Film > Sweeney Todd
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Autore: LadyIce9    28/01/2015    3 recensioni
Io amo Sweeney Todd, è uno dei miei film preferiti.
Ma c'è una cosa che proprio non mi va giù: Il finale. L'altro giorno infatti l'ho rivisto per la centesima volta, e per la centesima volta sono rimasta a dir poco delusa dalla sua conclusione... Eccomi perciò qui a riscrivere daccapo l'intero film dal punto di vista di Mrs Lovett, con (quasi) tutte le scene e le battute che conosciamo, che da cantate ho reso dialogate (o almeno ci ho provato), e con l'aggiunta di molti episodi 'inediti' di mia invenzione, inseriti qua e là tra gli originali...
Cercherò di rispettare il più possibile la trama e il carattere di tutti i personaggi, ma il finale vi avverto che sarà MOLTO alternativo, e vi posso subito anticipare che Lucy NON muore e che Nellie NON finisce nel forno...
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Barker, Mrs Lovett, Sweeney Todd, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Finalmente, il mio braccio è di nuovo intero!”



Mrs Lovett aveva un brutto, bruttissimo presentimento.

Quella frase che aveva sentito dire da Mr T continuava a risuonarle nel cervello come una sirena d'allarme, avvisaglia di brutti presentimenti.

C'era stato qualcosa di inesorabilmente sbagliato e perverso nel modo in cui Sweeney aveva guardato e maneggiato i suoi rasoi, qualcosa di oscuro e indecifrabile, che avrebbe fatto scappare chiunque a gambe levate.

Ma Nellie Lovett non era chiunque, soprattutto quando si parlava Benjamin Barker.

Malgrado avesse colto tutta la portata omicida delle sue parole, lei era rimasta lì con lui, felice come non lo era mai stata in vita sua. Non le importava niente se Sweeney avesse finito per uccidere un qualche malcapitato, in fondo a Londra la gente spariva e moriva tutti i giorni, uno in più non avrebbe sortito alcuna differenza. E poi lui era Benjamin, questo bastava.

Mentre pensava così, Sweeney comparve dietro alle sue spalle. Aveva un abito diverso e i capelli meno scomposti del solito, ma l'espressione era sempre la stessa, fosca e depressa... Adorabile.

Nellie non potè non sorridere. Era riuscita a convincerlo ad accompagnarla al mercato di Londra, e lui si era cambiato d'abito e preparato per l'occasione, come un vero gentiluomo.

Proprio come faceva per Lucy...” pensò estasiata, crogiolandosi nelle sue stesse elucubrazioni mentali.

Appena iniziarono a marciare, Nellie spinse Sweeney dal lato opposto della strada, per evitare i cantucci e i vicoli normalmente frequentati da Lucy.

Camminarono più del dovuto, e per quasi tutto il tragitto Mrs Lovett tacque, indecisa se porgli o meno una domanda che l'aveva assillata da quasi quindici anni. Alla fine, la sua curiosità e il suo coraggio ebbero la meglio.

“Perdonate se ve lo chiedo, caro...” esordì timidamente, mentre si addentravano nell'affollatissimo mercato “Spero di non risultare inopportuna, ma ero curiosa di sapere se voi vi siete ricordato di me, il giorno in cui siete tornato...”

Sweeney si girò verso di lei, e per un momento i loro occhi si incrociarono. Ma nessun sentimento era trapelato da quella maschera di cera, neanche di sorpresa.

“No. Perchè, avrei dovuto?”

“Oh no, no caro” replicò subito Mrs Lovett, nascondendo la delusione dietro a un sorriso forzato “È comprensibile, avrete avuto ben altro a cui pensare. La mia era solo curiosità”

Detto questo abbassò lo sguardo, cessando di sorridere. Malgrado si aspettasse una risposta del genere, c'era rimasta comunque molto male. Si era sempre chiesta se Benjamin, ovunque fosse, le avesse riservato anche un solo minuto dei suoi pensieri, dato che lui era stato per parecchi anni il protagonista dei suoi.

Gli strinse più forte il braccio, imponendosi di non pensarci. Ora lui era tornato ed era lì, accanto a lei, e questo era ciò che contava davvero, il resto erano tutte chiacchiere...

