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Autore: RosaDraco    01/02/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sette anni di vuoto

Siccome qui non c'è l'arco di Edolas nè quello dei sette anni di vuoto dopo Tenrou, ho deciso di combinare un po' entrambe le cose e dargli un nuovo senso. Questo è un capitolo preparatorio e preparatevi! Perchè la prossima volta che aggiornerò Crime Sorcière sarà tutto dedicato al Festival del Raccolto e alla Tribù del Dio del Tuono.



Sette anni di vuoto

It's so loud inside my head
With words that I should have said
And as I drown in my regrets
I can't take back the words I never said 

I haven't been all that you could've hoped for
But if you'd held on a little longer
You'd have had more reasons to be proud

(Words - Skylar Grey)
 

- CHE COSAAAAA???? CHE COSA VUOL DIRE CHE NON SONO UN GATTO? - Ormai le settimane si erano susseguite dopo la missione contro gli Oracion Seis ed Erza stava gironzolando tranquillamente per la gilda quel mattino, quando uno dei miagolii di Happy attirò di colpo la sua attenzione. Era seduto su un tavolo insieme a Panther e Carla. A quanto pare anche i gatti avevano i loro segreti a Fairy Tail.

- Lily, davvero non gli hai mai detto niente? - Ricominciò Carla ed il secondo scosse la testa - Pensavo che lo sapesse già. - Ma Happy ricominciò a strillare che fino a quel giorno non ne aveva saputo niente.

- È evidente che non siamo dei semplici gatti! - Lo sgridò Carla, cercando di farlo zittire - Come hai fatto a non porti mai la domanda? Noi siamo una razza differente, siamo Exceed!  Quelli come noi non sono originari di Fiore, veniamo da un paese diverso: la nostra patria è l’isola volante di Extalia. -

- Ex ... che? Ex ... dove? -

- Sai cosa penso. - Continuò Panther ignorando la confusione del proprio compagno - Happy deve far parte anche lui di quelle uova che si sono perse qualche anno fa. La regina aveva organizzato un progetto di avvicinamento agli umani e come segno di un buon legame tra i due popoli aveva inviato delle uova in dono ai regnanti di alcuni paesi, ma alcune di loro vennero smarrite durante il trasporto. Ho sentito che a Extalia l’incidente ha fatto molto scalpore. -

- Sì, senza alcun dubbio. Come hanno perso il mio uovo, devono aver perso anche quello di Happy. -

- Volete dire. - Esclamò a quel punto “l’exceed” mettendo le zampe avanti - Che il mio uovo era destinato ad essere consegnato a una corte reale? Potevo diventare un principe e mangiare salmone tutti i giorni invece di sardine? Natsuuuuuu! - Ed a quel punto Happy mise le ali, frignando e schizzando via come un proiettile di pelo - Io preferisco stare con te anche se hai solo le sardine! Non voglio diventare un principe! -

- Come è possibile che un exceed maschio sia così piagnucolone? -

- Dovrei proporgli di allenarsi un po’ con la spada. -

Carla e Panther rimasero per un attimo fermi a fissare Happy mentre schizzava via fino a che Erza non li interruppe appoggiandosi al loro stesso tavolo. - Davvero esiste un’isola volante popolata soltanto da creature come voi? - Carla non perse un secondo per ribatterle contro che era maleducazione origliare, ma Panther annuì per rispondere alla sua domanda - Tuttavia dato che Extalia fluttua costantemente attorno al globo, non è così facile da trovare come sembra. Da quando mi hanno bandito non sono più riuscito ad avere notizie della sua posizione. -

Oh, era anche un fuorilegge! Erza amava sempre di più quel gatto! O meglio exceed ... Adorava il modo in cui riusciva a trasformarsi e a diventare grosso e muscoloso. Adorava perfino il modo in cui usava la spada e a volte entrambi passavano ore ad allenarsi insieme.

