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Autore: Fast    04/02/2015    8 recensioni
Sai di cosa hai bisogno, Kagome? Di pane caldo, miele e una spruzzata di cannella! Ti rimette al mondo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mai t’ho veduto,
eppure ti appartiene
tutto il mio cuore

Basho

 

-Femmina!!-

-Maschio!!-

-Ho detto femmina!-

-Corpo di mille balene, sono pronto a scommettere 100 dollari che è maschio-

-Nonno, ma che dici? Come puoi scommettere in dollari?! Siamo in Giappone!-

-Saranno i ricordi della guerra, che ti devo dire!! Giocavo sempre in dollari, all'epoca... Resta il fatto che sarà maschio!-

 

Santi Kami.

 

Domani c'è l'ecografia morfologica, e sono tutti elettrizzati all'idea di conoscere il sesso del bimbo.

È iniziata circa due settimane fa, col fruttivendolo, che ha lanciato l'idea della femmina.

Il nonno, un sacchetto di anguria a pezzetti in mano, ha iniziato a grattarsi i baffi mentre mi fissava la pancia, decisamente rotonda,mondo gatto.

Poi, come colto da chissà quale fulmine di sapienza, ha iniziato a saltellare come un grillo sotto lo sguardo sbigottito di tutti dicendo che sarebbe stato sicuramente maschio.

 

-Vedete, vedete com'è alta? È un bambino, lo sapevo!!- sputacchiava indicando come un forsennato il mio pancione, improvvisamente al centro dell'attenzione.

 

Poi è stato il turno di Miroku, anche lui optante per un bambino, che si è già prenotato per delle lezioni gratuite di seduzione durante l'adolescenza.

 

-Basta che non importuni le mie patatose, sennò lo spezzo!- ha specificato.

 

Poi è arrivata Sango, già con gli occhi a cuoricino, pensando ad un bimba come le gemelle, tutte e tre destinate a diventare migliori amiche come le mamme.

 

Sospiro, sistemandomi meglio sulla panchina sotto le fronde del Goshimboku, l'amato albero di famiglia, rinfrancata dall'ombra delle sue foglie che con questo caldo torrido è un balsamo miracoloso.

 

Mi sistemo la gonna del leggero vestito di cotone che porto, accarezzandomi la pancia che contiene la mia bambina.

 

Guardo di sottecchi la combriccola, ancora impegnata nella discussione sul sesso del nascituro, mentre termina di sistemare la roba per la cena, ridacchiando tra me e me.

 

Sorrido felice, sentendo un improvviso, fortissimo calcio.

 

È da una settimanetta che ho inziato a sentirla muovere, ed è un vero terremoto.

 

Fosse stato un maschio, avrei giurato che sarebbe diventato un calciatore, ma siccome so perfettamente, anche senza morfologica, che il fiocco sarà rosa non credo potrò contare un giocatore di football in famiglia.

 

Perchè io sono certa al cento per cento che sarà femmina, e certo ne è anche qualcun'altro...

 

Sospiro, ripensando all'uomo che in questo mese ha affollato i miei pensieri, diventando presto un'ossessione...

 

-Inuyasha...- bisbiglio.

 

Tump.

 

Un altro poderoso calcio.

 

È irrazionale, è illogico, ma credo che la piccina riconosca il mezzodemone.

 

Appena lui si china verso la mia pancia per parlare sommessamente con lei, inizia a dare dei calci diversi, più delicati in un certo senso.

 

Mi ci mancava pure questa, con tutti i casini che ho in testa a causa... sua

 

Mi passo una mano trai capelli.

 

Dopo quella notte, è cambiato tutto.

 

Cosa diavolo gli è saltato in mente di baciarmi in quel modo...

 

L'unica spiegazione che ho trovato è che fosse un po' alticcio.

 

Perchè, cos'altro avrebbe potuto essere?

 

Il mattino dopo, mentre io avevo l'afflusso di sangue a duemila, le palpitazioni, i sudori freddi e la tremarella, lui si è comportato come al solito.

 

Magari non si ricordava neanche di aver fatto quello che ha fatto.

 

Non gli piaccio, se non come amica, e poi c'è Kikyo.

 

Fatto sta comunque, che le sensazioni dei giorni precedenti si sono triplicate, a causa di quel lieve sfregamento di labbra.

 

Mi si è sconvolta l'esistenza, cavolo.

 

Non riesco a cancellarmi dalla mente la consistenza di quella bocca, il tocco e il calore di quelle mani, il suo alito caldo sulla pelle.

