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Autore: AkyaWolf    04/02/2015    2 recensioni
"l'uno il cuore, l'altra l'anima,
del dio dragone possiedono
ed esso in loro dormiente giace
invisibile ai loro occhi
destinato a manifestarsi
ma anche un battito d'ali di un pegaso
può cambiare il futuro"
E se in Fire Emblem Awakening ci fossero due avatar?
Questa storia è divisa in capitoli del gioco, e vi sarà anche una raccolta di capitoli paralleli poi.
La storia è quella di Fire Emblem: Awakening, quindi attenzione agli spoiler!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Andrea aveva passato tutto il giorno in volo, allenandosi senza risultati ad usare le lance in groppa al pegaso. Scocciata, la ragazza si accasciò sul collo di Micaiah, accarezzandone il morbido pelo nero e sospirando mormorò << Giù.  >> 
Il cavallo alato atterrò nella sabbia, proprio di fianco a Jacob e a Chrom. Il principe dai capelli blu sospirò, accorgendosi subito dopo della giovane stratega che aveva di fianco e che, notando la sua espressione assorta, gli scompigliò la chioma color cobalto con fare giocoso, ritornando poi, però, a sospirare mestamente quando il giovane non si interessò a quel gesto.

 Quindi, imbronciandosi, la ragazza camminò qualche passo più avanti di Chrom, pensando ad un modo per attirare l'attenzione del blu.
In effetti, il morale complessivo dell'intero plotone era decisamente basso. Nessuno aveva più voglia di camminare in quel deserto caldissimo, calpestando sabbia rovente di giorno e gelida di notte. Andrea si tolse il cappotto da stratega. Per fortuna, i Pastori non avevano trovato nessun ostacolo durante la strada... come se Gangrel li stesse guidando lì, al luogo di esecuzione di Emmeryn. Anzi, probabilmente era così. La stratega scosse la testa, agitando i capelli castano rossicci.

 Emmeryn.

Il pensiero dell'eletta era l'unica cosa che ancora teneva in piedi i Pastori, ma tutto il resto, dal tempo che continuava a peggiorare, ai giorni che erano passati, non facevano che seppellire sotto le grandi dune tutta la voglia di continuare degli Ylissiani.

Lissa, che era stata caricata sul cavallo di Frederick, si lisciava il lungo abito giallo canarino, scrollandosi di dosso i granelli di sabbia con una mano mentre con l'altra teneva il bastone magico con forza. Ogni tanto, la ragazzina si girava a guardare i suoi compagni, facendo ondeggiare i codini dorati, poi abbassava di nuovo lo sguardo sul vestito e si mordicchiava mestamente un labbro.

Gaius era subito dietro di lei. Per via della sabbia e della stanchezza, faceva fatica a tenere il passo del cavallo, e a volte si appoggiava sulla bestia a prendere fiato, apriva la borsa di caramelle che si portava sempre dietro, contava i dolciumi rovinati dalle tempeste, li lanciava via, si ficcava un lecca lecca nuovo in bocca e imprecava sottovoce portandosi le mani ai capelli arancioni.

Sumia era davanti al ladro e alla sacerdotessa. Conduceva Yune, il suo pegaso, tenendola per le redini. Le sue dita correvano di tanto in tanto ai suoi occhi, che teneva socchiusi per via del bruciore che i granelli di sabbia le provocavano, per togliere un pò di terreno da essi e schiarirsi la vista.

Di fianco a lei, Frederick conduceva allo stesso modo il suo cavallo, accarezzandone ogni tanto il muso scuro. Lui era uno dei pochi che non tradiva stanchezza o tristezza. Torreggiava anche spoglio della sua armatura, vestito in maniera elegante come al suo solito. La corazza del gran cavaliere era stata appoggiata sul carro dei rifornimenti, che in quel momento era trainato dallo stallone di Sully.

La rossa era a cavallo, anche lei senza corazza, e indossava una semplice casacca e un paio di modesti pantaloni marroni. La luce colpiva i suoi capelli cremisi, rendendone il colore ancora più intenso. Borbottava continuamente imprecazioni contro il cielo, contro le dune, contro il caldo, contro le tempeste e soprattutto contro Virion.
L'uomo dai capelli azzurro- grigi continuava a parlare a Sully, senza mai fermarsi. 
Sebbene questo la seccasse, la fantina non poté fare a meno di ammirare la prestanza fisica del nobile, che era in grado di camminare a passo di cavallo, senza bisogno di prendere fiato. Determinata a scoprire quanto quel pidocchio fosse capace di resistere, la donna lo lasciò continuare.

