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Autore: Pll_AeAlove    31/01/2015    3 recensioni
Questa è una storia misteriosa, romantica, ma sopprattutto appassionante che vi svelerà come, per noi, saranno i finali di Austin ed Ally e di Pretty Little Liars.
Due storie messe insieme, fuse l'una con l'altra e appassionanti come non mai, tra indovinelli, bugie, amori e segreti.
Da una parte vi incuriosirá con il mistero, dall'altra parte vi addolcirá con l'amore, e soprattutto con i pensieri di Ally, pensieri di una semplice adolescente alla ricerca di se stessa.
Leggete e non ve ne pentirete♥
PICCOLI ESTRATTI DALLA STORIA:
"Eh,l'amore fa questo effetto. È come una droga, crea dipendenza. Perché le cose cattive si superano, le cose belle hanno sempre la meglio. AUSLLY FOREVER♥"
[...]
"Ero arrivata a un certo punto in cui temevo di affogare nella mia stessa amarezza. Nella mia stessa follia. E ci sono cascata dentro,ci sono sprofondata."
Spero recensiate la nostra prima storia.
Don't copy please xx
-C&L
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Altri, Austin Moon, Dez, Trish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30-Resa dei conti (Parte 3, ultima)
 
Disgustata.
Era un termine giusto?
O serviva qualcosa d'altro?
Forse, per descrivere ciò che Hanna sentiva, "disgustata" era un termine poco consono.
Troppo leggero.
Però Hanna non era spaventata.
Solo, non ci credeva.
Si stava abituando pian piano, comunque.
Spencer invece aveva paura. 
Per Spencer, Aria non era solo infida, Aria non era solo colei che le aveva tradite, Aria era un'assassina, Aria era pericolosa.
Ma Aria aveva sofferto. 
Spesso non parliamo di queste cose,spesso si parla di cose più allegre e sì, celebrare la vita è una cosa meravigliosa.
Ma nel mondo vi sono anche persone che soffrono, che non hanno il mondo ai loro piedi, che si chiedono davvero dove sia Dio, e perché non rivolga mai loro il suo viso. 
Però quelle persone si rialzano in piedi, sono forti, non hanno niente dalla vita, ma la loro è comunque vita, loro sono esseri umani e le persone che soffrono sono da ammirare.
Hanno debolezze, dentro.
Le persone più forti sono anche quelle che stanno più male.
Una volta mi dissero:
«Ecco perché ti voglio bene, perché tu sei forte.»
Fanculo, pensai in quel momento. 
Essere forte fa schifo.
Tutti pensano che tu possa rialzarti da sola in piedi e tutti pensano di poterti fare di tutto, perché tanto tu sei forte, tu lo supererai.
Non capiscono che siamo tutti essere umani.
Che possiamo sbagliare, cadere, sanguinare. 
Che il sangue che defluisce non riusciamo più a fermarlo, diventa una dipendenza, dipendenza dal dolore. 
Si cade in un turbine, in un gorgo infinito in cui la prima violenza è quella psicologica. 
Però nessuno ti capisce.
È questo il bello.
E tu cominci a vergognarti del dolore, pensando a quelle persone che stanno più male di te, o forse pensando ai problemi degli adulti,tu realizzi che i tuoi non sono veri problemi, che devi sorridere perché quelli,non sono problemi.
Ho sempre pensato che i problemi degli adolescenti siano comunque problemi, per gli adolescenti. 
Per noi sono problemi.
Per gli altri no, ma per la nostra età i problemi sono questi.
Però come fai, quando sei già adulto mentalmente?
Come fai quando sei cresciuto troppo in fretta, quando quella parte di adolescente nessuno te la ridará mai perché ti è stata rubata? 
Aria era più che giustificata per ciò che aveva fatto.
Era stata stuprata.
E forse è questo il dolore più grande. 
E allora io, che sono stupida e mi faccio piccoli problemi quotidiani sorrido, perché in confronto ad Aria, o a chiunque soffra davvero, di qualsiasi altra cosa, io sorrido. 
Mi faccio un'esame di coscienza.
E sono fortunata. 
Il fatto che poi non segua le mie stesse riflessioni, è un altro discorso.
Il fatto che neanch'io riesca a distaccarmi dal sentirmi male, è un altro discorso.
Aria era caduta in quel forte e accecante bianco che era la sua innocenza. 
E lei amava la vita. 
Ecco perché voleva lasciarla.
Lei era un angelo, e voleva ritornare a casa.
Però si sa, tutti abbiamo un lato oscuro.
Nascosto, ma c'è. 
Purtroppo, per Aria, quel lato oscuro era più che palese.    
          
