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Autore: Kazu_kun    30/01/2015    0 recensioni
Una nuova galciazione incombe su Arendelle. Un problema da sistemare. Un amore creato e spezzato dallo stesso potere. Un potere diviso in due cuori. Uniti e divisi da questo amore impossibile e dal potere che ne deriva. Un'avventura da affrontare, nuovi amici da incontrare. Elsa, Anna, Kristoff, Sven ed Olaf devono affrontare molte avversità. Elsa deve affrontare le sue emozioni ed un'amore che non può esistere... Riusciranno i nostri amici a scongiurare il nuovo inverno perenne che incombe sul mondo intero? Ed Elsa, riuscirà ad amare l'uomo che non può contraccambiare per via di un antico incantesimo applicato a due cuori destinati ad amarsi? Jack riuscirà a fare la cosa giusta per la sua amata?
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Era... Bianco... No, grigio! Ma era neve... Tutto grigio, ma nulla era come prima. Doveva aver nevicato molto, ma quella neve... No! Non era di Elsa, né di Jack! Era grigia, scura, quasi.... Dannata. Sembrava l'odio puro, la paura e la solitudine fatta a fiocchi. Aprì la porta e Kristoff dormiva ancora, appoggiato al muro accanto alla porta. “Poveretto, l'ho fatto dormire così. Chissà che mal di schiena appena si sveglierà...” ridacchiai tra me e me. Mi diressi verso la sala del trono dove c'erano i troll che discutevano animatamente. “Non possiamo farlo! Proprio noi che l'amore lo troviamo! Abbiamo visto tutti come si guardavano quei due! Assolutamente no! Non lo accetto!!” diceva Bulda; “È vero, non sacrificherò tutti i miei ideali per uno stupido incantesimo con degli effetti collaterali!” diceva Billow, uno dei più anziani troll della tribù. “Ehi, ehi, ehi!! Che succede qui!!” intervenni io, interrompendo il rumoroso fruscio di voci che vi erano nella stanza. “Granpapà ha scoperto un terzo modo, ma a parer di < Alcuni > è troppo pericoloso!” disse Cliff, chissà poi perché, sottolineando la parola “Alcuni”. Io, che mi stavo strofinando l'occhio dal sonno, alzai la testa di scatto e dissi con gli occhi spalancati “Un terzo modo?! Quale?!?!?!” “Si,” disse Bulda ”Consiste nel...” prese un profondo respiro ed enunciò “Incontrare il maestro dei poteri e chiedergli di eliminare in uno dei due poteri! Ma è una leggenda, non si sa se sia veramente esistito il Maestro, per questo alcuni dicono che è meglio non provare. Non sembra assurdo anche a te, Piccina?” “CERTO CHE È ASSURDO!!” dissi io su di giri “Bisogna assolutamente provare! Quando si.. AHI!!” sentì una fitta allo stomaco e mentre cadevo a terra sentivo le voci ovattate dei troll dire “Oh mio Dio! Anna!!” “Tesoro, che succede?!” L'ultima cosa che ricordo è l'immagine sfocata di Granpapà che, mentre si faceva strada tra i troll affollati vicino a me, diceva “Sta per nascere il piccolo! Spostatevi, fatemi passare!!”.

