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Autore: Hollister    02/02/2015    4 recensioni
Sequel di “Sangue di Divergente”.
La lotta contro i Divergenti continua.
Lexis è rimasta da sola, ad affrontare tutte le sue paure e la guerra.
Le speranze di vincere sono pochissime, soprattutto dopo la scomparsa di Eric.
Ce la farà Lex a sopportare tutte le avversità, a ritrovare Eric e sconfiggere finalmente gli Eruditi, creando un mondo di pace e serenità?
-
I guess I never found the right time did I to
tell you I'm sorry I gave up
but until you're broken
you don't know what you're made of.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Max, Nuovo personaggio, Tori
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Rivivere.
Capitolo nove.






Eric pov.

 
 
Durante la missione, i morti abbordavano circa a trenta.
Avevamo perso Tori, Edward e tutto il suo gruppo. C’erano cinque bambini, e tutte le altre donne.
L’unica di cui non si sapeva notizie era Lexis. Scomparsa, non c’era il suo corpo, quindi si deduceva che non fosse affatto morta.
Ma allora, dov’era finita?
I Candidi ormai, avevano dichiarato guerra aperta agli Eruditi e agli Intrepidi alleati con Jeanine; la rivolta era già iniziata da cinque giorni, e ancora nessuna notizia di Lex.
Alcuni avevano rinunciato, ma io no.
L’edificio dei Candidi che usavamo come Base era molto più fornito e protetto del Rifugio, peccato che non potevamo indossare i nostri soliti vestiti da Intrepidi. Avremmo scatenato parecchia confusione e non potevamo permetterci di mandare tutto all’aria.
Il nostro gruppo era rimasto senza tre pilastri parecchio importanti: Tori, che aveva cercato di proteggere il gruppo attaccato dalla Ronda; Edward, che era morto subito, ucciso da un cecchino in lontananza, ed infine, Lexis. Cosa si poteva dire di lei? Che fosse morta? Ormai tutti lo pensavano, ma Quattro ed io non avevamo perso di certo le speranze.
Mai mi ero sentito così vicino a quel Rigido insopportabile.
In realtà non lo era poi così tanto, ancora non mi ero abituato a collaborarci insieme, sebbene fossimo stati ‘colleghi’ per molto tempo.
Appena entrai nella mensa improvvisata nella Base, un paio di occhi mi si posarono addosso.
In quel momento, contavano su di me, non potevo deluderli. Avevamo già perso troppe persone, tra cui lei, cosa che non riuscirò mai a perdonarmi.
Mi sedetti ad un tavolo, in completa solitudine, mangiando in silenzio.
 
“Cosa facciamo ora?”, domandò qualcuno, sedendosi davanti a me.
Non c’era bisogno nemmeno di guardarlo negli occhi per capire chi fosse.
Il miglior amico di Lexis continuava a fissarmi, in attesa di una risposta.
 
“Si procede con la Rivolta, mi sembra ovvio”, risposi io, continuando a mangiare.
“Senza Lexis?”.
Mi irrigidii all’istante, alzai la testa per guardarlo dritto negli occhi. Non doveva nominarla così. Non in mia presenza, almeno.
“Esatto”, sibilai. “Se non vuoi finire come lei, sparisci”.
 
Si alzò immediatamente, lasciandomi solo con i miei tormenti.
Lexis  can’t be dead.
 
-
 
Jeanine camminava lentamente lungo il corridoio di vetro, diretta verso la stanza per Simulazioni.
Appena varcò la soglia, vide i due Intrepidi di guardia al corpo di una ragazza. Guardò con sgomento quel cadavere senza vita: la pelle era pallida, i capelli ancora bagnati per la pioggia, le palpebre chiuse, come se dormisse.
E infine, una ferita al ventre.
La morte regnava attorno a lei, mentre anche nell’aria cominciava a sentirsi l’odore di cadavere.
 
“Dove l’avete trovata”, domandò Jeanine, sfiorando i capelli lunghi della ragazza, appiccicati al viso dai tratti dolci e delicati.
“In mezzo alla strada principale. I Ribelli sono riusciti ad arrivare dai Candidi”, rispose uno degli Intrepidi, la voce terribilmente neutra.
La donna sorrise. “Che stolti”, disse solamente, sedendosi sulla sedia di pelle davanti al computer.
 
Un macchinario era collegato al cuore senza vita della ragazza, mentre il suono assordante e piatto della macchina invadeva la stanza.
Morta, e con lei la creatura che portava in grembo.
Jeanine osservò di nuovo la ragazza, ammirando i suoi capelli bianchi come la neve, la pelle senza imperfezioni e il corpo snello, da Intrepida.
Una Divergente diversa dagli altri soggetti come lei.
Una Divergente che sarebbe stata utile per convertire quelli come lei in Convergenti.
Nessun pericolo, mai più, soltanto pace.
Ma era morta.
Con uno scatto, Jeanine spinse un pulsante rosso sul macchinario, che diede una scossa al corpo della ragazza, scuotendolo.
Nessun segno di vita.
Ancora un’altra scossa, sempre stessa risposta.
Un’altra.
Un’altra.
Un’altra.
L’Erudita fissò di nuovo il cadavere, sempre più furiosa.
 
“Lasciateci sole”, ordinò ai due Intrepidi, che obbedirono senza obiezioni.
 
Jeanine spinse il pulsante all’infinito, come se potesse riportare in vita quella Divergente così speciale.
A lei serviva. A lei serviva quella maledetta Divergente.
Quando si stava per arrendere, dopo aver dato un’ultima scossa al corpo, notò qualcosa di straordinario.
Il cuore aveva cominciato a battere vigorosamente, la ragazza cominciò a respirare.
E subito dopo, aprì gli occhi di scatto.
 



**

Ho aggiornato!
Buonasera polpettine, sono riuscita a postare un altro capitolo, e come vedete, Lexis non è affatto morta, ma poi capirete meglio nel corso della storia.
Il suo bambino è morto, come spero abbiate capito.
Mi spiace, ma poi, prometto solennemente, che questa storia (forse heheheh) avrà un finale felice.
O FORSE, FORSE, NO.

Ci sono due possibilità: - quella buona
                                  - quella cattiva.

SCEGLIETE VOI.
Bene, alla prossima, spero presto. Ciao! <3

 
   
 
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