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Autore: Jade Tisdale    05/02/2015    2 recensioni
E' già passato un anno dalla nascita di Seira e la vita sulla terra trascorre tranquilla per le principesse sirene. Un giorno però, la Regina dei Mari chiede il loro aiuto per affrontare una nuova minaccia, una forza molto più potente di Gaito e di Mikeru. Per sconfiggere il nemico, le principesse avranno bisogno dell'aiuto di un nuovo, misterioso personaggio, di cui non si sa ancora nulla. Riusciranno le sirene a cavarsela anche questa volta?
Dal 7° capitolo:
Mi stavo lentamente abbandonando quando, ad un tratto, una voce mi fece tornare in me.
«Seira, non puoi arrenderti così. Io lo so che puoi farcela.»
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai in un luogo che, tutt'intorno, era bianco.
«S-Sara... Io non...»
«Tu puoi riuscirci. Puoi rialzarti e fargli vedere cosa sei in grado di fare.» Mia sorella sorrise. «Io credo in te, Seira. Non dimenticarlo mai.»
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sara, Seira, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccola nota: recentemente ho ricontrollato i capitoli già pubblicati e mi sono resa conto di aver fatto qualche errore (quelli grammaticali a parte). Il primo è un semplice errore di battitura: in un capitolo, per indicare il nome di un personaggio, ho scritto Eiko, ma in realtà la bambina che Dakota sta cercando si chiama Eizo. Poi, un anno fa, quando iniziai a scrivere questa storia, non conoscevo ancora bene il sistema scolastico giapponese e così descrissi il ballo di fine anno come se fosse a Giugno. Oltretutto, avendo 14 anni, Seira dovrebbe essere in seconda media, non in prima superiore. Gomen! Ormai sono quasi alla fine della storia e sarebbe un casino cambiare tutto. Ci tenevo solo a puntualizzare questi sbagli e a scusarmi.

 

 

Seira

 

Trascorsero alcuni mesi da quel giorno. Da allora, Hiroshi divenne inspiegabilmente più allegro. Certo, rimaneva comunque un ragazzo taciturno e misterioso, ma spesso mi era capitato di vederlo sorridere e da quanto avevo capito, lui e Nöelle erano usciti insieme diverse volte. Come amici, ovviamente. C'erano ben quattro anni di differenza tra i due e la sirena dalla perla indaco mi aveva assicurato che tra di loro c'era solo una bella amicizia.
In quanto alla mia relazione con Hiroshi, andava tutto a gonfie vele. Pranzavamo insieme quasi tutti i giorni e ogni tanto siamo usciti con Lucia, Hanon, Rina e i loro fidanzati. Era tutto così eccitante e nuovo per me! Le ragazze, però, mi misero al corrente di quando Lucia, per poco, non spifferò a Kaito di essere una sirena: solo più tardi scoprirono le sue origini e mi chiesero comunque di stare attenta.
Solo perché stavo con  Hiroshi, non significava che non passassi più del tempo con Naomi. Ci vedevamo spesso al pomeriggio per fare i compiti e spesso organizzavamo dei pigiama party.
Io e le altre sirene eravamo sempre più convinte che Naomi fosse Malika e cercammo svariate volte di metterci in contatto con la Regina, ma fu tutto inutile. Decidemmo così di attendere lo scadere del tempo che aveva stabilito.
Ricevemmo numerosi attacchi da Aki e Megumi, o meglio, si concentrarono ad attaccare le altre sirene, ma io riuscivo sempre ad arrivare al momento giusto per salvarle.

 

«Dove andrete di bello tu e Hiroshi?» domandò Naomi.
«A dire il vero non lo so. Sarà una sorpresa!»
La mia amica sorrise. «Adesso siete la coppia più popolare della scuola!»
«Ma cosa dici!» esclamai, arrossendo di colpo. «La coppia più famosa in assoluto sono Kaito e Lucia...»
L'azzurra, però, scosse la testa. «Ormai è acqua passata. Tutti sanno che stanno insieme, mentre la vostra relazione è una novità continua per alcuni.»
«In effetti ho notato che non solo i nostri compagni di classe, ma anche altre persone ci osservano spesso. Cavolo, non volevo attirare l'attenzione di tutti!»
Naomi scoppiò a ridere di fronte alla mia reazione. Sentivo la faccia bollire, letteralmente. Però, ero sincera: non era mia intenzione essere sulla bocca di tutti!

 