Quando mi risvegliai ero in un letto, accanto a me, con la faccia affossata nel fianco del letto, c'era Kristoff che mi teneva la mano, a destra, invece, vi erano Rapunzel ed Eugene, che mi guardavano soddisfatti ed al contempo felici e commossi. “Ben risvegliata, Anna.” “Come va?” “I-io sono.... confusa e... stanca, molto stanca...” “Ci credo! Dopo un travaglio di ben ventiquattro ore!” ridacchiarono. “Aspetta, che?!” “Hai capito bene, Anna, ventiquattro ore per i tuoi bellissimi figli!” “Sono due gemelli?!” “Uhm.... non esattamente.....” guardai Eugene confusa “Ma se sono due allora devono essere nati lo stesso giorno! Era ancora mattina quando è iniziato tutto!” Rapunzel guardò Eugene e poi avvicinandosi al mio orecchio, il quale gesto assecondai avvicinando l'orecchio alla sua bocca, mi disse “Il travaglio per i piccini magici non è uguale a quello dei bimbi normali, sai?” A quelle parole saltai nel letto urlando con voce stridula “MAGICI?!” I due risero e poi mi ricordarono “Granpapà te lo aveva detto, no? La cosa che ha stupito tutti è che i tuoi piccini sono nati entrambi più presto di qualsiasi altro bambino magico... Solo quattro mesi e mezzo quasi cinque... Cioè, si sapeva potesse capitare anche al terzo mese, ma non accadeva da ormai secoli, se non millenni!” subito, dalla curiosità chiesi “Qual'è il potere? Oh, ma certo! Ghiaccio immagino,” mi girai verso Rapunzel annuendo “come la zia!” i due si guardarono preoccupati “Allora?!” “Beh... ecco...” “In realtà....” “Oh mio Dio, è successo qualcosa ai miei bambini?! Che c'è?! Ditemelo!” “No, no, loro stanno bene è che...” “Cosa? COSA?!” “Loro... hanno un potere.... beh... originale!” “Già...” “O-originale? Ma che vuol dire?!?!” “Granpapà sta cercando di capire come è stato possibile che i tuoi figli abbiano il potere....... Beh, ecco..... delle........” “Piante.”, concluse Rapunzel alzando una mano a mo' di tarantella facendo una faccia felice abbozzata, tirata. Io avevo una faccia a dir poco strana. Beh, non che io sia tanto normale quando sorrido, o sono triste, o quando sono arrabbiata ma... ehehm, comunque, avevo una faccia al quanto più strana del solito, ecco! In quel momento entrò Granpapà di corsa, facendo sbattere la porta contro il muro, facendo svegliare di colpo il povero Kristoff che si ritrovò per terra spinto dal troll per farsi spazio fino a me e mi chiese impaziente “Ti è mai successo di avere un particolare legame cogli alberi, quasi come se ti parlassero?” “Come, prego?!” Si avvicinò ancor di più “Ti è mai capitato di sentire la voce delle foglie, il canto dei fiori, le urla divertite dell'erba dei prati?! O di vedere la danza dei rami, lo sguardo dei frutti, lo spostamento delle piantine?!” “Perdonate, sono confusa.... Come sarebbe la danza dei rami... il canto dei fiori o quel che è?” Dissi io con occhi preoccupati “Ma stai bene?!” Lui prese fiato e cercando di farsi capire scandendo bene ogni parola disse “Ti è mai sembrato di poter parlare con le piante? Di sentirle lamentarsi per il freddo o... che so... di godere del calore?” “Eh-.... Ehm... credo... da piccola, quando giocavo ancora con Elsa ed i suoi poteri... ora in effetti sto ricominciando... veramente è da dopo il mio ri-scongelamento che sento di nuovo le voci delle piante, ma probabilmente è l'effetto della solitudine di tutti quegli anni... forse sono un po' pazza.... Nah! Non credo altrimenti sarei molto più strana, farei tipo brulbreulbrulburlburlburlbur” dissi muovendo l'indice sulle labbra e girando gli occhi in modo strano e continuai ”E direi frasi sconnesse come fanno quelli del manicomio o...” mi bloccai sentendo urlare a Granpapà “AAHAH! Lo sapevo! Allora avevo ragione! La mia teoria era esatta! AHAHAH! Ce l'ho fatta!!! HO SCOPERTO IL POTERE DELLE PIANTE!” In preda all'euforia, Granpapà aveva iniziato a saltellare girando su se stesso e intorno al letto arrivando accanto a Rapunzel di cui prese le mani ed iniziò a girare in tondo mentre lei rideva di gusto insieme a tutti gli altri, ma io ero confusissima, cioè, non confusissima, ma molto confusa, almeno abbastanza confusa da non riuscire a ridere davanti a quella scena molto esilarante, devo dire. “Scusate, posso chiedervi che diamine sta succedendo qui?!” “Mia cara, il tuo ciuffo bianco, derivante dal potere di Elsa, ti bloccò un potere di cui tu sei la prima posseditrice, il potere delle Piante!” “D-Davvero?” “SI!” “E cosa potrei fare io?” “Beh, tutto ciò che le piante possono! I tuoi figli, per lo meno, uno dei due, ha ereditato i tuoi poteri, l'altro... beh, che dire... a quanto pare tu e la Principessa Rapunzel siete in un qual modo imparentati, perché la piccina ha i poteri del fiore del Sole. Le sue lacrime, il suo sangue, i suoi capelli e persino il suo sudore cura ogni ferita!” “E come saremmo imparentati?!” dissi io entusiasta “Beh, anch'io sono stata euforica nello scoprirlo e, a quanto pare, Tuo padre era uno dei fratelli minori di mia madre! Sono in tutto sette, quattro maschi e tre femmine” disse lei felicissima. “Oh...” dissi io affascinata “Solo che quattro di loro, un maschio e tre femmine, in un viaggio naufragarono. Tutti nel mio paese erano convinti che fossero morti, ma a quanto pare il maschio si è salvato. Vedi, dopo la mia nascita quell'infuso fu bevuto da tutti i fratelli e le sorelle di mia madre, per curare una grave epidemia che era cominciata nella nostra famiglia, una maledizione, credo, che colpì tutti nella famiglia reale, tranne mia madre, perciò intuirono che l'infuso avrebbe esorcizzato quella maledizione e quindi ne bevvero un po' tutti. Fu troppo tardi per i miei nonni, che, deboli, morirono lo stesso, mentre le mie zia Heleonor, Mary Nadinne e Cathrine e mio zio Adgar partirono verso un regno chiamato Judette, poiché mia zia Heleonor, una delle più giovani, era andata in sposa a re Randolf che, a quanto pare, è lo zio di Jack... Incredibile...” “Quindi Elsa è parente di Jack?! Ed anche io?!” “Oh, no, no! Jack non è diretto discendente di Re Randolf, in realtà. Sua madre fu adottata dai reali, quindi Re Randolf e la principessa Milinea, la mamma di Jack, sono fratellastri.” “Capisco...” “Ma in qualsiasi caso, non sarebbe vostro cugino, è figlio della sorella dello sposo, sarebbe stata la cognata di zia Heleonor, perciò non sareste stati cugini, avreste solo avuto uno zio in comune” disse sorridendomi. “Quindi, quando partiamo per cercare Il Maestro?” “NOI” disse Kristoff sottolineando bene “subito... TU, invece, resti qui con i piccoli.” “Ma-” “Niente ma o se. Chiaro?” disse sfiorandomi il naso col suo “.... Chiaro” e ci stampammo due baci reciproci, prima lui, poi io. Dunque partirono subito... Cioè, non subito subito, ma dopo aver salutato i nuovi arrivati come si deve. Organizzammo una festa nel regno, per annunciarne i nomi, come da tradizione. Millie e Noah, i miei due piccini, nati con un giorno di differenza.

