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Autore: VioletP_    10/02/2015    2 recensioni
Trixie è una ragazza di undici anni che vive nei primi anni della seconda guerra mondiale. Rimasta orfana dei genitori, decide di scappare di casa e di vendicare la famiglia. Incontrerà un soldato che la porterà nella Cattedrale, luogo dove i bambini rimasti orfani vanno a vivere. In quel luogo scoprirà come sono morti i suoi genitori e quelli degli altri bambini.
Note: per la prima parte del prologo ho preso ispirazione da una creepypasta.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tootie, Trixie Tang, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10: Bombardamento

Cosma sparò a Tootie, ma fortunatamente la mancò e colpì un muro della Cattedrale, suscitando la rabbia in Jorgen, che le prese la pistola e le ordinò di fermarsi.
Cosma sbuffò e gettò uno sguardo sprezzante a Trixie e alle amiche, poi se ne andò nella sua stanza.
Jorgen era fuori in giardino con tutti i ragazzi e le ragazze della cattedrale, stavano celebrando il funerale di Francis e Timmy. Tootie piangeva a dirotto e non sapeva di calmarsi, ma  nessuno le disse niente: tutti sapevano della sua cotta per Timmy. Anche Vicky era piuttosto abbattuta, secondo Veronica questo era dovuto al fatto che lei aveva una cotta per lui.
Finita la cerimonia, le ragazze tornarono nella loro stanza. Tootie si gettò sul suo letto e continuò a piangere, beccandosi una cuscinata da Vicky.
Nella mensa c’era un’aria da funerale, nessuno parlava, non c’era quel chiacchiericcio tipico che c’era di solito. Tutti mangiavano il cibo messo nei propri piatti con riluttanza: nessuno si fidava più ad assaggiare il cibo che servivano in quel posto dato l’evento della torta avvelenata che era stata data a Francis.
Jorgen aveva dovuto chiedere a tutte le suore di assaggiare un po’ di cibo nel piatto dei ragazzini per provare loro che il cibo non era avvelenato.
<< Ragazze, io ho paura. >>  disse Trixie, interrompendo il silenzio che si era creato dalle quattro. Veronica rimase ad osservare il cucchiaio pieno di minestra, poi guardò Trixie.
<< Anche io. >> disse, posando il cucchiaio nel piatto.
<< Quindi? >> chiese Tootie, mangiando la minestra.
<< Quindi ce ne andremo stanotte. >> disse Vicky, abbassando la voce per evitare di farsi sentire.
<< Dove andremo? >> disse Trixie.
<< Non so, ma qualunque posto è meglio di questo. >> rispose, alzandosi per poi andare in camera sua per andare a lavarsi.

