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Autore: VioletP_    08/02/2015    2 recensioni
Trixie è una ragazza di undici anni che vive nei primi anni della seconda guerra mondiale. Rimasta orfana dei genitori, decide di scappare di casa e di vendicare la famiglia. Incontrerà un soldato che la porterà nella Cattedrale, luogo dove i bambini rimasti orfani vanno a vivere. In quel luogo scoprirà come sono morti i suoi genitori e quelli degli altri bambini.
Note: per la prima parte del prologo ho preso ispirazione da una creepypasta.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tootie, Trixie Tang, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Buon Compleanno!

*nota: questo capitolo è ambientato durante il giorno del compleanno di Francis

Le ragazze si svegliarono come sempre per via del rumoraccio che emetteva la sveglia di Vicky. Tutte scesero dai loro letti e presero i panni che erano disposti in modo maldestro in una vecchia cesta, sicuramente non era opera di Wanda.
Quel giorno le ragazze erano particolarmente concentrate: era il compleanno di Francis, e probabilmente Jorgen l’avrebbe fatto uccidere da qualcuno, quindi tenevano d’occhio chiunque sembrava loro strano.
Le quattro scesero nella mensa che era addobbata a festa: palloncini e striscioni erano praticamente ovunque, uno scenario allegro se si evitava di pensare che fuori moriva una persona ogni secondo. Le ragazze odiavano la cattedrale, ma a volte si sentivano protette.
Si misero sedute al solito tavolo e Vicky prese la solita tazza di caffè fumante, iniziò a bere, senza distaccare lo sguardo da Francis che aveva una fetta di torta sul piatto.
<< Ti piace, eh? >> le disse Veronica, dandole una gomitata. Vicky poggiò la tazza sul tavolo e la guardò sprezzante.
<< Sto solo rosicando perché loro hanno la torta e noi no. >> disse acida, facendo ridere Trixie e Tootie, che si beccarono un altro sguardo sprezzante.
<< Piuttosto, ieri dove hai messo tu sai cosa? >> chiese Vicky, prendendo di nuovo la tazza bianca ancora abbastanza piena di caffè.
<< Ho aspettato che Cosma passasse la scopa e lo straccio e l’ho messa sotto il letto. >> disse Teng, addentando il toast con sopra la marmellata. Vicky sputò il caffè e sporcò la tovaglia, beccandosi un’occhiataccia da parte di una suora che era lì vicino.
<< Tu hai fatto cosa?! Cosma passa lo straccio e la scopa ogni giorno! >> Vicky si alzò dalla sua sedia, Trixie fece lo stesso. Le due si guardarono intorno, Cosma non c’era, probabilmente era salita per fare le pulizie.

Le ragazze corsero ed arrivarono davanti alla porta della stanza delle ragazze, che era aperta. Veronica e Tootie le raggiunsero.  Entrarono nella stanza, Cosma era sul pavimento e in mano teneva la pistola.
<< Ragazze, non vi avevo detto che non si tengono armi in stanza? >> disse con un tono calmo. Le qattro non risposero.
<< Non so come l’abbiate recuperata e nemmeno mi interessa. Ah, Vicky, questa era sotto il tuo cuscino. >> Cosma tirò fuori dalla tasca la chiave arrugginita dello sgabuzzino, Vicky diventò rossa per l’imbarazzo.
<< Credo che oramai voi sappiate troppo. Devo eliminarvi, scusate. >> Puntò la pistola contro di loro e sparò, fortunatamente però non aveva una buona mira e colpì la porta.
Tootie scoppiò a piangere e Trixie la prese in braccio, quindi iniziò a correre, Veronica e Vicky fecero lo stesso, solo che dal verso opposto.
<< Prima elimino Teng. >> disse Cosma, correndo dietro Trixie e Tootie. Nonostante la donna avesse una certa età correva abbastanza velocemente, ogni tanto sparava, ma per fortuna la sua mira era pessima.
Trixie scese delle scale ed entrò nella cucina, quindi si nascose sotto un tavolo con una lunga tovaglia bianca.
<< Tutte fuori, tutte! >>
Riconobbe la voce di Cosma che stava ordinando alle suore di uscire, poi si udirono diversi spari e le urla delle suore si diffusero per tutta la cucina, così come i loro passi.
<< Ora siamo sole. >> disse Cosma. La ragazzina tirò fuori la testa dalla tovaglia, Cosma era di spalle, la mora prese un mattarello e la colpì in testa, facendola svenire.
<< Scappiamo prima che riprenda conoscenza! >> gridò Trixie a Tootie, che stava uscendo dal suo nascondiglio.

Le due corsero nella grande sala dove Jorgen teneva la messa, Francis era sull’altare con una torta davanti, sulla torta c’era scritto “Buon Compleanno!” e sembrava fatta di cioccolato.
Nella folla di ragazzi e ragazze c’erano Vicky e Veronica, che sorrisero vedendo Trixie e Tootie.
<< Guarda chi c’è accanto a Francis. >> disse Vicky, indicando il ragazzo. Accanto a lui c’era Cosmo, che sembrava parecchio nervoso. Wanda era seduta accanto a lui e cercava di capire il motivo del suo nervosismo, nel frattempo si massaggiava la pancia.
<< Bene, omaccione! Buon compleanno! >> esclamò Jorgen, tagliando un pezzo di torta.
<< Assaggia e dicci com’è. >> disse porgendo al ragazzo una fetta di torta. Era tutto tranquillo, nessun cecchino appostato da qualche parte, forse l’uomo aveva rinunciato ad uccidere Francis.
<< Se è come quella di stamattina ne pretendo un altro pezzo! >> disse il ragazzo addentando il pezzo di torta.

Accadde tutto in un attimo, Francis cadde a terra, gli occhi ancora aperti e la fetta di torta in mano. Wanda si portò le mani alla bocca e Cosmo scoppiò a piangere.
<< Mi devi delle spiegazioni. >> disse Wanda, allontanandosi per prendere una boccata d’aria.
Vicky si fece largo tra la folla e si chinò, carezzò i capelli neri di Francis e iniziò a piangere.
<< Avrei dovuto avvisarti, mi dispiace. >> sussurrò. Il rumore di uno sparo fece voltare tutti, Cosma era sopra le scale e aveva sparato contro il soffitto. Sparò un’altra volta contro Vicky, ma la pallottola colpì il cranio di Francis. Un lago di sangue macchiò il pavimento e le mani di Vicky.
<< Che mira schifosa che ho. Stavo mirando la ragazza. >> ammise Cosma, puntando poi la pistola contro Trixie. Sparò.
Timmy si lanciò contro Trixie e la spinse via, la pallottola lo colpì al cuore.
<< Timmy! >> gridò Trixie, spaventata. Si avvicinò a lui accompagnata da Tootie, entrambe stavano piangendo.
<< Sei uno stupido! >> gli gridò la mora.
<< Io…io…io ti amo. >> disse Timmy, chiudendo gli occhi. Cosma scoppiò a ridere e puntò la pistola contro Tootie, poi sparò.
   
 
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