- Su Extalia sanno tutti volare come voi? Sono capaci di trasformarsi e prevedere il futuro? -

- Per quanto riguarda Aera, sì sono tutti capaci di volare, ma io e Carla siamo delle eccezioni, quelli con un secondo potere sono molto scarsi. - Ma a Erza non importava più di tanto - Quando la vostra regina decide di fare un nuovo scambio culturale, posso avere anche io un uovo? -

Ma se lo avesse avuto solo lei, Millianna si sarebbe sicuramente offesa ...

- Anzi due. -

Forse anche Meredy ne avrebbe gradito uno.

- Posso averne un cargo? -

- NO! - La zittì seccamente Carla - Sei l’ultima al mondo capace di prendersi cura di un uovo! -

- Ma dai! Se Natsu è riuscito a far schiudere Happy, perché non dovrei riuscirci io? Mi ricordo come se fosse ieri quando entrò dalla porta della gilda, portando questo enorme uovo sottobraccio. Pensava appartenesse ad un drago e quando il master gli spiegò che per farlo schiudere occorreva scaldarlo, per poco non ci sparò una fiammata sopra. -

- Sono così felice che a trovarmi sia stata una bambina responsabile come Wendy! - Carla sospirò nostalgicamente, ma Erza socchiuse gli occhi continuando a ricordare la scena - Per fortuna Lisanna sapeva un po’ meglio di Natsu come funzionavano queste cose. Fu lei ad aiutarlo a far schiudere l’uovo, usando la sua magia per trasformarsi in un uccello e covarlo come una buona chioccia. Ci fu per un attimo un po’ di panico, quando Mira per sbaglio gettò via l’uovo pensando che fosse una cianfrusaglia senza valore, ma poi tutto si risolse per il meglio e quando l’uovo di Happy si schiuse la sua apparizione interruppe di colpo la rissa che era scoppiata in gilda. Decidemmo di chiamarlo Happy proprio perché il suo arrivo aveva portato una ventata di gioia. Dopotutto non è un piagnucolone, è un tipo divertente. - Alla fine di quel racconto Carla batté per un attimo le palpebre in silenzio, prima di chiedere - Chi è Lisanna? -

- Un angelo. - Fu l’unica risposta che Erza le diede, alzandosi dal suo posto. Juvia e Wendy erano appena arrivate e si erano fermate sulla soglia, cercandola con lo sguardo in mezzo ai maghi della gilda. - Vogliamo andare ora? -

Il resto della giornata trascorse rapidamente, fino a che il tramonto non calò su Magnolia, tingendo ogni cosa con un tono aranciato. Faceva ancora molto caldo, nonostante l’estate fosse agli sgoccioli, ma la brezza fresca che proveniva dal mare procurava un certo sollievo. Faceva sussurrare le foglie degli alberi e faceva ondeggiare lentamente i capelli di Erza mentre camminava.

La ragazza si sentiva esausta dopo aver trascorso ore e ore a rincorrere Wendy e Juvia per la città, ma per fortuna alla fine era riuscita a sbarazzarsi di entrambe, costringendole ad avviarsi alla gilda da sole. L’idea di dover passare lì la serata, le faceva venire mal di testa: non c’era limite a cosa potesse accadere a Fairy Tail dopo un paio di birre. Forse era meglio godersi quel momento di solitudine e di tranquillità camminando il più lentamente possibile.

Per strada c’erano ancora molte persone, alcune di ritorno dalla spiaggia, altre che avevano deciso di uscire soltanto a quell’ora per godersi la frescura. Qualcuno le faceva un cenno, riconoscendola come una dei maghi di Fairy Tail.

