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Autore: Mew_vale    29/01/2015    4 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 26.
 
 
 
Nataniel
“Signore, siamo arrivati! Benvenuto all’Ecomoda!”
Mi augura il gentile signore che è venuto a prendermi all’aeroporto e per tutto il tragitto non ha fatto che parlare dell’azienda. Praticamente è come se la conoscessi già!
Quando mi sono appassionato alla fotografia durante l’adolescenza, non avrei mai immaginato che sarei arrivato ad aprire una galleria di successo e frequentatissima a Bogotà e a essere chiamato dalla nota casa di moda. Sarò io, Nataniel Hernandez, il fotografo ufficiale della nuova collezione di Ecomoda!
Freddy Contreras mi accompagna fin dentro la hall, dove mi accoglie un ragazzo cui mostro un biglietto da visita.
“Buon giorno, sono Nataniel Hernandez, un fotografo. Sono stato contattato dalla signorina Camilla Mendoza.”
“Buon giorno, la stavamo aspettando. Prenda l’ascensore e troverà la segretaria della presidenza al secondo piano, pronta ad accoglierla. Buona giornata!”
“Altrettanto, la ringrazio.”
Anche se il tragitto è breve, una musichetta di sottofondo rende l’ambiente meno silenzioso e dopo la seconda strofa inizio a canticchiarla. La segretaria presidenziale… Mi guardo in giro finché noto il cartello alla scrivania dove è seduta una donna bionda. Mi presento, esattamente come ho fatto poco fa con il receptionist, e lei, dopo essersi presentata coma Annamaria Fuentes Contreras, m’invita gentilmente ad aspettare mentre sembra che contatti telefonicamente Camilla Mendoza. Inizia poi a dirmi che la figlia si è appassionata alla fotografia dopo essere stata alla mia mostra, e che si diletta a fare la fotografa a delle serate tra amici ed altri eventi di zona. Io le consiglio di far frequentare a sua figlia un corso da professionista se è davvero appassionata, quando una donna chiama il mio nome. Cerco con lo sguardo chi sia quando la vedo seduta ad una scrivania. Le sorrido e lei schizza in piedi e mi viene a salutarmi.
“Isabella, non ci posso credere!”
“Io non ci posso credere! Ma tu sei il fotografo che stavano aspettando?” Mi domanda, dopo esserci stretti in un forte abbraccio.
“Esatto, faccio questo lavoro da qualche anno ma solo di recente ho sbarcato il lunario! E te?”
“Io non ho sbarcato nessun lunario, sono solo una segretaria! Ma sei così diverso!”
“Una bella differenza vero in 12 anni eh? Ma tu quando sei tornata?”
“Da poco,saranno grossomodo sei mesi! Hai conosciuto le mie colleghe?”
“Solo Annamaria.”
“Ti presento Mariana, Sandra e Berta. Aspetta che vado a chiamare Silvia e Francesco,impazziranno quando ti vedranno!”
“Loro sono qui?”
“Vado a chiamarli!”
Isabella bussa a una porta e si affaccia dentro. Non posso credere di aver ritrovato i miei amici d’infanzia tra queste quattro mura! Francesco e Silvia escono dall’ufficio e mi saltano al collo, dopo di ché iniziano la domande di rito ‘come mai qui?’, ‘cos’hai fatto negli ultimi anni?’. Io racconto loro che dopo il diploma sono partito con l’intento di passare l’estate dagli zii a Santa Marta, dove ho conosciuto AnaLaura, una modella messicana con cui ho fatto un figlio a soli 18 anni (lei ne aveva 17), ci siamo sposati e siamo separati da poco. Ho solo 25 anni e ho fatto tutte le cose che una persona fa in media quando arriva all’età di 40 o 50! I miei amici rimangono molto sorpresi e mi raccontano qualcosa delle loro vite, dicendomi che Isabella e Francesco lavorano qui mentre Silvia entrerà nell’organico a breve. La rimpatriata s’interrompe quando arrivano due ragazzi che vestono e si comportano come due pezzi grossi.
 
 
 
Diego
Esco dal mio ufficio e assisto allo spettacolo peggiore del mondo: un energumeno con una maglietta orribile posa le sue zampacce sulla MIA fidanzata! Le fa passare un braccio dietro al collo posandolo la mano sulla spalla e lei gli fa passare un braccio dietro alla schiena posandolo sul fianco.  Dall’altro lato abbraccia Silvia allo steso modo. Se ne stanno in gruppo con Silvia, Francesco e la banda e chiacchierano. Quando si accorgono che li punto, i due non si degnano neanche di staccarsi! E che cavolo! Cerca botte questo cretino?! Quando poco fa ho detto ‘se dovessi trovarmi in azienda altri corteggiatori di Isabella non so cosa farei’, punto primo era per dire, e punto secondo so esattamente cosa farei: una strage di massa!
“Cosa sta succedendo qui?” Domando a denti stretti avvicinandomi. Finalmente i due si staccano.
“Diego, lui è il fotografo che stavate aspettando! Nataniel Hernandez!” Mi dice, tutta concitata.
“Ah sì? Ma che bello! Come vede Nataniel le nostre segretarie sono solite accogliere gli ospiti sempre calorosamente!” Commento, con una sottile ironia. Guardo Isabella la quale sembra afferrare che sono molto indispettito! Diavolo, cosa mi succede? Quante volte alle feste a Paola si sono avvicinati dozzine di ragazzi,le arrivavano una marea di messaggi e richieste di amicizia ogni giorno e non mi ha mai indispettito? Mentre ora sento un fuoco dentro, sento un istinto atavico di gridare!
“E’ un piacere averla qui. Io sono Lorenzo Mendoza, vice presidente commerciale. Lui è…”
“Mi presento da solo. Io sono il Presidente delle industrie Ecomoda, DiegoArmando Mendoza. E sono anche il fidanzato di Isabella!” Specifico, sfoderando il sorriso più calmo che recupero.
“Molto piacere ad entrambi. Vi faccio le mie congratulazioni allora!” Mi dice il tipo, per niente imbarazzato!
Annamaria s’intromette:
“Scusate, la signorina Camilla mi ha chiesto di accompagnarla nell’atelier!”
“Prego, la ringraziamo per essere qui.” Lo saluta Lorenzo.
“Grazie a voi per avermi concesso quest’opportunità! Con permesso.” Il tipo si allontana con Annamaria, e quando restiamo soli ascolto i commenti di Isabella e Silvia e della banda.
“Cara mia, certo che conosci una quantità di bei ragazzi…!” Commenta Berta, non curandosi della mia presenza! Ehi, sono qui e sono il suo fidanzato! Sì insomma, ci sarei anch’io! Me ne vado così lascio loro un po’ di privacy! Entro nel mio ufficio seguito da Lorenzo e inizio a giocare con la pallina antistress.
“Ti sei portato sfiga da solo con quella frase di prima! Ma chi diavolo è quell’omone? Non gli stavano neanche i muscoli nella maglietta!”
“E’ uno che vuole botte, ecco chi è!”
“Ah sì, dimenticavo che adesso sei un geloso patologico che sei geloso anche delle sedie dove la tua Isabella posa le sue grazie!”
“Diavolo, stavo per fare una scenata!”
“Ma andiamo,le stava solo passando un braccio dietro a collo!”
“Mi ha dato fastidio, ok? Non era neanche per le braccia ma hai visto la confidenza tra loro?”
“Chiedile in che rapporti sono e calmati, santo cielo! Quel tipo si sarà chiesto ‘ma sono qui per lavorare o per farmi staccare la testa?’”
“E tu non dici niente? Quel tipo stava abbracciando anche la tua di ragazza!”
“Io? Andiamo, lo sai che non sono mai stato geloso e non inizierò ora.” Mi risponde con indifferenza, stavaccandosi su una sedia.
“Povera Silvia!”
Sentiamo bussare alla porta quindi interrompiamo il discorso. Quando dico ‘avanti’ vedo Isabella entrare timidamente e domanda ‘posso?’.
“Ci mancherebbe Isabella, io stavo andando perché ho un milione di cose da fare!” Afferma mio fratello, andandosene. Isabella si avvicina alla scrivania, dove sono seduto.
“C’è qualcosa che vuoi chiedermi?” Mi domanda, io scuoto il capo. “Nataniel è un mio amico d’infanzia. Lo conosco ancora da prima di conoscere Silvia e Francesco, sono stata io a presentare loro due e Nataniel. E’ quasi come un fratello per me.” Io mi metto comodo rivolgendomi frontalmente a lei e ascolto attentamente. “Cioè lo è stato fino a che non mi sono trasferita in Italia.”
“Tutto qui?”
“Tutto qui. Ma non ti preoccupare, nessuno dei presenti si è accorto che eri un tantino geloso!” Mi canzona.
“Ah,ah,ah che spiritosa! Vieni qui!”
Era così semplice! Dopo le notizie appena apprese mi sento più tranquillo! La trascino a me e la bacio con trasporto.
Le nostre fronti restano incollate quando termina quel bacio straordinario… Le parole mi escono spontanee:
“Sono geloso. Non sopporto che qualcuno che non sia io ti sfiori, ti dica frasi tenere, che ti regali dei fiori, che ti baci… Sono sempre stato geloso di te. Sai che il giorno dei colloqui per trovare la nuova receptionist ho partecipato ai colloqui solo per non far assumere Massimiliano?”
“No, non ne avevo idea…” Mi risponde, incredula.  “Ma come facevi a sapere che…?”
“Io l’ho sentito a pelle, appena vi siete parlati ho capito che tra di voi doveva esserci una conoscenza approfondita e ho provato subito gelosia. Alla fine dei colloqui io volevo assumere Silvia, e ho quasi litigato con mia sorella e Cèsar perché per loro andava bene Massimiliano, e come vedi ho fallito!”
“Dottor Mendoza… E io che mi sono fatta tanti problemi, pensavo che ti divertissi nel provare a baciarmi, che per te fosse tutto un gioco….” Mi dice, abbassando lo sguardo. Io lambisco le sue gote con le mie mani, costringendola a guardarmi negli occhi.
“No, non lo è mai stato. Io ho subito capito che era scaturito qualcosa in me, ed era opera tua! Ho subito capito che volevo che tu fossi mia,e solo mia.”
“Te la posso fare una domanda? Che riguarda la tua ex…”
“Va bene.”
“Tu l’hai lasciata perché ti sei reso conto che ti piacevo?”
Eh….Sai che non lo so? Ho sempre detto che non centra niente, ma è vero? Poso le mani sul tavolo osservando in alto come in cerca di un’illuminazione divina!
“E se ti dicessi che non lo so? In un certo senso centri! Gli avvenimenti successi con Paola nei primi giorni in cui eri qui,hanno costituito per me il punto di non ritorno. Sentivo di non sopportarla già da tempo, ma se non ci fossi stata tu e non ti avesse trattata come ha fatto in quelle poche occasioni, penso che oggi starei ancora con lei, non avrei mai preso la decisione definitiva di lasciarla. Forse… Vedendovi una a fianco all’altra, lei così presuntuosa e tu così dolce, mi ha aperto gli occhi su ciò che volevo e ciò che non volevo. Sì, forse l’ho lasciata per te. Se non ti avessi incontrato, non l’avrei lasciata per un’altra… Ma per te l’ho fatto.”
“E se ti dicessi che mi sento in colpa?”
“Lo vedi? Paola non avrebbe mai detto una frase simile. Sento che tu mi hai conquistato.”
Stavolta è lei che prende l’iniziativa,sempre con la sua titubanza, e mi posa un live bacio sulla bocca. Io la porto a me e ci baciamo per non so quanto.
 
