Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: rainbowpastels    28/01/2015    3 recensioni
Giovanna è una ragazza come tante, ha 18 anni, si nasconde dietro un blog come tanti adolescenti. Grazie alla sua capacità di scrittura le verrà offerto un lavoro inaspettato che non potrà fare a meno di rifiutare.
La sua vita sarà stravolta completamente: nuova famiglia, nuovo paese, nuova vita, nuovi amici e, forse, nuovo amore.
Genere: | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma è tutto pronto?” chiesi in agitazione “potrebbero arrivare da un momento all’altro!”
“Stai tranquilla, la casa non è mai stata così pulita, ho cucinato un sacco di roba buona e tu sei bella e talentuosa.” Disse lei abbracciandomi.
“Ma se poi non gli piaccio? Se mi trovano antipatica o cose così?!”
“Ascoltami bene, se ti hanno mandato quella lettera significa che sei speciale e che sei quello che stanno cercando!” mi diede un bacio sulla fronte “Adesso fai un bel respiro e preparati a sfoggiare uno dei tuoi sorrisi più belli!”
Non fece in tempo a finire la frase che suonarono alla porta.
“Su, vai ad aprire! Io vado a infornare la cena!” mi fece un cenno.
 
Ok GioGio adesso ti calmi. Non sono cannibali, non ti mangeranno!
“Salve!” cominciai “Sono Giovanna! Piacere di conoscervi! Entrate pure! Accomodatevi in salotto vado a chiamare mia madre e sono subito da voi!”
 
“Mamma, vieni ti prego, non riesco da sola… Sono troppo sotto pressione!” la implorai e per fortuna mi seguì.
 
Ci accomodammo in salotto e Mark prese subito la parola: “Come avrai capito dalla lettera e dalla telefonata sono uno di poche parole” ridacchiò “Allora Giovanna, hai deciso cosa fare?”
“Io ecco…” mi madre mi diede una gomitata “Io ho deciso di accettare definitivamente la vostra proposta!”
“Perfetto! Allora benvenuta nella famiglia!” disse allungandomi la mano.
“Grazie mille signor Lynch!” risposi stringendogliela.
“Ah, chiamami solo Mark!” mi strizzò l’occhio “Ora veniamo alla parte più difficile… Le bestie sedute sui vostri divani sono i miei figli,” risero, oddio sono troppi, “sei una ragazza sveglia, non penso avrai problemi a ricordare i nomi! Loro sono Riker, Rydel, Rocky, Ross e Ryland” disse indicandoli.
“Oddio quante R…” dissi un po’ sconcertata e scoppiarono tutti a ridere.
“Te ne ricorderai presto, fidati!” disse Mark “Ah, dimenticavo, partirai con noi la prossima settimana, per la casa non preoccuparti, verrai a vivere con noi, starai in stanza con Rydel!” aggiunse prima di seguire mia madre in cucina.
 
“Ok, quindi, ciao!” dissi rompendo il silenzio “Dovete scusarmi, non mi ricordo più i vostri nomi… Prometto di impararli entro domani!” aggiunsi in imbarazzo.
“Non preoccuparti!” disse uno dei ragazzi, penso fosse il più grande tra tutti, “io sono Riker, piacere! Il tizio che sembra Gesù è Rocky.” Disse indicando uno dei due ragazzi castani.
“Ehi! Non sembro Gesù!” ribatté lui,
“Io sono Ross! E lui e Ryland” disse l’altro biondo.
“E io ovviamente sono Rydel!” disse la ragazza seduta accanto a me.
“Ok, ce la posso fare!” dissi io.
“Ehm, scusa se te lo chiedo, ma quando siamo arrivati abbiamo notato un canestro in giardino… È molto scortese se andiamo fuori e vi lasciamo qui?” chiese, penso Ryland.
“No no, andate pure!” gli risposi “la palla è nel capanno degli attrezzi, dovete gonfiarvela con il compressore!”
“Ricevuto!” disse Rocky alzando i pollici.
 
“Scusa per i miei fratelli…” mi disse Rydel.
“Non preoccuparti! Sono divertenti!” le risposi con un sorriso “Dai vieni, ti faccio vedere la mia camera!”
 
