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Autore: Hollister    31/01/2015    3 recensioni
Sequel di “Sangue di Divergente”.
La lotta contro i Divergenti continua.
Lexis è rimasta da sola, ad affrontare tutte le sue paure e la guerra.
Le speranze di vincere sono pochissime, soprattutto dopo la scomparsa di Eric.
Ce la farà Lex a sopportare tutte le avversità, a ritrovare Eric e sconfiggere finalmente gli Eruditi, creando un mondo di pace e serenità?
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I guess I never found the right time did I to
tell you I'm sorry I gave up
but until you're broken
you don't know what you're made of.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Max, Nuovo personaggio, Tori
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Bugie.
Capitolo sette.






 “I Candidi manderanno i loro ambasciatori migliori”, disse Tori, con davanti una mappa di Chicago. “Noi passeremo per questa via secondaria”, indicò una strada che passava dietro a degli edifici abbandonati, “poi, Quattro ci aspetterà qui”, indicò un’altra strada, non molto lontana, “con lui ci saranno alcuni Candidi, precisamente dieci. Sanno già come si usa un’arma, difenderanno la zona dalle Ronde e da eventuali cecchini”.
 
Il nostro piano sembrava non avere nessuna pecca, ma non ero poi così sicura che tutto ciò sarebbe andato a buon fine. Dovevamo assalire il Palazzo degli Eruditi con poche risorse ed era una missione quasi suicida.
 
“Siamo in troppo pochi”, intervenne poi Edward, guardando anche lui la mappa.
“Ce la possiamo fare, fidati”, intervenne poi Quentin, che mi stava al fianco.
“Dobbiamo portare al sicuro prima le donne e i bambini dai Candidi, qui non possono più stare”, dissi io, alzandomi in piedi.
 
Tutti mi guardarono con ammirazione.
 
“Se li dividiamo in piccoli gruppi, entro l’alba saranno già da loro. Non sono poi così tanti”, aggiunsi, guardando tutte le persone presenti nella stanza. “Sarà abbastanza facile. Ma prima, bisogna sapere quando passeranno le Ronde. Quelle sono l’ostacolo più grande, per ora”.
“Il Coprifuoco è alle 23.00, la prima Ronda passa esattamente a quell’ora, esattamente qui”, prese la parola Eric, indicando la strada principale sulla mappa, “successivamente passano per una strada secondaria e lì entra in azione la seconda Ronda, alle 23.30, lasciando scoperta una vasta area. Poi c’è la terza, alle 00.00, ripartendo dalla strada principale e rifacendo tutto il giro. Poi, i controlli sono conclusi e ci sono solamente le luci di revisione del palazzo degli Eruditi. La strada sarà spianata, qualche guardia solitaria che gironzola ma niente di ché. Se saremo silenziosi, sarà un gioco da ragazzi”.
 
Tutti lo fissarono leggermente sorpresi, ma la maggior parte annuì.
 
“Se partiamo a mezzanotte non avremo grattacapi inutili. Ma bisogna essere svelti”, dissi poi io, andando al fianco di Tori.
“Quindi è deciso: a mezzanotte in punto, partiremo verso Chicago e raggiungeremo la Fazione dei Candidi con donne e bambini. Gli uomini invece, resteranno con noi, e in caso di bisogno estremo, aggiungeremo anche gli Esclusi alla battaglia”, sentenziò Tori.
 
Edward ed Amelie si alzarono dal tavolo, per andare ad avvertire gli altri.
Eric, intanto, mi si avvicinò e sorrise, compiaciuto.
 
“Proprio una Capofazione coi fiocchi”, mormorò al mio orecchio, per poi darmi un bacio sul collo.
 