 
 
Nataniel
Credo che dovrei fare due chiacchiere con Isabella e il suo ragazzo! Ho avvertito una sorta di avversione nella sua voce e nel suo sguardo. Per me Isabella e Silvia sono delle amiche e niente più e non vorrei mai che il ragazzo di Isabella si facesse delle false idee sul mio affetto verso di lei! Andando in atelier dove incontrerò la stilista Camila Mendoza che mi ha contattato,passiamo dallo showroom dove Annamaria mi presenta l’altro stilista a cui viene affidata a linea maschile, Ugo Lombardi, un tipo bizzarro e unico, e il modello (volto che mi è già noto visto che occupa i tabelloni, le riviste e la tv del paese e non) Michael Valencia, che è anche figlio del nostro ministro dell’Economia. Continuo il tuor e arrivo nell’atelier dove c’è una donna di spalle con i capelli scuri e la schiena nuda… E che donna! E’ una dea.
“Signorina Camilla, è arrivato il fotografo, Nataniel Hernandez!”
La tipa si svolta e sfodera un bianco sorriso mentre mi viene incontro con il braccio teso nella mia direzione.
“Benvenuto all’Ecomoda, io sono Camilla Mendoza, ci siamo sentiti al telefono!”
Stringo la sua mano ancora abbagliato da tanta bellezza e per un secondo vado in blackout.
“Salve, io sono Nataniel Hernandez. Posso chiederle come mai ha insistito tanto per avermi?”
Le domando, sperando per un secondo che mi abbia visto ad una mostra e che sia rimasta affascinata da me quanto io lo sono stato di lei a prima vista!
“Perché sono una sua ammiratrice, adoro il suo stile e le sue foto! Sono stata alla sua mostra dedicata ai panorami invernali il mese scorso!”
“Veramente? Se lo avessi saputo, avremmo potuto incontrarci!”
“Per la verità la mia intenzione era quella di avvicinarla allora, ma ho notato il da fare che aveva e ho preferito andare via e poco dopo l’ho contattata telefonicamente.”
“Non posso che ringraziarla per i complimenti e per l’opportunità.”
“Non c’è di che. Prego,si metta comodo. Cosa desidera da bere?”
“Va bene dell’acqua frizzante.”
“Provvedo subito, con permesso!” Afferma la segretaria che mi ha accompagnato, allontanandosi.
“Dunque, per gli scatti di prova potrebbe andare bene quest’ angolo?” Mi domanda, indicando un angolo poco più in là con una parete coperta da un tessuto marrone chiaro e un ottomana color panna.
“Direi che è un set perfetto!” Commento sorridendo. La signorina Mendoza ricambia il sorriso e non posso che ammirarlo! La squadro da testa a piedi ammirando le sue gambe snelle, il piede elegante avvolto in delle scarpe col tacco, nere e scamosciate e la gonna a tubino nera che l’avvolge stretta. Torno in me e spero che non abbia notato mentre la guardavo, ma fortunatamente era intenta a scegliere i modelli per le foto!
“Le foto per la pubblicità le faremo domani nello showroom. All’inizio pensavamo di appoggiarci ad un set esterno, ma siamo giunti alla conclusione che una pubblicità registrata dentro all’azienda sarebbe più d’effetto!”
“Sono d’accordo. Il vostro showroom è perfetto!”
“Ovviamente lei potrà scegliere le luci, e le varie scenografie.” M’informa mentre è intenta a versare l’acqua arrivata pochi istanti prima. Io inizio a montare l’obbiettivo sulla mia Reflex. Ci voltiamo nello stesso momento e l’acqua dal bicchiere si riversa sulla mia maglietta. Accidenti!
“Io sono desolata signor Hernandez!” Si giustifica.
“Era solo acqua, si asciugherà,non si preoccupi!”
“Mi dispiace davvero tanto, solitamente non sono così goffa! Dovrà lavorare con questa maglietta bagnata!”
“Le dico che non è successo niente!” La rassicuro, sorridendo. Camilla si allontana e raggiunge degli appendini.
“Mi permetta di darle una mano almeno. Questa è una camicia della scorsa collezione, dovrebbe andarle bene!”
“Non è davvero necessario!”
“Insisto, non può lavorare così! Da quella parte ci sono i camerini!”
“Allora la ringrazio,con permesso.”
Entro nel camerino dove mi cambio. Quella ragazza ha proprio occhio,ovviamente,perché questa camicia mi sta a pennello! E’ davvero bellissima… Sono diversi mesi che sono separato da mia moglie ed è la prima volta che resto colpito da un’altra donna. Il mio matrimonio con AnaLaura è avvenuto troppo presto. Sono convinto che se ci fossimo conosciuti oggi e sposati tra qualche mese o un anno, non ci saremmo mai separati. Ma eravamo entrambi troppo giovani! Quanto restò incinta la reazione iniziale di entrambi fu piuttosto drammatica, poi credo proprio che abbiamo preso la cosa sottogamba. Eravamo giovani e innamorati e ci siamo imbarcati in questo e nel matrimonio pensando che l’amore sarebbe bastato, che sarebbe sempre filato tutto liscio. Fino a che i problemi non hanno prevalso. I soldi che non bastavano mai (solo dopo la separazione ho fatto realmente successo), io che mi sentivo un leone in gabbia, lei che mi accusava di essere sempre al lavoro ed è vero. Ero un carcerato e il mio lavoro la mia ora d’aria. Mi sono sposato troppo giovane e ho fatto un figlio che ero troppo giovane ed eccomi qui! Esco dal camerino e torno da Camilla.
“Mi sta a pennello,non so come ringraziarla!”
“Ho fatto una pessima figura e ti ho bagnato la maglietta,cosa c’è da ringraziare? Posso?...”
Mi domanda, avvicinandosi a me. Mi accorgo di avere tutto il colletto in disordine!
“Sono un completo disastro!” Commento sorridendo, poco prima di vedere un tipo accigliato alle spalle di Camilla.
 
