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Autore: RosaDraco    08/02/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Demone e il drago

Non è mai una buona idea far infuriare una ragazza specie se è la tua ex e sotto sotto si tratta di un demone. Spero che anche questo capitolo vi piaccia perchè è l'ultimo che posto oggi. La prossima volta che ci rivedremo sarà con Grimoire Heart!

P.s. Per chiunque abbia letto l'ultimo capitolo di Fairy Tail, il numero 418. Se fossi stata in Lucy anche io avrei sorriso ma probabilmente la mia prima reazione sarebbe stata qualcosa del tipo - Porta del cancro apriti! Cancer! Non so se nell'ultimo anno il ragazzo abbia imparato la magia di Vidalus Taka, ma fagli un taglio di capelli decente! ORA! -




Il Demone e il drago

I believed in you
Well, I was wrong
I believed you’d make me better
I was wrong
I believed you’d shine your light and save my soul
Like Lucifer or God
I believed in you
Well, I was wrong

(I belived in you - Shunk Anansie )

 

Nel silenzio della cattedrale di Cardia, Laxus sedeva sui gradini che portavano all’altare. Le rune di Freed, che sulla barriera all’ingresso contavano il numero dei partecipanti in gara, prima erano quasi arrivate a zero, poi si erano improvvisamente riprese, segno che Evergreen era stata battuta. Poi erano scese di un altro numero e l’intera barriera si era spaccata per poi dissolversi nel nulla, segno che anche Freed era stato sconfitto. Tra non molto tempo, di sicuro qualcuno sarebbe arrivato anche da lui. Laxus era certo che Bickslow non poteva reggere il confronto con tutti gli avversari rimasti, una volta che quelli alla gilda fossero stati liberati, ma questo non gli importava più di tanto. Che venissero pure da lui! Ci avrebbe pensato da solo ad eliminare quelli che erano rimasti e così alla fine il suo regno su Fairy Tail sarebbe iniziato. Non gli importava nemmeno il fatto, che per creare quel regno, sarebbe stato costretto a distruggere tutto ciò che lo componeva: la Fairy Tail in cui era cresciuto non era quella che desiderava. Suo padre era stato l’unico a dargli qualche speranza, impiantando in lui la lacryma che gli aveva permesso di diventare un dragon slayer ed accrescere a dismisura i suoi poteri, ma poi Makarow lo aveva buttato fuori dalla gilda. Lo aveva cacciato come se non fosse stato nemmeno parte della loro famiglia, perché aveva messo in pericolo i suoi compagni e la vita dello stesso Laxus con quell’esperimento. Ivan era così sparito da un giorno all’altro e il ragazzo si era ritrovato senza più un padre ed un nonno che invece voleva perdere ad ogni costo.

Da bambino, Laxus aveva amato la gilda, aveva amato Magnolia ed anche quella stupida parata di Fantasia che si teneva ogni fine estate, ma poi crescendo era cambiato. Aveva capito che Fairy Tail non era la migliore gilda di Fiore e che la gente la guardava dall’alto in basso. Si era ritrovato costretto ad ammettere anche qualcosa di più umiliante: se qualcuno gli aveva dato credito fino a quel momento era stato soltanto per il fatto che si trattava del nipote di Makarow. Alla fine Laxus era giunto all’esasperazione: voleva essere riconosciuto per quello che valeva davvero e dare di nuovo smalto alla gilda, riportarla finalmente in vetta. Poco importava che per farlo avrebbe dovuto eliminare suo nonno.

- LAXUUSS! -

- Vieni fuori bastardo! -

Natsu e Gajeel furono i primi a fare irruzione nella cattedrale gridando a squarciagola e Laxus sorrise alla vista dei due dragon slayer che erano venuti a cercarlo. Era prevedibile che sarebbero stati loro a tagliare il traguardo: con il loro olfatto dovevano aver colto già da molto lontano la scia dell’odore della sua magia.