Palne era a metà fra la prima e la seconda fila, sebbene, in forma bestia com'era in quel momento, avesse potuto fare tutta la strada da sola e senza nessuna fatica. A volte, quasi ad intervalli regolari, si fermava, girava la testa, muoveva i baffi e le orecchie e guardava Vaike.
Il lottatore era visibilmente stanco, e non riusciva a stare sempre dietro alla coniglia. Sebbene non si parlassero, i due si capivano perfettamente usando gli sguardi, e gli imploranti occhi di Vaike volevano trasmettere un solo messaggio alla Taguel : "Aspettami". E Palne lo aspettava, socchiudendo gli occhi davanti all'espressione esterrefatta di lui. 
Lo guardò ancora, fermo, congelato nel suo stupore, poi uno strano rumore raschiante si fece strada nella gola pelosa della coniglia, mentre i brillanti occhi si addolcivano.
Palne stava ridendo. Non era una risata sarcastica, o sprezzante. Era una risata di puro divertimento, e si chiese quanto tempo fosse passato da quando aveva riso in quel modo. Allora anche il lottatore rise di gusto, fragorosamente, felice di vedere la sua compagna d'armi abbandonare quella serietà che la contraddistingueva. Poi, i due ripartirono insieme al gruppo, col sorriso sulle labbra.

Miriel li aveva osservati per un attimo, per poi ritornare ad armeggiare con i suoi occhiali. Nei momenti in cui li toglieva e li strofinava contro i pantaloni per pulirli, il mondo per lei diventava un ammasso di forme colorate e confuse, e la maga si stringeva contro il braccio di Kellam, che ormai non pareva più nemmeno farci caso, per non perderlo di vista. Poi, tranquillamente, si rimetteva gli occhiali, spingendo delicatamente il ponte in mezzo alle lenti per sistemarseli, poi si metteva a posto il cappello, poi si accertava che Kellam fosse ancora lì di fianco a lei, sorrideva compiaciuta e scriveva un paio di appunti sul suo quaderno.

Il Cavaliere contorceva la faccia in un'espressione divertita e imbarazzata ogni volta che la maga gli afferrava il braccio, ma per il resto continuava a camminare senza proferire parola, girandosi ogni tanto verso la donna dai capelli color ciliegia per metterle a posto il cappello quando questo veniva spostato dalle tempeste continue.

Cordelia volava in groppa al suo pegaso, soprannominato da Jacob col nome di Leanne, e compiva alcune evoluzioni in aria, per la gioia di Donnel, seduto in groppa dietro di lei. In realtà, non era che fossero acrobazie così complicate, ma quel ragazzo di campagna dai capelli viola si accontentava di quello. E alla cavalieressa di pegasi andava bene così. Vedeva il morale dell'esercito alleggerirsi con ogni avvitamento, giravolta o planata.

Gregor camminava insieme a Jacob, facendo battute col suo accento straniero. Nonostante l'aspetto, il mercenario aveva presto conquistato la simpatia dello stratega, che in quel momento camminava stremato col suo cappotto sottobraccio. Insieme a loro c'erano anche Lon'zu, ormai migliore amico del ragazzo, e Nowi, in forma drago, che li proteggeva dalla sabbia usando le grandi e diafane ali.

Andrea si girò verso Chrom. Aveva trovato un modo per farsi notare da lui, e lo mise in pratica. Con nonchalanche, la ragazza gli si avvicinò e gli prese una mano, facendo finta di osservare la pelle di cui era fatto il guanto, poi la mise giù e gli mise le mani sul marchio degli eletti che lui aveva sulla spalla, fingendo interesse anche per quello. Continuò a dargli il tormento senza risultato, fino a che non si decise a rubargli la Falchion dal fodero e a soppesarla, misurarla, anche provare a tirare qualche fendente, e alla fine il principe le strinse il polso, trattenendo un righio frustrato. Lei rise, sottraendosi alla sua presa, poi tornò seria e gli indirizzò uno sguardo interrogativo. Lui  sospirò, poi parlò
<< mi piacerebbe dire che siamo arrivati fin qui grazie alla nostra abilità, ma... non abbiamo trovato ostacoli... sembra quasi che lui voglia che noi salviamo Emm...  >>

Andrea gli battè una mano sulla spalla scoperta, poi gli sorrise.
<< Già. Stiamo andando dritti fra le sue braccia come delle paperelle verso la madre. Ma che possiamo farci, ora? Penso che i tuoi soldati ti mangerebbero se tu decidessi di tornare indietro. Comunque, è ora di accamparci e dormire. Domani sarà il grande giorno.  >>
Il giovane annuì e fece un timido, debolissimo sorriso.