 
David
Sto tranquillamente lavorando nel mio ufficio e pensando alla mia Camilla, quando bussano alla porta e si affaccia mio fratello Michael.
“Ciao! Cosa succede?”
“Sai chi c’è in azienda?” Mi domanda, tutto contento. Io rispondo di no! “Nataniel Hernandez!”
“E dovrei conoscerlo?”
“E’ il fotografo! Sai quello che qualche tempo fa ha scattato la foto di copertina di Vogue? Quella che ha girato per lungo tempo in azienda,la tua cara fidanzata, che al tempo non era ancora la tua fidanzata, non ha parlato d’altro per due settimane e ha iniziato a seguire il tipo non solo su twitter!”
“Ah sì?” Domando, accigliato. “Ed è così bravo?” Gli domando, digitando su google immagini ‘Vogue copertina di Nataniel Hernandez’. Sì, in effetti è una bella foto specie per uno che fino a otto mesi fa era un emerito estraneo.
“Direi di sì. Camilla ha smosso mari e monti per averlo per la collezione!”
“Non sapevo niente. Adesso dov’è?”
“Si starà preparando per le foto, è in atelier.”
“E’ il caso che vada a presentarmi.” Affermo mentre mi alzo e mi abbottono la giacca.
Quando entro in atelier avverto un moto di fastidio! Quell’energumeno sorride alla mia fidanzata la quale gli sistema il colletto di una camicia che appartiene alla scorsa collezione. Perché la indossa? Perché lei gli mette le mani addosso?! Il tipo mi nota e nello stesso momento Camilla si volta.
“Amore mio, vieni che ti presento Nataniel Hernandez, il fotografo per la collezione. Nataniel, lui è David Valencia il direttore dei punti di vendita,azionista dell’azienda e il mio fidanzato.”
“E’ un piacere signor Valencia.”
“Benvenuto nella mia azienda.” Gli rispondo, stringendo con vigore la sua mano. Mai quanto il suo di vigore visto che un suo braccio equivale ad entrambe le mie di braccia!
“Avete già fatto le foto?” Domando, visto che in teoria l’avrebbe chiamato per quello e invece la sorprendo con le mani su di lui!
“No, Nataniel stava montando l’attrezzatura e stiamo aspettando tua sorella e tuo fratello.”
“Ma guarda, ecco mia sorella!” Affermo, vedendola arrivare dal camerino pronta per le foto.
“Eccomi qui. E’ un piacere conoscerla! Io sono Giulia Valencia, sono una modella famosa sa?” Cristo, ma vede civettare con tutti?
“Molto piacere signorina Valencia. L’ho vista in varie pubblicità infatti!”
“Pensa che lavoro spesso per degli spot…” Cerca di dire mia sorella, passando dal ‘lei’ al ‘tu’.
“Giulia, possiamo cominciare?” La interrompe Camilla.
Iniziano a scattare le prime foto di prova e mi accomodo per assistere: Nataniel è indubbiamente uno di quelli muscolosi e tenebrosi che alle donne piacciono tanto! Nataniel è totalmente concentrato sul suo lavoro e ogni tanto sfiora mia sorella per metterle il viso nella giusta postura e regola la luce. Camilla lo guarda lavorare molto interessata.
“Possiamo parlare?” Le domando, sussurandole nell’orecchio. Ci allontaniamo verso i camerini.
“Cosa succede amore mio?”
“Posso sapere cosa facevi con le mani suo collo?”
“Gli stavo sistemando il colletto, perché?”
“Ho notato che ha addosso una nostra camicia. Immagino sia un nostro cliente!”
“No,per la verità gliel’ho data io. Sono stata così maldestra da versargli addosso l’acqua che aveva ordinato e il minimo era rimediare!”
“E dove si è cambiato?”
“Come sarebbe a dire? Nel camerino! Dove altro avrebbe dovuto cambiarsi? Ma che ti prende?”
“Concedimi di essere un tantino irritato! Vengo qui e ti trovo con le mani addosso al tuo idolo, che si è pure cambiato la maglietta!”
“David, abbassa la voce prima di tutto!Come seconda cosa è stata colpa mia e ti ripeto che si è cambiato nel camerino!”
“So che hai fatto fuoco e fiamme per averlo, e non ne sapevo niente, in più stamattina ti sei anche messa in ghingheri sapendo che arrivava!”
“Sei assurdo!” Tuona verso di me, mentre gli animi si scaldano. “David, non ci hai mica trovati a letto insieme! Prima di tutto l’ho voluto a tutti i costi perché è il migliore in circolazione ultimamente, e i miei fratelli lo sapevano visto che mi sono consultata con loro prima di chiamarlo! E tu non ne sapevi niente perché fino a due settimane fa ci parlavamo a malapena!  E per secondo, sei un cretino se pensi che mi sia vestita così perché doveva arrivare lui! Io lo ammiro per il suo lavoro, punto! E non credere che mi sia svegliata un giorno con il pallino della fotografia perché lui potrebbe essere un ragazzo piacente, tralasciando che non è il mio tipo! Io ho sempre avuto la passione per la fotografia e se non mi credi fatti un giro nella mia camera da ragazza a casa dei miei! E adesso se permetti torno al lavoro, IO! Non ho tempo da perdere con le tue teorie assurde e le tue paranoie!”
Se ne và irata tornando da lui che sta ancora scattando le foto di prova, stavolta con Giulia e Michael insieme. Io marcio verso il mio ufficio e temo di averla fatta grossa ma grossa… Ho desiderato per così tanto tempo averla, che ho la costante paura che mi venga portata via!
Rientro nel mio ufficio e mi abbandono al divano, irato almeno quanto lei per la conversazione avuta!
 
 
 
Camilla
Cose dell’altro mondo! Io mi sarei messa in ghingheri per Nataniel Hernandez, un professionista che ammiro per la sua bravura e la sua capacità di aver raggiunto la vetta del successo in soli otto mesi!?
 Ho chiesto ad Ugo di seguire Nataniel e mi rifugio da Roberta. Entro nel suo studio nervosa e non mi rendo conto che sbatto la porta.
“Ciao eh!”
“Non lo sopporto quando fa così!”
“Posso sapere di chi parli?”
“Di David!”
“Cos’è successo?”
“Non mi va di parlarne!” Affermo sedendomi e mordendomi la pellicina del mio povero pollice,un vizio che mi porto dietro da sempre!
“Allora ti racconto io qualcosa. Tua suocera mi ha invitato a prendere un caffè!”
“Eh? Mi prendi in giro? Con che faccia tosta?”
“Con la sua, quella di sempre! Ovviamente ho rifiutato e l’ho subito detto a mio padre e a mia madre!”
“E’ inutile, l’idiozia è una predisposizione genetica della specie Valencia!”
“Avanti, o mi dici cos’è successo con le buone o con le cattive.”
“David mi fatto una scenata di gelosia totalmente fuori luogo! E’ successo che stavo servendo dell’acqua a Nataniel il fotografo che ho contattato, se non che gliel’ho maldestramente rovesciata addosso quindi gli ho prestato una nostra camicia così che potesse indossare qualcosa di asciutto. Lui si è cambiato NEI CAMERINI, io gli stavo solo sistemando il colletto ed è entrato David che si è subito indispettito. Per lo meno mi ha parlato in privato per farmi la scenata!”
“Lo sai com’è David, è gelosissimo di te! Non ricordi la scazzottata con suo fratello di solo una settimana fa?”
“Ma in quell’occasione Giulio mi stava baciando, mentre tra me e Nataniel non stava succedendo niente!”
“David è un ragazzo insicuro, molto innamorato di te da anni. Mentre Nataniel è una specie di David di Michelangelo, di successo, e ti trova con le mani su di lui. Lo sai com’è fatto David, è impulsivo e scatta per non nulla! E tu di certo non l’avrai rassicurato con parole dolci ma conoscendoti lo avrai attaccato!”
“Certo, mi sono sentita offesa,come se potessi tradirlo con il primo David di Michelangelo che passasse, se fossi quel tipo di donna mi sarei fatta tutti i modelli che sono passati per di qua! Mi ha persino accusato di aver indossato questa camicia per fare colpo su Nataniel!”
“Io ti sto solo invitando e metterti nei suoi panni. Lui ha questo carattere e se lo vuoi te lo devi prendere così. In amore ha sempre dovuto stare un passo indietro al fratello,le sue ex ragazze lo hanno sempre lasciato per Giulio o per altri. Neanche David può crederci di stare con te oggi, una ragazza che suo fratello non ha mai avuto!”
Merda. Adesso no che non posso tornare indietro,non glielo posso dirgli che anni fa mi sono invaghita di Giulio e che abbiamo avuto una storiella! La prenderebbe malissimo!
“Sì, vista così posso anche comprenderlo. “
“Ma anche lui dovrebbe frenare un po’ la sua fantasia! Non stavate facendo di compromettente.”
“E’ questo che mi urta! Non lo stavo tradendo, non lo farei mai e David non si fida di me!”
“Non è così, lui non si fida di sé stesso e non ha stima di sé. E questo per ciò che sai! Si aspetta che finisca così anche con te. Tu amica mia dovresti essere paziente e rassicurarlo invece di aggredirlo. Niente mi renderebbe più felice di vedervi insieme e sereni!” Mi dice Roby, stringendo le mani che adesso tengo sulla scrivania.
“Dovrei parlarci.”
“Brava Mendoza!”
“Parlando d’altro, con la cena cosa fai? Pensi di venire?”
“Veramente non saprei….”
“Andiamo! Lorenzo e Silvia non ci saranno quindi puoi stare tranquilla.”
“Non è per quello che….” La guardo male. “Ok, era per quello. Se dici che non vengono allora accetto.”
“Bravissima!”
“Sai che ieri sera ho provato a chiamare Leon, ma c’era la segreteria e non mi ha ancora richiamato.”
“Vedo che ti sei decisa! Vedrai che richiamerà, non perderti d’animo.”
“Ieri sera ho sentito mia sorella. Tu quant’è che non la senti?”
“A parte qualche messaggio, da quando è ripartita dopo la festa di Paola e Diego. Cosa combina di bello?”
“Chi si fa di bello, direi!”
“Coooosa? Voglio sapere tutto!”
“Fattelo dire da lei, aspetta che ho una sua chiamata in entrata su Skype!”
Mi sposto con la sedia vicino a Roberta, e posso vedere la ‘piccola’ Olga nello schermo del PC.
“Ciao ragazze!” Ci saluta.
“Ciao sorellina, ma non dovresti essere a scuola?”
“Ci sono! Nell’ora di informatica e la prof. non c’è!”
“In effetti dovevamo capirlo visto che dietro di te c’è un tizio seduto sul balcone della finestra che fuma!” Commento.
“Lo fa sempre. Sapete che è tornato Jim?”
“Dici veramente? E vi siete parlati?”
“Sì,ma l’ho ovviamente respinto. Lui ha fatto la sua scelta, ed io la mia che è Alex!”
“Questo Alex sarebbe il bello che ti fai?” Le domando con una certa curiosità!
“Vedo che mia sorella ti ha informato!”
“No,veramente non le avevo detto niente!” Le risponde Roberta.
“Allora aggiornala tu, io vi devo lasciare perché è rientrata la prof. Ciao, un bacio!” Dice sbrigativamente,prima d’interrompere la telefonata.
“Anche ieri sera mi ha sbattuto il telefono in faccia, gliela faccio pagare prima o poi!”
“Allora, voglio sapere tutto di questo Alex!”
“Direi che in un certo senso lo conosci già! Il suo nome completo è Alexander McNamara Valencia! Per me è una sorta di cugino direi! E’ il nipote di Daniele Valencia, ovvero il figlio di Marcella Valencia non ché la donna che tuo padre doveva sposare!”
“Ma guarda un po’! Che bizzarra coincidenza! Ma sbaglio o ha la mia età?”
“Non sbagli! Da ciò che mi ha raccontato Olga sembra preso lui,anche se non stanno proprio insieme! Ora lui si trova a Los Angeles per lavoro. Pensa che ad una cena ha causalmente conosciuto Paola, la poveretta era bevuta fin sopra i capelli e non la smetteva di parlare di Diego!”
“Non era partita per rilassarsi? Queste cose le poteva fare anche stando qui a Bogotà!”
“Dovrebbe smetterla di pensare ad uno che non la vuole!”
“Senti da che pulpito…” Canticchio a bassa voce, ammirando il soffitto.
“Hai detto qualcosa Mendoza?” Mi domanda, guardandomi di sbieco.
“No, no… Adesso vado perché devo fare pace con il mio ragazzo e tornare in atelier. Ugo stava provando con Silvia e se non gli permetto di proseguire mi ammazza!”
“Vai, mi raccomando cerca di non aggredirlo così in futuro!”
“Lui ha il suo di carattere ed io ho il mio! Ciao!”
“Ciao Cami,buon lavoro.”
 
