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Autore: xmileysvoice    08/02/2015    2 recensioni
Miley è una ragazza diciassettenne che per puro caso riesce ad uscire di prigione, in cui aveva passato gli ultimi due anni per aver commesso un delitto. Il suo unico obbiettivo è quello di uccidere il ragazzo che tradendola l'aveva fatta mettere in carcere.
Dall'altra parte c'è Louis, un ragazzo ricco e confuso, che scoprirà cose di sè che non avrebbe mai immaginato, tutto grazie ad un ragazzo appena conosciuto:Harry, che diventerà più di un semplice amico.
Per caso le loro storie si intrecciano, e ciò che nasce tra Louis e Miley è molto di più di una comune amicizia, sarà un amicizia criminale.
Tutto andrà bene, fin quando il passato dei due, non verrà finalmente alla luce.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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A NEW BEGINNING.

Dopo ciò che era successo con Harry, Louis il mattino dopo fece piuttosto fatica ad alzarsi. L'idea di dover andare a scuola, dove avrebbe incontrato il ragazzo ogni volta che avrebbe girato per i corridoi, lo faceva sentire male. Prima di mettersi davvero in piedi si contorse un po' tra le coperte, cercando di decidere se andare o no a scuola. Ma sua madre era decisa a tirarlo giù da quel letto, motivo per cui si mise ad urlare passando davanti la porta aperta della stanza di Louis. Il ragazzo nemmeno si curò di ciò che si stava mettendo addosso, o di come si stesse pettinando, aveva deciso che era uno di quei giorni in cui non gli importava di nulla, anche se un pensiero in testa ce l'aveva. O meglio, ne aveva due: sparare all'anziana signora la notte prima gli aveva dato una tale carica di adrenalina che non l'avrebbe mai dimenticata, ma allo stesso tempo non è cosa da tutti i giorni uccidere una vecchietta in casa sua.
   -Vuoi un cornetto tesoro?- Gridò sua madre, ma dalla bocca di Louis non uscì altro che un mugugno infastidito, e con lo stesso nervosismo si avviò verso la sua auto. Non fu certo uno dei suoi migliori viaggi: sembrava che l'universo si fosse impegnato per non lasciarlo in pace. Non appena entrò a scuola non guardò in faccia nessuno, nemmeno i suoi amici, si limitò ad avanzare a grandi falcate verso la sua classe, in cui alla prima ora avrebbe dovuto affrontare una dura lezione di matematica.
   
-Ricordate di portare il permesso per la gita domani, è l'ultimo giorno disponibile. A venerdì.- Sentenziò la professoressa dopo una lunga ora di funzioni e altre cose di cui non aveva capito veramente nulla, e che non aveva nemmeno intenzione di capire. Però si ricordò che la settimana dopo sarebbe andato per sette giorni in Grecia, come ultimo viaggio di classe prima della maturità. E si, sarebbe venuto anche Harry, come tutte le classi dell'ultimo anno. Quindi iniziarono a balenargli nella testa una marea di domande, problemi e cose a cui non aveva pensato prima di quel momento. Non aveva pensato a come avrebbe fatto con Miley, non poterla controllare per una settimana intera era davvero troppo, quindi o sperava che se ne sarebbe andata prima della sua partenza, o doveva inventarsi qualcosa.

 

 

 

Harry aveva appena avuto biologia, e Dio solo sa quanto odiasse quella materia, dopo averla studiata per mesi al secondo anno, non era mai riuscita ad interessarlo. Era il su incubo continuo, ogni volta che doveva studiarla, trovava scuse su scuse per non farlo. Ora era in corridoio, a dare pugni al distributore di merendine perchè gli aveva appena rubato un euro e cinquanta centesimi senza dargli i suoi crostini. Forse però i pugni che stava lanciando non erano soltanto contro il distributore, forse stava scaricando un po' delle sue tensioni su quella macchinetta.
   -Hey Styles, cosa ti ha fatto di male quel distributore?- Disse una voce alle sue spalle, si voltò per un attimo a vedere chi fosse e vicino a lui passò un gruppetto di ragazzi della sua classe. Lui non degnò loro nemmeno di uno sguardo, ma questi non sembravano volersi arrendere. Continuarono a lanciare battute e frecciatine per un po', pur vedendo che Harry non dava loro corda e non smetteva di colpire la macchinetta carico di forza. Dopo l'ennesima provocazione Harry fu davvero sul punto di girarsi e tirare un pugno sul naso ad ognuno di loro. Ma una voce si levò alla sue spalle che lo fece girare mettendo giù la mano già pronta a colpire le facce di quei quattro decerebrati.
   
