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Autore: Myddr    06/02/2015    1 recensioni
Come sarebbe andata se Loki avesse subito capito come sbrogliare il filo del destino?
Cosa sarebbe successo se si fosse dimostrato meno arrendevole nei confronti di Hela?
Come sarebbe finita se, dopo tutto, Thor avesse ascoltato suo fratello?
"Oh, non crucciatevi... ha guadagnato un futuro migliore."
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rating: giallo

Coppie: no


La mia proverbiale puntualità. Siamo passati da "un capitolo ogni due settimane" a "un capitolo quando capita". Per quanto io sia sempre molto contenta di scrivere questa ff, tale resta e questo implica io me ne debba occupare soltanto nei momenti davvero buchi – rari in questo periodo, a causa dell'intensificarsi di molti impegni.
Beh, che dire... avete il quarto capitolo! Ed entra in scena uno dei miei personaggi preferiti.



Loki&Thor: fratelli di sangue
Capitolo 4: Il prezzo

 

 

«...pace, infine!» Loki tolse dalle spalle il mantello di pelliccia e lo gettò a terra, superando l'arco dell'anticamera della propria stanza.

«Mio... mio signore...» mormoro spaventata la voce di una donna.
«Per il fiato di Surtur... persino qui!» ringhiò il sovrano voltandosi con espressione gelida «Chi osa varcare la soglia delle stanze private di Loki?» domandò fissando il viso impaurito di una giovane in abiti succinti. Il tessuto a malapena copriva il seno e la vita, anelli d'oro ornavano il petto e bracciali in ottone i polsi sottili. Quando si inginocchiò deferente, il velo che pendeva dalla cintola ondeggiò.
«Il mio nome è Daia, signore. Sono una concubina.» rispose abbassando gli occhi.
«Non ho fatto alcuna richiesta del genere.» rimbeccò colmando un corno con la birra migliore.
«Sono un dono della Regina delle Norne. Per festeggiare la tua vittoria.» spiegò flebile.
«Da parte di Karnilla, eh? Non è certo difficile immaginare cosa si aspetta in cambio.» ironizzò l'uomo facendole segno di alzarsi. Daia prese coraggio e si avvicinò, appoggiandogli una mano sul braccio.
«Cosa posso fare per compiacerti, mio signore?» si impose di ammorbidire il tono, di cercare di risultargli sensuale.
«Governa al mio posto questo noiosissimo regno.»
«Mio signore?»
«Vattene, lasciami solo con i miei pensieri.» sbottò liberando il braccio dalla sua presa con un gesto secco. Daia esitò un istante, poi si voltò per andarsene. Si era aspettata violenza, non indifferenza né fastidio, né tanta incomprensibile amarezza «...e non lasciare che alcuno che abbia cara la vita osi disturbare la mia solitudine.» sibilò Loki.
«E se qualcuna non tenesse in considerazione la vita, bensì la morte, Signore di Asgard...» l'ambiente si riempì di un denso fumo grigiastro «...potrebbe costei ottenere udienza?» domandò beffarda la voce della donna comparsa nel mezzo della nebbia. Il mantello verde le si gonfiò alle spalle mentre la magia la teneva sollevata a mezz'aria. Una maschera nera, sovrastata da un palco di corna, le copriva il viso mortalmente pallido, sul quale le labbra rosso cupo si piegarono in un sorriso ironico.
«Che tu sia la benvenuta, Hela.» la voce si strozzò nella gola di Loki. Il sovrano di Asgard cadde in ginocchio, con il corno e la brocca di birra ancora strette nelle mani. Di tutte le visite che potesse ricevere, quella era l'ultima che si aspettava. E la più pericolosa.
«Sei saggio a mostrarti cortese con me, Loki Laufeyson. Siamo entrambi sovrani, ma mi basterebbe sfiorarti per renderti mio suddito.» ricordò con indifferenza la regina di Niffelheim.