Nel frattempo Elsa rinvenne nella sala superiore del castello, dove aveva ghiacciato il mio cuore e d'improvviso rivide quell'orribile momento della nostra vita...

“VAI VIA!” si girò e la vide a terra... Lo sapeva, le aveva congelato il cuore. Entro un ragazzo biondo che non conosceva, le venne naturale chiedere “Chi è lui?!” poi si riprese “No, non importa, dovete andarvene da qui!” Anna cercò di rialzarsi dicendo “Non me ne vado senza di te!” Elsa pensò alle parole di Granpapà “Solo un gesto di vero amore può scongelare un cuore di ghiaccio”. Non le rimaneva altro che cacciarla, come aveva fatto per tutti quegli anni... Doveva mandarla da Hans. “Si, invece, tu te ne vai.” creò un mostro gigantesco di neve e ghiaccio, che li afferrò e li lanciò fuori dal castello, e poi tentò di calmarsi “Devo calmarmi, altrimenti ucciderò tutti!! Ho congelato il cuore di Anna... sono un mostro! No! ELSA, MANTIENI IL CONTROLLO!! Niente emozioni! NIENTE EMOZIONI!!” e le mura del castello ci affilarono di mille spine che si stringevano verso di lei, il ghiaccio rosso le faceva sembrare macchiate di sangue... pensò “Forse... Forse quel sangue è giusto che sia il mio.... in fondo” Ma non un filo di voce le uscì dalla gola per urlare le lacrime di tredici anni....
 