 

E, che i Kami mi assistano, vorrei che succedesse ancora.

 

Non so come faccia a non prendermi un infarto quando mi posa una mano sulla pancia per parlare con la sua ranocchietta, come la chiama lui.

 

Sorride in modo più dolce, muove piano le orecchie e mi sfiora lievemente mentre parla con la piccina con un tono di voce così caldo, tenero e rassicurante che mi fa venire i brividi.

 

Sbuffo ancora, mentre sento il cuore accellerare i battiti.

 

Ormai è diventata un'abitudine.

 

Mi basta pensarlo, osservarlo, sfiorarlo anche solo per caso, che vengo presa da qualcosa che non so definire.

 

Il cuore accellera, le mani sudano, il respiro si accorcia.

 

Lo aspetto tutte le sere con ansia, sopporto sempre di meno Kikyo che non perde occasione per farmi saltare i nervi, e agogno così tanto sentirlo di nuovo vicino come quella fantomatica notte, che quasi non mi riconosco.

 

Kami, l'ho anche sognato.

 

È innaturale, irragionevole, ma non ci posso fare nulla.

 

-Maschiooo!! Insomma, date retta a un povero vecchio che ne sa più di voi! È scritto negli antichi testi che una pancia alta in quel modo contenga per forza un maschietto!-

 

Mi riscuoto, mentre sento il nonno strillare esasperato, ovviamente sputacchiando pezzettini di biscotto in qua e là.

 

Scuoto la testa.

 

-Povero vecchio... e chi ha il coraggio di dirgli domani che è femmina?-

 

Tump.

 

La piccina lo ha riconosciuto.

 

E anche la mamma, che poi sarei io, ecco...

 

Giro la testa lentamente verso il proprietario di quella voce che affolla i miei pensieri giorno e notte.

 

Deglutisco, mentre osservo Inuyasha venirmi incontro, una leggera camicia blu scuro aperta sul torace, i jeans chiari che evidenziano quelle lunghe gambe perfette.

 

Trattengo il respiro quando si ferma davanti a me, gli occhi di un vivo color oro nella luce del tardo pomeriggio.

 

-Posso sedermi?-

 

Annuisco, spostandomi un po', mentre inalo una buona dose del suo buonissimo profumo.

 

-Insomma, hai deciso che nome dargli?- mi chiede, posando leggero una mano sulla mia pancia.

 

Tump.

 

-Si. Avevo pensato di chiamarla Hina-

 

Sorride, chinandosi a pochi centimetri dal mio ventre, mentre inizia a muovere la mano in una leggera carezza.

 

-Hina... ranocchietta che dici, ti piace?-

 

Tump. Tump. Tump.

 

Rido di gusto, e lui mi segue a ruota -Direi di si! Ho talento nello scegliere i nomi io, sai?-

 

Alza gli occhi su di me, mentre continua lentamente a muovere la mano sulla mia pancia.

 

Tump.

 

-Hey kagome, ha scalciato ancora, senti qua!- esclama felice, prendendomi di scatto la mano per poi posarla sul punto dove aveva appena colpito la piccola per coprirla subito dopo con la sua.

 

Arrossisco, mentre il calore del suo palmo si irradia per tutto il braccio.

 

Hina, come se avesse capito tutto, scalcia nuovamente.

 

-Sarà una bambina mervigliosa- bisbiglia, mentre lentamente sposta la mano, interrompendo quel magnifico contatto.

 

Un borbottio ci costringe a voltarci.

Il nonno arriva mezzo trafelato, a passo svelto, verso di noi.

 

-Oh, Inuyasha! Finalmente sei arrivato! Stavamo aspettando te! La cena è in tavola comunque!-

 

-Scusate, ma ho fatto un po' tardi a lavoro. Avevo diverse cose da fare-

 

Alzo immediatamente lo sguardo.

 

Spero in cuor mio che quelle cose non avessero a che fare con Kikyo.

 

Da quando ho il pomeriggio libero, non li posso più controllare...

 

Kami, possibile che io sia così... così...

 

-Gelosa!! Kami Sango, è soltanto la panettiera!!-

 

Trasalgo e alzo la testa di scatto, mentre il nonno e Inuyasha si avviano verso la tavola imbandita, dove Sango e Miroku discutono animatamente sull'assidua frequentazione di quest'ultimo del panificio sotto casa, con mia madre che ride divertita mentre Sango picchia il marito con un canovaccio.

 

Sospiro pesantemente.

 

Gelosa...

 

Io sono... gelosa di Inuyasha?

