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Autore: Ash Visconti    16/02/2015    1 recensioni
I Primarchi sono i figli genetici dell'Imperatore dell'Umanità, semi-dei agli occhi dei comuni mortali e capostipiti delle più note Legioni di Space Marine.
Questa fic narra i tempi e le modalità in cui si riunirono al loro sovrano e padre.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mortarion2
Il successivo Primarca ritrovato dall’Imperatore fu Mortarion, conosciuto poi come il Signore della Morte o il Principe del Decadimento, dopo il 31° millennio.
Dopo il tanto famoso incidente, Mortarion atterrò su Barbarus, un pianeta avvolto nelle nebbie tossiche. La popolazione di questo triste mondo era divisa in due gruppi: i Signori della Guerra, grandi necromanti con fantastici poteri ed i normali umani, intrappolati sul pianeta dai Signori della Guerra millenni prima e costretti a vivere nelle valli velenose, cercando di sopravvivere alla meno peggio e temendo i Signori della Guerra e le loro creazioni.

Mortarion fu preso in custodia dal più potente dei Signori della Guerra, il quale lo trovò in mezzo ai cadaveri su un campo di battaglia, piangente ed ansimante come un normale bambino, mentre di fatto doveva essere già morto, soffocato dai veleni. Lo raccolse e lo portò a casa sua, con l’intenzione di avere un figlio e un erede,  qualcosa che nemmeno i suoi poteri oscuri erano sati in grado di dargli. Lo chiamò Mortarion, bambino della morte.
Mortarion venne inizialmente tenuto in una fortezza dove anche la sua resistenza sovrumana al veleno era messa a dura prova, ma successivamente il padre adottivo lo portò in un’altra fortezza, situata sulla vetta più alta del mondo, e lì lo addestrò. Notò che aveva un grande intelletto e una gran voglia di acquisire ogni conoscenza. Gli insegnò ogni cosa sulle dottrine di battaglia, sui segreti arcani e sull’abilità degli stratagemmi. Ma nonostante questo, il Signore della Guerra si rifiutava sempre di rispondere alle ricorrenti domande di Mortarion su cosa fossero le creature nelle valli di cui i necromanti prendevano i corpi per rianimarli in deformità ambulanti.
Il Primarca, sapendo di non poter trovare delle risposte dal suo padre adottivo, fuggì dalla fortezza che gli era stata casa e prigione, uccidendo anche delle guardie per riuscire nell’intento, ed andò nelle valli di Barbarus. Lì scoprì che le creature la cui identità tanto agognava erano della sua stessa specie, perciò giurò di liberarli dall’oppressione, inorridito dal fatto che suo padre adottivo ed i suoi simili si servivano della sua vera gente come carne da macello.
Gli abitanti del primo villaggio in cui arrivò furono inizialmente riluttanti nel ricevere il suo aiuto, a causa del suo aspetto non proprio bellissimo ma gli diedero comunque una possibilità di dimostrare la sua lealtà quando l’ennesimo Signore della Guerra arrivò col suo esercito a reclamare altri cadaveri. Mortarion si inoltrò nella nebbia tossica armato di un’enorme falce e raggiunse il signore della Guerra, che, riconoscendolo, lo salutò e gli sorrise, inconsapevole della sua scelta, ma venne subito massacrato e dilaniato.

