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Autore: uri    04/02/2015    2 recensioni
E se Sesshomaru non fosse l'unico fratello di Inuyasha, ma ce ne fossero altri? E se il mezzo demone li incontrasse? Cosa succederebbe?
Se volete scoprirlo, non vi basta che leggere.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

 

 

<< Il mio nome è Aoi e sono la tua onee-sama. >>
Il gelo calò sul gruppo, erano tutti increduli.
<< Ha detto....... >> iniziò Sango.
<< …...... sorella maggiore?! >> finì Kagome.
Miroku guardò Inuyasha, preoccupato per la sua reazione. Il mezzo demone non accennava a nessun movimento, era come pietrificato. Lei era sua sorella? Da quando aveva una sorella? Non ne sapeva niente lui, nessuno gli aveva mai detto. Pensò che fosse tutto uno scherzo, architettato per mandarlo in confusione, ma la somiglianza stretta della demone con Sesshomaru gli fece scartare l'idea appena gli si affacciò nella mente.
Non sapeva più a cosa appigliarsi. Decise di concentrarsi sul volto perfetto di Aoi. Su i suoi occhi, uguali ai suoi.
Quelle splendide gemme dorate........le aveva già incontrate.
Sbatté le palpebre e fu come un flash, un ricordo nascosto in un angolo della memoria.
Era un bambino e guardava gli altri bambini del villaggio giocare con la palla. Anche lui voleva unirsi al loro gioco. Si avvicinò, ma, appena lo videro, smisero di giocare e abbandonarono la palla, che rotolò fino a scontrarsi contro il muro di una capanna. I bambini se ne andarono senza neanche guardarlo. Il piccolo Inuyasha corse a prendere la palla, intorno a lui non c'era più nessuno.
<< Non badare a loro. >>
Sobbalzò e si girò di scatto. Una bellissima donna, con uno sfarzoso kimono, gli era davanti. Gli occhi dorati brillavano.
Sentì sua madre chiamarlo, mentre si stava avvicinando, e la vide inchinarsi profondamente alla vista della bellissima donna. Questa fece un leggero cenno con il capo, poi come era venuta scomparve.
Il ricordo finì e Inuyasha ritornò al presente
Rifoderò la spada e fece un passo avanti. Gli altri non gli staccavano gli occhi di dosso.
<< Io ti ho già incontrata. >> disse.
Aoi annuì, questa volta sorridendo pienamente. I canini bianchi scintillavano alla luce del sole. Poi si voltò verso i due demoni alle sue spalle.
<< Gin! Jin! Andate a prenderli! >>
I due annuirono contemporaneamente e sparirono in una vampata di fiamme.
Aoi si avvicinò Ad Inuyasha e lo avvolse in uno sguardo dolce. L'hanyo era a disagio, c'erano tante cose che voleva chiederle. Perchè nessuno gli aveva mai detto niente? Perchè si faceva viva solo ora? Dove era stata per tutto questo tempo? Mille domande che aspettavano una risposta. Il turbinio di pensieri fu interrotto dalla demone che si rivolse al gruppo.
<< Voi siete i compagni di Inuyasha? >>
Annuirono, cercando di non dare a vedere che si sentivano fuori posto. Kagome teneva gli occhi fissi su Inuyasha, preoccupata per il suo stato d'animo. Nel frattempo Miroku faceva le presentazioni, indicando con la mano ognuno di loro.
<< Piacere di conoscervi. >> disse rivolta al gruppo, poi il suo sguardo si posò di nuovo sul mezzo demone, << Scommetto che hai numerose domande da pormi. Risponderò a tutte, ma prima spostiamoci in un luogo più comodo. >>
Detto questo si incamminò, facendo segno di seguirla. Attraversarono l'enorme distesa d'erba, fino a giungere all'entrata di un boschetto. Vi si addentrarono e, pochi minuti dopo, giunsero ad una radura. Al centro di essa, delle anatre stavano nuotando in un laghetto, ma, appena si accorsero dei nuovi arrivati, volarono via. I raggi del sole filtravano le foglie dei grandi alberi, creando un gioco di luci e ombre sul terreno.
Aoi si sedette sopra un masso vicino allo specchio d'acqua, lisciandosi le pieghe del kimono. Si sfilò la spada e la mise accanto a sé. Poi fece segno ad Inuyasha di sedersi vicino a lei, ma l'hanyo la ignorò e appoggiò la schiena contro ad un albero. La demone non sembrò prendersela e invitò gli altri ad accomodarsi. Kagome si mise accanto al mezzo demone, sedendosi ai piedi dell'albero, mentre Sango e Miroku presero posto su un altro masso lì vicino. Kirara e Shippo si sistemarono in terra.
<< Ora aspettiamo il loro ritorno. >>

 

 

 