 

-Kagome! Vieni che si fredda tutto!-

 

A passo lento, si lento perchè questo caldo mi sfinisce, mi dirigo verso la tavolata prendendo poi posizione tra Sango e Inuyasha, osservando felice il piatto colmo di sformato di verdure, riso e tempura che mamma mi ha preparato

 

-Allora bambina, avete già cominciato i preparativi per la cameretta del piccolo?- domanda mio nonno.

 

-Ah-ah. Ieri abbiamo preso la culla e la pittura, più dei completi per il lettino. Tutte cosine neutre, semplici, con delle rifiniture molto carine- rispondo tra un boccone e l'altro.

 

Annuisce soddisfatto.

 

-Oh, Ka-chan, non vedo l'ora di sapere per certo se sarà un maschietto o una femminuccia per iniziare a prendergli i vestitini! Che meraviglia!-

 

-Sango, mi pare di averti già spiegato con rigore scientifico che sarà un maschio. Voglio dire, gli antichi testi parlano chiaro, e ieri ho interrogato gli antenati, per sicurezza. Ha risposto il trisavolo, perbacco! Mica discorsi!-

 

Sento Inuyasha sghignazzare piano, ed io non posso fare a meno di soffocare una risata nel bicchier d'acqua per poi scambiarmi un'occhiata complice con lui.

 

-Per risponderti alla domanda di prima, Tomoko, ho già iniziato a dipingere la stanza, e domani conto di montare i mobili e il letto. Non ci vorrà molto. Sta venendo bene davvero, tutto sui toni del legno chiaro e del panna- sento dire con dolcezza ad Inuyasha, mentre la mamma lo osserva sorridente.

 

Già.

 

Sta facendo davvero di tutto, per la sua ranocchietta.

 

Ha insistito perchè fosse lui a comprare la mobilia ed i complementi di arredo, facendomi sganasciare dal ridere quando ha scelto una lampadina da notte a forma di samoiedo bianco....

 

-Cos'è, un modo per stare sempre vicino alla bimba?-

-Stupida! È che assomiglia in maniera pazzesca a Sesshomaru da piccolo-

-Dio non voglia si venga a sapere! Potrebbe azzannarti lo sai?-

-Quisquilie. Can che abbaia non morde-

-Lo dice anche Miroku. Di te, però-

-Ma quanto siete simpatici...e comunque la bimba non avrà bisogno di un qualcosa che le ricordi me. Ci sarò sempre, per voi-

 

Già.

 

Per voi.

 

Capissi in che modo vorrei che stesse accanto a me...

 

-Kagome? Cos'hai, sei stanca? Sarà bene tornare a casa, comunque.... domattina hai l'appuntamento alle nove...-

 

Quella voce calda, profonda.

 

Non ci credo.

 

Non posso andare avanti così.

 

Voglio dire, mi viene caldo solo a sentirlo parlare a poca distanza.

 

Nononononononono...

 

-Ka-chan, cosa c'è? Sei tutta rossa!-

 

Grazie Sango, mettitici anche tu guarda...

 

-Magari sei solo emozionata, vero tesoro?- dice mia madre, ridacchiando sospettosamente sotto i baffi.

 

Mamma.

 

Kami, domani ci sarà l'adunata delle befane.

 

Tra lei e la dottoressa sono peggio di un'associazione a delinquere.

 

Speriamo che non s'insospettiscano, sennò sono spacciata.

 

-Ma no, non è niente, sono solo un po' accaldata, nulla di più! Senti mamma, ci troviamo direttamente la come l'altra volta, o preferisci che passiamo a prenderti?- chiedo, la voce più normale possibile, mentre cerco di non fare caso allo sguardo dorato di Inuyasha che mi scruta sospettoso.

 

Cielo, se sapesse che razza di pensieri mi sto facendo da due mesi a questa parte su di lui....

 

-Che carina che è la dottoressa Kitano, non trovi tesoro?- mi chiede dolcemente mamma senza rispondere alla domanda.

 

-Si, è anche piuttosto in gamba- ammetto -Forse un po' strana, ma in gamba-

 

-Oh, io l'ho adorata!- interviene Miroku, lo sguardo sognante -Mentre tu Sango eri così scontrosa nei miei riguardi che poco ci mancava ti installassi una tagliola sotto la gonna, lei ti ha incentivato in tutti i modi possibili a concederti a tuo mari...-

 

-Razza di imbecille senza cervello!!! Ti sembrano discorsi da fare, eh?!- lo interrompe Sango imbelvita e rossa come un pomodoro.