 

Si scostò da quel ricordo col rumore sordo di una porta che si apriva... Era il portone d'entrata! “ELSA! So che sei qui, ti abbiamo visto volare verso Nord, verso qui!” abbassò la voce “Deve essere qui, con il cuore semi-congelato non può essere arrivata oltre!” Era Kristoff. Ma non era solo, sentì anche altre voci dire “Ne sei sicuro? E se si rifiutasse di cercare il Maestro con noi?” “È l'unico modo per trovarlo... solo una creatura magica con la sua volontà può farlo apparire, almeno così mi ha detto Cliff da parte di Granpapà...” un'altra voce, di uomo sta volta, disse “Capisco... Dobbiamo trovarla, dobbiamo parlarle e spiegarle tutto!” Nel frattempo lei si era alzata e si era diretta verso la ringhiera delle scale che portavano alla sala della Fontana di Ghiaccio, dove vi erano i suoi “ospiti”. “Eugene, Rapunzel e Kristoff. Potete ripetere cosa dovreste spiegarmi?” disse con tono regale e controllato, nonostante la sua paura e il dolore delle scene appena rivissute la turbavano ancora. “Elsa! Grazie a Dio! Abbiamo... cioè, Granpapà ha scoperto una via alternativa alle prime due! Si tratta del Maestro del Poteri del Mondo, l'unica creatura ad avere tutti i poteri esistenti. Egli viene evocato solo da una creatura magica, che sia essa una fatina, o un mago, o una strega, o, come nel nostro caso, tu, un umano con poteri. Appare solo a chi crede davvero nella sua esistenza. C'è un modo per restare insieme a Jack per sempre, Elsa!”. A quelle parole spalancò gli occhi e scendendo di corsa le scale disse “Dove si trova? Chi è? Abbiamo un nome, un punto di partenza, un luogo??” Afferrò le spalle di Kristoff, guardandolo negli occhi, c'era un No dipinto in quello sguardo preoccupato e triste. “Un indizio, almeno?” Kristoff abbassò la testa “Mi spiace, Elsa, la fede è l'unica cosa che abbiamo... C'è bisogno che tu ci creda davvero! Questa volta, tocca a te.” Lei scoraggiata pian piano allentò la presa sulle spalle di Kristoff, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi, abbassando lo sguardo e girando le spalle ai suoi amici dicendo “Non posso credere in nulla, adesso...” poi rialzò lentamente lo sguardo che si illuminava piano di una speranza “A parte, forse, per una cosa! Posso credere all'amore.” “Per quanto ne so, basta credere, non è specificato in cosa nell'antico Libro e poi non sappiamo se...” Inutile parlare ormai... Elsa era sparita dai loro raggi visivi, cadendo a terra, con gli occhi di un colore azzurro ghiaccio, completamente di quel colore, nessuna pupilla, niente riflessi di luce, anzi! Erano gli occhi ad essere diventati luce! Poi il corpo, apparentemente inerme, si sollevò fluttuando, si raddrizzò ed allargò lentamente le braccia. E parlò con una voce che era solo a metà la sua e recitò qualcosa che sembrava una cantilena, una filastrocca o cose del genere.

“Il Vento porta dove l'Amore è posto
Solo chi di cuore è ben disposto.
Una landa di ghiaccio dovrà sgelare
Il Bambino che l'Amore mai vedrete abbandonare.
Gli occhi Blu, i capelli d'oro
Ecco colui che porterà dall'Uomo a Loro.
Aspetto innocente,
Un sorriso che cura la gente.
Cercate il bimbo che la festa ha nel cuore,
E troverete la soluzione al problema d'Amore”