 
 
Patrizia
La prima cosa che ho fatto dopo aver ricevuto il rifiuto da Roberta, è stata messaggiare il tutto a mio marito. Lui mi consiglia di non perdermi d’animo, con quello che abbiamo fatto a quella ragazza ricevere dei rifiuti è una cosa normale!
Sto facendo yoga quando arriva Rhonda con il cordless e mi avvisa di una telefonata per me. Io interrompo i miei esercizi e afferro il telefono.
“Pronto?”
“Ma che razza di problema hai? Non ti azzardare più a chiamare mia figlia e tantomeno ad invitarla ad uscire! Tu sei pazza se pensavi che avrebbe accettato!” Tuona, l’uomo dall’altra parte.
Va bene che non ci sentiamo da tempo,da quando ha lasciato Bogotà con la moglie e la figlia minore, ma questa voce la riconoscerei tra mille.
“Nicola…”
“NICOLA UN CORNO! Patrizia tu tanti anni fa hai partorito mia figlia e l’hai abbandonata, te ne sei fregata per tutti questi anni! Non m’importa un fico secco se adesso ti si sono risvegliati i sensi di colpa, a te a quello stronzo di marito che hai, vedete di rimetterli a dormire come avete sempre fatto in tutti questi anni e state lontani da mia figlia, intesi?!”
“Nicola, mi fai parlare? Tu non hai la minima idea delle cose che mi sono successe ultimamente, delle cose che sono accadute tra me e Daniele!”
“E non me ne importa Patrizia! Non m’importa se divorziate, o se Daniele è finalmente diventato un uomo! Anche se a sessant’anni è un po’ tardi,non credi? Non ti ho chiamato per sentire la tua voce Patrizia, ma semplicemente per intimarti di stare alla larga da mia figlia!”
Questa è l’ultima frase che sento,prima che mi sbatta il telefono in faccia. Mi risiedo sul tappetino, scoraggiata. Nicola ha tutte le ragioni per esigere che io stia lontano da lei, questo lo so perfettamente. L’opposizione di Nicola e di Leonora sarà un altro ostacolo da superare per avvicinarmi a Roberta, mia figlia.
“Signora Patrizia, cosa devo cucinare per pranzo? Il signor Daniele viene a pranzo?”
“No Rhonda, non deve cucinare. Daniele non torna per pranzo ed io pranzo fuori con mio figlio Michael.”
“Signora, va tutto bene?” Mi domanda la donna che da anni è al nostro servizio.
“Sì,non si preoccupi.” Le mento, con le lacrime agli occhi.
 
 
 
Nicola
“Amore mio,pensi che sia stata una buona idea fare questa telefonata?” Mi domanda mia moglie, accarezzandomi la schiena.
“Almeno mi sono sfogato! Io mi sono sentito salire il sangue andare alla testa quando Roberta ci ha detto che Patrizia l’aveva invitata fuori! Desideravo dirgliene quattro!”
“Quella donna farà altri tentativi… E se Roberta un giorno deciderà di darle una possibilità?”
“Amore mio… Potrebbe anche pranzare con lei, ma non potrebbe mai considerarla come una madre! Lei lo sa che la sua mamma sei tu, quante volte te lo dobbiamo dire?” La rassicuro,prima di baciarla con dolcezza.
“Sai, potrei anche dirti che non avrei mai voluto quel giorno cedere al suo fascino e intenerirmi davanti alla sua fragilità ed andare a letto con lei, ma mentirei. Non mi pentirò mai perché se non lo avessi fatto Robertina non sarebbe qui…Anche se la donna che l’ha messa al mondo è Patrizia Fernandez!”
“Noi siamo la sua famiglia Nicola  e lei lo sa.” Aggiunge mia moglie,abbracciandomi. Io ricambio l’abbraccio.
I primi tempi da padre single sono stati difficili e la verità è che se non ci fossero stati Betty e Armando non avrei saputo cosa fare! Quando Patrizia mi ha detto di essere incita, di averlo confessato al marito e di ciò che aveva accettato da lui, avrei tanto voluto che come per magia il feto di mia figlia si trasferisse dal ventre di quella vipera a quello di un’altra donna, ma ciò non è stato possibile. Non ho potuto fare a meno di accettare di occuparmi di lei, che al tempo non sapevo se sarebbe stata una lei o un lui. Quello che so è che fin dal primo istante in cui l’infermiera me la mise in braccio, me ne sono innamorato e ho pensato: sarò un ottimo padre e non permetterò mai a Patrizia di avvicinarsi a lei!
 
 
 
David
Esagerato o no, questo sono io! E sfido chiunque ad avere fiducia in tutti dopo che OGNI ragazza con cui sono stato mi ha lasciato per mio fratello, o lo ha baciato mentre stava con me o tutte cose affini, mentre altre hanno fatto lo stesso con altri ragazzi. Chiamala sfiga, oppure ho qualcosa che non va, ma il mio passato sentimentale si riduce a questo. Cercavo una relazione con altre ragazze per dimenticarmi del fatto che Camilla non mi degnava di uno sguardo, e andava sempre male! E mettici anche i problemi della mia famiglia! Il fatto è che non mi aspetto mai niente di buono dalla vita e da chi mi circonda.
I miei pensieri vengono tediati da qualcuno che bussa alla porta e la mia fidanzata entra in perfetto silenzio.
“Ti posso parlare?” Mi domanda.
“Sono io che di dovrei parlare…” Le dico,andandole incontro e avvolgendola in un abbraccio. Lei mi accarezza la schiena posando il viso al mio petto poi la faccio sedere sul divano.
“La verità è che io non mi aspetto mai nulla di dissimile dalla delusione dagli altri.”
“Sfido chiunque con quello che ti hanno fatto Giulio, le ragazze con cui stavi e i tuoi genitori. Ma io non sono nessuno di loro!” Mi dice, accarezzandomi in volto.
“Lo so Camilla. Mi dispiace per le sciocche insinuazioni che ho mosso prima!”
“Stiamo insieme da poco e ci sono ancora tante cose che non sappiamo l’una dell’altro… ma voglio che tu sappia che non ti tradirei mai con un altro! E tu mi devi promettere che smetterai di essere così insicuro nei miei confronti e degli altri! Tu sei un ragazzo dolce, sensibile, di buon cuore e posso capire che queste qualità dagli altri vengano prese come un passe-partout per farti di tutto alle spalle! La gente non pensa che apposta perché hai un cuore così sensibile dovrebbero evitare certe delusioni, invece pensano che le persone come te siamo in grado perdonare tutto, e magari è così, ma restano cicatrici indelebili.”
“Si è così. Le mie sono come ferite che si riaprono quando vedono scene tipo quella di oggi, e penso alle cose peggiori!”
“Non devi,non con me amore mio.”
Prendo il mio tesoro tra le braccia e la bacio con passione, sfiorano la sua schiena nuda. Ha la pelle morbida come quella di un neonato… Camilla si stacca dalle mie labbra e si concentra sul mio collo accarezzandolo con le sue labbra rosse…
“Amore mio, fai attenzione a non macchiarmi di rossetto…” Le sussurro.
“Vorrà dire che ti cambierai, ma non nel camerino… Tu dovrai farlo davanti a me o non ti perdonerei mai…” Mi dice, con voce suadente e pochi centimetri dal mio orecchio,prima di mordere leggermente il lobo. Mi scappa un gemito.
“Camilla… Sarò anche buono e caro ma sono un uomo…”
“Dimostramelo…” Mi sussurra. Questa provocazione mi accende e intuisco che anche lei non vuole più aspettare. La stendo sul divano e le sto sopra, continuando a baciarla e accarezzando il profilo del suo busto fino ad arrivare all’altezza dei seni.  Tergiverso un po’,prima di decidermi e di afferrare un suo seno. Potrei anche fare una follia ma decido di far prevalere il buon senso.
“Forse è il caso di fermarsi…”
“Valencia, questo mi basta per adesso ma non mi sento appagata!”
La mia reazione si riduce in un timido sorriso mentre mi sollevo e ci ricomponiamo. Camilla si alza in piedi e si tira giù la gonna prima di prendere un fazzolettino e si cancellare le sbavature di rossetto utilizzando lo schermo del cellulare scuro come specchio. La stessa cosa faccio io sulle mie labbra.
“Ho macchie di rossetto sulla camicia?”
“No, ho assaggiato il tuo collo con perizia! Credi di poter venire a salutare il fotografo senza picchiarlo?”
“Piantala… Sì, andiamo.”
“Sai,dovremmo fare pace più spesso!” Mi dice, prima di intrecciare le sue mani dietro al mio collo e di riprendere a baciarmi.
“Dai, fa la brava. Io spero di non litigare proprio più!” Le rispondo, prendendola per mano.
Quando giungiamo in atelier, noto che Nataniel ha terminato e sta riponendo la sua attrezzatura. Facciamo la nostra entrata tenendoci per mano e infondo infondo spero di avere tracce di rossetto addosso!
“Ci perdoni per l’assenza!”
“Tranquilli. Io ho terminato, quindi ci vediamo domani! Dottor Valencia arrivederci, arrivederci Camilla e grazie ancora per la camicia. La riavrete lavata e stirata.”
“Non si preoccupi. Passi una buona giornata.” Lo saluto, ostentando una gentilezza che è del tutto innaturale con lui. Entrambi stringiamo la sua mano e, prima che vada via, non posso non notare che verso Camilla ha lo sguardo lungo! Io lo ammazzo!
 