L’intera città era di buon umore, nonostante l’approssimarsi dell’autunno, perché con la fine della stagione si avvicinava come ogni anno anche il grande Carnevale di Magnolia: la parata di Fantasia. In passato la festa era nata per celebrare il raccolto del grano, ma al giorno d’oggi nessuno si curava più veramente delle sue origini. Fantasia era solo un’occasione per divertirsi e la gente attendeva con ansia il grande spettacolo che ogni anno i maghi mettevano in piedi, sfilando per le vie della città. Né Juvia, né Wendy avevano mai partecipato e per questo erano così piene d’energia e di entusiasmo ed avevano passato tutto il giorno a girare per la città a caccia di un’idea o di un costume per l’occasione. Ma né Juvia, né Wendy sapevano che quella di Fantasia, per Fairy Tail non era semplicemente un momento festoso, ma anche la ricorrenza di un evento molto spiacevole.

Erza si fermò, girando lo sguardo dall’altra parte del canale che stava costeggiando, dove svettava in alto tra gli edifici la magnifica costruzione della cattedrale di Cardia, il luogo più sacro di tutta Magnolia. Mentre camminava distrattamente aveva finito per arrivare proprio nel posto a cui stava pensando.

La maga lanciò un sospiro e cambiò improvvisamente direzione, attraversando il ponte più vicino.

La cattedrale di Cardia svettava verso l’alto con i suoi marmi candidi e bianchi come avorio, le sue guglie e i suoi pinnacoli, ma la luce del tramonto tingeva anche lei d’arancio mentre le sue belle vetrate ed il rosone all’ingresso, riflettevano il sole in modo abbagliante. Accanto alla chiesa, invece, sorgeva il cimitero monumentale della città, con le sue belle tombe, altrettanto imponenti e decorate da statue ed angeli in lacrime.

Il cancello era ancora aperto ma a quell’ora non c’era nessuno nei paraggi e nessuno notò Erza entrare.

I viali del cimitero di Cardia erano silenziosi e perfettamente puliti, ma l’erba verde a lato del selciato cresceva alta, contornando le croci e le tombe.

Quando Erza trovò il posto che stava cercando, si fermò e si mise a sedere sul prato. Davanti a lei c’era una semplice tomba bianca con il marchio di Fairy Tail inciso sul marmo e sulla croce la foto di una ragazzina sorridente con un caschetto di capelli argentei, gli occhi azzurri ed un sorriso incantevole. Il nome riportato era quello di Lisanna Strauss X771-X782.

Già, la piccola Lisanna, la sorella minore di Mirajane ed Elfman.

Mentre tutta Magnolia si preparava alla festa, la gilda ed i due Strauss rimasti, si preparavano a rivivere il lutto di sette anni prima. Nonostante fosse passato tutto quel tempo, nessuno era ancora riuscito a scordare la tragedia, nemmeno Erza. Come poteva dimenticare il sorriso di Lisanna e la sua energia? Se la ricordava come se fosse stato ieri, mentre correva per la gilda e si esercitava con i suoi poteri ed il suo Animal Soul, trasformandosi prima in una colomba e poi in un gattino. Quando lei e Mirajane erano ancora rivali, Lisanna interveniva puntualmente ogni volta, cercando di dividerle durante le loro baruffe. Ma quello che forse aveva sofferto di più dopo la perdita di Lisanna, oltre ai suoi fratelli, era stato sicuramente Natsu. Quei due erano migliori amici, letteralmente inseparabili. Era piuttosto sorprendente il fatto che, anni dopo, Nastu fosse riuscito superare il trauma e a legarsi ad un’altra ragazza come Lucy.