Il demone di fuoco Jin correva veloce alla ricerca delle sue prede. Aoi-sama si era affidato a lui per scovarle e non l'avrebbe delusa. Ampliando i suoi sensi, riuscì a captare l'aurea demoniaca che voleva. Si mosse in quella direzione, seguendo la traccia. Sentì che si erano accorte della sua presenza. Stavano scappando, cercavano di seminarlo. Sorrise malignamente, sapendo che non potevano sfuggirgli.
Gli alberi sfrecciavano velocemente di fianco a lui, fino a che non si diradarono arrivando all'inizio di una montagna rocciosa e impervia. Ormai erano in trappola.
Le prede stavano battibeccando sulla fallimentare fuga, dandosi la colpa a vicenda. Si avvicinò a loro con passo lento, poteva sentire la paura nell'aria.
<< Aoi-sama vuole vedervi! >> ordinò.
Annuirono sconsolate.

 

 

 

Gin e Jin ritornarono nello stesso momento da punti diversi. Inuyasha si accorse della presenza di Sesshomaru alle spalle del primo demone, mentre le due nuove arrivate non le aveva mai viste. Aoi si alzò e andò incontro a Sesshomaru.
<< Outouto! >> esclamò, appoggiandogli le mani sulle spalle e avvicinandosi un poco al suo viso.
Il mezzo demone era incredulo: aveva davvero chiamato Sesshoamru fratellino?!
Anche gli altri erano sbalorditi dalla scena che si stava svolgendo, soprattutto Jaken che si chiedeva chi era quella femmina e come osasse prendersi tutte queste libertà nei confronti del suo padrone. Quest'ultimo non aveva battuto ciglio, limitandosi a guardare la sorella con la sua solita espressione impassibile. Aoi non si scompose per quella accoglienza, sapeva benissimo con chi aveva a che fare, e continuò a sorridergli. Poi si rivolse a una delle due nuove arrivate.
<< Imouto! Non vieni a salutare i tuoi fratelli? >>
Inuyasha sgranò gli occhi: non una, ma due sorelle aveva.
La osservò avvicinarsi agli altri due ed era impossibile dire che non fossero imparentati. Era poco più bassa di Aoi. I capelli, sempre argentati, erano lisi e gli arrivavano poco sotto le spalle. La mezza luna sulla fronte era coperta a sprazzi dalla frangetta. Gli occhi erano dorati e due striature cobalto le ornavano le guance. Indossava un kimono corto fino a metà coscia color panna, decorato con fiori arancioni e foglioline verdi sparse per tutto l'abito. L'obi era dello stesso colore dei fiori e al fianco portava una spada. La coda fluente era appoggiata sulla spalla sinistra.
Salutò flebilmente entrambi. Aoi fece cenno ad Inuyasha di avvicinarsi, il quale l'accontentò titubante. La demone gli circondò le spalle con un braccio ed esclamò: << La nostra riunione di famiglia può avere inizio! >>
Tutti si voltarono a guardarla. Sesshomaru le rifilò un'occhiataccia, mentre la sorella ancora senza nome nascose il viso tra le mani in segno di disperazione.
Inuyasha non sapeva cosa pensare della situazione. Non aveva ancora ben assimilato e rielaborato tutto quello che era successo. Si sentiva confuso all'ennesima potenza: insomma aveva da poco scoperto di avere due sorelle!
Aoi lo spinse verso la seconda sorella.
<< Questa è tua sorella maggiore, Tsukiko. >> gliela presentò e poi lo fece girare verso la ragazza ancora sconosciuta, << E lei è Sheru. >>
Sheru lo salutò con una mano. Il viso tondo era incorniciato dai capelli celesti, acconciati in due alte code che le arrivavano fino a metà schiena; gli occhi erano di colore indaco.
Indossava un kimono corto color lillà, con un obi di un viola più scuro.
Jaken era senza parole: il suo padrone non gli aveva mai detto di avere delle sorelle. Fissò Aoi con i suoi enormi occhi gialli, fino a quando questa non si girò verso di lui. Abbassò subito lo sguardo a terra, quegli occhi dorati erano come quelli del suo padrone, mettevano in soggezione.
<< Non mi presenti i tuoi compagni? >> chiese, rivolgendosi a Sesshomaru.
Lo yokai la guardò per un momento, per poi rivolgere lo sguardo al suo gruppo.
<< Jaken e Rin. >> presentò in breve.
La bambina fece un inchino profondo, seguita a ruota da Jaken.
Tsukiko, alla vista di Rin, sgranò gli occhi: non poteva credere che suo fratello avesse come compagna una bambina umana. Lui che aveva sempre detto di odiarli, che si era scontrato con il suo stesso padre quando aveva scoperto che amava un'umana.
Squadrò lo yokai da cima a fondo, analizzandolo per vedere se ci fosse qualche altro cambiamento. L'occhio le cadde sul braccio sinistro, o meglio notò che gli mancava.