 
 
Nataniel
E’ un vero peccato che Camilla sia fidanzata. Prima che il suo fidanzato si materializzasse, credevo che sarebbe potuto scattare qualcosa, che saremmo potuti entrare in confidenza, e bum! Ecco che spunta il fidanzato. Spero di rivederla presto,anche se tra noi non potrà mai esserci niente. E’ davvero bellissima e piena di charme!
Prima di andare via ci tengo a salutare i fratelli Mendoza che ho incontrato quando sono arrivato qui, perciò mi avvicino ad Isabella la quale mi conduce fin dentro l’ufficio del fidanzato. Il tipo si alza e mi stringe la mano e sembra più rilassato rispetto a prima!
“Signor Hernandez, ha già finito?”
“Mi chiami pure Nataniel. Sì,era solo una prova. Ci tenevo a vedere come si ponevano di fronte all’obiettivo i modelli con cui avrei lavorato. Dottor Mendoza io la ringrazio ancora per averci chiamato!”
“Se devo essere sincero,io non avevo mai sentito parlare di lei prima che mia sorella mi facesse vedere la sua pagina web! Ha davvero insistito per averla a lavorare per noi!”
Se solo avessi saputo che quel giorno era alla mia mostra… E cos’avrei fatto? Camilla è fidanzata, Nataniel! Sta con un uomo!
“Sono contento di essere qui e spero di non deludervi. Dottor Mendoza, ci terrei un giorno di questi  a pranzare con Isabella, Silvia e Francesco e ci terrei che ci fosse anche lei!”
Il dottore lancia uno sguardo ad Isabella la quale sorride.
“Non è necessario che mi unisca. Si tratta di un pranzo tra il vostro gruppo,chissà quante cose avrete da dirvi!”
“Insisto,dottor Mendoza. Io ho notato che non ha molto apprezzato il mio atteggiamento di questa mattina nei confronti di Isabella…”
Il dottore alza un palmo e m’interrompe.
“Ha ragione, lì per lì non ho apprezzato ma in seguito Isabella mi ha spiegato la natura dei vostri rapporti perciò non è necessario che mi unisca a questa rimpatriata per controllarla, Nataniel!”  Mi risponde lui ridendo, mentre cinge con un braccio Isabella.
“Apprezzo la sua sincerità. In ogni caso l’invito resta aperto anche a lei! Dottor Mendoza, ancora arrivederci.”
“Arrivederci.” Mi saluta lui, stringendomi la mano. “Isabella accompagna il tuo amico.”
“Va bene.”
Prima che abbandoniamo l’ufficio della presidenza, i due si scambiano un tenero bacio e lui le strizza l’occhio. Dopo aver salutato le altre segretarie che mi hanno accolto, ci avviciniamo all’ascensore e premo il bottone per richiamarlo.
“Sembra che tenga davvero a te!”
“Dici?”
“Vuoi scherzare? Mi avrebbe volentieri strozzato stamattina!”
“Il fatto è che è abbastanza geloso… Pensa che il ragazzo che sta nella hall è il mio ex fidanzato,siamo stati insieme per sette anni.”
“Ah! E il tuo ragazzo lo ha assunto lo stesso?”
“Quando lo ha assunto Diego ed io non stavamo ancora insieme. E’ una lunga storia!”
“Te ne stai andando senza salutare?” Mi domanda Francesco con un sorriso, sopraggiungendo con Silvia che mi sembra un po’ sbattuta!
“Credevo aveste da fare. Ehi, sono già d’accordo con lo scricciolo per organizzare un pranzo!” Affermo, riferendomi ad Isabella quando dico ‘scricciolo’ vista la sua corporatura esile.
“Ci vuole!” Mi risponde Francesco, il mio compagno di bravate adolescenziali!
“Questa sera hai da fare? Possiamo vederci io,te e Silvia per una birretta!”
“Va benissimo. Tu non vieni?”
“No, ho un impegno.” Mi risponde Isabella, lanciando uno sguardo imbarazzato a Silvia che non ha ancora detto una parola.
“Bionda, tutto ok?” Le domando.
“Sì, non preoccuparti. Magari ti racconto tutto questa sera, qualcosa mi dice che di birre me ne scolerò parecchie!”
“Ah dev’essere roba che scotta allora! Ci sentiamo per stasera!”
“Ciao!” Mi salutano tutti e tre in coro.
 
 
 
Silvia
Almeno questa sera riuscirò a sopprimere le mie amarezze nell’alcol! Per adesso mi devo accontentare di questa barretta di miuslii e di un’insalata, anche se mi divorerei un Kebab, una pizza e dei tacos al formaggio, in quest’ordine! E alla fine una crepes con panna e nutella, magari!
Ma perché dovevo desiderare e aspettarmi di più da Lorenzo Mendoza? Le cose sono sempre state chiare fin dall’inizio, e io pensavo che mi sarebbero bastate ma così non è. Gli ho raccontato che Giulio Valencia mi ha avvicinato e non ha battuto ciglio e non mi ha neanche chiesto se mi andasse di partecipare a quella cena! Che sciocca sono stata ad aspettarmi qualcosa di diverso!
“Sei già uno schianto,non ti serve a niente la dieta.” Mi dice, una voce che ho imparato a riconoscere. Mi volto e vedo Giulio Valencia in piedi sui gradini della passerella. Ci sale sopra e si siede accanto a me.
“Se non lo sapesse, serve dedizione per mantenersi in forma.” Gli rispondo, balzando giù dalla passerella per sedermi su una sedia e finire in santa pace il mio pranzo, quando quell’essere odioso si siede sulla sedia accanto alla mia. Io alzo occhi verso il cielo.
“Lo so benissimo visto che vado in palestra tre volte a settimana per un’ora e mezza alla volta.”
“Da uno come lei non ci si poteva aspettare che passasse il tempo a leggere  Dostoevskij!”
“Feodor, famoso in Italia come Teodoro, Dostoevskij, nato San Pietroburgo il 1881. Nelle sue opere ama tratteggiare con perizia i caratteri dei suoi personaggi, tra i quali spesso figurano i così detti ‘ribelli’ i quali si scontrano con i tradizionalisti russi. I suoi romanzi sono considerati ‘policentrici’ perché non possiamo identificare un solo protagonista, ma si tratta di una sorta di palcoscenico in cui si scontrano varie identità morali: l’isolamento e l’aberrazione sociale contro… contro le ipocrisie delle convinzioni imposte dalla vita comunitaria, la sanità mentale contro la malattia, il socialismo contro il zarismo… E potrei continuare fino a domattina,o ti basta?”
“No, mi basta. Sono impressionata sa addirittura cos’è wikipedia! Ha stampato la pagina e l’ha ingoiata?” Gli domando, mentre mi alzo e riordino i contenitori del pranzo.
“Cosa diresti se t’invitassi a cena per questa sera? Mangeresti qualcosa di meglio di quest’insalata di una merendina!”
“Direi di no! E la smetta di darmi del tu!” Affermo, indispettita.
“Non le sembra sconveniente parlare così ad un’azionista dell’azienda per cui presto lavorerà e rifiutare un suo invito?”
“Per niente!”
“Questo è il mio biglietto da visita.” Senza che abbia il tempo di controbattere, questo pallone gonfiato mi posa l’indice sulle labbra e m’infila il biglietto nella tasca della mia minigonna in jeans. Ad un tratto avverto alle spalle la voce di colui che è il mio ragazzo.
“Giulio,che stai facendo?” Mi volto e noto la sua espressione interrogatoria.
“Ciao Lorenzo. So che oggi doveva venire un famoso fotografo,sono qui per conoscerlo.”
“Bhe, caschi male perché sen’è andato!”
Oddio,Lorenzo mi sembra seccato dalla presenza di Giulio ma non devo farmi troppe illusioni!
“Ma che peccato. Speravo di conoscerlo! Se le cose stanno così, tolgo il disturbo.”
“Ecco, addio!” Afferma lui indispettito.
“Lorenzo. Signorina,a presto.” Il saluto viene corredato di sguardo languido. Io non lo tratto male come quando siamo soli e mi limito ad un ‘arrivederci’ prima di continuare a mettere in ordine il contenitore del pranzo.
“Cosa faceva qui?” Mi domanda Lorenzo.
“E io cosa ne so? Questa è la vostra azienda.”
“Cosa vi siete detti?”
“Mi ha chiesto di quel fotografo,il mio amico. Non ho fatto in tempo a rispondere che sei arrivato tu. Non dirmi che ti ha dato fastidio,ricordi che non sei geloso?” Mento, continuando a mantenere un tono rigido e l’aria sostenuta. Quanto vorrei che facesse una scenata di gelosia come Diego questa mattina verso Nataniel, che non ha perso tempo per specificare che è il fidanzato di Isabella! Mentre Lorenzo è rimasto lì impassibile, credo che se scopassi davanti a lui con un altro se ne fregherebbe!
“C’è qualcosa che non va?Cosa ti ho fatto?”
“Niente.”
“Io sto andando a quel pranzo, ci vediamo dopo.” M’informa cercando di baciarmi,ma io mi sposto e la sua bocca si posa sulla mia guancia.
“Buon pranzo.” Lo saluto,prima che lui s’allontani. Lorenzo Mendoza, non capisci niente di donne! Altroché! Mi siedo sui gradini della passerella del tutto scoraggiata.
 