 

-Ma Sangooo... mi hai fatto penare nove mesi!! E per il bene delle nostre piccine lo chiedevo, mica per altro!!-

 

-certo, certo... vallo a raccontare a qualcun'altra!!-

 

-Ohhhhh!!! Vedi come sei?! Per forza mi sono concentrato sulla panettiera!!-

 

Vedo Sango mutare repentinamente espressione, e Miroku deglutire, conscio del disastro imminente, mentre la cara mogliettina lancia fuoco dalla bocca e fumo dal naso.

 

-Ah, si?! Ma dimmi un po' tu....- sibila, afferrando il canovaccio di poco fa per alzarlo piano.

-No, no!! Sango, amore, era solo fame!! E non ho fatto nulla, cribbio, solo guardato!! Che poi cosa c'era da guardare... è piatta come una tavola!!-

 

-Certo... piatta come un'altare votivo... Come quello dove vorrei sacrificarti IO!-

 

-Miroku, lo sai che Sango discende da un'antica famiglia di sterminatori di demoni, vero? E che ha dato del filo da torcere ad alcuni miei avi, vero?- dice Inuyasha, mentre fa degli sforzi sovrumani per non scoppiare a ridere.

 

Miroku lo guarda terrorizzato.

 

Scoppiamo tutti a ridere fino alle lacrime, gemelline comprese, mentre Sango prende a "canovacciate" Miroku che cerca di ripararsi come meglio può.

 

-Oddio Miroku... te la sei cercata stavolta!- riesco a dire mentre mi asciugo le lacrime per il troppo ridere.

 

-Puoi ben dirlo, Ka-chan! Oh, ma non temere, sconterai la pena con mesi e mesi di divano e di DIGIUNO totale, va la'!!-

 

-Sperando che questa volta non si serva alla tavola calda della panetteria sotto casa. Allora Tomoko, sei sicura di venire da sola? Non è un problema passare a prenderti- dice Inuyasha, che nel frattempo è riuscito a tornare serio.

 

-Si caro, non preoccuparti! Allora ci vediamo domattina! E tu tesoro mio, riposa bene, e... sogni d'oro- conclude ridacchiando mentre mi da un bacio sulla fronte.

 

Alzo gli occhi, guardinga.

 

-Certo, mamma... a domani-.

 

 

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-Mamma mia, non vedo l'ora sia mattina!- esclamo entrando in casa.

 

Inuyasha mi sorride, mentre sistema le chiavi sul tavolo.

 

-Anch'io. Sta bene, lo sento, ma è meglio controllare. É un caldo micidiale, accidenti. Ti faccio pane miele e cannella, vai, così ti calmi. Sei così in fermento...-

 

NO.

 

Kami, no.

 

Mi appoggio al muro, mentre con occhi sgranati osservo Inuyasha slacciarsi e sfilarsi velocissimo la camicia per buttarla su una sedia.

 

Deglutisco.

 

Con nonchalanche va verso i fornelli, mentre io mi imprimo nella mente ogni guizzo di muscoli, ogni scatto di quella schiena.

 

Mi inumidisco le labbra.

 

Oh, no.

 

Qui non possono essere soltanto gli ormoni, eccheccavolo.

 

Kami, c'è qualquadra che non cosa.

 

Ma che ho detto?!

 

Incespico anche nei pensieri?!

 

-Kagome, che c'è? Sei strana stasera, è da quando siamo al tempio che arrossisci all'improvviso, non ti sentirai mica male?-

 

-Ah? Na, na...- rispondo sbrigativa, spicciandomi a prendere posto a tavola e addentare le fette di pane.

 

Mi guarda, un sopracciglio alzato, mentre si siede davanti a me e incrocia le braccia.

 

-Senti, Kagome... Cosa conti di fare adesso con... quello?-

 

Divento subito seria, mentre riordino le briciole sparse sul tavolo.

 

-Non lo so, Inuyasha. Non lo so davvero. A volte mi viene voglia di alzare la cornetta e chiamarlo, per sentire cos'ha da dire. Ma poi mi blocco, pensando che non posso costringere nessuno a fare il padre. Se vuole, sa dove trovarci-

 

Lo osservo stringere forte i pugni, mentre sgrana i denti.

 

-Mi stai dicendo che nonostante tutto, lo accetteresti nuovamente nella tua vita? Kagome, tu e la bimba potreste essere morte sotto un ponte, per quanto si è interessato a voi questi mesi. Vuoi davvero che Hina cresca con un individuo del genere?-

 

Lo osservo nuovamente.