Risate.
Risate le riempivano la testa, saturavano l'aria, le perforavano i timpani. 
Si premette le mani sporche di sangue sulle orecchie. Sangue. Era sporca di sangue. Ma di chi?
Il ragazzo dai capelli scuri, in piedi davanti a lei, perdeva tanto di quel liquido rosso da un buco proprio all'altezza del cuore. Nei suoi occhi castani la vita stava rapidamente scemando.
<< Ah...  >> il bruno gemette << allora...  >> 
Si guardò la mano sinistra. Il marchio viola che vi era impresso sbiadiva man mano che la forza nel suo corpo scompariva. Tossì.
<< ... proprio come ha detto nostro padre... non si può sfuggire al destino... mia cara sorella...  >>
Riuscì, nonostante la morte inconbente, a lanciarle un'orgogliosa occhiata di sfida.
<< solo una cosa... il mio volere ultimo... non farle del male... lei era ed è... la mia gioia... e la mia ragione di vita... non toccare Morgana...  >>
Poi cadde e non si mosse più.



<< AAAAAH! >>
Andrea spalancò gli occhi, e solo gli acuti riflessi di Lissa le impedirono di farsi male cadendo dalla branda.
<< ANDREA! Andrea, stai bene?! Hai avuto un incubo? >>
La ragazza dai capelli fulvi prese un paio di respiri profondi, si guardò attorno, si osservò le mani, ansimò per un attimo, poi mugolò un paio di parole senza senso.
No, era stato solo un brutto, bruttissimo sogno, ma... era sembrato tutto così reale. Se si concentrava, poteva anche sentire l'odore del sangue nelle narici. Ma era chiaro che non sarebbe mai successo. Lei non avrebbe mai ucciso suo fratello! ... Vero...?
L'idea le faceva venire i brividi.
<< ... lo... lo era? Sì... e-era un incubo. Perché sei qui, Lissa? >>
La bionda sorrise e fece un sospiro di sollievo, stringendo il bastone tra le mani per liberare l'ansia.
Una testa dai capelli arancioni comparve all'entrata della tenda. Masticando una caramella, il ladro aprì la mano in segno di saluto.
<< Salve Ciccia. Dormito bene? ... no? Oh, beh. Ah, Principessa! >> 
Lissa si girò immediatamente al sentire il soprannome che Gaius aveva pronunciato con affetto.
<< sì sì, ero qui proprio per chiamarla! Tu hai svegliato l'altro?  >>
Un'altra testa di capelli scuri comparve proprio di fianco al ladro, agitando la mano, sorridente. 
<< 'Giorno ragazze! Partiamo! >>
Sebbene lui paresse sereno, la ragazza notò nel suo comportamento un pò strano quella stessa paura che l'aveva accolta al risveglio.



Mezzo giorno di viaggio, e finalmente i Pastori  raggiunsero il luogo di esecuzione di Emmeryn. Una piana desertica si stagliava davanti ai loro occhi, interrotta solo da delle rovine dalle quali spuntava un altissimo picco con pochi metri di larghezza, su cui l'Eletta stava in piedi, immobile, un uomo nerboruto con un'ascia in mano dietro di lei, pronto a colpirla.
Gangrel era appollaiato su un trono di pietra quasi distrutto, e aveva in viso la solita espressione da pazzoide, un ghigno vagamente inquietante.
Quando vide i Pastori arrivare il re folle si alzò in piedi e levò la sua spada, dalla lama forgiata a forma di fulmine, in aria per attirare l'attenzione di tutti.
<< Popolo di Plegia! Benvenuti! Benvenuti a tutti!! La vostra attesa ELETTRIFICA l'aria! NOI TUTTI ricordiamo i crimini dell'Ylisse! Basterà il sacrificio della loro strega -regina- a pagarli?! qui? ORA?! SIIII!! >>
La punta acuta della spada si spinse ancora più in alto, quasi a voler pungere il cielo
<< ora, boia, se volete essere così gentile...  >>

<< FLAVIA! >> 
la voce di Chrom si spanse nell'area mentre un'ascia da lancio colpiva il boia, facendolo precipitare dall'alto precipizio.
<< preso! >> la donna dalla coda bionda alzò il pugno in esultazione. Andrea e Jacob, con un movimento sincronizzato, fecero segno di attaccare ai Pastori.