 
Michael
Mi sembra di sentire il peso del mondo sulle spalle, sento il cuore in gola e non riesco a stare per più di due secondi fermo nello punto,mentre aspetto mia madre di fronte al ristorante. Vedo avvicinarsi il suo CLA 200 CDI, e m’impongo di mantenere la calma. L’idea di Francesco, anche se inopportuna visto che ci conosciamo appena, non è poi tanto male. E’ papà il mio avversario più temibile e l’appoggio di mamma in quel momento mi servirà! Mamma consegna le chiavi al parcheggiatore e mi raggiunge.
“Ciao amore di mamma!”
“Ciao mamma.”
“Va tutto bene? Mi sembri agitato!”
“Non preoccuparti ho solo assunto troppi caffè oggi! E tu? Sembra che hai pianto.”
“Ti racconto tutto dentro.”
Mentre il maitre ci accompagna al tavolo, io ripeto mentalmente il discorso che mi sono preparato anche se so che alla fine userò le prime parole che troverò! Ordiamo entrambi una vellutata di carciofi con crostini di pane, e una bottiglia di Vermentino di Gallura Superiore D.O.C.G.
“Allora, di cosa mi devi parlare?” Mi domanda mamma.
“Prima tu, cosa tu è successo?” Le domando per perdere tempo. Tremo e sono confuso, arrivo anche a pensare di interrompere il pranzo ma è troppo tardi! Mamma mi racconta della telefonata a Roberta e della ramanzina che le ha fatto il padre.
“Credo che fosse una reazione che dovevi aspettarti… Mi dispiace mamma ma devi metterti nei panni di Roberta e di Nicola.”
“Lo so figlio mio, lo so. E tu cosa devi dirmi?”
Dopo un breve colpo di tosse e una grossa sorsata di vino le domando:
“Hai detto a papà che ci saremo visti a pranzo?”
“No,l’ho sentito per messaggio brevemente stamattina e basta, lo sa solo Rhonda. Come mai?”
“Assicurati che Rhonda non lo dica a nessuno!”
“Ma perché? Michael mi stai spaventando!”
“Perché ciò che devo dirti non lo deve sapere nessuno almeno per ora, a parte David che lo sa già.”
“Sei malato? Cosa succede?” Mi domanda, iniziando a pensare il peggio.
“No, non sono malato. Anche se papà potrebbe pensarlo, ci si aspetta di tutto da lui!”
“Adesso basta, parla chiaro!”
“Mamma, io ti ho chiesto di vederci da soli per dirti che…. Che io non avrò mai figli, non ti darò mai dei nipoti…” Le dico, sperando che colga il sottotesto!
“Oddio,hai fatto delle analisi e hai scoperto di essere sterile?”
“No, non è una questione biologica. E’ una questione affettiva…”
“Continuo a non capire!”
“Mamma,io sono gay.”
“Cosa sei?” Mi domanda, sconvolta.
“Sono gay mamma.” Credo di averla sconvolta con la mia rivelazione visto che consuma due bicchieri di vino uno dietro all’altro. “Mamma devi guidare dopo.”
“Perdonami ma tra le cose cui ho pensato venendo qui, non avrei mai sospettato che potesse essere questo il motivo del pranzo!”
“Ho capito di esserlo alcuni anni fa. Inizialmente ho condiviso la cosa solo con Ugo e Camilla, e di recente l’hanno scoperto anche David e Roberta.” Le racconto,anche se lei non mi ha chiesto nulla.
“E… Al momento hai qualcuno?Una relazione?”
“No,sono single.”
Sono solo innamorato di Cèsar Mora, il quale è andato in Europa per scappare da me, e ho conosciuto uno che se volesse potrebbe permettersi ci comprare tutto il Medio Oriente, facendo un baffo agli sceicchi! Tengo per me queste informazioni perché non è il caso di sconvolgerla tanto per il momento.
“Mamma, tutto bene?”
“Sì, tutto bene… Sono solo un po’ impreparata! Non mel’immaginavo! Io non mi sono mai accorta di niente! Com’è possibile?Sono tua madre!”
“Mamma… Io l’ho nascosto bene. Ciò che mi preoccupa di più è se mi vorrai ancora bene.” Le dico, prendendo la sua mano sopra il suo tavolo.
“Ma che discorsi fai? Tu sei mio figlio! Non m’importa nulla se non mi darai dei nipoti!”
“Dici sul serio?”
“Certo figlio mio. Era questo che ti ha frenato dal dirmelo fino ad ora?”
“Anche. E poi pensavo che l’avrei detto a te e a papà nello stesso momento, poi ho cambiato idea e ho scelto di dirlo prima a te. Mamma,papà starà anche cambiando ma questa notizia non la prenderà per niente bene!”
“Su questo non posso darti torto.”
“Cosa dovrei fare secondo te?”
“Di sicuro non dirglielo ora, che con Giulia è sul piede di guerra. L’ideale sarebbe aspettare giusto il tempo che gli passi con lei!”
“E poi cel’avrà a morte con un altro dei suoi figli. Mancavo solo io per fare l’allplan!”
Prima che ci venga servito il pranzo, mamma mi avvolge in un abbraccio incoraggiatore. E con papà non so ancora cosa fare pur avendo l’appoggio di mamma, sono comunque da capo a dodici.
 
 
 
Isabella
E chi ha voglia di tornare in azienda? Ho il sole e le labbra dell’uomo che amo posate sulle mie. Abbiamo abbandonato l’azienda mano nella mano, passeggiando fino a raggiungere il chiosco degli hot-dog e ho avuto l’impressione che tutte e donne lo osservassero! Lui dice che ci guardavano perché siamo coppia più bella e ci invidiano. Oggi ha fatto scegliere me su dove mangiare, mi ha detto ‘l’altra sera siamo stati in un ristorante che frequento io di solito, tu dove vai?. Temevo che non avrebbe gradito… Che ci posso fare se non sono un habituel di ristoranti e bistrò? Invece ha mangiato di gusto commentando ‘mi sembra di essere tornato al college,quando mangiavo la pizza correndo da un’alula all’altra’. Abbiamo divorato i nostri hot-dog seduti ad una panchina a pochi passi, prima di abbandonarci e coccole e baci. Siedo a fianco a lui, poggio le mie gambe sulle sue e sento il sapore di ketchup sulle sue labbra. Quando separo le mie labbra dalle sue, poggio la testa al suo petto e chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla musica del suo cuore. Diego mi accarezza i capelli e tira un respiro profondo.
“Non stavo così bene da tempo. Tu mi fai stare così bene, piccola.”
Potrei vincere una gara a chi sorride meglio per l’espressione che ho ora! Sollevo la testa dal suo petto e poso sulla sua guancia un dolce bacio. Lui poi sposta leggermente la testa e cattura le mie labbra.
“Non ho nessuna voglia di tornare in azienda.” Mi rivela.
“E’ lo stesso pensiero che ho fatto io un attimo fa.”
“E allora, apposto. Il capo sono io!”
“Il capo è tuo padre, e Daniele Valencia, e non credo che sarebbero tanto contenti! Dai, andiamo sfaticato di un Mendoza!” Gli dico, mollandoli una leggera pacca su una gamba. Lui sbuffa prima di alzarsi.
“Hai la camicia macchiata di maionese! Ma hai dato da mangiare alla cravatta?” Gli faccio notare.
“Vedi, non posso tornare in azienda!”
“Ma smettila, si rimedia in un secondo.” Passo il dito sulla sua camicia per togliere la maionese e la lecco dal mio dito e quando lo guardo vedo sul suo volto un sorriso beffardo. Poco dopo scoppia a ridere.
“Sei un cretino, non voglio nemmeno sapere a cosa stavi pensando!” Gli dico,avvampando. Diego mi risponde avvolgendomi tra le sue braccia con un tale impeto che barcollo e mi bacia. Mi tiene stretta a lui e vorrei non finisse mai!
“Guarda,problema risolto! Basta che non ti sbottoni la giacca per il resto della giornata.”
“Almeno ho avuto l’accortezza di sporcarmi in un punto che poteva essere coperto!”
“Sai, sono molto nervosa per stasera.”
“Per i miei?Non vedi. E poi loro ti conoscono già, e ti posso assicurare che quando ho detto loro di noi non hanno avuto alcuna reazione contraria. Devi stare tranquilla. Ma ti chiedo un favore!”
“Quale?”
“Ammanetta quei due personal shopper che hai a casa! Non è necessario che indossi vestiti da gran galà tipo quello di domenica, per quanto ti stesse bene. Voglio che tu sia te stessa, e come piaci a me, piacerai anche ai miei. Intesi?” Mi domanda accarezzandomi la frangetta per poi posarmi un casto bacio sulle labbra.
“Intesti.” Gli rispondo.
Torniamo in ufficio così come lo abbiamo lasciato,mano nelle mano. Mentre camminiamo, lui estrae i suoi ReyBan e gli indossa. Mi guarda a sua volta e mi sorride mentre io vorrei solo saltargli al collo e dirgli che lo amo alla follia!
 