 

Kami, l'unica cosa su cui mi sono concentrata in tutto questo tempo, è capire come far restare te, Inuyasha, al mio fianco.

È a te che ho pensato, tutti i santi giorni, tutte le ore, i minuti ed i secondi.

A Koga non penso mai.

 

-E' sempre suo padre, Inuyasha. E se tornerà, non potrò certo impedirgli di avere un rapporto con sua figlia-

 

-E con sua madre?-

 

Incrocio quegli occhi dorati, mentre la solita, familiare stretta allo stomaco mi investe.

 

Sua madre...

 

Sua madre probabilmente prova qualcosa di molto strano nei confronti del suo migliore amico, qualcosa di così languido, tenero, e profondo, che ha paura di dargli un nome.

 

Il rumore di una sedia trascinata.

 

Tremo, mentre Inuyasha mi si avvicina veloce per poi sedersi ai miei piedi.

 

Tremo ancora di più, quando con una dolcezza disarmante mi posa una mano sulla guancia per portare i miei occhi ad incrociare i suoi.

 

Porto subito una mano a ricoprire la sua, godendo più del necessario di quel calore e di quella morbidezza.

 

-Kagome, io...-

 

Sussultiamo, mentre il suono del suo cellulare si propaga per la stanza, rompendo quella strana atmosfera.

Mi allontano dal suo tocco -Vai, Inuyasha, rispondi... Io... vado a dormire- bisbiglio.

 

Lui mi osserva ancora per un momento, lo sguardo indecifrabile.

 

Si alza, di scatto come poco prima, per andare nell'ingresso dove ha lasciato il cellullare.

 

Mentre salgo le scale con tutta la velocità che mi è possibile, non posso fare a meno di provare un ultimo attacco di gelosia... si, gelosia, sentendo il nome di chi ci aveva interrotto poco fa.

 

-Pronto? Si... Kikyo-

 

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La sveglia suona puntuale alle otto, trovandomi di buonumore per la giornata.

 

Mi alzo, pimpante, ed infilo subito il corto vestito rosa chiaro che avevo preparato la sera prima.

 

Sistemo i capelli, sempre cortissimi, il tutto con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

 

Esco dalla camera per andare in bagno, e subito degli strani rumori mi insospettiscono.

 

-Vengono dalla stanza di Hina...- bisbiglio.

 

Con cautela, apro la porta scorrevole, e...

 

Mi sale un groppo in gola dall'emozione.

 

Le pareti sono state pitturate con la tinta giallo chiarissimo che abbiamo scelto, il fasciatoio di legno è sistemato in un angolo, così come l'armadio, le tende di velo, il tappeto chiaro, le mensole in legno chiarissimo riempite di pupazzi, e più in la, troneggiante su un comò, la versione infantile di Sesshomaru fatta lampada.

 

Ed infine, al centro della stranza, la culla.

 

Bellissima, con le lenzuola ricamate e la copertina rosa pastello già posizionate, il cuscino che ha cullato i sogni di generazioni di Higurashi fresco di bucato e sistemato, la zanzariera di velo antico lavorato dal costo strabiliante che Inuyasha ha insistito per comprare, e poi, troneggiante, una meravigliosa giostrina in legno con stelle, mezzelune e soli dai mille colori.

 

-Allora? Che te ne pare?- mi sento dire ad un orecchio.

 

Mi giro di scatto, trovandomi immerso nella luce che filtra dalla finestra del corridoio Inuyasha ancora sporco di pittura, con indosso gli stessi jeans di ieri sera, che mi osserva sorridente.

 

-E'... bellissimo, ma... Hai fatto tutto questo stanotte?-

 

-Mentre tu russavi come un mantice, ho pensato che sarebbe stato bello farti trovare tutto apposto per la mattina. Hai notato le rifiniture rosa sulle pareti? Mi sono fatto consigliare da Rin, qualche giorno fa. La giostrina di legno invece è stata tutta un'idea mia. Tra le mie mille capacità c'è anche quella di lavorare il legno-

 

Sorvolando sulla faccenda del mantice, sono senza parole.

 

Sento gli occhi pizzicare, conscia della lacrime che pungono per uscire.

 

-Bha, un grazie sarebbe gradito. E a te invece, ranocchietta, che te ne pare?- sbuffa,il tono di voce arrogante come al solito, che diventa caldo e dolcissimo quando si rivolge alla bimba.

 

Non resisto.

Prima di ripensarci, mi butto tra le sua braccia, stringendolo forte, beandomi del calore di quella pelle, mentre le lacrime scendono senza sosta.