- Avete davvero così tanta voglia di combattere contro di me? -

- Certo. - Gajeel fece scricchiolare le nocche - L’ultima volta che ci siamo visti mi hai colto di sorpresa, ma questa volta non sarai così fortunato e mi prenderò la mia rivincita. Fatti indietro Dragneel. -

- Fatti indietro tu Gajeel. - Il ragazzo stava già emanando un’aura incandescente - Ho sempre desiderato combattere contro di lui per scoprire chi di noi fosse il più forte. -

Ma né Natsu né Gajeel riuscirono ad aggiungere altro, prima che qualcuno li spingesse, facendosi largo per passare avanti. - Mirajane! - Gridò il primo, l’altro invece non riuscì nemmeno a formulare una parola per lo stupore. - Fatevi indietro, tutti e due: lui è soltanto mio. -

Natsu aggrottò un sopracciglio ma Laxus lo zittì scoppiando a ridere. La sua risata riecheggiò per la navata come un rombo di tuono - AHAHAHAH! Guarda chi si rivede! Che cosa ci fai qui, Jane? Sei venuta a implorarmi di prenderti di nuovo come la mia ragazza e di risparmiarti dallo sterminio di Fairy Tail? -

Quando la barista non arrossì e non accennò a coprirsi le orecchie per quello che aveva appena sentito, entrambi Natsu e Gajeel capirono immediatamente che in lei c’era qualcosa che non andava.

- Devo ammetterlo, una volta ho fatto un sogno Laxus. Entravo dalla porta di questa stessa cattedrale e tu eri lì ad aspettarmi ai piedi dell’altare. Eri nella bara dove ti avevo appena infilato. -

Anche Laxus a quel punto aggrottò un sopracciglio, intuendo che c’era qualcosa di strano.

- Non ho alcun interesse a tornare con te. - Continuò Mirajane - Almeno dopo quello che mi hai fatto. Avevo appena perso mia sorella ed i miei poteri e l’unica cosa che sei stato capace di dirmi era che non volevi in squadra qualcuno senza magia! Secondo te, potrei mai tornare con una persona del genere? Uno che mi ha abbandonato quando ne avevo più bisogno? Io sono venuta qui per ordinarti di arrenderti subito! A Fairy Tail abbiamo in sacco di cose in programma oggi e tu ci stai rovinando la festa! -

- Festa? Sapete solo pensare a brindare voi! - Ribatté a quel punto il mago, spalancando le braccia con esasperazione - Mai un lavoro serio! Non c’è mai nulla di serio a Fairy Tail! Questo posto non è alla mia altezza! Io creerò una nuova gilda e farò in modo che diventi degna di questo nome! Se volete farne parte siete ancora in tempo, prostratevi ed inchinatevi al vostro nuovo master! - Laxus fece un ghigno in direzione di Natsu e Gajeel, ma Mirajane non gli lasciò nemmeno il tempo di ribattere - Se pensi che Fairy Tail non sia alla tua altezza allora non preoccuparti, Laxus! Ci penserò io a liberarti da questa miseria e a sbatterti fuori dalla gilda a calci! -

Fu in quello stesso istante che Erza irruppe nella cattedrale gridando nonostante l’affanno - Mirajne fermati immediatamente anche tu! Mi senti? -

- Se speri che io stia buona perché questo è un luogo sacro ti sbagli di grosso, non dimenticarti che io sono un demone! -

A zittire Erza ci pensò una sferza d’energia magica così densa e potente da riempirle la bocca. Il rosone sulla sua testa andò in frantumi quello stesso istante, seguito da tutte le vetrate della cattedrale. Lei stessa si ritrovò praticamente con la schiena schiacciata contro la parete, Gajeel e Natsu sbattuti a terra accanto a lei. - Si può sapere cosa sta succedendo? - Gridò il dragon slayer d’acciaio. Laxus era stato scagliato in mezzo all’organo e l’attimo dopo energia elettrica era corsa dappertutto lungo le colonne ed i marmi.

- Il Demone! - Esclamò Natsu cogliendo a stento tra la polvere un guizzo di scaglie azzurre. Quando anche Erza le vide la voce le venne quasi meno - Halphas ... MIRAJANE! IL MASTER NON TI AVEVA PROIBITO DI USARE QUELLA FORMA? - Ma la maga adesso non poteva davvero più sentirla. Le dispiaceva davvero, le dispiaceva un sacco ma ormai con Mirajane in quello stato non ci poteva fare più niente: la bella cattedrale di Cardia sarebbe stata distrutta e se fosse stata sfortunata ... anche tutta la città con lei. - USCITE FUORI! - Gridò l’attimo dopo Erza, afferrando i due compagni e cercando di trascinarli via, ma senza successo. Nastu si liberò quasi subito dalla presa - Ma che stai dicendo? Dobbiamo aiutare Mira a battere Laxus! -

- Qui quelli che devono essere aiutati siamo noi! È troppo pericoloso! Uscite! -

- Ma che dici Erza! Mira potrebbe aver bisogno d’aiuto. Non l’hai battuta anche tu una volta in combattimento? -

- Ma quale duello hai visto Nastu? Se ho battuto Mira è stato solo perché l’ho colpita prima che si trasformasse! Questo è un DEMONE! È qualcosa di completamente fuori dalla portata umana! -

- Che hai paura dei demoni adesso? Coraggio! - E detto questo il dragon slayer le sfuggì puntando dritto nello scontro.

