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Autore: Beckett    04/02/2015    0 recensioni
" Ed ora sua madre dov'è?"
" Chi dice tre metri sotto terra, chi dice tre metri sopra al cielo. Punti di vista."
Quando un omicidio sconvolgerà la vita di tre ragazzi del Mainland un piccolo paesino nel Maryland. Le cose cambieranno.
“ Vedo che si è informata.” Rispose sospettosa Elis.
“ Ma sa, m’informo sempre di chi ha i vestiti sporchi di sangue. Prego, mi segua, da questa parte.”
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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1x02. – Il principio.

UN MESE PRIMA.
7 dicembre, 2015.
“ Katherine dovresti smetterla di andare a dormire così tardi per poi far tardi la mattina, sai?” disse la mamma di Kat, Katy. Era molto apprensiva e sicuramente Katherine era la sua figlia femmina preferita, ed era la sua primogenita, ed in quanto tale, veniva viziata tanto, sin dalla tenera età Kat non si era mai fatta mancare nulla fino ad oggi e al suo ultimo anno di scuola. Dopo si sarebbe ritrovata alla UPENN perché amava l’università della Pennsylvania. Ignara, ovviamente, di ciò che sarebbe accaduto un mese dopo.

“ Ricordami che ora ho fatto ieri?” rispose assonnata Katherine.
“ Forse le tre, forse le quattro, so soltanto che la mamma di Elis mi ha chiamato e affannando mi ha detto: ‘ Le nostre figlie sono state arrestate per guida in stato di ebbrezza Katy, potevano morire per Dio. E noi qui a casa a farci i nostri sporci comodi, dobbiamo prendere provvedimenti.’ “
La mamma di Elis è sempre così preoccupata. Non eravamo ubriache, certo non ero al massimo della mia lucidità, ma, mamma, se non fossi stata per niente lucida avrei preso un taxi. Io adoro le feste di NON fine anno, lo sai. Si, c’ho dato un po’ la mano, ma stavo bene ed ero in grado di guidare. Accetto qualsiasi tipo di punizione. Vai. Spara.” Risposte Katherine entrando nel bagno e preparandosi per il suo quotidiano e monotono giorno di scuola. Monotono sarebbe stato normalmente, ma ritrovarsi su tutti i giornali locali non faceva mica un bel effetto per una diciottenne.

Elis Everwood e Katherine Middelton arrestate per guida in stato di ebbrezza.

Loro cosa ci avrebbero guadagnato? Fama da cattive ragazze? Non era a questo che aspiravano.

“Dovrei come minimo romperti la testa. Ma poi finirei anch’io sul giornale della città. Quindi, io e tuo padre abbiamo deciso di sequestrarti la patente e nessuna festa e nessun festino per un mese cara mia. Ma non potevi nascere come Cassidy Sparks? Lei davvero rappresenta al meglio il detto ‘tutta casa e chiesa.’ Non è che io ti voglia a messa tutte le mattine, ma almeno ti voglio a casa tutte le mattine, sobria e senza mandati d’arresto.”
“ Hai pienamente ragione. La fine di Blair Woldorf la lascio a qualcun altro. Io preferisco la UPENN ed un buon curriculum, non giovano per niente al mio rendimento scolastico, cara madre.”
“ Katherine, non mi fai con questi tuoi discorsi da Cassidy Sparks. C’è una sola Cassidy Sparks in questa città e non sei tu.”
“ Per Natale ti regalo lei come figlia, madre, te lo giuro.”
“ Niente madre, niente paroloni dell’800. Alle feste, per un mese, hai chiuso.” E così fu fino al 7 gennaio.

FLASHFORWARD.
“ Io cosa dirò ai miei genitori? Dirò di aver ucciso un uomo, perché questo è appena successo Kat, abbiamo ucciso un uomo. Maxy ha ucciso una persona. Un povero barbone che voleva soltanto qualcosa per mangiare e per coprirsi dal freddo in questo inutile e schifoso sabato che avrei preferito evitare. Abbiamo ucciso una persona innocente, ragazzi. Era innocente.”

Elis fece questo discorso con gli occhi gonfi e pieni di lacrime, con le mani che le tremavano e quasi fosse distesa a terra prese tra le mani il viso del barbone ormai privo di vita e se lo mise vicino al petto, pregò tanto sperando forse in un miracolo e sperando che lui, da un momento all’altro ritornasse in vita, ma non fu così. Era inutile. Era morto. Max lo aveva ucciso, lo avevo investito.