<< TUTTI: ORA!  >> 
I due fratelli urlarono l'incitamento insieme, poi si strinsero le mani un secondo e si divisero. Jacob, come al solito, si avvicinò a Lon'zu, Mentre Andrea si mise fianco a fianco col principe dai capelli blu ed estrasse il suo tomo magico del fuoco, colpendo un soldato plegiano arrivato troppo vicino con il dorso del libro, usando tutta la sua poca forza. Il soldato, colpito al collo, stramazzò al suolo e svenne, mentre un suo compagno veniva avvolto dalle fiamme.



<< quindi noi uccideremo oppure moriremo qui, solo perchè il re lo ordina? Pfft.  >> una donna dai lunghi capelli neri scosse la testa, nel mezzo della battaglia, e si strinse il tomo di magia nera "nosferatu" all'abbondante petto. Gli occhi violetti scandagliarono con severità il campo di battaglia, immuni ai granelli di sabbia che venivano respinti da un campo di forza invisibile che solo lei era in grado di vedere, dato che era stata lei a crearlo. 
<< Cosa mi interessa poi, di questi Ylissiani? Non abbiamo una ragione per combattere... solo ordini. E poi...  >>
E fu in quel momento che li vide. Un paio di iridi scure incontrarono quelle viola della maga nera. Fu solo un momento, ma la mora sapeva di aver trovato colei che aveva aspettato per così tanto tempo. Il suo mantello nero sventolò nell'aria torrida del deserto, scoprendo il corpo coperto solo da una tuta aderente di veli neri.
<< beh... sono capace di scegliere chi odiare per conto mio...  >> 

<< scusami, sei Plegiana? >>
La donna si girò, già pronta ad usare il tomo contro il giovane dai capelli blu che le aveva parlato, quando notò quegli occhi, gli occhi della sua predestinata, accompagnati da un viso dolce e arruffati capelli fulvi tagliati sopra alle spalle. Una mano di lei tirava impercettibilmente la tunica nera con decori dorati di Chrom, mentre le spalle magre si abbassavano e si alzavano per il pompare fiato nei polmoni stremati. 
Il principe dai capelli blu sorrise alla ragazza, poi spostò lo sguardo verso la mora, attendendo una risposta. Visto che la donna non sembrava volerlo accontentare, la ragazza dai capelli fulvi si mosse verso di lei e mormorò << no, perchè, sai, non sembra che tu abbia voglia di combattere.  >>
La maga nera annuì, felice di essere stata avvicinata dalla stratega
<< la morte viene per tutti, prima o poi. Perchè accelerare il processo in nome di una causa alla quale non credo? >>
Andrea fece segno di aver capito, mentre la donna continuava
<< ... diciamo che tengo aperte le opzioni. Cioè, lunga vita al re e tutto... ma preferirei rimanere viva anch'io. E poi, temo di avere un lato ribelle... un lato oscuro.  >>
La stratega sorrise e le offrì la mano, facendole l'occhiolino
<< Allora perchè non ribellarsi e venire dalla mia parte?  >>
La maga, sorpresa, strinse il suo tomo magico ancora piú forte sul petto.
<< tu ti fideresti di me? E se fosse solo un trucco per pugnalare alle spalle il tuo caro amichetto blu? >>
Chrom fece una scrollatina di spalle 
<< mia sorella Emmeryn si sarebbe fidata di te, e io sto cercando di imparare da lei, quindi mi fiderò anche io. Dopotutto, dovrei guardarmi le spalle comunque, anche se tu non fossi tra i Pastori.  >>

<< che strano... di solito quando la parte della pugnalata viene alla luce la discussione è finita... si... penso che mi unirò a voi... per ora.  >> la maga strinse la mano di Andrea
<< mi chiamo Tharja.  >>