 
 
Lorenzo
Bene, anzi no! E come disse il Comandante Lowell, Houston, abbiamo un problema!
La prima cosa che faccio quando arrivo in azienda, è correre da mio fratello che per fortuna è rientrato.
“Allora, con Bezerra?” Mi domanda appena faccio il mio ingresso nel suo ufficio.
“Hai presente un bastardo di prima categoria? Santo cielo, è la contraddizione in persona! Prima mi chiama per dirmi che in nome della nostra amicizia vorrebbe discutere con me e poi ci fa questo tiro! In poche parole,vuole la grana o massimo un mese e verrà qui un simpatico ufficiale giudiziario!”
“Mmmm…” Mugugna mio fratello, accarezzandosi il mento.
“Solo ‘mmmm’?”
“E cosa vuoi che ti dica? Loro ci hanno prestato quei soldi, noi abbiamo fallito e comunque bisogna renderli. Va a spiegare a Roberta di Bezerra e dille di fare quel versamento.”
“Io? Non ho più parlato con lei, penso che cel’abbia con me!”
“E per cosa?”
“Ma come per cosa! Perché le ho detto che non mi piace!”
“Ma se ti ha detto che è tutto apposto, che era solo sbronza.”
“Mmmm, ci credo poco.”
“Bhe, lei è ancora la direttrice finanziaria, tu il vice presidente, io il tuo superiore quindi vai a parlarci.”
“Sempre ai suoi ordini presidente. E devo anche dirle dell’affaruccio che concluderemo?”
“Quale affaruccio?”
“Diego! Non fare il finto tono! Sai bene che se dobbiamo dare quei soldi subito le stoffe che hanno scelto Camilla e Ugo sono fuori discussione, almeno che questo tipo non riesca a farcele avere evadendo tasse quindi la legge!”
“Non gridare! Sei pazzo?! No, non le dire niente per ora.”
“Ma hai appena detto che lei è ancora la direttrice finanziaria. E’ lei che si occupa dei pagamenti,controlla tutti i movimenti di denaro e tiene la contabilità! Se concluderemo quest’affare ovviamente non ci saranno fatture e vorranno essere pagati in contanti! Cosa le diremo sennò quando verrà da noi a chiederci le fatture e le bolle dei fornitori delle stoffe? E perchè abbiamo prelevato tanto denaro in contanti? Ci serve il suo appoggio!” Ricordo a mio fratello.
“Cazzo,hai ragione. Bhe glielo diremo quando avremo il campionario e decideremo.”
“Bene, allora intanto le dico di fare quel versamento alla banca e se mi domanderà qualcos’altro, improvviserò. Poi chiamo Gonzalo e fisso un appuntamento con lui.”
“Va bene.”
“E’ l’unica soluzione Diego.” Concludo, quando esco dal suo ufficio e busso a quello di Roberta. Mi domando come si porrà con me visto che dall’altra sera non abbiamo più parlato! Quando m’invita entro.
“Lorenzo, cosa posso fare per te?”
“Ciao. Sono stato a pranzo con Bezerra oggi, dovresti fare alla Banca Montreal il versamento della rata.”
“Provvedo subito,ma non ne so niente io. Non mi hanno telefonato!”
“Bezerra ha voluto discutere con me quindi oggi siamo stati a pranzo insieme.”
“Allora lo faccio subito.” Mi risponde, mettendosi al lavoro e ignorandomi!
“Va tutto bene?” Le domando.
“Sì,come vedi sono indaffarata.”
“Intendevo nel senso più ampio del termine,non abbiamo più parlato.”
“Sì,va tutto a meraviglia. E a te? Ho notato che la tua ragazza ha iniziato a fare pratica con Ugo.”
“Sì,l’ha voluta a tutti i costi.”
“Mi fa piacere.”
A questo si è ridotto il rapporto di amicizia che abbiamo fin da piccoli? E poi vuole farmi credere che è tutto apposto?
“Allora torno al lavoro, ciao.”
“Ciao,buon lavoro.”
Neanche nei miei sogni più remoti avrei mai sospettato che Roberta si prendesse una cotta per me, questa è una strage! A parte che non è il mio tipo fisicamente, ma lei è la figlia di Nicola, per i miei è come una nipote! Ed io sono il bastardo numero uno del globo terrestre,sarebbe impensabile per me avere una storia con lei! Com’è possibile che io abbia fatto qualcosa per incoraggiarla? Scavo nella memoria e non mi viene in mente niente e nemmeno capisco come le passi per la testa di pensare me in determinati termini!
Tralasciando questi pensieri, afferro il cellulare e dopo aver scandagliato la rubrica telefono al mio amico Gonzalo Torres, il numero tre del nostro gruppo al college.
“Bastardo! Come va?” Esordisce. Oramai quella è un’etichetta che mi porto dietro!
“Ciao cazzone! Ti disturbo?”
“No, mi sto semplicemente rompendo al lavoro! Ma saranno due milioni di anni che non ci sentiamo!”
“Grossomodo, milione in più milione in meno! Mi chiedevo se stasera avessi un minuto da dedicarmi, dovrei parlarti di una cosa delicata.”
“Come no, al Kamikaze Club alle sette e trenta? E come al solito mi chiami solo se ti serve qualcosa! Gonzalo conosci quella, amico hai il numero di quell’alta… Non cambi mai!”
“E mai cambierò! Bene allora alle sette e trenta lì! Ora ti lascio perché anch’io mi sto rompendo al lavoro! A presto!”
“A più tardi,bastardo!”
Chiuso la chiamata quando sento che le segretarie stanno salutando Silvia. Esco dal mio ufficio un secondo prima che lei prenda l’ascensore e l’accompagno nel mio ufficio,lei non sembra molto propensa a seguirmi!
“Te ne stavi andando senza salutarmi?”
“Perdonami, sono un po’ stanca. “
“Ugo ti fa sgobbare, preparati ad essere stanca spesso!”
“Ho notato, grazie del consiglio.”
“Ti volevo dire che stasera ho appuntamento con un amico, non so a che ora mi libero. Comunque passo da te a prenderti e passiamo la notte insieme? Sarebbe ora che ti prendessi una casa tutta tua!”
“Io non sono ricca come qualcun altro!” Mi risponde acidamente.
“Ok, cosa succede?”
Lei esita prima di sputare il rospo.
“Io penso sia meglio se ogni uno vada per la sua strada, penso sia meglio se ci lasciamo.”
Spalanco gli occhi dalla sorpresa non credendo alle mie orecchie!
“Cosa?E come mai?”
“Credo sia meglio così, adesso scusami ma devo andare. Scusami.”
Sta per uscire quando l’afferro per un braccio, e la blocco.
“Adesso tu mi spieghi. Non ci saranno progetti e promesse tra di noi ma penso di meritarmela una spiegazione!”
“Ho conosciuto uno.” Mi vomita addosso. Maledetto, Giulio Valencia!
“Giulio Valencia?” Le domando preoccupato.
“Forse. E con ciò? Appunto perché tra noi gli accordi erano questi non mi sento in colpa nei tuoi confronti. Ora vado.”
La lascio andare e rimango immobile ed incredulo. Non solo sono stato piantato per Giulio Valencia, ma rischio la mia carriera in azienda e quella di mio fratello!
 
 
 
Cèsar
Come siamo arrivati in albergo non ho perso tempo e mi sono messo al lavoro con quei codici che, per fortuna, entrambi abbiamo avuto l’accortezza di conservare. Ho gli occhi incrociati quando decido di fare una pausa per addentare un panino e apro la mia casella mail. Trovo un mail di mia sorella Roberta che mi ha scritto in risposta a quella di stamani:
 
Caro fratellino.
Dovrà passare un po’ prima che mi abitui alle rivelazioni che mi hai fatto circa i tuoi gusti sessuali!
Qui va tutto bene. Oggi è il primo giorno di lavoro di Francesco Mèsa, il tuo sostituto, ed è un ragazzo capace e in gamba che sta seguendo alla lettera le indicazioni che hai lasciato. Oggi è venuto Nataniel Hernandez, un famoso fotografo, e Camilla e David hanno litigato per la sua presenza perché,come sai,Camilla adora Nataniel come professionista e David è geloso! Non conosco nessuno più geloso di lui! Poi per fortuna hanno chiarito.
Io questa sera andrò a cena dai Mendoza dove ci saranno Camilla, David, Diego ed Isabella (che, nel caso non lo sapessi, si sono di recente messi insieme). Lorenzo e Silvia non ci saranno, yuppieeeee!
Nella tua mail mi hai chiesto notizie di Michael, e posso dirti che ha deciso di dire tutto ai suoi e che ha conosciuto un tipo con cui dice di trovarsi bene, un tipo proprietario di alcune discoteche e che erediterà una grande azienda vinicola, Santigao Selvador.
Cerca di fare chiarezza in tè, un bacio. La tua Roby.

 
Santiago Selvador… Ha vinto al super enalotto insomma. Sento un grosso nodo in gola…. Sta uscendo con lui? In che rapporti sono con esattezza? In ogni caso su una cosa c’ho azzeccato: non avrebbe vissuto per lungo tempo nell’ombra. Mentre a me l’ombra piace.
Io e Martìn abbiamo le camere comunicanti e lo vedo arrivare mentre sbadiglia. Mi posa le mani sulle spalle premendo leggermente e questo contatto non mi piace più.
“Allora,come va?”
“Tutto bene.”
“Non sei stufo di lavorare?” Mi sussurra all’orecchio, per poi appoggiare le labbra su di esso.
“No, anzi finché me la sento proseguo.”
Gli rispondo, scrollando le spalle per librarmi di lui. Lui ignora il gesto e si siede sul letto continuando a parlarmi.
“Sai, dovremmo aprire un’azienda io e te! Produremmo solo giochi e sono certo che la SONY ci pacherebbe oro per avere i nostri codici! Insomma, tu all’Ecomoda sei sprecato!”
Ma io non ascolto una parola di ciò che dice.
Michael ha già conosciuto un altro.
 
