con degli stupidi bulletti” rispose.

Vegeta sospirò e lo abbracciò, stringendolo a sé.

“Era tutto un modo per convincerti ad allenarti di nuovo?” domandò. 

Vetrunks lo abbracciò a sua volta, chiuse gli occhi, inspirò l'odore del nonno e gli strofinò il viso sul petto.

“Sì. Ci sono riuscito?” chiese. Vegeta lo prese in braccio rimettendosi in piedi.

“Tsk, sì, piccola peste” brontolò. Vetrunks sorrise.


  
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