Nel frattempo, dall'altra parte del campo di battaglia, una persona combatteva da sola.
Aveva lunghi capelli biondi e eleganti occhi verdi.
Sebbene i lineamenti del suo volto fossero marcatamente femminili, non c'era certezza che fosse una donna, dato che gli abiti bianchi da sacerdote guerriero non permettevano il riconoscimento del genere.
Quella persona venne presto circondata da cinque soldati plegiani, tutti armati di lance, e che vennero tutti spazzati via da una palla di fuoco verdeazzurra, mentre un paio di diafane ali verde chiaro la coprirono.
<< Grazie. Il mio nome è Libra, sono un uomo del clero... dammi una mano...  >>
Libra si aiutò con l'ala della dragonessa, che subito spinse il muso contro il suo petto per annusarlo
<< mmm mmm! Si, hai un odore di uomo. Ti porto da Chrom, sali in groppa! >> 
Il sacerdote usò le "alghe" che sostituivano le piume delle grandi ali come scala per raggiungere il punto in cui il collo del drago si univa alle spalle. Poi si levarono in aria.

Atterrarono di fianco al principe dai capelli color cobalto, qualche metro più avanti. Appena Libra lo avvistò, saltò giù dalla schiena della Mankete per inchinarsi davanti a lui
<< vostra altezza Chrom! Principe d'Ylisse!  >>
Il blu si girò a vedere il suo inerlocutore.
<< mi conosci? >>
<< certamente, sire. Tutto il clero la conosce. Oh! Devo ringraziare gli dei per questa nostra riunione! >> il sacerdote congiunse le mani e comimciò a mormorare una preghiera, ma fu presto fermato da Chrom
<< non c'è tempo per pregare ora! Dobbiamo agire! >>
Libra annuì e toccò la sua ascia, dalla lama argentata bordata di rosso.
<< Ah, troppo vero! Abbiamo cominciato a muoverci quando abbiamo sentito parlare dell'esecuzione...  >>
Jacob, che aveva seguito Nowi, mormorò
<< "muoverci"? Ci sono altri di voi? >>
Il sacerdote abbassò la testa e congiunse le mani in una silenziosa preghiera.
<< si, ce n'erano, ma... sono tutti defunti. Ho perso molti grandi compagni per la via. In verità, anche io a un certo punto ho vacillato, e sono stato tentato di lasciare la mia fede. Ma non più! Sire, che la mia ascia possa servirvi!  >>

<< il tuo amore per mia sorella è chiaro. Sarei onorato di avere una così formidabile donna del clero tra i miei ranghi.  >>
Il sacerdote fece un'espressione estremamente delusa, poi si schiarì la voce.
<< uomo, sono un uomo. Le donne sono sacerdotesse, io sono un sacerdote. Un sacerdote guerriero, per la precisione.  >>
Chrom osservò meglio il sacerdote, ma non trovò indizi sul genere del suo nuovo compagno di battaglia. 
Fece quindi un passo indietro e si scusò
<< oh. Beh, si, io... non volevo implicare... scusami.. è un pò strana, come cosa...  >>
Libra annuì, poi il suo bel viso dai delicati lineamenti si contorse in un'espressione di orrore puro misto a imbarazzo
<< n-non vi preoccupate, sire... aehem... almeno avete realizzato subito il vostro errore... avrebbe potuto essere MOLTO più strano...  >>
Jacob e Chrom fecero la stessa espressione, bloccati da quell'orrenda immagine mentale che si erano fatti.
Jacob si coprì il viso con una mano per nascondere il suo imbarazzo e trattenere il ribrezzo
<< Combatti insieme a N...Nowi...  >>
Mormorò, facendo a Libra segno di andare dalla dragonessa. Lui annuì, schiarendosi la voce in maniera frettolosa.