“Sta calma Elis. Troveremo una soluzione, nasconderemo il cadavere, getteremo l’auto nel lago vicino alla statale e ci rifugeremo in un motel. Domani ci faremo venire a prendere dal fratello di Max, racconteremo qualcosa su come sia scomparsa l’auto e ci creeremo un alibi. E’ un barbone, Elis. Non ha una famiglia, non ha persone che lo aspettano a casa, nessuno lo cercherà. Tenteremo di dimenticare, e pregheremo per lui. Siamo stati stronzi ma non è stata colpa nostra. Siamo giovani e stupidi e siamo sballati.”
“ Io non nascondo un cadavere, io non getto l’auto di Max in un lago e di certo non mi creo un alibi sapendo che ho ucciso un uomo innocente. I soldi questa volta non ci salveranno il culo, Kat. Questa volta non abbiamo guidato in stato di ebbrezza e non ci hanno cacciate dalle feste, questa volta l’abbiamo fatta grossa.
Max, cazzo, perché sei stato così inetto.”

Max era assente. Aveva la fobia dell’auto, ma questa sarebbe passata in secondo piano nel momento in cui avrebbe realizzato di aver ucciso un uomo, volontariamente.

“ Max, perché lo hai fatto?”
“Io non lo so. Io non volevo farlo. Io non lo so.”


FINE FLASHFORWARD

“ Perché poi tu non ci pensi, ma questo è il nostro ultimo anno di liceo e dobbiamo far domanda a tantissimi college. Perché io voglio frequentare uno dei migliori college e far parte di quelle confraternite che Dio solo sa cosa si fa e cosa si beve e come ci si diverte. Del tipo ‘ho un esame ma mi scolo una bottiglia di vodka e non ci penso’
“ Elis, che ha detto tua madre di quello successo ieri?”
“Kat, intendi stamattina? No perché forse tu non ricordi, ma siamo tornate a casa alle quattro e mezza sbronze fino al midollo, con un mandato di arresto, delle manette e con delle facce che non ti dico. Questo lo so perché ho più memoria di te. Ma per il resto tutto apposto, sono stata perdonata. Ma mi ha ritirato la patente, tutta colpa di tua madre che ha suggerito questa brillante idea alla mia. Solo che, a differenza della tua, la mia cara mammina non mi ha privato delle feste perché ho cercato di ammaliarla e, a differenza tua, ci sono riuscita. Quanto siamo differenti.”
“ Che dicono i giornali?”
“ I giornali ancora niente. Il giornalino della scuola dice l’impossibile. Siamo sulla bocca di tutti, quasi facessimo parte del film La lettera scarlatta o qualcosa del genere. Certo non è bello trovare sui giornali la figlia del sindaco che si scola quattro bottiglie di vino bianco e poi se ne va in giro tipo Lindsay Lohan. Ma non è nemmeno bello trovare la figlia del procuratore, in questo caso tu, scolarsi sette bottiglie di vino bianco e poi andarsene a spasso con la sua Lamborghini manco fosse Paris Hilton. Ti faccio notare che io preferisco sempre Lindaey Lohan a Paris.”
“ Mi sorprende davvero tanto il tuo ottimismo dopo quello che è successo ieri o stamattina, non lo so, non ricordo nulla.”
“ Kat, non è la prima volta che guidiamo con tanto tanto vino in corpo. La differenza sta nel fatto che questa volta siamo state beccate, e che per almeno un mese dovrai andare alle feste di nascosto. Ma vabbè, supereremo anche questa. Ecco perché io sono Lindsay comunque.” Mentre lo disse, indicò un volantino che era poggiato sul giornalino della scuola dove c’era la foto di Elis e quella di Kat.
“ Sono Lindsay perché anche nelle foto dove sono palesemente sbronza ho classe e stile, come solo una vera riccona sa fare. Ci vediamo a trigonometria, baci cara.” E andò via lasciando Katherine nei suoi mille pensieri.

“ Non pensavo che avere due migliori amiche pericolose e colpevoli fosse così bello. Poi mi domandi perché io abbia la fobia per le auto. I giornali e l’accaduto parlano per me.”
Max Miller l’abbracciò e la confortò in tutti i modi possibili e nei canoni in cui lui era capace di confortare una ragazza.
“ Grazie Maxy, mi sei d’aiuto. Questo mese lo dedicherò al cambiamento.”
“ Illuminami Middelton. Illuminami.”
“ Ti renderò partecipe della mia fervida teoria. Questo mese senza festini e altro sarò una persona completamente nuova. Mi dedicherò a tutt’altro e non rappresenterò più la Paris Hilton della situazione. Io non sarò più Paris Hilton.”
“ Ma che storia è?”
“ Una lunga storia. Diciamo no a Paris Hilton. Io cambierò e tu prenderai la patente. Mese dei cambiamenti.”
“ Cambiamenti non miracoli Kat.”
“ Maxy, sei l’unico maschio in questa scuola che non ha il coraggio di prendersi la patente per questa stupida fobia. Io credo di odiarti.”
“ Abbassa la cresta Paris.”
“ Io non sono Paris. Io cambierò. Ma che poi Lindsay Lohan è più bella ed è vero, più di classe.”
“ Ma poi mi racconti tutto o ti assecondo per il resto della giornata?”
“ Opto per la seconda scelta. Questa parte della nostra vita non cambierà. Assecondami, sempre.”