Aria's pov.
Non so se esista il Male.
Il Male non è un'entità esterna, e ciò che noi essere umani ci facciamo a vicenda.
E si creano demoni interiori che sopraggiugono dalle ferite ancora aperte lasciate da chi ci ha fatto del male, e quei demoni interiori ci condannano all'infelicitá.
Il problema, poi, è che si raggiunge la felicità solo quando si accetta la realtà...solo quando la accetti e capisci che non potrà cambiare. 
Però noi essere umani siamo così, ci illudiamo, ed è per questo che non saremo mai felici. Perché viviamo nell'irrealtá e nell'irrazionale.
E sbagliamo.
Per me, tutto ciò era irrazionale.
Non avevo una mente, era qualcun'altro ad agire per me, io ero una spettatrice passiva ed ero rinchiusa nel mio alter ego.
Il problema, poi, è che confondiamo la bellezza con la violenza, romanticizziamo il dolore.
Finiamo per credere che sia l'unica soluzione.
Oh, non chiedetemi perché pensi cose strane.
Ancora mi stupisco, di quanti pensieri, insicurezze, dubbi, domande, paure, ci fossero nella mia mente, mi stupisco di quanti pensieri riuscissi a tenere in bilico in pochi secondi.
Ero tormentata. 
Oh, e ora non so niente della vita. 
E sono contenta. 
Non devo più pensare tanto.
Va bene non sapere tutte le risposte.
 
«Non voglio molto, ma non riesco ad ottenere nemmeno quel poco che voglio.
-Charles Buckwoski.»
 
Author's pov.
Oh, per Aria era stato fantastico.
Non lo era stato tanto l'esordire di Austin, Ally e Alison che entravano rapidamente nel suo bunker, ma lo era stato il realizzare di avere dei buoni riflessi e lo era stato sparare alla gamba di Alison.
Oh, era una soddisfazione. 
Ora dalla sua gamba usciva del sangue.
Aria la fissava, con gli occhi sgranati, ridendo a tratti e a singhiozzi.
La pallottola aveva colpito la sua gamba, così velocemente, Aria aveva ben pensato di tenere una pistola nella tasca.
Tutto successe in un lampo, il sangue nero e sporco scendeva velocemente e Aria, a occhi sgranati, riprendeva piano coscienza di ciò che era stato, e poi niente più, poi il mondo nella sua testa, poi tutto offuscato, e poi ritornò se stessa, prima di rendersi conto di tutto, tutto appariva a rallentatore, qualcosa sembrava esplodere nel suo stomaco, aveva voglia di piangere, di chiedersi cosa tutto ciò fosse, sembrava tutto così irreale e lei voleva solo che finisse. 
Voleva vivere, cazzo, vivere come tutte le ragazze della sua età. 
Ma non aveva potuto, e ancora non poteva. 
Qualcuno, il cui nome iniziava per A, sarebbe finito in ospedale.
Ma non era Alison.
E non era un semplice ospedale. 
 