Sento le sue braccia ricambiare forti la stretta, la sua testa che si appoggia sulla mia, le mani che mi accarezzano gentili le spalle.

Kami, che sensazione... di completezza, viva, calda...

Possibile che sia....

 

Amore?

 

-Inuyasha...è bellissimo. Grazie- riesco a dire.

Lo sento sorridere tra i miei capelli.

-E' uno scherzo, per me. Insomma, ti sopporto da quasi sei mesi, cosa vuoi che sia?-

-Scemo...-

 

Restiamo ancora un po' così, fermi, abbracciati.

Abbandono la testa sul suo torace, all'altezza del cuore.

 

Sospiro, appagata.

 

La mano di Inuyasha sale a massaggiarmi delicatamente il collo, stappandomi un altro sospiro.

 

Poi, ad un tratto, Inuyasha interrompe quel meraviglioso contatto.

 

-Kagome, sarà meglio andare... alle nove dobbiamo essere allo studio-

 

Ha la voce arrochita.

 

-S..si. Certo. Io sono pronta. Vado un attimo in bagno- dico, la voce bassissima.

 

-Perfetto. Ti aspetto dabbasso-

 

Lo sento scendere di corsa le scale.

Mi appoggio alla parete, sospirando.

Capissi cosa mi sta succedendo....

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

-Dannazione, ma cos'è stamattina?!-

 

Osservo Inuyasha mentre fa manovra con la macchina, alla ricerca di un posto.

 

C'è un traffico incredibile stamattina.

 

-Senti Kagome, qui rischiamo di tardare. Lascio un attimo la macchina in seconda fila, ti accompagno velocemente nello studio, e torno a sposaterla, ok?-

 

Annuisco -Perfetto. Andiamo allora-

 

Entriamo nello studio, che quella mattina è davvero pieno di pazienti in dolce attesa.

La mamma ha chiamato poco fa, dicendo che farà qualche minuto di ritardo, anche lei imbottigliata nel traffico.

Prendo posizione tra due donne dall'aria simpatica.

-Allora vado a spostare la macchina Kagome. Cerco di fare il più in fretta possibile-

 

Lo osservo, mentre a passo svelto si avvia verso l'uscita.

Le spalle larghe avvolte dalla seta della maglia grigia lasciata fuori dai pantaloni, le maniche tirate su a scoprire i lunghi avambracci, le gambe sottolineate da dei jeans scuri attillati.

Sospiro.

 

-Ah, cara. Sospirerei anch'io con un marito così-

 

Mi giro di scatto, incrociando gli occhi furbi della donna accanto a me.

Sembra essere più grande della sottoscritta, ha i capelli lunghi raccolti in una treccia, e un sorriso a trentadue denti mentre guarda la porta da dove è uscito Inuyasha.

 

-Ehhhhhh??-

 

-Ma, si, ma si... E' un demone giusto?- fa eco l'altra coi capelli a caschetto, anche lei molto più grande di me.

 

-No. Mezzodemone-

 

-Ahhhhh!!! Gli halfie!!! Hanno il meglio delle due razze, dico bene Fuyumi?-

 

-Ma certo! A differenza di mio marito, che mi evita manco avessi un buco nero tra le gambe, con lui devi fare faville, bambina!! Ma quanti anni hai?-

 

-Trentuno, signora-

 

-Chiamami Emiko, tesoro! Ma sembri molto più giovane, mica come noi due attempatelle, eh Fuyumi? Ci chiamano le gestanti tardive, puah...-

 

-Che poi, cosa ci sarà di tardivo, in noi? Abbiamo appena quarantadue anni! E se non fosse per quei paguri dei nostri mariti, che ultimamente ci vedono come intoccabili, credimi, faremmo fuoco e fiamme!!- dice la tipa che risponde al nome di Emiko con aria sognante.

 

-Oh si! Ma tu mia cara, non avrai certamente problemi col tuo bell'halfie, no? Non senti, tesoro, il richiamo degli ormoni? Brulicano, PULLULANO di spore sessuali che non aspettano altro che essere liberate!- mi bisbiglia sottovoce Fuyumi, gli occhi spiritati.

 

-Oh, si! Ti verrebbe voglia di prendere il tuo maschio e sbatterlo come pasta per pizza sul tavolo di cucina, sulla lavatrice, nel granaio, nella macchina, nell'orto...-

 

-Sul tappeto davanti al camino...- bisbiglio.