Le genti del villaggio lo accettarono senza ulteriori domande e Mortarion iniziò ad addestrarli nell’arte della guerra perché loro non avevano neanche la minima capacità. Presto anche tutti gli altri villaggi sentirono parlare di lui e si allearono con Mortarion, ricevendo anch’essi l’adeguato addestramento. Il Primarca viaggiò di villaggio in villaggio, portandoli dalla sua parte contro i Signori della Guerra. I villaggi divennero fortezze ed i contadini efficaci difensori.
Consapevole che gli umani di Barbarus non avevano la sua stessa resistenza alle nubi tossiche, reclutò i più resistenti, i migliori uomini che potesse trovare e formò piccole unità che ricevettero ulteriori addestramenti sotto la sua supervisione, mentre i fabbri e gli artigiani, costruirono per loro armi ed armature. Infine creò di sua mano grezzi respiratori antigas che permisero ai soldati di viaggiare attraverso le nebbie velenose. Mortarion e i suoi soldati si nominarono Guardia della Morte, e respinsero con facilità il successivo attacco dei Signori della Guerra. Andarono poi sui monti, massacrando le forze del nemico. Per la prima volta degli umani erano saliti nella nebbia ed erano tornati indietro per raccontarlo.
Ad ogni battaglia combattuta, continuavano a migliorare e adattare le loro armature per salire le alture e raggiungere altezze avvolte in nebbie ancora più velenose. La continua esposizione alla tossine rese i soldati di Mortarion molto resistenti, un’abilità che i futuri Marine ereditarono. Ma c’era una sola vetta dove Mortarion negava l’accesso: quella dove il suo padre adottivo aveva stabilito la sua casa. Quest’ultimo, quando Mortarion fuggì, lo maledisse avvertendolo che lo avrebbe ucciso la prossima volta che l’avrebbe rivisto. Forse era intimorito dal figlio, forse sapeva che sarebbe diventato più forte di lui…
Nonostante egli fosse uno spietato necromante, Mortarion era riluttante ad attaccare colui che lo aveva preso e addestrato. Un giorno Mortarion sentì che i villaggi non parlavano più delle sue vittorie, ma di un benevolo straniero venuto con la promessa di salvezza del popolo di Barbarus. E il Primarca si rabbuiò.
Trovò lo straniero in conferenza con gli anziani del villaggio, mentre si svolgeva un banchetto. Esso era il suo esatto opposto: se lui era pallidissimo, macilento e con gli occhi penetranti ed infossati in orbite violacee, quello era olivastro, moro e col fisico perfetto. Disse seccato che loro non avevano bisogno di un aiuto esterno. Lo straniero rispose che persino lui e la sua Guardia della Morte avrebbero avuto problemi contro il potente Signore della Guerra che lo aveva cresciuto, perciò gli offrì una sfida: se Mortarion fosse riuscito a sconfiggere il Signore della Guerra, lui se ne sarebbe andato; ma se non ci fosse riuscito avrebbe dovuto giurare fedeltà a lui e all’Imperium dell’uomo che rappresentava.
Ignorando le proteste della Guardia della Morte, Mortarion partì da solo per sconfiggere il Signore della Guerra, raggiungendo la vetta più alta. Rinforzato dall’odio che aveva accumulato in lunghissimi anni, cominciò a salire, salire e salire, ignorando le sempre più potenti tossine… Ma le nebbie si rivelarono troppo velenose e l’armatura del Primarca iniziò a corrodersi. I sensi gli mancarono, e cadde a terra ansimando e cercando aria. Vide il Signore della Guerra venire ad ucciderlo, ma l’ultima cosa che vide non fu quella, ma lo straniero che balzava in mezzo ai due e sciolse la nebbia con un gesto, mentre uccideva il Signore della Guerra con un solo fendente della sua spada.
Quando rivenne e recuperò le forze, Mortarion giurò fedeltà allo straniero, che si rivelò essere il vero padre di Mortarion, l’Imperatore dell’Umanità. L’Imperatore diede a Mortarion il comando della XIV Legione, la quale adottò velocemente il nome ed il dogma di Mortarion come Guardia della Morte. Ma nonostante tutto, l’uccisione da parte dell’Imperatore del padre adottivo sarebbe stato un rancore di lunga data contro di lui.

Mortarion portò nella XIV i suoi ideali e la sua inflessibilità, che tutti nella Legione seguirono. Il Primarca scendeva in battaglia nella sua cupa armatura, a cui si aggiungeva un cappuccio, armato di Silenzio, una falce potenziata, e Lanterna, una pistola che sparava raggi d’energia. Era stato allevato in luogo pieno di montagne; anche se capiva benissimo l’utilità dei veicoli, la prevalenza della fanteria rimase il suo marchio di fabbrica. I suoi unici amici tra i Primarchi furono Horus e Konrad Kurze, e diventò particolarmente legato al primo. Roboute Guilliman e Corax notarono la cosa e chiesero all’Imperatore a chi andava veramente la lealtà della Guardia della Morte. L’Imperatore gli ordinò di abbandonare ogni pensiero malevole: la fedeltà ad Horus significava fedeltà a lui.
 
   
 
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