<< Dove è andato a finire il tuo braccio? >>
Aoi smise di guardare Rin, che era arrossita per tutte quelle attenzioni, per concentrarsi sul fratello. Aveva già notato che gli mancava un braccio.
Sesshomaru guardò Inuyasha freddamente. L'umiliazione bruciava ancora. Il mezzo demone rispose con lo stesso sguardo freddo: di certo non si sarebbe scusato per quello che era successo alla tomba del padre.
<< Ebbene? >> domandò la sorella maggiore, esigendo una risposta.
Kagome stava assistendo alla scena in ansia, non sapeva come avrebbero agito le due demoni saputa la verità. Aveva paura che si sarebbero accanite contro di lui in favore di Sesshomaru. La ragazza si avvicinò più che poté all'hanyo per dargli supporto, ma mantenendo una certa distanza per non intralciare la riunione di famiglia.
<< Sono stato io ad amputarglielo, quando aveva cercato di rubarmi Tessaiga. >> rispose infine il mezzo demone.
Il silenzio diventò protagonista nella radura. Nessuno osò emettere un singolo suono, tutti erano in tremenda attesa. Quale sarebbe stata la reazione di Aoi e Tsukiko?
Aoi guardò negli occhi Sesshomaru, ambra contro ambra, un leggero ringhio le salì dalla gola. Il demone resistette ancora qualche secondo, infine abbassò la testa sconfitto. Inuyasha non riusciva a crederci: Sesshomaru aveva piegato la testa!
Tsukiko tirò un sospiro e lasciò andare la mano di Sheru, che finalmente poté risentire il sangue circolare in essa. Anche gli altri presenti erano stupiti dell'accaduto, soprattutto Jaken che non aveva mai visto il suo padrone comportarsi così. Lui non aveva mai chinato la testa di fronte a nessuno.
Lo sguardo freddo di Aoi scomparve, lasciando posto a un flebile sorriso.
<< Sesshomaru. Nostro padre ha dato un ordine preciso per la disposizione delle spade. A Inuyasha Tessaiga e a te Tennseiga. Per caso vuoi disubbidire? >> chiese, calcando sull'ultima parola.
Il demone non rispose, ferito nell'orgoglio dalla predica della sorella. Quest'ultima si girò verso il fratello più piccolo.
<< So quanto outouto possa essere opprimente quando vuole qualcosa, ma questo non ti dava il diritto di tagliargli un braccio. Dovrei punirvi, ma non voglio rovinare il nostro lieto e meraviglioso incontro. Quindi datevi la mano e fate pace. >>
L'espressione che assunsero i due in questione diceva tutto: col cavolo che avrebbero fatto la pace. Sesshomaru cercò di allontanarsi, ma Aoi lo prese per la manica dell'abito e lo trattenne al suo posto. Anche Inuyasha avrebbe voluto andarsene, ma Tsukiko gi stava dietro impedendogli di muoversi.
<< Fa quello che dice, così la finiamo in fretta. >> gli sussurrò la demone.
L'hanyo, però, non aveva nessuna intenzione di seguire il consiglio e incrociò le braccia al petto per sottolineare la sua scelta. Tsukiko scosse la testa, la testardaggine era proprio una caratteristica di famiglia. Aoi non gradì il loro comportamento e assunse uno sguardo truce, rivolgendolo ai fratelli. Inuyasha iniziò a sudare freddo. Lo stomaco cominciò a contorcersi su se stesso, come se volesse trasformarsi in una pallina. Vide che anche l'altro non era del tutto impassibile o estraneo alla sensazione che provava. Infatti una goccia di sudore stava percorrendo la linea che va dalla tempia al mento. Possibile che Sesshomaru avesse paura?
<< Allora? >> chiese Aoi, continuando a guardarli in modo non benevolo.
Inuyasha deglutì. Si avvicinò al fratellastro e alzò una mano, girando in contemporanea la testa di lato. Lo yokai fece lo stesso e, appena le loro mani si strinsero, subito si allontanarono. Aoi sorrise, annuendo soddisfatta. Tutti silenziosamente tirarono un sospiro di sollievo. Pericolo scampato.
Aoi si mise a sedere, invitando gli altri a fare altrettanto. Subito tutti seguirono il suo esempio senza protestare: meglio non farla arrabbiare, quella donna faceva paura.
<< Allora, outouto. >> disse, rivolgendosi a Inuyasha, il quale rimase spiazzato dal modo in cui lo aveva chiamato. Non c'era abituato. Provò una strana sensazione che avvolse il suo cuore, ma non spiacevole.
Anzi era bella e.........calda.
<< Ti starai chiedendo perchè né io né Tsukiko ti abbiamo mai incontrato prima d'ora, giusto? >>
L'hanyo annuì. Finalmente avrebbe saputo la verità.

   
 
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