 

-Porca paletta, si!! Anche li!! Sai come si scarica bene lo stress?! Lo dice anche la dottoressa Kitano!!-

 

-Sai che meraviglioso specchio del piacere che ci faresti, sul tappeto accanto al camino?!-

 

-Ma che dite! Ma queste cose non si possono fare in gravidanza...- bisbiglio, rossa come un peperone mentre penso inevitabilmente a me ed Inuyasha in quel frangente.

 

Oh Kami, ci mancavano queste due a mettermi strane pulci nell'orecchio....

-CHE COSAAA?!! Di' un po, ragazza, sei impazzita?!- mi berciano in coro, neanche avessi appena pronunciato la più blafema delle eresie.

 

-Ci stai forse dicendo che finora non hai combinato nulla con quella porzione di ormoni maschili ambulante?! Di' un po, bambina, cos'hai al posto del cervello?!- mi sussurra all'orecchio la treccioluta.

 

-Che poi, scusami, eh, ma non ti è mai venuta voglia?-

 

CAZZO, se mi è venuta voglia! Non penso ad altro da due mesi a questa parte!

 

ODDIO! Ma che ho pensato?!

 

-Baaaaaah!! La posizione del loto, lo stampo, lo specchio, e poi del meraviglioso quanto ben accetto e ben fatto sesso orale!! Sensi amplificati, sensazioni al massimo, orgasmi triplicati che pagheresti ad essere incinta tutti i giorni che i Kami mettono in terra!!! Da far faville dalla mattina alla sera, con uno così!! Da non uscire mai da casa, davvero! Ragazzina, sei completamente fuori! Beata gioventù!!!-

 

Tum, tump, tump.

 

Hina, mondo animale, gli dai anche ragione?!

 

-Per non parlare dei benefici del sesso per la gravidanza! È un'anti stress, e pare che faccia bene anche al piccino! Dico bene, Fuyumi??-

 

-Sagge parole, Emiko! Lo dice anche la Kitano!- annuisce

 

-Che cosa direi, mie care giovincelle?-

 

Impallidisco.

 

È arrivata.

 

Ora posso anche morire.

 

Ci osserva divertita, le mani infilate nelle tasche del camice, i capelli illuminati da dei colpi di sole che non aveva l'ultima volta che ci siamo viste.

 

La tipa di nome Emiko si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

 

-Nulla, dottoressa. Stavamo illustrando alla piccina qui presente i benefici del sesso in gravidanza. Che poi, con un uomo come il suo, dovrebbe essere l'attività principale della giornata, dico bene?-

 

La befana inarca un sopracciglio -Ah Ah! Inuyasha! Lo sapevo!-

 

Arrossisco fino all'inverosimile, agitandomi sulla sedia

 

-M..ma no, che dice dottoressa?! C'è stato un malinteso!-

-Mia cara, malinteso o no, sappi che hai la mia benedizione, nel caso decidessi di fare quello che è più naturale tra due persone che si amano-

 

-Kagome! Hey Kagome, scusami se ti ho fatto aspettare, ma per trovare posto mi ci è voluta una vita! In compenso, ho trovato Tomoko, fuori!!-

 

Ma guarda quelle due.

 

Hanno gli occhi che brillano come quelli di un falco, mentre osservano inuyasha che è appena entrato, mamma a seguito.

 

-Oh, ecco qua la famiglia al completo!! Entriamo Kagome, vediamo finalmente se il fiocco sarà rosa o azzurro!!- esclama la Kitano.

 

-Ohhhh! La morfologica!! Allora auguri bambina, e pensa a quello di cui abbiamo discusso, ok?- mi dice Fuymi, prendendomi la mano.

 

-Certo, certo... Andiamo?- esclamo impaziente.

 

Tutti e quattro ci dirigiamo verso lo studio della dottoressa.

 

-Di' un po', ma di cosa parlavate prima?- mi sussurra Inuyasha.

 

Il respiro si accellera.

 

-Oh... ehm... del... del... ah si! Delle proprietà del cioccolato in gravidanza!-

 

Certo. Spalmato sul corpo, leccato via da lui.

 

Vocina malefica!!! Sei tornata?!?!

 

Inuyasha inarca un sopracciglio -Del cioccolato?-

 

-ah-

 

-In gravidanza?!-

 

-Ah. Dai, smettila Inuyasha, su. Erano discorsi un po' così- lo liquido prendendo posto sul lettino della Kitano.

 

-Oh certo. Posso garantirlo. Davvero dei discorsi un po' così- sghignazza divertita la dottoressa.

 

La fulmino con lo sguardo, mentre lancia un'occhiata complice a mia madre, che ridacchia in risposta manco avesse sentito la conversazione con quelle due affamate di la' in sala d'attesa.