Aria's pov.
Vidi il biondo, Austin, che si avvicinava repentino a Alison e tentava di aiutarla, confortandola, e abbracciandola, e io guardavo.
Il grilletto era pressato ancora dal mio indice, e non potevo ancora credere a ciò che avevo appena fatto.
Volevo solo essere consolata, essere abbracciata, lo volevo, ma
(sta' zitta lurida stronza)
non in quel modo.      
Non piangendo.
Non volevo un rapporto morboso,no,io avevo
(ti faccio vedere io come sarai contenta dopo)
paura.
Non volevo ricordare
(ti fa male eh oh sì che ti piace sì)
tutto ciò, la mia anima si spezzava e un pianto lamentoso e indesiderato si fece largo sulle mie guance.
Era tutto così difficile.
Volevo che tutto finisse, ma non sarebbe mai finito. 
Quando sembrava finire, insorgevano nuove peripezie. 
Era un tormento.
I ricordi che tiravano la corda finché non ti spezzavi. 
Però io mi ero già spezzata. E quei pensieri, intrusivi, a tratti, io volevo dimenticarli.
Era un trauma.
Cosa cazzo mi stava succedendo?
Avevo appena sparato ad Alison. 
Stavo parlando con Spencer e Hanna.
Loro, sì.
E poi Austin, Ally...e Alison, erano entrati, e avevano cercato di fare chissà cosa.
Volevano forse fare gli eroi?
Idioti.
Premetti di nuovo il grilletto.
 
Author's pov.
E si lamentava, un urlo lamentoso si liberò dalle sue labbra increspate ed era così doloroso.
Spencer sghignazzava, singhiozzava, urlava dal dolore per il colpo nel suo ginocchio.
Vide per bene Aria, quella notte.
Pensò, quella notte, che Aria stesse per crollare.
Pensava di essere in un film.
Aria avrebbe sparato anche agli altri e poi avrebbe voltato la pistola verso la propria tempia.    
Perché Aria era...così strana, in quel momento.
Oh, in verità, lei era strana sempre.   
Il suo braccio era teso verso di Spencer, in avanti, la mano teneva saldamente la pistola, e Aria aveva gli occhi sgranati, anzi, più che sgranati, e tremava, vibrava, le sue palpebre non si chiudevano e i suoi occhi erano iniettati di sangue. Sembrava stesse in un mondo a parte.
«Non voglio,» esordì. 
Alison alzò il capo, guardava Aria, imperterrita.
«Ma devi,» Aria soffiò, debolmente.
Era incredibile. 
Spencer non aveva mai visto una persona parlare con sé stessa.
Aria si prese la testa fra le mani e pianse, pianse a dirotto, contorcendosi dal dolore e urlando.
Nel momento in cui Austin cercò di aiutare Alison e Spencer, Aria si mosse veloce e spinse Austin via, con una rabbia irrefrenabile.
 
Aria's pov.
Io amavo la notte.
Non proprio la notte, ma la sera.
Specie in quelle sere, verso le undici, nelle quali papà non c'era e mamma andava a dormire, stanca.
Mi sentivo terribilmente sola, eppure, ero cullata dalla solitudine. 
Il buio, la notte, in quei momenti erano miei amici e mi assicuravano che in quelle ore non c'era pericolo, perchè ero a casa, protetta dalla sera, tutto si arrestava e non poteva accadermi più nulla; era un arco di tempo in cui i pensieri divenivano protagonisti, questo è vero, eppure era come se la sera rappresentasse il resoconto di tutta la giornata.
Ma poi, dopo, sarebbe arrivato un nuovo giorno. 
Tutto ciò che volevo era dimenticare.
Perché mi tormentavo ed ero stanca.
Ebbene, amavo essere cullata dalla solitudine. 
Ormai, eravamo compagne.
E con essa io mi sentivo protetta, al sicuro, perché sapevo che quello era il mio regno.
E la solitudine non poteva più farmi del male.
Nemmeno il buio, oramai.
Era parte di me. 
 
«Più si è forti e più ci si spezza facilmente.»
                                            
Author's pov.
Fu un momento. 
Aria aveva sparato ad Alison e a Spencer, e aveva spinto Austin via quando quest'ultimo aveva cercato di aiutare Alison.
Lei doveva soffrire.
Oh,e poi ci furono quelli.
Quelli,che entrarono nel covo con la facilità di cui avevano usufruito Ally, Austin e Alison precedentemente. 
Loro.
Oh Dio, tutto sembrava così onirico, le immagini si muovevano a rallentatore, erano sfocate e confuse. 
I poliziotti. 
Erano i poliziotti. 
                                              