E.N.D. fu l’unica cosa che venne in mente ad Erza in quell’istante.

- E tu hai mai visto un demone, Natsu? - L’attimo dopo, nonostante avesse predicato l’opposto anche lei si era lanciata in campo. Le riuscì di deviare un pezzo di colonna con un colpo di spada giusto, un attimo prima che il marmo colpisse Nastu alla testa. Anche Gajeel apparve per un istante in mezzo alla ressa, usando le sue braccia di metallo per attirare una scossa di Laxus ed evitare che le saettasse contro. Le fece un ghigno, come a sottolineare che le aveva appena ripagato un favore, poi un’altra sferza di energia oscura colpì Erza ed i due dragon slayer ed il gruppo venne definitivamente sbalzato fuori dalla cattedrale, giù per i gradini d’ingresso. Natsu si rimise subito in piedi pronto a tornare dentro e a combattere, ma una voce lo fermò, facendolo girare. Anche Erza si voltò e scoprì che fuori alla cattedrale di Cardia era appena arrivato ciò che rimaneva della Tribù del Dio del Tuono. Una Evergreen sfatta e con il naso incrostato di sangue, un Bickslow con la testa mezza rotta e l’aria scioccata ed un Freed che per reggersi in piedi doveva appoggiarsi ad entrambi i compagni.

- All’inizio quando mi hai detto che il Demone era tornato non ci credevo ... - Sussurrò Evergreen incredula mentre alte saette si sollevavano in alto trapassando il tetto della cattedrale - Oddio! Freed non pensi che dobbiamo fare qualcosa per Laxus? -

- Pregare. -

Poi come nel gran finale di uno spettacolo pirotecnico, fulmini, saette e violentissime scosse eruppero fuori dalla cattedrale, dai fori sul tetto, dalle finestre e dalla porta costringendo Erza, Natsu e Gajeel a scansarsi precipitosamente. Ma così come era cominciato lo spettacolo finì. Ci fu un lungo istante di silenzio. Per un attimo nulla si mosse né dentro né attorno alla cattedrale, poi quello che rimaneva della parete frontale esplose e Laxus atterrò fuori in mezzo al selciato. Erza spalancò gli occhi: non l’aveva mai visto ridotto in quel modo! Il mago era coperto di ferite ed era così malridotto da non riuscire nemmeno a rialzarsi.

- Hai perso Laxus. - Annunciò la voce di Mirajane mentre la maga si faceva largo tra la polvere e i detriti dell’ultimo crollo che aveva causato. Anche lei non era in condizioni migliori: la sua trasformazione era sparita e per reggersi in piedi doveva sostenersi contro la parete. I suoi lunghi e candidi capelli erano tutti in disordine e sporchi. Le sue mani sempre curate erano rovinate e macchiate di sangue. Il grazioso vestito nero, con cui aveva deciso di partecipare alla competizione, era a brandelli ed il segno di un grosso livido si stava già formando sulla sua guancia destra. - Affronta la realtà: tu e i tuoi amici avete perso. -

- Ma che stai dicendo! - Anche se il risultato era così evidente che nessuno poteva negarlo, Laxus non era ancora disposto a cedere. Il dragon slayer si tirò in piedi, barcollando - Io non perdo mai! Non posso perdere contro dei maghi così deboli come quelli che stanno alla gilda. Fairy Tail ha bisogno di me! Ha bisogno di qualcuno come me che la ricostruisca d’accapo prima che sia troppo tardi! -

- Mirajane ha ragione: hai perso nipote mio. - Questa volta la voce che riecheggiò sul sagrato fu quella di Makarow. Il vecchio master era finalmente riuscito ad uscire dalla gilda ed era apparso poco più in là fiancheggiato da Levy. - E la cosa peggiore è che per segnare la tua sconfitta sono bastate soltanto due ragazze: meno della metà dei maghi nel tuo team. -

- Non siamo ancora stati battuti! Non lo vedi che io e gli altri siamo ancora qui, Vecchio? -