Imparerà ad amarmi...” pensò convinta, mentre oltrepassavano i primi banchetti “Solo l'unica persona che gli è rimasta, non potrà farne a meno. Gli serve solo del tempo, non posso pretendere che accada subito”

Sorrise di nuovo, rincuorata dai suoi stessi pensieri. Lui aveva bisogno di tempo e lei aveva imparato ad aspettare, erano perfetti.

“Ora stiamo per arrivare, tra poco lo vedrai” soggiunse calma “Viene qui tutti i giovedì. È italiano e molto popolare, e tutti lo considerano il miglior barbiere di Londra, ma io ho i miei seri dubbi. Per me è solo un pallone gonfiato”

Sweeney annuì appena, impegnato a guardarsi intorno con un cipiglio serio e disgustato. Nellie si chiese se era Londra a ripugnarlo così, o se quella era diventata la sua normale espressione facciale... In fondo, una cosa che più ricordava di Benjamin era proprio il suo essere sempre sorridente e di buon umore, pronto al dialogo e allo scherzo anche dopo una faticosa giornata di lavoro. L'esatto contrario di Sweeney Todd, insomma.

“Pirelli?” pronunciò Sweeney, leggendo l'insegna posta nella baracchina colorata e semimobile davanti ai suoi occhi “È questo il suo nome?”

“Sì, lo conoscete?”

L'uomo scosse la testa, guardando irritato la folla cospicua che si era radunata intorno al palco della baracchina. Nellie lo trascinò più vicino, attenta a non mollarlo un istante. Stare a braccetto con lui era una cosa a dir poco soddisfacente, e si ritrovò a sorridere più volte in risposta alle occhiate sbalordite che le lanciava gente, soprattutto a quelle delle sue amiche, che fissavano prima lei e poi Sweeney con fare interdetto.

Sì, è proprio come sembra, Mrs Grant” ridacchiò fra sé, dopo aver salutato la sua coetanea con un cenno del capo, non ricambiato “È inutile che fate finta di non vedermi...”

Quando però si girò dall'altra parte e scorse la figura tarchiata del messo Bamford, lo storico tirapiedi di Turpin, il sorriso le morì sulle labbra. Bamford infatti era colui che quindici anni fa aveva scortato Benjamin sia in tribunale e che sulla nave diretta nelle carceri australiane, per il tramite delle guardie giudiziarie... Non poteva certo sperare che lui l'avesse dimenticato.

E infatti, in meno di un secondo Sweeney Todd si era portato la destra alla cintola, velocissimo, nel punto in cui erano appesi due rasoi, con fare inequivocabile. Per fortuna la donna se ne accorse in tempo.

“Fermo!gli sussurrò infatti, bloccandogli nervosamente la mano “Fermo! Che cosa credete di fare? Siamo al mercato, santo cielo, volete che ci appendano per il collo!?”

Todd continuò a fissare il messo, ma, con immenso sollievo di Nellie, le obbedì e rilassò i muscoli, lasciando i rasoi al loro posto. Ci mancava solo un omicidio al mercato e poi erano a posto, altro che arsenico...

Intanto, nel teatrino semi mobile di Pirelli, era uscito da dietro le quinte un bambino cencioso di circa di dieci anni, con in testa un berretto da cui spuntavano fitte ciocche platinate. Dopo aver dato una rapida occhiata, cominciò a dar spettacolo:

Buon giorno, signori, buon giorno!!” gridò alla folla, dall'alto del suo palcoscenico “Venite, signori, venite! Venite a sentire i prodigi dell'elisir miracoloso di Mastro Pirelli, signore e signori!”

Come un branco di pecore al pascolo, la gente si accalcò curiosa tutta in un solo punto, e il bambino inziò a cantare le lodi di questo elisir, con voce alta e accattivante, attirando sempre più pubblico intorno.

Povero pulcino” pensò Nellie dentro di sé, mentre lo guardava con scetticismo “Chissà quante angherie sarà costretto a subire...”

“Cos'è questo intruglio puzzolente?” domandò Sweeney a voce alta, non appena riuscì a impossessarsi della boccetta gialla paglierino “Piscio, forse?”

Ora, la gente era voltata verso di lui, come a comando.

“Sì, sembra proprio piscio!” lo appoggiò Nellie con fare disgustato, urlando a sua volta “Odora di- Uff! Madam, io non lo toccherei se fossi in voi...”

“Signore e signori! L'elisir è ciò che di più raro e miracoloso che esista, signori!” urlò il bambino a squarciagola, lanciando un'occhiataccia ai due e riprendendosi il suo pubblico “Non perderete più un solo capello, dovrete tagliarli ogni settimana, signori! Giudicate voi stessi!”