FLASHFORWARD

“ Dovremmo andare in quel motel!” indicò un motel vicino la strada Elis.
“ No, El. Opto, e son sicura di avere ragione, un motel il più lontano possibile da qua. Io non voglio proprio accostare a questa strada Elis.” Rispose prontamente Katherine.
“ Peccato che ci siamo accostate qui, che abbiamo ucciso un uomo e che stiamo facendo finta di niente. Come fate a stare così tranquilli? Penso che sverrò.”
“ Nervi saldi Elis, troveremo una soluzione e un alibi. Aiutatemi a spostare il corpo.”
“ Le impronte Katherine. Il DNA. Il tutto, ci beccheranno in un secondo. Non ricordi nemmeno una lezione di criminologia con il professore Pakkins?”
“ Scusami se non sono stata così attenta come dovevo. Che cazzo facciamo allora?”
“ Bruciamo il corpo. Brucerà lui e porterà con se il nostro DNA.”
“ Si diamine. Elis ha ragione.”
“ Ah Max, tu sei vivo.”
“ Io non realizzo ancora di aver ucciso un uomo.”
“ Nemmeno io.” Rispose e concluse Kat.

FINE FLASHFORWARD

“ Buongiorno ragazzi, io sono il prof Pakkins. Vi insegnerò quel poco che vi serve per non essere arrestati.” Scoppiò una grossa risata nell’aula. Era proprio simpatico quel Pakkins.
“ Scherzi a parte, vi insegnerò quel minimo che bisogna sapere per chi ha scelto il corso di criminologia. Diciamocelo, era il meno peggio tra quello di ceramica e quello di matematica avanzata. Quindi sì, questa materia è stata scelta per essere la meno peggio, ma io cercherò di farvi ricredere.”
“ Professor Pakkins una domanda.”
“ Anche due, signorina?”
“ Signorina Elis Everwood professore.”
“ Che nome interessante. Bene, Everwood, dimmi tutto.”
“ Mi chiami Elis.” El era sempre molto aperta con i professori giovani e, dato che, il prof. Pakkins si era da poco laureato si presumeva avesse una ventina d’anni. Perfetto per una come Elis.
“ Mettiamo che io uccida un uomo.”
“ Signorina Everwood, ucciderebbe mai un uomo?”
“ No, ovvio che no.”
“ Allora perché me lo chiede?”
“ Pensavo che l’intento di questa displina fosse proprio rispondere a queste tipo di domande, mi scusi.”
“ Perdonami Elis, io non ti ho detto che è una domanda non corretta, io ti ho domandato del perché di questa domanda. Fa tutto parte del gioco Everwood. E’ questo che faccio, v’insegno questo.”
“ Questo cosa?” chiese Elis, quasi rapita dai suoi discorsi e dai suoi occhi. Pakkins aveva proprio fatto centro.
“ V’insegno a capire il perché delle vostre domande, a darvi delle risposte magari con il mio aiuto, ma principalmente a ragionarci con la propria testa. Bene, partiamo da qui signorina Elis Everwood. Io sono Mick Pakkins ed insegno criminologia agli studenti dell’ultimo anno di liceo. Cosa vuole da me?”
“ Mettiamo che io uccidessi un uomo, volontariamente. Mettiamo che lo investo. Voglio crearmi un alibi, da dove parto?”
“ Perché vuole partire dalla fine signorina Everwood?”
“ In che senso? Non la seguo.”
“ Non può uccidere un uomo volontariamente e crearsi un alibi senza essersi prima occupata del corpo e dell’auto con cui l’ha investito.”
“ E quindi? Da dove parto?”
La conversazione ormai si era spostata da Pakkins a tutta la classe a Pakkins ed Elis Everwood.
“ Bruci il corpo, in modo tale che bruci anche il DNA. Il suo DNA signorina Everwood, o ha intenzione di portarsi dei complici?”
“ Non lo so. Io questo non lo so. Perché dovrei bruciare il corpo? Io non l’ho toccato il corpo, l’ho solo investito con l’auto.”
“ Lei crede? Lei è così sicura che quando arriverà a compiere un omicidio dalla disperazione non toccherà il corpo? Cercherà di rianimarlo, lo prenderà tra le mani per essere sicura che sia morto, lo sposterà da una parte all’altra della strada. Ci sarà più DNA suo che della vittima stessa.”
Elis rimase, per la prima volta, senza parole. Quella lezione l’aveva cambiata. Ed aveva capito che Pakkins era un ottimo alleato per un omicidio. Ma questo, non sarebbe mai accaduto.