- Sei tu che non vedi le cose Laxus! - Lo zittì Makarow alzando la voce - Così come non sei mai riuscito a vedere il valore della nostra gilda! Fairy Tail è una grande famiglia ed è per questo che possiamo permetterci di perdonare molte cose: una bugia, una debolezza ed anche un litigio. Ma tu sei andato troppo oltre. Non solo hai rinnegato il nome della tua famiglia ma hai minacciato di farle del male, non posso fare finta di niente! Secondo la legge in vigore a Fairy Tail ti do di tempo fino a tre per sparire dalla mia vista. - L’aura del master si accese subito dopo avvolgendolo di luce. Nonostante la sua figura fosse così piccola, per un attimo l’energia liberata investì i presenti come una raffica. - UNO. -

- Ahaha! Vuoi combattere, quindi? - Laxus lo accolse spalancando le braccia - Non aspettavo altro! -

- DUE. -

- Forz! - Ma Freed gli impedì di aggiungere altro buttandosi addosso a lui e tappandogli la bocca. - CI ARRENDIAMO! Laxus intende dire che ci arrendiamo! -

- Che cazzo dici Freed? - Per un attimo il mago sembrò liberarsi dalla stretta ma l’amico si affrettò a infilargli di nuovo la testa sotto il braccio - Ci arrendiamo master e andiamo subito via. -

A quel punto Makarow annuì e la sua aura si spense, ma Laxus si liberò dalla presa e gli diede le spalle senza aggiungere altro, allontanandosi a grandi passi. Erza colse con la coda dell’occhio l’immagine di Evergreen che scuoteva la testa con rassegnazione e di Bickslow che lanciava un sospiro, prima che entrambi si avviassero nella stessa direzione. Freed invece rimase ancora per qualche istante fermo al suo posto con lo sguardo fisso verso di loro. Si portò una mano al petto e si inchinò con fare cavalleresco  - È stato un piacere fino a che siamo stati insieme Fairy Tail, ma mi dispiace: le nostre strade si dividono qui. I miei amici hanno bisogno di me. - E detto questo Freed rialzò la testa e si affrettò a raggiungere la sua squadra senza guardarsi più indietro.

- Leale fino in fondo. - Sospirò Makarow con un misto di pena e di ammirazione per il mago. L’attimo dopo si sentì un tonfo e quando Erza si girò scoprì che Mirajane era crollata in ginocchio tra la polvere con le mani a coprirsi la faccia. Nel silenzio delle macerie di Cardia rimanevano solo i suoi singhiozzi.

 

Quando alla fine del combattimento Erza ed i suoi compagni tornarono alla gilda scoprirono che gran parte dei maghi li aveva preceduti, trascinandosi di nuovo alla base nonostante le ferite per gli scontri in cui erano stati coinvolti; Gray, Alzak ed Elfman inclusi. Il gigante serrò la sorella forte in un abbraccio, cercando di consolarla per quello che poteva, Gray invece non si lasciò sfuggire Erza senza darle prima un cinque. Adesso che il pericolo Laxus era scampato, qualcuno stava già cominciando a domandarsi cosa fare con la tradizionale parata, ma Erza non fece in tempo a suggerire la sua opinione prima che qualcuno la chiamasse. - Dovresti posare così. -

Erza ci mise un poco a capire che a parlare era stato veramente Redeus. Era così difficile che dicesse qualcosa, che la ragazza non aveva ancora imparato a riconoscere la sua voce; il mago - artista se ne stava sempre in un angolo della gilda con il suo quaderno e le sue matite e disegnava piuttosto che parlare.

- Mi avevano chiesto di ritrarre le partecipanti al concorso. - Aggiunse Redeus puntandole un dito contro, vista la sua evidente confusione. - Ma un vestito non ti si addice. -

Erza si guardò, ancora con una punta di sconcerto: dopo lo scontro con Laxus aveva i capelli spettinati, l’armatura scheggiata e la fronte rigata di sangue. - Davvero pensi che stia meglio così? -

Redeus annuì ed a quel punto l’unica cosa che le riuscì di fare fu scoppiare a ridere. Forse l’artista aveva ragione, quella era la sua vera anima: arruffata e insanguinata, non quella di un’elegante fata vestita di blu.