-Non avete altri posti in cui andare a dare fastidio?- Disse con tono minaccioso. I quattro si zittirono improvvisamente, e ridacchiando si allontanarono discutendo su quanto fosse stupido secondo loro quel ragazzo.
   
-Louis.- Sussurrò Harry quasi incredulo che fosse davvero lui.
   
-Davvero, cosa ti ha fatto quel distributore?- Chiese l'altro sorridendo. Nonostante per entrambi fosse una brutta giornata, una di quelle da dimenticare, erano riusciti a sorridere l'uno davanti all'altro.
   
-Non credo sia il distributore il problema.- Rispose Harry con tono abbattuto, e abbassando la testa in modo che i suoi ricci castani potessero cadergli sulla fronte. Poi fece quella mossa. Quella che piaceva da morire a Louis. Scompigliò i capelli con la mano e poi se li sistemò da una parte, alzando di nuovo il capo.
   
-Potresti aiutarmi con la letteratura oggi pomeriggio.- Disse Louis un po' imbarazzato, mugugnando sotto voce, visto che il giorno prima non era andata bene tra loro due.
   
Harry non sapeva proprio cosa dire, avrebbe voluto essere deciso e dire di no, come si era predisposto di fare, di stare lontano da quel ragazzo. Ma dall'altra parte avrebbe voluto accettare e dare un'altra possibilità a Louis. Nemmeno lui sapeva perchè quel ragazzo gli facesse quell'effetto, lo mandava in confusione: in sua presenza emergeva il suo lato vulnerabile, quello che hanno tutti.
   
-Scusa Louis, ma oggi devo lavorare: abbiamo molto da fare per sistemare quei carcerati da qualche parte.- Spiegò, ed era vero. La carcere non c'era più, e quegli assassini in tuta arancione dovevano essere messi da qualche parte in cui potessero essere sorvegliati.
   
-A proposito, dove li porterete?- Si informò Louis, cercando di non far trapelare la sua agitazione nell'affrontare questo argomento.
   
-Probabilmente affitteremo alcune stanze lì vicino, qualcosa che li tenga al sicuro.- Rispose l'altro, e improvvisamente assunse un'espressione autoritaria, quella che forse aveva ogni giorno a lavoro. Louis pensò che sarebbe diventato davvero un bravo poliziotto. Il problema era che lui non poteva avere nulla a che fare con la polizia. Ma in quel momento aveva bisogno di scoprire che fine avesse fatto quella ragazza che stava cercando da tempo.
   
-Potrei..- Iniziò a dire Louis. Ed Harry lo incitò a continuare. Prese un respiro. -..potrei venire con te, magari ti posso aiutare in qualcosa, non so.- Nemmeno lui sapeva cosa stesse blaterando, ma da una parte voleva una scusa per stare con Harry, e dall'altra voleva intrufolarsi tra i detenuti per scoprire che fine avesse fatto la ragazza. Iniziò a sperare che Harry non lo avesse preso per un pazzo, vista la sua espressione un po' confusa. Ma l'altro si limitò a sorridere e ad annuire. Entrambi si diressero verso le rispettive classi.

 

 

 

Quando Louis tornò a casa, fu inondato da un piacevole odore di pasta al ragù, si recò in cucina con lo stomaco che brontolava. Salutò sua madre con un cenno del capo, e poi si mise a tavola a mangiare. Non uscì una parola da nessuno dei due, non considerando “com'è andata a scuola?” oppure “cosa farai oggi pomeriggio?”A cui Louis aveva semplicemente risposto stringendosi nelle spalle.
   -Io vado a lavoro, tornerò verso le otto di stasera, se non si fa tardi.- E come sempre, avrebbe fatto tardi. Louis sapeva benissimo che sua madre aveva un amante, o un fidanzato, nemmeno lui sapeva come chiamarlo, con cui si vedeva almeno quattro volte alla settimana dopo il lavoro. Lui non gliene aveva mai parlato, ma l'aveva sentita parlare al telefono con lui. E dopo qualche indagine, aveva confermato la sua ipotesi. Louis era davvero bravo a scoprire ciò che voleva sapere, avrebbe utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per trovare quella ragazza, anche a costo di sfruttare Harry per trovarla.
   
Il ragazzo annuì, e non appena sua madre se ne andò, cacciando un urlo chiamò Miley, che scese al pianterreno per mangiare anche lei. Louis spiegò a Miley, che nel frattempo si stava quasi abbuffando, che il pomeriggio sarebbe andato ad aiutare Harry tra i carcerati.
   
-Mi stanno ancora cercando, vero?- Domandò lei, sapendo già la risposta. Non sapeva perchè glielo avesse chiesto, magari anche dentro di lei c'era un barlume di speranza, nonostante tutto quello che aveva passato.
   
