Un ascensore guasto per scontrarsi, cinque gradini di marmo per incontrarsi, un regalo sbagliato per trovarsi, un viaggio per volersi cercare, quattro bicchieri di vino per scoprirsi davvero, dodici mesi per voler restare.
Un
“ti
amo”
preme sulle labbra, infiamma la gola, riscalda il cuore, rincorre
pensieri che avevi nascosto ed emozioni che non sapevi di poter
provare.
Ma lingua è come annodata, e ancora
una volta non puoi che tacere.
Nel più assordante dei silenzi guardi
i suoi occhi, vedi il suo sorriso...
E infine capisci.
Che quando quel ti amo è finalmente
libero d'uscire non è più quel che serve.
Perché
basta amarsi per dire: “ti
amo”.