VIII
La balconata
protesa sul lago regalava indubbiamente uno scorcio mozzafiato, ma con tutti
gli alberi che aveva attorno, dai peschi ai ciliegi fino all’acero rosso sulla
sinistra, era necessario spazzarla più volte al giorno per evitare che i
clienti si ritrovassero a camminare e a desinare su di un letto di foglie e di
petali.
Non
era raro che tale compito toccasse ad Alicia, il più delle volte poco prima
dell’apertura o nei rari momenti in cui non c’era nessuno a godersi il
panorama.
Con
l’oceano e le sue correnti miti, solo parzialmente arrestate dall’ampia baia in
cui sorgeva, Kyrador era soggetta a cambiamenti
climatici piuttosto repentini, tali da permetterle di passare da mattinate
gelide e nevose a giornate quasi primaverili, regalando così ai più temerari la
possibilità di gustare un caffè all’aperto anche nel bel mezzo della stagione
fredda, senza contare che, avventori o meno, vedere la balconata coperta di
foglie o comunque maltenuta non poteva dirsi una bella cosa per un locale
raffinato ed elegante come il Coeur Bleu.
Quella
mattina era particolarmente fredda, e anche se portava la pesante giacca di
lana color vino che faceva da contorno all’uniforme Alicia non si sentiva quasi
più le dita, serrate malamente attorno al manico della scopa.
Alzati
gli occhi verso l’acqua, incrociò alcune barchette e un paio di canoe,
domandandosi cosa ci trovassero tutte quelle coppiette di tanto romantico in
una gita sul lago con un simile freddo.
Eppure,
un po’ sentiva di invidiarli.
Lei
non aveva mai avuto un fidanzato, se si escludeva una cotta infantile per un
compagno di classe in quarta elementare, eppure in qualche modo anche lei voleva
sentirsi corteggiata, viziata, e avere attorno un ragazzo che spasimasse solo
per lei, pronto ad esaudire ogni suo capriccio ricoprendola di attenzioni.
Questo
però non le aveva impedito, soprattutto negli anni del liceo, di allontanare
molti possibili spasimanti, forse perché li considerava troppo immaturi o pieni
di sé per meritarsi la sua fiducia, ma ora che quel treno era passato si
domandava se e quando il destino si sarebbe mostrato disposto a concederle un’altra
occasione.
Un
po’ si stupiva di questi suoi pensieri, visto e considerato come avesse sempre
guardato con una certa sufficienza quelle dimostrazioni d’affetto esagerate di
molte sue amiche nei confronti dei loro ragazzi, però finché si trattava di
qualche coccola così, per sentirsi apprezzati, non doveva essere una così
brutta cosa.
Una
folata di vento gelido le scompigliò i capelli infilandosi nel vestito, ma
mentre ancora stava tremando una morbida sciarpa di lana le si avvolse attorno
al collo, dandole un po’ di sollievo.
Alzato
e voltato lo sguardo, i suoi occhi si incrociarono con quelli di Claudio.
«Basta
così. Qui finisco io. Se aspetti ancora ti verrà un’influenza colossale.»
Claudio
era l’ultima persona da cui Alicia si sarebbe aspettata un gesto di gentilezza
così apparentemente spontaneo. Eppure, andando via, non riuscì a non sentire
uno strano calore, che andava oltre alla piacevole sensazione della sciarpa che
le sfiorava la pelle.
Nota dell’Autore
Eccomi qua!^_^
Dopo un colossale periodo di
tempo, ho deciso di riprendere in mano questa storia.
Da adesso in poi però, tranne
eventi occasionali, non si tratterà più di capitoli lunghi ed elaborati, ma
piuttosto di drabble e altri capitoletti
autoconclusivi riguardanti i vari personaggi che gravitano attorno al Coeur Bleu.
Inoltre, ho deciso di fare un
piccolo esperimento.
Dal momento che, per l’appunto,
si tratta di storielle autoconclusive, voglio lasciare anche a voi lettori la
possibilità di crearne alcune. Ora che conoscete tutti i personaggi, se ne
avete voglia, date pure vita alle vostre storie, mandatemele e io le inserirò
accreditandovele.
A presto!^_^
Carlos Olivera