Virion e Sully avevano fatto un ottimo lavoro nelle prime file, ma all'arrivo dei rinforzi plegiani erano rimasti indietro, insieme a Ricken e Maribelle, per fermare l'avanzata dei cavalieri viverna.
La rossa, in quel momento, non faceva altro che guidare il suo cavallo attraverso le tempeste di sabbia, mentre il nobile dai capelli azzurri ardesia lanciava frecce con tutta la sua forza.
Così passò qualche minuto. Le frecce del nobile, scoccate contro le ali delle viverne, fecero molte vittime quel giorno.
Il suo unico errore era quello di tentare di non uccidere le viverne, solo di atterrarle. Passava più dei secondi necessari per mirare in modo da evitare punti vitali, e non si accorse di un altro arciere che puntava alla testa di Sully. Vide solo la freccia e in un millisecondo prese alla sprovvista la rossa, spingendola giù dal cavallo, fuori dalla traiettoia del proiettile.
Il colpo disegnò un lungo taglio sulla guancia dell'arciere, una ferita nemmeno troppo grave o, ancora peggio, deturpante, ma Virion sapeva che se esso avesse colpito il bersaglio, sarebbe stato fatale. Al nobile bastò flettere il braccio e tirare con eleganza tre volte. Caddero tutti e tre, cavaliere, viverna e arciere nemico.
La cavalieressa dai capelli rossi sputò qualche granello di sabbia e tossì un paio di volte, poi alzò lo sguardo sul suo compagno. Le ci volle un attimo solo per capire cosa era successo.
<< state bene, mia signora? >>
L'azzurro si sporse dal cavallo e offrì la mano a Sully, che sputò e tossì di nuovo scrollandosi la sabbia dalla chioma cremisi. Poi guardò la sua mano, e il taglio sulla guancia di lui
<< mmmph. Bella mossa frufru. Però, che ne dici di urlare "giù" piuttosto che buttarmi a terra, la prossima volta?  >>
Una risata sommessa uscì dalla gola della rossa, mentre Maribelle correva a controllare le sue condizioni. Virion si unì alla risata, poi fu sorpreso dalla forte stretta di Sully, che prese la sua mano.



Finalmente, anche l'ultimo cavaliere di viverne cadde, sotto una raffica di vento che quasi strappò via le ali possenti della cavalcatura. Ricken chiuse il libro e urlò
<< CHROM! >>

Chrom annuì vigorosamente, alzando un braccio per attirare l'attenzione dei suoi strateghi. 
<< I cieli sono liberi! Dò il segnale!  >>

Più di venti cavalieresse di pegasi irruppero nel campo di battaglia, disponendosi vicino al picco dove Emmeryn stava. Una donna dai capelli bianchi raccolti in uno chignon e severi occhi cremisi si avvicinò, in groppa al suo pegaso grigio chiaro, di nome Liren, e porse una mano all'Eletta, che sgranò i grandi occhi verdeazzurri
<< Phila! Sono così contenta di vederti, ma-  >>
<< Basilio mi ha liberata! Ora andiamo, forza Altezza!  >>
Proprio mentre le loro mani si afferravano, gli occhi di Phila si sgranarono, mentre l'albina cominciò a tossire. Una freccia le si era piantata appena sotto al collo, in mezzo alle scapole. Il pegaso s'impennò e nitrì, quando altre freccie vennero scoccate contro di lei.

<< oh? Come hanno fatto questi risorti ad APPARIRE così, dal NULLA? oh siii, gli dei devono proprio sorridere al grande re Gangrel oggi!  >>
Gangrel rideva, ma anche lui era sorpreso. La donna dai lunghi capelli candidi, sua consigliera e stratega, gli appoggiò una mano sulla spalla, soffocando una risatina.
Lui le sorrise.

Phila venne, in un attimo, colpita da un nugolo di frecce. Si accasciò sul collo del suo pegaso, abbracciandola, prima di esalare in un respiro agonizzante 
<< Vostra G-Grazia... perdonate...mi...  >>
Poi cadde, insieme alla cavalcatura da lei tanto amata.

Ad una ad una, le cavalieresse di pegaso caddero dal cielo, mentre la risata del re plegiano aumentava di volume.
<< No, no, no, no, no, no...   >> 
Andrea si portò le mani alla testa, afferrandosi i capelli. Aveva le lacrime agli occhi.
Jacob digrignò i denti, rafforzando la presa sulla spada
<< Stiamo perdendo! >>

<< Questo è quello che chiamo un rovescio di fortune! Ora inchinatevi! STRISCIATE ai miei piedi! Pregate per le vostre vite! >>

Chrom diede un fendente all'aria, ringhiando
<< puoi prendere la mia vita, ma non mi abbasserò mai a tanto!  >>

<< Oooh, che bella battuta! Potresti usarla come epitaffio!  Ma non c'è solo la tua vita in ballo... ho molti arcieri pronti a colpire l'Eletta. >>

Crom ringhiò un'imprecazione, facendo un'istintivo passo avanti. Gangrel, ridendo, urlò
<< ARCIERI! PREPARATEVI A COLPIRE L'ELETTA SE QUESTO YLISSIANO FÀ ANCORA UN PASSO! >>