Poi ricadde, svenuta. La riportarono al castello, ad Arendelle e la portarono nel letto accanto al mio, come da me richiesto. Io mi addormentai poco dopo il suo arrivo. Quando mi risvegliai, vidi il letto vuoto e la finestra aperta, subito scattai in piedi, guardando da tutti i lati dalla balconata, preoccupata che Elsa fosse scappata di nuovo. Poi mi bastò abbassare gli occhi per notarla giocare con la neve con Un ragazzo dai capelli scuri, con delle piccole trecce sul collo ed una ragazza bionda con una treccia enorme. Non li conoscevo, almeno non credo, so solo che il Draghetto stava dalla parte di quei due. Incuriosita scesi dalle mie stanze e aprendo la porta tutti si girarono verso di me. “S-sa-salve!” “Il ragazzo si avvicinò a me e, con un inchino molto elegante, mi fece il baciamano dicendo “Piacere, vostra maestà, principessa Anna di Erandalli” “Cretino, è ! A-Ren-Delle!! E l'ultima lettera, la E, non si legge.” disse l'altra, sorprendendomi della sua ehm... come dire... irruenza, ecco. Poi sussurrò “Idiota...”. Elsa trattenne con la mano un sorrisino vedendo il volto geloso della ragazza, mentre lui sembrava avere avuto un'idea non molto furba, come avrei capito pochi secondi dopo. Infatti mi afferrò dai fianchi e fece finta di baciarmi, mi fece un occhiolino e disse “State a vedere, Madama Anna” a me, capendo la situazione, venne solo da ridere, ma risi forte e subito mi tappai la bocca con entrambe le mani, mentre lui si girò verso la ragazza lentamente con un volto sofferente. Lei mi aveva sentito ridere... “Senti un po', Capo delle mie scarpe, ora mi hai davvero stancato!!!” Disse agitando il dito indice come per rimprovero e venendo verso di noi infuriata nera “Credi davvero di potermi prendere in giro così?!” “Oh, andiamo, Astrid, è la nostra luna di miele, ti pare il caso di fare la gelosa come poco fa?” Disse dispiaciuto agitando le mani “Ed io ti ho punito per averlo fatto! Mi sembra equo..” Il volto di Astrid da furioso si trasformò gradualmente in sorridente e in pochi secondi ridevano tutti e tre. Io essendo ancora confusa chiesi “Elsa, posso parlarti un momento.... in privato?” asciugandosi una lacrima (provocata dalle risate) acconsentì. “Posso sapere chi sono quei due? Non è gente che tu frequenteresti in situazioni normali, lo so! Ti conosco...” “Oh, Anna, Vengono dal nord, è ovvio ti sembrano poco regali o consoni alla vita reale di Arendelle a primo impatto, ma credimi, sono davvero delle brave persone.” Sorrise gentilmente “Infondo, come potrebbero non esserlo gli amici di Sdentato? E lui è capo di una tribù di guerrieri Drago-cavalieri.” una risata veloce, ma decisa le scappò dalle labbra “Sdenta-chi?!” “Sdentato! Il draghetto si chiama così! Ahahah.” Rise guardando il drago rotolandosi nella neve grigiastra. Anche a me scappò un sorrisino, però per i due ragazzi che stavano giocando con Sdentato in modo strano e divertente. “Loro sono... cioè, LUI è il padrone-amico di Sdentato. Lei ha il suo drago... o meglio dire, LA suA draghETTA, la vedi? Laggiù!” Mi indicò una draghetta sotto un antico olmo della famiglia reale. Era tradizione piantare un albero alla nascita di un nuovo membro della famiglia reale. Il mio era un Salice Piangente, mentre quello di Elsa era una bellissima e profumatissima pianta di Gelsomini. Quella era una draghetta a due zampe che fungevano da gambe e due da braccia, queste ultime erano piccole e cortissime, come quelle dei dinosauri che vedevo spesso nei libri della Biblioteca Reale. Li avrò letti tutti una decina di volte, eheheh. Su un colorito blu con riflessi di un colore giallo/rosso-verdastro. Era bellissimo... ehm, cioè, bellissimA! Comunque, dopo quella discussione privata mi presentai come si deve, ed in effetti erano più educati di come si erano presentati. Lui s'inchinò, lei fece una perfetta riverenza, e si presentarono come “Hiccup Horrendus Haddock III, 63esimo discendente di Hiccup Horrendus Haddock I, fondatore della tribù vichinga sull'isola di Berk, e recente consorte...” “Astrid Hofferson, 132esima discendente della prima regina Arinbjorn Ajliherajih, dell'antico regno vichingo Mihlkniher, divisosi poi tra i sei figli e 32 fidati condottieri, tra cui Hiccup Horrendus Haddock I, alla sua morte.” continuò lei. “Piacere! Principessa Anna di Arendelle, figlia della regina Idun e di re Agdar, 421esima...” Elsa mi corresse con uno sguardo “No, cioè, 423esima(!) discendente di re Algar Halihmer e regina Marinne Milhjor, fondatori della