Detto questo, il ragazzino si tolse il berretto con una mossa teatrale e sfoggiò una chioma lunga e biondo platino, lasciando tutti sbalorditi.

“Sciocchezze, questo è piscio e inchiostro” ribattè Sweeney, attirando nuovamente gli sguardi su di sé “Lo tenga lontano dalla sua testa, sir, è un inganno”

“Comprate l'elisir Pirelli signori, le donne lo ameranno!”

“Anche le mosche” fu la replica di Mrs Lovett

A quel punto, dalle tende di velluto rosso, uscì con fare trionfale la ridicola figura del legittimo proprietario, Adolfo Pirelli.

Costui era un uomo alto e azzurro-vestito, con un pizzetto geometrico e i capelli unti e sapientemente incollati alla testa. Una triste quanto imbarazzante imitazione dei grandi artisti italiani.

“Eccomi qui, io son mastro Pirelli, il re dei coltelli e il migliore di Londra, buon giorno e buon dì!”

Sweeney e Nellie si scambiarono un'occhiata perplessa, e l'altro continuò la sua filastrocca.

“Guardate signori che capelli lucenti, forti e splendenti, son io il re dei barbieri, avvererò i vostri desideri, ascoltate me! Chi è il mentecatto che ha osato parlar male del mio elisir? Venga e parli col re!”

“Sono stato io”

Dalla folla si levò un coro di Ohh, e uno squarcio si aprì subito in direzione di Todd e Mrs Lovett.

“Sono Sweeney Todd” cominciò lui sicuro, senza l'ombra di incertezza “Vengo da Fleet Street. Ho aperto una bottiglia di Elisir Pirelli e posso dire che altro non è che un perfetto raggiro. Un intruglio di Piscio e inchiostro”

Un altro ohhh, più forte del primo, si levò dalla folla e Nellie annuì, guardandosi intorno con un sorriso orgoglioso.

“E se anche non mi proclamo re di nulla” continuò Sweeney, giunto tra le prima file “Posso dire tranquillamente che so rasare una guancia con una destrezza dieci volte superiore a quella di un qualsiasi ciarlatano da marciapiede quale siete voi, sir”

Pirelli spalancò gli occhi e contrasse le labbra in una smorfia di sdegno ed ira, lanciando occhiate fulminanti alle persone, che adesso parevano tutte dalla parte di Todd.

“Vedete questi rasoi?” gli disse Sweeney, inforcando due dei suoi amici d'argento “scommetto cinque sterline per questi rasoi che non mi tenete testa, signore. Ora potete accettare la mia sfida, oppure dimostrarvi un truffatore. A voi l'ha scelta”

Pirelli si lasciò andare a una risata scrosciante ed esagerata, e solo dopo gli rispose beffardo, rivolgendosi più alla folla che al collega

“Avete sentito 'sto povero pazzo?” urlò divertito, con uno spiccato accento slavo, non certo italiano “Vuole sfidare me, Adolfo Pirelli, l'imbattuto re dei coltelli e delle lame!”

Poche persone risero, ma Sweeney non si lasciò certo intimidire, dopo avergli fatto un sorriso cortese ma al contempo minaccioso, chiamò due volontari e li fece sedere nelle sedie che aveva portato faticosamente il piccolo Toby nel palco.

“Può il messo Bamford farci da giudice?” domandò Sweeney educatamente, dopo aver lasciato a Nellie il suo soprabito. La donna si accorse subito del suo sguardo dardeggiante, e temette sinceramente che il barbiere volesse freddarlo lì sul palcoscenico, davanti a tutti...

“Lieto di essere utile a vicini e amici” cantilenò il messo con un sorriso viscido, facendosi largo tra la folla con il suo bastone da passeggio unto e appuntito, per raggiungere i due barbieri sul palco.

Poveretto, questo ha i minuti contati...”

“Al mio via, darete inizio gara”continuò mellifluo verso i contendenti, portandosi il fischietto alle labbra. Sweeney era il ritratto dell'impassibilità, a differenza di Pirelli, che continuava a snocciolare sorrisi nervosi a destra e manca.

Con un fischio Bamford diede inizio alla gara, e prima che Pirelli potesse accorgersene, Sweeney aveva già completato l'opera, in modo rapido e impeccabile.