“ Mi sono innamorata.”
“ Chi è il fortunato?” rispose Katherine ad Elis.
“ Sono io la fortunata ad averlo trovato Kat. Il professore Mick Pakkins.”
“ Il professore Mick Pakkins sarebbe?”
“ Sarebbe il nostro professore di criminologia. Sarebbe proprio lui.”
“ Da quando io sarei iscritta a criminologia?”
“ Da ora Kat.” E nel dirlo, scrisse il nome dell’amica tra le iscrizioni dei corsi di criminologia.
“ Grande.”

FLASHFORWARD

“ Vorremmo prenotare una stanza per una notte.” Disse Katherine alla signorina che era dietro al bancone intenta a sistemare delle cartacce.
“ Non è possibile una notte. In questo motel si parte da due notti signorina.” Rispose lei prontamente, quasi fosse un copione da leggere. Come se Katherine non fosse la prima ad aver chiesto una sola notte.
“ Non è possibile prenotare per una sola? “
“ No signorina.”
“ Ragazzi” chiamò Katherine “non è possibile prenotarne una. Dobbiamo partire da due in su, come facciamo? Che raccontiamo ai nostri genitori?”
“ Ci parlo io.” Disse, poi, Elis.
“ Mi scusi, piacere sono Elis Everwood figlia del sindaco di Mainland, una piccola cittadina che nemmeno conoscerà ne sono certa. Ma mi creda si trova a tante miglia da qui e noi abbiamo bisogno di dormire e cos’ è meglio se non un motel a buon prezzo?”
“ Certamente signorina Everwood, quante notti?”
“ Una la ringrazio.”
“ Non è possibile farne una, mi dispiace.”
“ Noi ne desideriamo una, la ringrazio. Guardi che potrei addirittura esiliarla da Mainland se lei non mi da solo e soltanto UNA notte. Signorina?”
“ Cortez.”
“ Signorina Cortez, io e i miei due amici vogliamo una notte in questo motel che devo dire molto accogliente.”
“ Non facciamo prenotazioni da una notte mi dispiace.”
“ Anche a me dispiace dover chiamare mio padre e prendere provvedimenti su questo piccolo e sporco motel. Mi faccia la prenotazione da una notte Cortez, me la faccia.”
“ Io dovrò parlare con il titolare per vedere se è possibile fare questa eccezione mi scusi.”
“ Vada e mi raccomando.” Elis la guardò con degli occhi di sfida, ma sapeva, in cuor suo, che da un momento all’altro quegli occhi sarebbero scoppiati a piangere. Per un attimo aveva dimenticato che aveva appena ucciso un uomo. Purtroppo per un solo attimo, dopo il pensiero ritornò e ci restò per tutta la notte.

“ Allora Elis?”
“ Vuoi il resoconto di questa serata? Abbiamo appena ucciso un uomo, io sto palesemente costringendo questa povera donna a darmi una cazzo di stanza per una cazzo di notte, giusto il tempo di poterci togliere il sangue di dosso e di poter inventare una scusa plausibile da dire ai nostri genitori e giusto per crearci una cazzo di alibi che non servirà a niente. Verremo presi e marciremo in galera.”
“ Elis smettila. Qualcuno può ascoltarci, chiudi il becco.”
“ Chiudilo tu Katherine. Forse voi sapete controllarvi di più rispetto a me. Mi complimento, vivamente, ma io non ci riesco. Io ho ucciso un uomo e non riesco, io non ci riesco. Io non riesco a parlare.”
“ Vieni qui El, vieni.” E poi Katherine abbracciò Elis a lungo, fino a che il telefono di quest’ultima non squillò.
( Emma Watson è Elis Everwood) 

“ Chi è Elis?” domandò Kat.
Ci vediamo domani? Mick.
“ Pakkins.”
“ Chi è Pakkins?”
“ Mick Pakkins!” con gli occhi che guardavano fisso il muro Elis si rese conto che non avrebbe mai e poi mai potuto mentire ad un professore di criminologia.
“ Il prof Pakkins? Quel Pakkins?” domandò perplessa Kat.
Elis annuì

FINE FLASHFORWARD
   
 
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