Erza non riusciva nemmeno a dimenticare il giorno in cui la notizia della morte di Lisanna era arrivata alla gilda: quando Elfman e Mirajane avevano fatto ritorno dalla loro missione in lacrime. Erano stati attaccati da un mostro, di cui il ragazzo aveva provato ad assorbire i poteri, ma Lisanna era rimasta coinvolta nello scontro ed era precipitata in un burrone. Le squadre di soccorso non erano riuscite a trovarne nemmeno il corpo. Erano state delle settimane terribili. A causa dello shock Mirajane non era stata più in grado di utilizzare i suoi poteri ed Elfman si era ritrovato in una condizione simile, incapace di trasformare il suo corpo in quello di un mostro come faceva prima, eccezion fatta per il braccio destro. Mirajane aveva abbandonato la sua carriera di mago di livello S e si era dedicata al bar della gilda, ma il cambiamento più radicale in lei era stato quello caratteriale. Prima tutti la conoscevano come il “Demone”, la temevano ed avevano paura di provocarla, mentre adesso Mirajane aveva un sorriso per tutti e si curava di Fairy Tail come una madre. Quando quel mattino aveva detto a Carla e Panther che Mirajane aveva accidentalmente buttato via l’uovo di Happy, non era stata sincera. In realtà la maga lo aveva fatto sparire per il semplice gusto di prendersela con Natsu e con la sorella. Fino a qualche anno prima Mirajane era stata un’autentica stronza. Tuttavia qualcosa era cambiato e qualcosa stava tornando alla normalità, se così si poteva dire. Elfman era riuscito finalmente a superare il trauma e a recuperare il pieno controllo dei suoi poteri durante lo scontro con Phantom Lord e forse un giorno anche la sorella avrebbe fatto altrettanto.

- Ciao, Lis. - L’unica cosa che le rispose fu il canto ritmico delle cicale tra i cipressi. - È da parecchio che non passavo da te. Perdonami, ho sempre così tante cose da fare. Con una doppia vita come la mia, bisognerebbe avere anche un clone per dividersi gli impegni. - Per fortuna non c’era nessuno in giro a sentire il suo sfogo. - Per il resto le cose alla gilda procedono più o meno come al solito: sono tutti così caotici! Ah, al gruppo si sono aggiunti anche degli altri maghi negli ultimi mesi come Gajeel, Panther, Lucy, Wendy e Juvia. Sono sicura che ti piacerebbero, ma penso che tua sorella ti abbia già raccontato tutto di loro, Mira viene qui ogni mattina. - Erza si passò una mano tra i capelli, un po’ imbarazzata all’idea che stesse parlando al vuoto. - Chissà se puoi sentirmi Lis. Spero che esista davvero un posto da cui puoi guardare la gilda e sentirci ogni volta che veniamo qui a farti visita. Spero che esista davvero un Dio che possa occuparsi di te, perché se esiste allora sono sicura che tu stia già facendo l’angelo accanto a lui. L’unica cosa di cui ho paura Lis, è che se un posto del genere esiste davvero, forse non riusciremo ad incontrarci mai più. Quando verrà il mio momento, credo che per me sia già pronto un alloggio dalla parte opposta della barricata. -

Ma in fondo, che senso aveva rimanere lì a parlare di quelle cose? Erza era abbastanza sicura che non ci fosse un Dio da nessuna parte, se questo Dio permetteva che nel mondo accadessero cose come quelle che aveva visto e che persone come lei camminassero liberamente su Earthland.  Alla fine, Erza si alzò passando un’ultima volta la mano sulla croce per accarezzarla, prima di andarsene. - Ciao, Lis. Se puoi prega per me e prega che la mia missione si concluda al più presto possibile. Prega che riesca a trovare Tartaros. -

Il sole ormai era sprofondato già da qualche minuto nelle profondità del mare ed il cielo stava assumendo una tonalità blu e più scura. Anche l’aria si era fatta più fredda ed era tempo di andare, di avviarsi di nuovo in direzione della gilda, a bere e sorridere come se non ci fosse né un passato su cui piangere, né un futuro di cui preoccuparsi.

Il grande giorno di Fantasia sarebbe arrivato di lì a poco, ma non avrebbe trovato Magnolia impreparata ad attenderlo. A breve lungo le strade sarebbero apparse decorazioni di fiori e nelle piazze mercatini colorati.
  
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