Camera mia era piccolina, era dipinta di lilla e bianco e aveva dei disegni su ogni centimetro possibile.
Era un ambiente davvero spartano, una scrivania, un letto a due piazze e un armadio. Erano tutti quei disegni a renderla in un certo senso speciale.
“Li hai fatti tu?” Chiese lei indicando le pareti.
“Si, è da quando sono piccola che ricopro il muri di scarabocchi vari!”
“Sono meravigliosi! Quando saremo a casa ridipingeremo la nostra stanza! Ti va?” chiese lei “Così forse ti sentirai un po’ più a casa!”
“Sarebbe fantastico Rydel!!”
“Chiamami Delly! La nostra camera sarà l’invidia di tutti!” disse mettendomi un braccio attorno al collo.
“Ragazzi è pronto da mangiare!!” sentimmo urlare dalla cucina.
“Andiamo prima che i miei fratelli finiscano tutto!” disse ridacchiando Delly.
 
La tavola era imbandita con ogni ben di Dio. Mia madre sta volta si era davvero superata.
“Ragazzi questa settimana saremo loro ospiti!” disse Mark “E ricordatevi di chiamare vostra madre più tardi!”
“Accampatevi un po’ come riuscite! La casa non è grandissima ma dovremmo starci tutti!” aggiunse mia madre con un sorriso.
“Raga ma Riker dov’è finito?! Se non si sbriga qua non ci rimane più nulla da mangiare” disse Ross con la bocca stra colma di cibo.
“È al telefono con la sua ragazza!” disse Rocky.
Poi comparse sulla porta e si sedette a tavola. Era successo qualcosa, si stava sforzando di sorridere, ma non gli stava riuscendo molto bene.
 
Non avevo mai mangiato così tanto in tutta la mia vita.
“Gi fai vedere ai ragazzi dove possono dormire” disse mia madre finendo di sparecchiare.
“Comandi!”
 
Raggiunsi lo squadrone in salotto, stavano guardando un notiziario italiano, potete immaginarvi da voi le facce perplesse che stavano facendo.
“Ragazzi per stanotte, la casa non è grandissima, di sopra c’è una stanza per gli ospiti, c’è un letto bello grande, potreste starci in tre! Delly dormirà in camera con me e due potrebbero stare qui sui divani.”
“IO DI SOPRA!” urlò Ross mettendosi a correre su per le scale seguito da Riker e Rocky.
“Ok, io me ne sto di sotto con papà!” disse Ryland.
“Prendi gli zaini nell’entrata Gi” mi disse Delly “Buonanotte a tutti!”
 
“Tenete i vostri zaini, bestie!” disse Rydel.
“Grazie ragazze!” rispose Ross con un sorriso sornione “Buonanotte!”
“’Notte” risposi chiudendo la porta.
 
“Dannato Jet lag!” disse lei buttandosi di faccia sul letto.
“La prossima settimana toccherà a me. Sono già avvilita!” le risposi.
“Domani mi devi portare assolutamente  a vedere la città!”
“Certo! Sarò la guida turistica meno informata di tutti i tempi!” dissi ridacchiando.
“Buonanotte Gi. Sono contenta di avere una nuova sorella in famiglia.
“’Notte Delly! Sono contenta anche io.”
 
Erano già passate due ore buone da quando tutti avevano spento le luci, credevo di essere l’unica ancora sveglia. Poi sentii qualcuno scendere le scale.
Uscii dalla stanza e scesi di sotto, vidi una luce uscire dalla porta della cucina, aprii piano la porta e mi ritrovai Riker seduto su una sedia a fissare il cellulare con una lacrima che gli scendeva sul viso.


questo capitolo è lunghiiiiissssiiiimoooooo.
scusate se è un po' noioso... mi è venuto una specie di blocco mentre stavo scrivendo. Mi farò perdonare nei prossimi capitoli, promesso.
come al solito siete invitati a lasciare un commento alla storia!:) grazie in anticipo a chi lo farà.
alla prossima
rainbowpastels

 
  
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