 
 
Camilla
Io e David siamo due teste calde. Così in conflitto talvolta ma già incapaci a stare divisi. Premiamo insieme il bottone che chiama l’ascensore mentre non stacchiamo le labbra l’uno dall’altra.
“Ok, ho ignorato che mia sorella viene al lavoro mezza nuda, ma adesso la devo anche vedere mentre sta per fare uno spettacolo a luci rossi?” Afferma Diego, arrivando per mano ad Isabella. Io gli faccio una boccaccia.
“Non temere Diego, appena arriviamo a casa gliela brucio questa maglietta!”
“Non ci provare!” Lo minaccio, dandogli un buffetto sul petto.
“Io fossi in te mi cambierei prima della cena, non vorrei che la cena si trasformasse in una paternale di papà su come ti vesti come faceva nonno Hermes!”
“Certo che mi cambio. E dovresti farlo anche tu! Hai dato da mangiare alla camicia?”
“Non avevo idea che fosse così sbrodolone!” Ridacchia Isabella.
“Fa attenzione Isabella, dovrai portare via i bavaglini quando uscite a cena!” Ricordo ironicamente alla ragazza di mio fratello.
“Che spiritosone!”
Risponde Diego, prima che tutti e 4 entriamo nell’ascensore.
 
 
 
Lorenzo
Se c’è una certezza a questo mondo, è che le donne sono tutte matte! Cosa diavolo le è preso? Ieri stava bene con me e oggi mi pianta per due moine che le ha fatto quel deficiente di un Valencia!
“Bastardo, non sei cambiato per niente!” Mi saluta il mio amico, posandomi una mano sulla spalla. Lo saluto anch’io e ci diamo una stretta vigorosa.
“Stefan,due vodka lisce!” Ordina al barista.
“Subito dottor Torres.” Ubbidisce il barista.
“Ho già bevuto due martini, mi ci vorrà il cucchiaino per raccogliermi!”
“Che t’importa. Brindiamo alla rimpatriata!” Facciamo sfiorare i nostri bicchieri per poi poggiarli leggermente al bancone ed entrambi beviamo un sorso.
“E dov’è il gemello del bastardo?”
“Diego è a una cena da miei con la sua fidanzata, Camilla e il suo fidanzato.”
“Tua sorella si è fidanzata? Ma che peccato!”
“Vaffanculo. E’ fidanzata con David Valencia.”
“Le piacciono i ragazzi che sono l’opposto di me, ho capito. Ma Diego non si era mollato con quella caga cazzi di Paola? Così ho letto!”
“Ma la pianti? Sembri uno scaricatore di porto! O Signore!” Lo canzono ridendo, mentre bevo un altro sorso.
“Mi conosci! Manager con i fiocchi di giorno, senza fiocchi di notte! Ma sempre manager, o le tope non ti si filano!”
“Comunque, Diego si è lasciato con Paola ma si è subito messo con una ragazza che lavora in azienda ed è super preso, super geloso e super tutto! Dovevi vederlo i giorni scorsi quando credeva che lei fosse tornata con il suo ex, sembrava un’anima in pena!”
“DiegoArmando Mendoza che è geloso di una donna?! Dev’essere uno schianto questa qui,persino meglio di Paola!”
“Per la verità… no. Ma non dire MAI una cosa del genere davanti a lui! Però è una ragazza piuttosto… ordinaria. Corporature esile, a occhio e croce direi una seconda, e shopping direi scarso.”
“Il mondo femminile avrà indetto un lutto nazionale, ma che dico! Globale!”
“Uno di meno, no?”
“Così si parla!” Si complimenta il mio amico, mentre brindiamo ancora. Poi entrambi ci voltiamo ad ammirare due bellezze che sono appena entrate.
“Io mi prendo la mora, tu la bionda.” Mi dice Gonzalo.
“Ehi, non distrarti. Ti ho chiamato per un motivo serio.”
“Sì, dimmi. Di chi vuoi il numero? Guarda ho conosciuto una la settimana scorsa e fra le sue amiche c’è una che…”
“Nessuna donna, io… Io vorrei delle informazioni su quel tipo con cui hai fatto affari qualche tempo fa. Sai quell’intermediario di cui mi parlavi?” Gli dico, sottovoce.
“Aaaan, ok. Bhe, adesso non qui il numero ma domani ci sentiamo e te lo do.”
“Perfetto, e acqua in bocca.”
“Ovvio, lo sai che ti puoi fidare di me. Senti ma il caro paparino Mendoza e la mamma perfetta non mi sembrano tipi da affidarsi a gente del genere!”
“Abbiamo preso Diego ed io le redini dell’azienda. Non so se l’hai saputo, ma papà ha avuto un infarto.”
“No, cavolo! E ora come sta?”
“Bene, è stata una cosa da nulla ma non poteva più sostenere lo stress lavorativo. E mamma ha deciso di dimettersi per stargli accanto,così io sono vice presidente commerciale  Diego ha battuto Giulio Valencia alle elezioni del presidente. Abbiamo una serie di problemi e trovare delle stoffe di qualità e a buon mercato potrebbe aiutarci.”
“Sarò una tomba. E tu che mi dici? Qual è la tua media?” Mi domanda, o tradotto ‘quante te ne fai’?
“Fino a poche ore fa stavo con questa ragazza che si chiama Silvia e poi all’improvviso mi ha piantato. Ma ti sembra? Il brutto è che ho combinato un casino!” Affermo, massaggiandomi l’incrocio degli occhi.
“Di che genere? Non sarai diventato che tu come Diego!”
“No, no….Onestamente in condizioni normali non me ne importerebbe nulla che mi avesse lasciato, ma il fatto è che mi ha lasciato per Giulio Valencia!”
“Noooo! Amico, scherzi? Ti sei fatto piantare per Giulio? Ma, tra l’atro, quello perché non si trova una donna senza fregarla ad altri?”
“Che sia Giulio o pinco pallo, poco importa! Il mio cruccio è che ho rivelato a Silvia delle cose sull’azienda che dovevano restare segrete come questa storia del contrabbandiere, e solo dopo lei mi ha detto che Giulio, il quale cerca di fregare la presidenza a mio fratello, le va dietro! Ti rendi conto!?! E oggi mi lascia per lui! Sono rovinato, se lo scopre Diego mi ammazza!”
Affermo disperato, alloggiando la testa tra le mani.
“No, un secondo, spiegami tutto dall’inizio della tua storia con Silvia.”
“Fino a ieri sera andava tutto alla grande. Zero stress, zero impegni,zero progetti e soprattutto non rompeva le scatole con tutte quelle storie che fanno le donne di solito. Stavamo semplicemente insieme. Poi, di colpo, ieri sera, voleva parlare, voleva che io tirassi fuori i miei pensieri e che li condividessi con lei!”
“Che palle, chissà perché le donne vogliono sempre sapere cosa pensi e cosa provi! E lì tu le hai detto tutto. Ma sei stato un’imbecille!”
“Poi mi ha detto che Giulio aveva provato ad avvicinarla, e per una serie di cose che non sto qui a riassumerti o facciamo l’alba,Diego ed io nello stesso giorno abbiamo scoperto che Giulio aveva assoldato la sorella per spiarci e approfittare di ogni passo falso di Diego. E oggi bum, ti lascio per Giulio Valencia! E guarda caso li ho beccati insieme oggi! Ma anche questa mattina si è comportata in maniera strada a dirti la verità… Stavamo per farlo quando è arrivato un sms di Camilla che mi chiedeva se saremmo andati a questa cena, io ho detto a Silvia ‘aspetta un attimo che rifiuto’, e lei si è allontanata.”
“Dici che ci è rimasta male perché hai deciso di non portarla alla cena?”
“Adesso che mi ci fai pensare… Dici che potrebbe essere per quello?”
“Se ieri era pazza di te ed oggi di Giulio, o Giulio ha delle armi potentissime e segrete oppure era una scusa!”
“Una scusa per cosa?”
“Io non lo so, è la tua ragazza. Pardon, ex ragazza! Comunque non puoi di certo lasciarla tra le mani di Giulio! Lasciarla a lui con quello che sa, equivale al suicidio e all’omicidio di tuo fratello! Ah amico, dovrai fare qualcosa che non hai mai fatto.” Mi dice, posando una mano sulla spalla.
“E sarebbe?”
“Corteggiare una donna, farla innamorare di te! Nei secoli e nei secoli!”
“Ma sei matto?!” Tuono, verso di lui.
“Ok, ok… Facciamo che ‘nei secoli e nei secoli’ è un tantino esagerato! Basterà che ti fai vedere un po’ più coinvolto! Portale dei cioccolatini, dei fiori…”
“Ma dai, capirà che c’è qualcosa di strano!”
“Capirà solo che un bel ragazzo e benestante è molto preso da lei!”
“Ho capito che mi chiami bastardo, ma questa sarebbe proprio una bastardata! Io non farò niente del genere!”
“E allora vai da Diego e digli che tra non molto dovrà abbandonare la sua bella poltrona da presidente perché hai venduto quelle informazioni in cambio di una scopata!”
Che diavolo devo fare?
 
 
 
FINE CAPITOLO 26.
 
 
Come vedete due personaggi sono venuti a creare altro scompiglio!  
Cosa ne pensate di Gonzalo? Credete che Lorenzo si farà convincere e corteggerà Silvia per tenerla lontana da Giulio e assicurarsi la sua fedeltà? Credete che la porterà alla cena? Isa e Diego vi piacciono? Come giudicate il carattere di David? E’ eccessiva la sua gelosia? Credete sia giustificato da ciò che ha passato con Giulio e la sua famiglia? Come andrà la cena a casa Mendoza-Pinzon? Nataniel tenterà un chiaro approccio verso Camilla? Come vi sembra questo personaggio? Nicola ha fatto bene a chiamare Patrizia e a trattarla così? Vi è piaciuta la confessione di Michael e la reazione materna di Patrizia? Cèsar vi sembra che inizi a pentirsi del suo viaggio?
Al prossimo capitolo!
   
 
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