Quel pomeriggio mi preparai in anticipo. Hiroshi sarebbe venuto a prendermi alle tre in punto, ma io, alle due e mezza ero già pronta. Indossai il vestitino color pesca che avevo comprato il giorno prima assieme a Caren, abbinato ad un paio di ballerine gialle. Il mio cavaliere arrivò con dieci minuti di anticipo.
«Ciao...» sussurrai, una volta sulla porta.
«Ciao!» esclamò lui, sorridente. «Andiamo?»
Annuii. Quando lo vedevo a scuola, ero schietta ed energica, ma quando avevamo un appuntamento, diventavo rossa in viso e spesso mi andava via la voce dall'emozione. Che figura!
«Allora, dove mi porti?» domandai, dopo dieci minuti buoni di una silenziosa camminata.
Hiroshi sorrise. «Il luogo è qui, dietro l'angolo. Ti dispiace chiudere gli occhi? Vorrei che fosse una sorpresa.»
Arrossii lievemente. «S-Sì... Va b-bene...» balbettai.
Chiusi lentamente le palpebre e in men che non si dica, Hiroshi mi afferrò la mano. Quel contatto mi fece uno strano effetto.
«Stai tranquilla.» sussurrò. «Non ti farò andare a sbattere da nessuna parte!»
Mi fidavo di lui, ma il pensiero che mi stesse stringendo la mano, mi stava facendo andare in confusione. Per fortuna, fu davvero questione di pochi secondi. Non potevo indovinare dove mi stava portando, visto che, in realtà, era una zona della città che non conoscevo.
«Allora, sei pronta?»
Una strana musichetta mi entrò nelle orecchie. Sembrava quasi un circo.
«Sì.»
Hiroshi ritrasse le mani con lentezza. Quando aprii gli occhi, istintivamente, li spalancai dallo stupore.
«Uno zoo!» esclamai, o meglio, gridai.
Il moro fece una risatina. «Dici sempre di amare gli animali, perciò ho pensato di farti questa sorpresa!»
Annuii contenta. «Si, però non sapevo che ci fosse uno zoo qui vicino!»
«In realtà, l'hanno aperto da poco: credo che sia aperto al pubblico da meno di un mese.
Entusiasta, presi il mio ragazzo a braccetto. «Andiamo!»

 

Caren 

 

«Coco, c'è qualcosa che non va?» domandai, alzando lo sguardo in direzione della bionda.
Quest'ultima non rispose, ma rimase in piedi, con le gambe tremanti e lo sguardo preoccupato.
«Le altre principesse sirene... dove sono?»
Alzai un sopracciglio. «Allora... se non sbaglio, Hanon è andata a fare shopping con Lucia, mentre Rina è andata a vedere uno scontro di box di Masahiro. Poi, Nöelle è andata al lavoro e Seira è uscita con Hiroshi.»
La vidi deglutire. «E Nikora?»
«Essendoci l'hotel vuoto, è uscita con Madame Taki e Hippo ha deciso di seguirle.» risposi. «Perché me lo chiedi?»
La principessa dalla perla gialla si sedette di fronte a me. «Avrei preferito che ci fossero tutti, ma non ce la faccio a tenermi tutto dentro.» esordì. «Ero di sopra a fare le pulizie in camera mia, quando ad un tratto mi è capitato tra le mani il vecchio album di foto che Seira mi ha regalato al mio compleanno. Ho fatto una piccola pausa e ho deciso di sfogliarlo. Come sai, ci sono solo foto mie e di Sara. Una in particolare ha attirato la mia attenzione e ho avuto un flashback. Quel giorno, l'ancella di Sara ci raccontò per la prima volta la storia della regina Shanti e mi sono ricordata che...» Fece un respiro profondo. «Dakota era il nome di sua sorella maggiore.»
Rimasi in silenzio per qualche secondo, per poter ragionare.
«Capisco che, essendo trascorsi tanti anni, tu possa esserti dimenticata questo particolare... ma com'è possibile che la regina si sia dimenticata di un dettaglio simile?»
Coco abbassò leggermente lo sguardo. «Infatti, Lucia ha sempre creduto che in realtà, quella che si presentò a noi quasi un anno fa non fosse la regina. Me ne parlò tanto tempo fa, ma mi chiese di non farne parola con nessuna di voi, perché temeva che avreste potuto ritenere la sua idea sciocca. Però, pensandoci bene, Dakota è una strega, perciò avrebbe potuto camuffarsi tranquillamente!»
Sospirai. «Hai ragione. Aspettiamo che rientrino tutti, dopodiché racconteremo questo fatto.»

 

Coco

 

Dopo aver finalmente parlato con Caren, decisi di fare una passeggiata in riva al mare. Ormai il sole stava tramontando e la spiaggia era praticamente vuota. Ero quasi tentata di ritornare all'hotel quando, ad un tratto, un voce attirò la mia attenzione.
«Come mai oggi sei sola?»
Mi voltai di scatto. «Aki!»
Il diretto interessato se ne stava seduto su uno scoglio.
«Allora sirenetta, ho un bel dejà-vu. Mi sembra di ricordare la prima volta che ti attaccai, quando poi è arrivata la principessa dell'Oceano Indiano... peccato però, che da quanto mi risulta sia a spassarsela con il suo amichetto, perciò, questa volta, non potrà venire a salvarti.»
Digrignai i denti. «Si può sapere perché non hai attaccato direttamente lei?»
Aki scoppiò in una sonora risata. «Ma come, proprio non ci arrivi? Se prendo te, oltre ad essere sicuro che ti catturerò, potrò avere ben due sirene in ostaggio!»
Il nemico fece comparire le solite due casse e la musica si propagò subito in tutta la spiaggia. Sarebbe stato inutile cantare, ma se mi fossi trasformata, la barriera di luce avrebbe affievolito in dolore. Ci provai, ma la testa mi faceva troppo male. Mi accasciai a terra e chiusi gli occhi, credendo che a breve avrei perso i sensi. Poi, sentii quella voce.
Resisti.
Tentai di aprire le palpebre, ma provavo troppo dolore. Quella voce mi ripeté un paio di volte di resistere, dopodiché, iniziò a cantare. Immaginai si trattasse della stessa, misteriosa ragazza che aveva salvato anche Seira e Caren.
Quando aprii gli occhi, mi trovavo nella mia stanza, circondata dalle altre principesse sirene che cercavano di capire cosa fosse accaduto.

   
 
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