Aria's pov.
Io non sono forte. 
Io piango, io urlo, io sclero.
Ed è normale.
Se le persone non piangessero, sarebbe anormale. 
Non dico che sarebbero del tutto anormali, ma di certo, tenersi tutto dentro sarebbe di gran lunga peggio.
Ho sempre sognato di rifugiarmi in un'isola, sapete..quella piena di palme, esotica,dove l'aria è calma, piatta,l'atmosfera fresca e il sole lucente... e sentivo quel sogno di pace ogni volta che chiudevo gli occhi...prima di un evento che portò i miei occhi a guardare tutto buio.
Io mi spezzo, e mi spezzo facilmente. 
Se quelle ragazzine stupide sapessero cos' ho, io, cosa mi è accaduto, la smetterebbero di litigare per stupidaggini, di sentirsi superiori, di dire agli altri quanto siano immaturi. 
Io sono matura, e troppo.
Perché sono cresciuta troppo in fretta, purtroppo.
 
Author's pov.
Aria non capí niente, se non che erano lì per lei, che lei sarebbe stata mandata in prigione, chissá dove, forse non immaginava che non avrebbe poltrito in una putrida cella di prigione, ma che sarebbe stata portata in ospedale.
Quello psichiatrico. 
Vide semplicemente Emily, che esortava felice diversi enunciati, ma ad Aria pareva di non stare sentendo più nulla.
Era così confusa. 
Lo era sempre stata.
La paura di non fare niente per bene, l'insicurezza, tutto si mischiava con tale confusione che fingere che tutto fosse falso divenne più facile di cercare di capire quella realtà; e a quel punto cominciava a cercarlo, il dolore, e in pochi secondi cambiava visione della vita;
eccola, Aria, la vera Aria, quella a cui i poliziotti tenevano saldamente gli esili polsi, quella Aria che non capiva niente di ciò che stesse succedendo.
 Ma cos'aveva Aria?
Perché Aria non aveva sempre finto quando era stata in compagnia di Hanna, Spencer, o Emily.
Solo mentre Aria veniva portata via, dalla polizia, nel freddo gelo di quella notte,mentre la seguiva fuori dal palazzo,Hanna capì.
 
«La sfortuna non è data dagli specchi incrinati, ma dai cervelli incrinati.»

ANGOLO DELLE AUTRICI:
Hei, ciao a tutti!
Siamo finalmente tornate! ^^
Spero che il capitolo vi piaccia, so che è molto triste, peró in questa storia cerco di riflettere tutti i miei stati d'animo, di riflettere me, e infatti feci un
capitolo che parlava solo di amore ahahaha
Però sicuramente la storia finirà bene, tranquille, e prometto che scriverò cose più allegre ahaha
Okkey probabilmente questo capitolo è più fatto male dell'altro perché non mi soffermo molto sulle sequenze narrative...diciamo che parlo dei sentimenti di Aria, di ciò che pensa, e poi ci sono io che racconto, e poi delle frasi nel mezzo che mi piacevano particolarmente...alcune sono mie, ma le citazioni sono segnate col nome dell'autore:)
Ah, l'ultima citazione è di un film che vidi ieri comunque
Va' a finire che mi dimentico quindi ringrazio chi ha recensito nel capitolo precedente, sperando che qui ce ne sia almeno una xD
E ovviamente, ringrazio auslly shipper_bieber per aver aggiunto la storia ai preferiti:)
Purtroppo non conosco il comportamento di queste persone come Aria, spero
di essere riuscita a scrivere qualcosa di buono xD
Anche perché io amo la psicologia e da grande vorrei fare la psicologa, anche per aiutare gli altri
Ah, e l'Auslly ci sarà ancora eh ahahaha
Il prossimo capitolo voglio che sia descritto ancora meglio e voglio che sia
bellissimo, non come questo.
Però ultimamente ci sono state molte interrogazioni a scuola e tutto il resto...anche se oggi non ho studiato perché sto crepando dal sonno xD
A voi come va' coi voti a scuola? 
Bene, io davvero vado, vi voglio tanto bene, potete dire tutto quello che pensate nelle recensioni, ovviamente anche critiche, ma non offensive:)
Se ci sono errori non abbiate paura a esporli.
Un bacione♥
   
 
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