«Posso offrirti qualcosa?» domandò il Dio degli Inganni sollevando la brocca.
«Non mangio e non bevo, signore di Asgard, ma puoi sempre procurarmi il genere di nutrimento che bramo.»
«Ahimé, il conquistatore ridotto a distribuire compensi.» l'espressione dell'uomo si fece amara, lo sguardo si incupì «Ma lasciamo perdere... quale premio posso offrirti?» chiese avvicinandosi il corno alle labbra.
«L'anima immortale di Thor.» rispose chinandosi verso di lui. A Loki la birra andò di traverso. Tossicchiò nel corno, il liquido dorato gocciolò lungo le mani.
«Tu... vorresti...» balbettò il Laufeyson fissandola incredulo.
«Ciò che ho detto, signore di Asgard. Non chiedere a Hela di ripeterlo come un mendicante in cerca di elemosina.» rimbeccò stizzita la Dea. Fra loro cadde il silenzio, le mani di Loki tremarono così forte che fu costretto ad appoggiare la brocca. Si alzò lento, senza riuscire a staccare lo sguardo da lei «Perché la cosa sembra preoccuparti così tanto, Laufeyson? Di certo sai quanto a lungo ho desiderato avere tuo fratello fra le mie legioni a Niffelheim. Ti chiedo solo di nominare il giorno in cui diventerà finalmente mio.» Hela cercò di nascondere l'impazienza dietro a una maschera di gentilezza.
«Non credo di capire. Di quale giorno stai parlando, signora?» il sovrano scrollò il capo.
«Quello dell'esecuzione di Thor.» rispose la regina con leggerezza.
«Io... non ho mai detto che Thor sarebbe stato ucciso.»
«Su, andiamo, signore di Asgard. Quale altro destino puoi permetterti di concedergli? Lascialo in catene e finirà per spezzarle. Rinchiudilo in una prigione e abbatterà le mura. Il tuo trono poggerà su sabbia e fango finché il Dio del Tuono continuerà a vivere.» commentò suadente la donna. Come a riprova della sua crescente irritazione, il denso fumo grigio si tinse di rosso, circondandola di un'aura spettrale. Il mantello, come dotato di vita propria, si agitò alle sue spalle.
«Io non desidero la sua morte, bensì la sua perpetua umiliazione.» trovò il coraggio di spiegare il Laufeyson.
«Così era quando eri il Dio degli Inganni...» lo ammonì Hela «...e ora che il tuo ultimo inganno è compiuto, sei diventato altro da ciò che eri un tempo.» continuò con rabbia crescente. Toccò terra davanti a lui, l'espressione si fece irosa «Loki è un sovrano ora, e ha il dovere di porre il suo trono e il suo regno al di sopra delle rivalità fanciullesche.» disse gelida e carica di astio. Quel codardo di Loki si stava forse rifiutando di reclamare la propria rivalsa, di ottener vendetta, impedendole così di prevalere su Thor? Il Dio del Tuono era un pericolo, lo aveva sempre rammentato al Laufeyson e lui si era sempre detto concorde. Ora che la vittoria poteva essere completa, il nuovo signore di Asgard tentennava? Il silenzio calato fra loro come un velo gelido la convinse che non avrebbe ottenuto altro, almeno quel giorno.
«C'è saggezza in ciò che dici.» mormorò infine Loki. Hela stentò a nascondere la sorpresa. Fece frusciare il mantello e gli diede le spalle.
«E allora agisci secondo le mie parole, Loki Laufeyson e fallo in fretta. A lungo ho atteso di accogliere l'anima di Thor nei miei domini...» disse avvolgendosi nel tessuto verde «...e non sarò certo benevola con chi, uomo o re, si frapporrà fra me e lui.» aggiunse lanciandogli un ultimo sguardo deciso. Poi la sua figura iniziò a svanire, tramutandosi in nebbia grigiastra.
   
 
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