Dopo la scomparsa di quattro la ragazzi la fila per il bagno era diminuita, ma la tristezza si avvertiva ovunque.
Vicky come al solito fece entrare le ragazze in bagno con sé.
<< Ho incontrato Cosmo e Wanda mentre venivamo qui. >> disse Trixie togliendosi la maglietta.
<< E quindi? >> rispose acida Vicky, sciogliendo i suoi capelli rossi dalla coda che si era fatta la mattina.
<< E ha detto che ci deve parlare. Che è urgente e che dobbiamo farci trovare a mensa dopo esserci lavate. >> rispose la mora prendendo il sapone per lavarsi.
<< Chissà cosa sarà. >> disse Tootie, che aveva finito di lavarsi, era sempre la prima a finire di lavarsi. La ragazzina prese il pettine e iniziò a spazzolarsi i capelli che erano tutti impicciati. Trixie anche aveva finito e andò ad aiutare la ragazzina, che aveva contribuito a formare altri odiosi nodi sui suoi capelli.
Finito il lavaggio e dopo aver indossato i pigiami, le ragazze andarono nella mensa, che era completamente deserta. Wanda e Cosmo erano seduti su due sedie, lo sguardo in basso. Cosmo ogni tirava tirava su col naso, quando vide arrivare le ragazze provò a sorridere.
<< Ragazze, sedetevi. >> disse Wanda, indicando alle ragazze delle sedie.
<< Cosa devi dirci? >> chiese Veronica, spostandosi i capelli sulla spalla.
<< Ragazzi, è giunto il momento che Cosmo vuoti il sacco. >> disse Wanda, Cosmo prese un respiro e iniziò a parlare.
<< Dunque, quando ero piccolo mio padre morì prematuramente per cause misteriose, quindi io e mia madre avevamo una situazione un po’ difficile, poi con l’avvento della guerra la nostra situazione è peggiorata, a tal punto che a volte ero costretto a rubare il cibo. Non so come, ma mamma ha conosciuto questo Jorgen e si è innamorata. Jorgen  è sempre stato una persona avida, e il suo  scopo era quello di avere più soldi possibili.
Io, lui e mamma siamo diventati volontari in questa chiesa, che prima era gestita da un prete, Don Crocker. Questo prete è stato ucciso-e io ero presente- da Jorgen e da mia madre. Col tempo sono venuto a sapere che Jorgen mirava ad avere più soldi di tutti, uccidendo persone ricche, rapendo i loro figli per poi ucciderli e far passare tutte le ricchezze nelle sue mani. Per evitare di fare la fine del prete, sono stato obbligato a raccogliere i figli dei genitori morti per portarli qui, così che poi Jorgen abbia potuto ucciderli col tempo. >> Cosmo fece una pausa e tirò su col naso.
<< Quindi sono venuto a sapere di molti segreti di Jorgen e mamma, sapevo anche come Francis sarebbe stato ucciso. >> disse.
<< Ecco il motivo della tua reazione isterica. >> disse Vicky.
<< E dovevi dirci questo? >> chiese Tootie.
<< No. Anche altro. Mamma mi ha detto che Jorgen ha intenzione di far bombardare la cattedrale mentre tutti voi dormite, così noi tre-perché non voleva che lo dicessi a Wanda-  ci saremo salvati, mentre voi sareste morti sotto le macerie. Io voglio avvisarvi, dovete scappare di qui. >> disse Cosmo, guardando le ragazze negli occhi.
<< Vi aiuteremo noi. >> aggiunse Wanda.
<< Tu non puoi sforzarti, ti porterò fuori io in qualche modo. >> disse Cosmo, rimproverando la moglie
<< Il piano è questo: Jorgen passerà per il solito sopralluogo, quando se ne andrà verrete davanti al portone principale, dove ci sarò io a portarvi fuori. >> sussurrò Cosmo, come se avesse paura di essere sentito.
<< E gli altri? >> chiese Trixie.
<< Gli altri sono d’accordo con le suore. Sarà una fuga di massa. >> disse Wanda. Le ragazze annuirono e tornarono nelle loro stanze.

Jorgen era passato per il controllo, le ragazze finsero di dormire, come avevano fatto precedentemente e lui se ne andò dopo poco tempo.
Indossarono i loro nuovi abiti in fretta e furia e scesero le scale, avevano paura, ma sapevano che Cosmo le avrebbe presto tirate fuori dai guai, era questo l’importante. Mancava una rampa di scale, erano finalmente arrivate. Il portone era davanti a loro, ma c’era qualcuno davanti. Una figura che con loro orrore e disgusto riconobbero subito: era Cosma, e stava parlando con suo figlio.
Cosmo si accorse della presenza delle ragazze, non sapeva cosa fare.
<< Mamma, per favore, vai via. Ho capito. >> disse lui, esasperato.
<< Cosmo, mi fido di te. Ma se vedo Wanda in giro, giuro che ti faccio fare la stessa fine di Francis. >> disse la donna, andando dentro una stanza là vicino. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e fece segno alle quattro di avvicinarsi.  Il ragazzo aprì il portone e le ragazze uscirono, finalmente erano libere. Fuori dal cancello c’erano Wanda, le suore e le altre, mancavano solo loro quattro.
<< Allontanatevi, forza. >> Cosmo aprì il cancello e fece uscire anche loro. Si allontanarono tutti. Un areoi stava volando sopra la cattedrale, Jorgen e Cosma uscirono. Dall’altra parte della strada, il gruppo stava osservando la scena. Jorgen e Cosma uscirono, poi bloccarono il cancello con una tavola, rinchiudendo Cosmo lì dentro. L’aereo sganciò due bombe, che fecero esplodere l’edificio. Cosmo gridò, fu colpito da diverse macerie. I due scoppiarono a ridere e si baciarono, Wanda era su tutte le furie. Si accasciò a terra e iniziò a piangere, non doveva vedere quella scena, la salute del bambino era in grave pericolo.
   
 
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