Chrom fece un ringhio frustrato, sferzando l'aria con la punta della spada, mentre Gangrel continuava a parlare

<< Ora, nessuno qui deve morire. Ne tu, nè io, nè l' Eletta. Solo... metti giù le armi e consegnami l'emblema! Altrimenti, la tua sorellona si trasformerà nel puntaspilli più grande del mondo!  >>

Il principe dai capelli blu guardò Gangrel e poi Emmeryn, combattuto. Cosa avrebbe dovuto fare? Chi avrebbe dovuto scegliere?
I suoi occhi incontrarono due paia di iridi scure, quelle dei suoi due strateghi, e mandarono loro un'implorante richiesta di aiuto.
Jacob e Andrea si osservarono per un pò, cercando di decifrare l'uno il pensiero dell'altra. Poi, la ragazza dalla chioma fulva annuì e posò il suo tomo del fuoco a terra. Jacob fece lo stesso con la spada, e entrambi alzarono le mani mentre, con passi lenti, si avvicinavano a Chrom.
Dopo, il ragazzo dai capelli scuri mormorò al blu
<< non arrenderti, ci deve essere un'altra via.  >>

<< Si, ma quale? Non riesco a trovare una soluzione.  >>

Andrea, che si era girata verso il suo pegaso, fu fulminata da un'idea
<< io!  >> esclamò a bassa voce. I due giovani, intuendo ciò che lei voleva fare, subito tentarono di fermarla
<< No!>> dissero all'unisono, il principe pregando e lo stratega ringhiando
<< Sono la sua unica speranza!  >> ribattè lei, divincolandosi dalla stretta che Jacob esercitava sul suo polso destro

<< Non puoi! Non sai volare ancora abbastanza bene, e quelli sono arcieri! Hanno ucciso Phila, la più talentuosa tra i Cavalieri Pegaso! Come potresti tu, che hai appena incominciato ad imparare, a salvarla? Moriresti soltanto!  >>

Colpita dalla verità di quelle parole, Andrea fece un singulto
<< E allora cosa? Come faremo a salvarla?  >>

Jacob le lasciò il polso e guardò lontano, assorto nei suoi pensieri catastrofici 
<< Non lo so.  >>



Emmeryn osservò il dibattito, incurante delle lacrime che solcavano le sue belle guance.
Era lei la causa di tanto dolore...
Era per colpa sua che Phila ora giaceva, coperta da un sottile strato di sabbia, a terra circondata dal suo sangue...

Era colpa sua... non aveva ascoltato Chrom, non aveva permesso a Phila di controbattere. 

Aveva giocato a fare la governatrice sicura di sè, ed era stata stupida. Ora nessuno avrebbe potuto salvarla. Ora nessuno avrebbe potuto risparmiare tutto il dolore che suo fratello e sua sorella avrebbero sofferto dandosi la colpa della sua dipartita. Sarebbe morta così?

"Mi dispiace"

<< ASPETTATE!  >>
Il suo urlo, la sua voce fine raggiunse il re plegiano, che girò in alto lo sguardo per osservarla. Se disse qualcosa, non lo sentì.

"Chrom, Lissa... Perdonatemi..."

Stava parlando, ma non era assolutamente concentrata sulle parole che aveva usato. Alla fine, per farsi udire da tutti i plegiani, la sua voce si alzò fino a farle male alla gola delicata.

<< Guardate come un atto di amore può cambiare il mondo!  >>

Silenzio. Non sentiva più la voce, ma poco male, non le sarebbe più servita.
Aspettò un attimo.
Due attimi, poi si rassegnò
" nessuna reazione..."
Un passo. Un altro, avanti, verso il bordo, verso la fine.

" ... Mi sono sbagliata, quindi?..."

Abbassò lo sguardo verso suo fratello, che aveva cominciato a capire le sue intenzioni. Lo guardò intensamente, sperando che il suo messaggio potesse, in qualche modo, raggiungerlo.

"Chrom... Ora, è tutto nelle tue mani"

L' Eletta vacillò sull'orlo del precipizio, ondeggiando avanti e indietro un paio di volte, impercettibilmente. Avrebbe sofferto? Avrebbe trovato qualcosa dopo la morte? 
Stava davvero facendo la cosa giusta?
Queste domande rimasero sospese in aria, come i quadri appesi ai muri del suo adorato castello. Avrebbe rivisto Mamma e Papà, una volta finita nell'amorevole abbraccio di Naga? Congiunse le mani in una sorta di preghiera.