città di Arendelle e sorella dell'attuale Regina Elsa di Arendelle.” poi avvicinandomi a loro con una mano davanti alla bocca come per sussurrare e assecondata dalle loro orecchie che si erano avvicinate dissi “Una piccola curiosità è che non abbiamo più il cognome perché in una generazione vi furono solo femmine ed il cognome reale andò perduto. Per evitare confusioni tra Arendelle e Judette, regno appartenente al fratello maggiore di Ighor Aduhnal, marito della nostra bis, bis, bis, bis, bis, bis, bis nonna Hilnheor Halihmer, 414esima discendente sei sovrani fondatori e unica diretta ereditaria del trono di Arendelle.” “Anna, non credo fossero interessati.” rise Elsa, invece, rimettendosi dritti sulla schiena, dissero in coro “Invece è stato interessantissimo!” poi tornarono con lo sguardo su di me e Hiccup mi chiese stupito “Ma come fai a sapere tutto questo?” “Oh, beh, sai.... Anni di isolamento, una biblioteca, dei quadri come unico svago e un intero registro reale come unica cosa curiosa che ti spinge a spulciare per anni e anni...” Elsa si fece triste in viso d'improvviso e accennò una frase che conoscevo già. “Anna, io...” “Elsa... Lo so. Non ti giudico per quello, infondo lo hai fatto per la mia salvezza.” Sorrise malinconica, dopo qualche secondo si riprese svegliata dal suono delle campane e sospirò profondamente dicendo “È meglio rientrare, sta ricominciando a nevicare...” guardai in alto e notai solo ad allora il cumulo di nubi nere che sovrastavano Arendelle “Ma che strano....” “Anna, che c'è?” “Elsa, quelle nuvole non sono normali...” “Infatti. La neve che cadrà su di noi è una neve maledetta.... Quella di Pitch...” si rattristì tutto d'un colpo e sospirò “Oh, Jack... Spero tu stia bene...” “Lo troveremo, cara.” Disse Astrid “Infondo io gli devo solo la mia vita!” rise Hiccup, il che mi incuriosì e cominciando a rientrare col suono delle campane d'allarme della neve maledetta per l'intero regno, risi “Oh, questa me la devi raccontare, sai?!” e rientrammo ridacchiando tra parole e racconti. Nel salone Elsa procedette a spiegarmi tutto ciò che aveva scoperto su quella neve grigiastra mentre versava il tè nelle tazze. “La neve che cade dalle nuvole nere è una neve che ci rende tristi, arrabbiati, ma soprattutto timorosi... sto cercando ancora una cura ai suoi effetti, come avrai notato non ci sono né servitori né Kristoff, Rapunzel o Eugene... Questo perché sono stati a contatto diretto con la neve ed adesso hanno paura di tutto. E la loro paura si trasforma pian pian in rabbia, poi... Beh, temo diverrà odio.” “Ma è terribile!” “Già.... E pensa, ci è mancato poco che quella neve non colpisse anche noi, a Berk! Per fortuna c'era Jack che ci ha avvertito degli effetti di quella neve...” “Oh, allora è lì da voi?” “No! Ha detto che avrebbe viaggiato a lungo per avvertire il numero maggiore possibile di regni, villaggi e popoli. Gli ho detto che, quando avrebbe finito, doveva assolutamente essere ospite mio e dell'intera Berk, come segno di gratitudine. Lui ha annuito, poi ha iniziato a nevicare ed è rimasto lì con noi, parlando a lungo siamo arrivati a parlare di draghi e così abbiamo scoperto dov'era finito Sdentato... Avevamo perso il controllo ed il vento lo aveva portato via, mentre io ero stato preso al volo dal mio amico Moccicoso ed il suo drago ZannaCorta.” Il resto della giornata passò tranquillamente, tra storie di avventure, di incontri e scoperte, tra risate, giochi, spettacoli magici e tanto tanto divertimento, come mai ce n'era stato fino ad allora. “OH! Aspettate! I draghi sono ancora fuori!!!” Urlai, corsi verso la porta “No, Anna! Loro sono Immuni a...” Cercò di avvertirmi Elsa, ma era troppo tardi, il tempo di inseguirmi che io avevo già aperto il portone principale e l'aprì mentre ancora nevicava, la neve entrò e mi arrivò in faccia “Oh, no.... Anna!!!”



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§Angoolo dello scrittore§


Ok, Ecco il nuovo Capitolo, spero vi piaccia :D Non prometto null'altro che cercherò di far uscire il prossimo episodio il più presto possibile :D 


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Vi invito, come l'altra volta, a fare una visitina alla mia amichissima (xD) Strawberry, nelle sue pagine Facebook

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E di Cover / fandub:
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Perché mi ha fatto questa bellissima Fanart :D 
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