Ormai, al Rifugio, tutti erano a conoscenza del nostro rapporto, che tutti apprezzavano e rispettavano, anche se c’era ancora un po’ di diffidenza nei confronti di Eric.
Dopotutto, non era colpa sua se aveva fatto quelle cose, era sotto l’effetto di un siero e non era in sé.
Ora, era sempre lo stesso Eric di un tempo, e l’amavo ancora di più. Ma la mia gravidanza gli era ancora ignota; solo Quattro e Tori sapevano. La mia pancia si stava ingrossando sempre di più, e indossavo una quantità di maglioni incredibile, non avrei più potuto tenerla nascosta a lungo.
Prima o poi, avrei dovuto dirglielo.
Uscimmo insieme dalla stanza, per raggiungere la mensa e mangiare un boccone. Attraversammo un tunnel in silenzio, senza né tenerci la mano o fare cose sdolcinate. Io sapevo già che lui mi amava, e questo mi bastava. Non avevamo bisogno di dimostrare niente al mondo e nemmeno a noi stessi.
Ci sedemmo ad un tavolo, e cominciammo a mangiucchiare qualcosa. Addentai una mela distrattamente, poi anche Quentin e Amelie si unirono a noi.
Erano davvero una bella coppia, fin troppo diabetica e sdolcinata.
Giocavano di continuo, Eric li guardava leggermente sconvolto, ma non proferì parola. Era abituato a vederci ancora come Iniziati e non veri Intrepidi.
 
“Lexis”, disse Tori, appoggiando una mano sulla mia spalla. “Ti devo parlare, andiamo”.
 
Eric mi guardò confuso, ma gli sorrisi e mi alzai dal tavolo, seguendo Tori lungo un corridoio.
All’improvviso, si fermò e imprigionò il mio polso tra le sue mani forti.
 
“Non posso lasciarti andare in questa missione”, sentenziò lei, guardandomi dritta negli occhi.
“Non dire stronzate, ci andrò eccome. Nessuno potrà fermarmi”, risposi io, ricambiando lo sguardo intenso e liberandomi dalla sua stretta con una mossa repentina.
“Lo ucciderai”, sussurrò lei, continuando a fissarmi.
“Non accadrà. Sono sempre stata attenta, nemmeno questa volta andrà male”.
“La scorsa volta stavi per essere uccisa, proprio dal suo fidanzato”, ribatté Tori, incrociando le braccia al petto.
Sospirai. In fondo aveva ragione, ma Eric non era in sé.
“Ho già preso la mia decisione Tori. Non resterò a guardare”.
 
Anche questa volta, la donna gettò la spugna. Mi conosceva fin troppo bene, sapeva che ero un osso duro.
Tori mi oltrepassò, tornando alla mensa. Stavo per andarci anch’io, ma andai a sbattere contro un muro di muscoli. Alzai lo sguardo; Eric mi stava fissando insospettito.
 
“Chi è che dovresti uccidere?”, domandò, mentre indietreggiavo.
“Nessuno”, balbettai. Mi prese per un polso, portandomi di nuovo contro al suo petto.
Parla”, ordinò.
 
Dovevo inventarmi qualcosa. Al più presto. Ma dopotutto era suo diritto sapere. Ma se avesse saputo, non mi avrebbe mai fatta andare.
 
“Non devo uccidere nessuno, Eric. Solo quei bastardi degli Eruditi. E non origliare conversazioni che mi riguardano, grazie!”, esclamai, liberandomi dalla sua stretta.
 
Me ne andai, più arrabbiata di prima, con l’animo distrutto.



**

Dovete perdonarmi polpettine!
Ho avuto una settimana veramente disastrosa, non ho avuto il tempo di aggiornare, talmente ero distrutta e triste. Purtroppo, ho appena vissuto un lutto, e non ho avuto le forze per continuare la storia. Ci mancano pochi capitoli (credo) alla fine anche del sequel, spero vi stia piacendo come il prequel. Comunque, mi mancavate e mi dispiace per essermi comportata così, ma ho avuto uno shock incredibile ma mi sto riprendendo.
Vi amo tanto <3

(p.s. Potete passare a leggere 'Sigarette Gialle'? E' sempre una mia storia, mi piacerebbe se qualcuna di voi passasse a vedere.
A presto!

 
   
 
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