-Non me lo ha detto, ma immagino di si. Comunque, non appena tornerò, ti dirò tutto quello che so. Nel frattempo, fatti venire un'idea per prendere un po' di soldi e trovarti un alloggio.- Le disse lui, quasi imponendoglielo. Non voleva che Miley se ne andasse, ormai erano quasi diventati amici, ma aveva ogni giorno più timore che sua madre si sarebbe accorta di lei, nonostante non stesse quasi mai a casa. O peggio, temeva che Harry avrebbe potuto accorgersi che un suo “amico” teneva la detenuta scappata in casa sua. Soltanto al pensiero, Louis rabbrividì, e calò sul suo volto un'espressione di preoccupazione, che non riusciva a nascondere.
   
-Senti, non ci credo che sto per dirlo ma, vado a studiare. Alle quattro andrò da Harry, e tu dovrai tenere il telefono sempre acceso, per eventuali novità.- Ordinò Louis. E lei annuì diligente, mentre addentava famelica un pezzo di pane fresco.
   
 -Preparo un piano per derubare qualche casa, o altro. Stasera uscirò, divertiti col tuo ragazzo.- Stavolta Louis non si arrabbiò, e anzi, arrossì sorridendo. Poi si alzò dalla tavola e in fretta salì le scale per la camera. Miley rimase in cucina da sola, e all'improvviso le balenò in mente un'idea riguardo quale casa andare a derubare. Le comparve un sorrisetto malizioso in volto, si alzò e iniziò ad appuntarsi tutte le mosse che avrebbe dovuto fare. Mentre era seduta sul divano, chinata al tavolo di vetro, pensò a cosa era costretta a fare per un po' di soldi. Aveva creduto che avrebbe potuto passare una vita normale, come tutti gli altri adolescenti della sua età, invece non ne avrebbe mai avuta una. Abbandonò quei pensieri negativi, e cercò di concentrarsi sui suoi progetti.

 

 

 

Harry era girato a parlare con una ragazza, Louis lo vide da dietro, mentre di dirigeva verso di lui, riconobbe subito i suoi ricci, quasi del tutto coperti da un cappello da poliziotto. Era in divisa, e il ragazzo pensò che fosse ancora più bello così. Gli scappò un sorriso, ma cercò di reprimerlo. Sentì un crampo allo stomaco mentre si avvicinava, soprattutto perchè stava ancora parlando con quella ragazza, era come se gli si stesse attorcigliando l'intestino. Pensò che questa era davvero una brutta immagine, ma era la precisa descrizione di come si sentiva. Vide la ragazza allontanarsi ed Harry si girò nella sua direzione, non appena lo vide, fece un sorriso mostrando le fossette, e Louis si disse di restare calmo.
   -Ehi, amico.- Disse Harry, dandogli una pacca sulla spalla. L'altro si limitò a fare un cenno del capo, ed entrambi si voltarono verso la carcere quasi del tutto in fiamme, vedendo tutti i detenuti che venivano portati verso un pullman che li avrebbe portati in un nuovo edificio. Louis non rimase affatto sconcertato da quella miriade di assassini, ladri e criminali, tutti sporchi e sudici, che camminavano come un branco di pecore. Però continuava a sentire un vuoto nello stomaco, quasi che avrebbe potuto vomitare all'istante per l'agitazione.
   
Si sentiva in colpa per essere lì, perchè stava usando Harry per arrivare ad uno scopo più grande, che non poteva rivelargli. Certo, era lì anche per lui, ma questo non sembrava smorzare i sensi di colpa.
   
-Stai bene?- Gli sussurrò Harry avvicinandosi al su orecchio. Louis quasi sussultò, ma cercò di non darlo a vedere, nonostante l'altro se ne fosse accorto ugualmente. Annuì deglutendo, e provò a sorridere. Ad Harry piaceva da morire il suo sorriso. Ormai nessuno dei due provava più a reprimere questi pensieri riguardo l'altro, perchè non ne erano più capaci.

Probabilmente, sarebbe stato un nuovo in inizio per entrambi.



Ciao a tutti,
Sono tornata con un nuovo capitolo, mi scuso come sempre per la lunga attesa ma non ho mai tempo per scrivere, nonostante cerchi di farlo il più possibile. Per questo nuovo capitolo devo ringraziare la mia fantastica Vanessa perchè mi ha spinto per settimane a scriverlo il più in fretta possbile, quindi eccolo qui. In ogni caso, recensite, mettete la ff tra le seguite, le preferite, non lo so ma fatelo! Voglio sentire i vostri pareri. Vi ringrazio.
-Fra. (@xmileyssvoice su twitter)

 

   
 
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