" Così sia."

Con l'ultima oscillazione, Emmeryn finì nel vuoto. Il vento che le fischiava nelle orecchie non le rendeva possibile sentire alcun suono, la pressione dell'aria le toglieva il fiato, mentre la sua caduta procedeva.

"Chrom..."
Suo fratello correva come un forsennato, con tutte le sue energie, una mano aperta davanti a sè come se riuscisse a raggiungerla.
Mentalmente, gli chiese perdono. Gli avrebbe inferto una ferita profondissima con quel gesto. Sperava solo che lui capisse.

"Lissa..."

Sua sorella si era coperta gli occhi con le mani, e stava piangendo, raggomitolata su sè stessa. Aveva lasciato andare il suo bastone magico, il regalo che Emmeryn stessa aveva fatto forgiare per lei. L'Eletta sorrise, sperando che anche Lissa fosse in grado di superare la sua perdita. Ora che la vedeva così disperata, se avesse potuto, avrebbe cambiato idea. Ma ora era impossibile.

" E tutto il mio popolo..."

Il suo sguardo passò ai Pastori. Li ringraziò uno a uno per i loro sforzi e, dentro di se, li pregò di stare accanto a Chrom.

"Sappiate che vi ho amati tutti."

Lo schianto delle ossa sul pavimento delle rovine le riempì le orecchie mentre Chrom la raggiungeva. Si guardarono un attimo, un attimo lunghissimo, in cui Emmeryn sorrise e allungò la mano verso il viso di suo fratello, accarezzandolo nel modo in cui era solita fare quando erano entrambi bambini. Poi, chiuse gli occhi e non li aprì più.

Il giovane dai capelli blu si portò la mano della sorella alla fronte
<< Emm...  >> 

Solo quello uscì dalla sua bocca. Provava anche troppa tristezza per piangere. Rimase un pò così, vicino al corpo inerte di sua sorella, a chiamare il suo nome fino a che la sua voce non divenne un leggero ululato di dolore.

<< Bwa ha ha! Che gesto disgustosamente nobile! E che caduta aggrazziata! E io che pensavo che la morte fosse un brutto affare!  >>
 
Mentre il re plegiano rideva, Chrom sfoderò la sua Falchion e si lanciò contro di lui
<< GANGREL! Tu morirai oggi!  >>

<< No, Ragazzo!  >>
Il principe venne fermato dalla voce potente di Basilio, che gli afferrò un braccio con tanta forza da lasciare dei segni rossi su di esso

<< Dobbiamo scappare! Vieni!  >>

Chrom lo guardò, con un'espressione indecifrabile negli occhi. Tirò, cercando di divincolarsi dalla presa del Khan, ma non ci riuscì. Implorante, tentò di convincerlo
<< Ma il suo corpo... Emm... Io...  >>

Basilio cominciò a trascinarlo via

<< Non c'è tempo, ragazzo. Dobbiamo ritirarci. Strateghi, ditegli qualcosa!  >>

Jacob si avvicinò al principe e gli strinse una spalla, nero in volto. Chrom lo guardò, poi cominciò a seguire Basilio.

Gangrel avrebbe pagato.










****note dell'autrice****
Emmerynn!!!!!!!!! TT^TT 
also, nuove rivelazioni, nuove reclute, nuove cose!
Il sogno di Andrea è solo un sogno? Cosa è successo? CHI È MORGANA??
...non è chi pensate che sia lololol
Dovevo pur darle un nome diverso da l- ehhh no non ve lo dico uwu
Cheppoi nel sogno nemmeno doveva starci, l'ho messa perché lei è IL MIO PERSONAGGIO PREFERITO di tutta la fic. Dovevo mettere la mia morganina *.* è che sono impaziente per la sua entrata in scena, vedrete!

AkyaWolf
P.S. ora la ff ha un gruppo Facebook dove posterò i disegni che faccio per i capitoli, i progressi sui vari video da fare e bla bla bla
Eccolo

https://m.facebook.com/groups/315937571934426?_rdr

Edit.21/01/15
Ma quanto cavolo ci sto mettendo?! Ho scritto troppo all'introduzione... mamma mia...

Edit.  25/01/15
Waaaaaa è il mio compleanno devo muovermi!

Edit. 3/02/15
FINITO.
Cap.10 Falling Angel
   
 
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