 

-Allora, Kagome- dice la dottoressa, riacquistando un tono professionale mentre mi sistema una leggera coperta sopra gli slip.

 

-Pronta?-

 

Annuisco, felice.

 

-Che sensazione hai?- mi domanda mentre spreme il gel sulla sonda.

 

-Siamo certi sia una bimba. Hina-

 

Kami, ho parlato al plurale!

 

La dottoressa mi sorride compiaciuta, mentre mamma mi stringe la mano ed Inuyasha...

 

Oddio, Inuyasha mi gaurda in un modo così dolce, così caldo, che...

 

-Molto bene, allora! Vediamo se ci avete azzeccato!-

 

Posiziona la sonda sulla mia pancia.

 

Il battito della bimba arriva forte e potente, come uno dei suoi calci.

 

L'ecografia è bellissima.

 

Vedo la forma della testa, delle gambette, perfino le labbra, quando la Kitano me le indica...

 

Afferro la mano di Inuyasha, stringendola forte.

 

-Ma guarda. Ottimo intuito. È una bella femminuccia, perfetta, sanissima. È davvero Hina!!- esclama felice la dottoressa.

 

-Oh, tesoro mio, che meraviglia!!- dice mamma tra le lacrime.

 

Sento Inuyasha aumentare la presa sulla mia mano.

 

 

Mi giro a guardarlo.

 

Ha degli occhi meravigliosi, mentre osserva il monitor.

 

-Beh, tu l'avevi già detto- gli dico, la voce leggermente incrinata dalla commozione.

 

Lui si volta a guardarmi, un sorriso micidiale stampato in volto.

 

-Già. Adesso il dramma sarà dirlo al vecchio-

 

Io e mamma scoppiamo a ridere.

 

-Già, povero papà! Oh cara, sono così felice...- esclama mamma, abbracciandomi.

 

-E bravo il migliore amico, vedo che ci ha preso! Adesso però uscite un attimo, che Kagome si deve sistemare!-

 

Non appena mamma e Inuyasha spariscono dietro il separè, ed io mi metto in piedi sistemandomi il vestito, la dottoressa mi si avvicina, un sorriso birichino stampato in viso.

-Nel caso tu decidessi di dare ascolto al tuo corpo- mi bisbiglia piano -Lo specchio del piacere è una meraviglia. Parola di mamma-.

 

La guardo, gli occhi spalancati, mentre lei si avvia verso la scrivania, non senza avermi fatto l'occhiolino.

 

Ma vai.

 

Beh, direi che l'hanno capito tutti tranne te, eh. La solita scema!!

 

Vocina interiore.

 

Aaaarghhhh!!!

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Dopo aver riaccompagnato la mamma al tempio, ed aver dato la lieta notizia al nonno che si è imbelvito come non mai ed è corso a reclamare per la falsa notizia del maschio col trisavolo, io ed Inuyasha torniamo verso casa.

 

Sono così felice.

 

La bambina sta benissimo, io sto ancora meglio, e non vedo l'ora sia l'inizio di dicembre per vederla dal vivo.

Inuyasha si ferma davanti al vialetto.

 

Mi guarda, sorridente.

 

-Beh, direi che va bene-

 

Ricambio il suo sguardo dorato -Si. Tantissimo. Oh, Inuyasha, sono così... così...-

 

-Al settimo cielo?-

 

-Esatto!-

 

Sorride. -Allora sarà il caso di festeggeriare. Ho giusto preparato del buon pane per l'ccasione-

 

Sorrido felice, mentre insieme ci avviamo verso casa.

 

Ma non appena Inuyasha apre la porta, sento che c'è qualcosa di diverso.

 

Faccio qualche passo nel corridoio.

 

Poi, improvvisamente, Inuyasha è alle mie spalle, una mano posata sul mio fianco.

 

Ringhia.

 

Con cattiveria.

 

Mi giro a guardarlo.

 

-Inuyasha! Ma che fai?-

 

-Kagome. Sei rientrata finalmente-

 

La stretta di Inuyasha si fa più forte.

 

Una doccia gelata mi arriva addosso.

 

Cinque mesi.

 

Dopo cinque mesi sento nuovamente quella voce.

 

Ho quasi paura a voltarmi.

 

Deglutisco, la gola stretta.

 

Una t-shirt sopra un paio di pantaloni di lino.

 

L'odore pungente del profumo di una costosissima marca.

 

Inuyasha ringhia ancora.

 

E dopo cinque mesi dico nuovamente il suo nome.

 

-Koga...-

 

 

  
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