 

Quella sera la parata di Fantasia si tenne ugualmente, anche se lo spettacolo che i maghi di Fairy Tail misero in piedi era così improvvisato che per descriverlo sarebbe stato necessario inventare una nuova parola. Per fortuna alle persone normali, bastava guardare un po’ di magia per essere felici ed anche il trucco più banale ai loro occhi sembrava qualcosa di incredibile. Gli spettatori si accontentavano di poco, gli bastava ballare al ritmo di Vijtar, mettere alla prova le abilità di Wako con la telepatia e comprare le orrende sculture di legno di Laki. Durante la parata ci si poteva accontentare anche che Natsu facesse il giocoliere col fuoco, benché nel processo incendiasse puntualmente qualcosa. Bastava che Gray facesse un po’ di neve per fare spettacolo e bastava che Lucy evocasse un paio di spiriti. Non era mai accorsa tanta gente ad ammirare la stessa fontana prima che Juvia la mettesse in moto e tanta gente non si era mai interessata ai gatti prima che Happy si mettesse a volare. In fondo bastava anche ad Erza un po’ di magia per distrarsi e dimenticarsi di tutto il resto: le bastava stare con le sue spade e spiegare ai ragazzini raccolti in piazza come parare un colpo, oppure sferrare un fendente.

Alla fine dei conti nessuno aveva prestato più di tanto attenzione ai combattimenti tra maghi di quella mattina anche se il sindaco li aveva già mandati a chiamare per i danni di Cardia. Avevano pensato tutti che fosse parte dello spettacolo, perché durante Fantasia, tutta Magnolia era in festa e tutti erano felici. Nessuno si era accorto dell’amor perduto di Mirajane, nessuno si era accorto che il vecchio Makarow aveva appena perso un nipote, nessuno si era accorto che la gilda aveva appena perso quattro delle sue punte di diamante.

Nel mezzo della festa nessuno si accorse nemmeno di Laxus, che incappucciato si aggirava tra la folla, guardando lo spettacolo per un’ultima volta, come aveva fatto con ansia quando era bambino e credeva che non ci fosse nessuno più forte di suo nonno e nessuna gilda migliore della sua.

 

Sul prato verde poco fuori città, il sole brillava a picco. Ma l’erba color smeraldo ed i fiori gialli sembrava che non ci fossero nemmeno, perché l’unica cosa che attirava veramente l’attenzione, erano le due ragazzine chi si stavano allenando a combattere l’una contro l’altra, con due finte spade di legno. La prima con dei lunghi capelli rossi e l’altra con dei lunghi capelli scuri. Sorridevano completamente dimentiche di tutto il resto.

- Non è fantastica la nostra magia? - Esclamò ad un certo punto Erza, tirandosi indietro per riprendere fiato - Ci basta prendere una spada in mano perché ci parli. Praticamente ci dice lei come usarla, non abbiamo bisogno di nessuno che ci insegni niente! -

- La gente lo chiamerebbe spaventoso questo potere. - Ridacchiò invece Kagura - Le ragazze normali non dovrebbero usare le spade. Però io sono più tranquilla quando ne ho una e sono contenta che tu mi abbia insegnato a farlo. -

- Piantala! Ul, Jellal, ragazzi! Voi non pensate che la magia sia una cosa bella? -

- Shhh, Scarlet. - Le fece eco il ragazzo - Stiamo studiano un modo per rimetterti quell’occhio a posto. - Il resto del gruppo stava seduto all’ombra di un paio di alberelli, circondato da una pila di libri che avevano trafugato in biblioteca. In verità a parte Jellal e Ultear nessuno ci capiva niente in quei volumi, ma tutti volevano dare una mano. Erza era lusingata che avessero preso così a cuore la sua situazione, ma aveva paura che non ci fosse nessuna soluzione per lei e non voleva che i suoi amici si deprimessero in quel modo.

- Ma vi siete scordati cosa diceva zio Rob?-

- Cosa? -

- Ma come, ve lo siete scordati, davvero? Zio Rob diceva che al mondo non c’è niente di più bello della magia. Diceva che nella sua città ogni fine estate, per celebrare il raccolto, i maghi della sua gilda davano uno spettacolo e la gente accorreva da tutta la regione per guardarlo. Stavo pensando che potremmo fare anche noi uno spettacolo nella prossima città per rimediare qualche spicciolo! -

Ultear però scosse la testa - Erza, è vero che la magia può fare cose incredibili, ma che spettacolo potremmo mai fare noi? Io ho una sfera di cristallo ma non so leggere il futuro, Jellal può evocare una meteora ed abbattere un palazzo ma nessuno si divertirebbe a vedere una casa distrutta. Non tutti sono tagliati per rendere felici gli altri e la nostra magia rende felici solo noi. -

  
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