“Il vincitore è Todd!” urlò il messo, accompagnato da uno scroscio di applausi. Nellie sorrise più orgogliosa e felice di prima, stringendo forte il soprabito dell'amato. Avrebbe dato qualsiasi cosa per salire sul palco e poterlo baciare davanti a tutti, ma sapeva che non poteva farlo, non oggi, almeno...

Improvvisamente qualcuno la urtò: Era il bambino biondissimo di prima, e aveva un'espressione a dir poco agitata.

“Scusate, signora” le disse subito, correndo sul palco così veloce che non le diede neanche il tempo di replicare, poverino.

“Padron Pirelli... Signore” lo sentì esclamare debolmente, ma Pirelli lo spinse via con una tale forza e brutalità da lasciarla basita.

“Sir Todd, mi inchino a cotanta maestria” biascicò invece a Sweeney, con un debole inchino “Ben più superiore della mia...”

“Le cinque sterline” esclamò Todd freddamente, con il palmo rivolto verso di lui.

Pirelli fece un sorriso rabbioso, e gli porse le cinque sterline con malcelata violenza.

“Che il Cielo vi sorridi” concluse tra i denti “Finchè non ci rivedremo...”

Detto questo si girò verso il piccolo Toby e iniziò a picchiarlo e a incolparlo della perdita, spingendolo dietro alle tende con calci e insulti.

“Sarà per il mio cuore delicato” esclamò Mrs Lovett, non appena ebbe raggiunto Sweeney “Ma io detesto vedere un bambino trattato così!”

Ma lui non le rispose: C'era il messo Bamford che stava proprio venendo verso di loro, con quel suo incedere lento e affettato.

“Congratulazioni, signor Todd” gli disse sorridente “La vostra bottega si trova in Fleet Street, dico bene?”

“Oh sì, signore” gli rispose Sweeney con un sorriso forzato “E sarebbe un onore per me potervi offrire una rasatura completa, a voi, che oggi siete stato un tale emblema di integrità”

Nellie scosse appena la testa, divertita, e Bamford sorrise consapevole

“Ho fatto solo il mio dovere, signor Todd” minimizzò con finta modestia “Accetto la vostra offerta, comunque, aspettatemi in settimana...”

“Sarete il benvenuto, messo Banford, e vi garantisco che, senza sborsare un penny, avrete la rasatura più accurata della vostra vita”

Il messo fece un altro sorriso viscido e si allontanò dai due, andando a sorbirsi i complimenti altrove.

“Andiamo a casa, tesoro” gli sussurrò Nellie, prendendogli il braccio “Siete stato fantastico prima, non vi siete arrugginito di un giorno”

“Il meglio deve ancora venire, Mrs Lovett” gli rispose cupo, con un ghigno “Aspettate che venga il messo Bamford sulla mia poltrona, e vedrete di quale maestria è veramente capace Sweeney Todd...”

Nellie si limitò ad annuire, imboccando un'altra strada per paura di incontrare la povera Lucy. Sapeva cosa intendeva Sweeney... ma in fondo non le importava. Lei voleva solo lui, Benjamin, il resto poteva anche andar al diavolo.


 


 


 

N.D.A

Eccomi qua! :)

Incredibilmente sono stata puntuale, però in compenso il capitolo non mi convince molto, speravo davvero che venisse meglio...

Ad ogni modo volevo dirvi che, se c'è una cosa che adoro di Tim Burton, quella è la sua capacità di coniugare l'orrore con la comicità, senza scadere nel volgare o nel banale.

Davvero per me è incredibile come riesca a far risultare divertenti situazioni terrificanti e adorabili personaggi oscuri come Sweeney Todd e Nellie Lovett... Personalmente ho sempre cercato di imitare questo suo modo di fare, dando un velo di ironia a tutto quello che scrivo e caricando i personaggi di un sentimentalismo tipico suo, romantico e un po' tormentato... spero di starci riuscendo, anche se non ho la sua genialità e l'appoggio di due attori fantastici che l'hanno compreso e che sanno impersonare perfettamente i suoi scopi (Helena e Johnny, naturalmente <3)

Comunque, torniamo a noi xD Spero che la storia vi stia piacendo e ringrazio tutti per le visualizzazioni e soprattutto per le recensioni, grazie grazie e grazie! :)

P.S. Ricordatevi questo capitolo, perchè sarà ripreso più avanti...

 

 

  
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