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Autore: Lois Lane 89    16/02/2015    1 recensioni
Suo padre è appena stato eletto presidente degli Stati Uniti. Riuscirà Audrey a mantenere la sua vita così come è stata fino al momento dell'elezione? Per una persona che tiene tanto alla sua privacy non sarà una cosa facile
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lunedì mattina, Audrey tornò a scuola con Tom.

“Non ce la faccio. Ho paura.” disse Audrey.

“Ora calmati e fai un respiro profondo. Io sarò al tuo fianco. Non ti lascerò un istante.” rispose Tom.

Quando Audrey entrò nell'aula magna, vide che tutta la scuola era lì insieme agli insegnanti e alla preside.

“Audrey. Quello che è successo sabato sera è inaccettabile. D'ora in avanti tutti ti tratteranno come se nulla fosse successo.” disse la preside.

“Grazie signora preside.” rispose Audrey.

Così dicendo, Audrey uscì dall'aula magna, e la stessa cosa fecero gli altri studenti.

Audrey andò al suo armadietto; tutti la guardavano.

“Lasciali perdere.” disse Tom.

“Ci provo, ma non è facile. Dimmi che riesci a tenerlo lontano da me.” rispose Audrey vedendo Ryan avvicinarsi.

“Lascia fare a me.” disse Tom.

Così dicendo, Tom si frappose tra lei e Ryan.

“Non voglio farle del male. Ma solo parlarle.” disse Ryan.

“Ma lei non vuole. E se non ti allontani subito, ti do quello che ti dovevo dare l'altra sera.” rispose Tom.

Ryan si allontanò dopo aver guardato Audrey, ma lei abbassò lo sguardo.

Quando Audrey fu al sicuro in macchina, appoggiò la testa al finestrino.

“Qui siamo un po' giù di morale. Ora ci penso io.” disse Tom; mise in moto e partirono.

La portò in un parco, più precisamente in una radura nascosta.

“Qui non ci troverà nessuno. La conosco solo io.” disse Tom.

“E' molto bella. Grazie.” rispose Audrey.

“Per cosa? Per averti portata qui?” domandò Tom.

“No. Per tutto il resto. Da quando sono arrivata alla casa bianca tu sei stato l'unico che mi è stato vicino. Anche quando ti dicevo di andartene tu sei rimasto.” rispose Audrey.

“E secondo te ti avrei lasciato sola? Non lo farei mai.” disse Tom.

Si guardarono negli occhi; Tom si avvicinò al viso della ragazza e la baciò.

“Scusa, ma non ho resistito. Volevo farlo dal primo momento in cui ti ho visto.” disse Tom.

“Vuoi dire da quando cercavo di uscire senza farmi scoprire?” domandò Audrey.

Si misero a ridere tutti e due.

“Sai che non possiamo stare insieme, vero? Tu sei la mia guardia del corpo. Se mio padre lo scopre non finirebbe bene per te.” disse Audrey.

“Non mi importa. Troveremo qualche momento per noi. Passiamo sempre molto tempo insieme.” rispose Tom.

Le loro dita si intrecciarono, e Audrey appoggiò la testa sulla spalla di Tom.

Dopo un po' uscirono dalla radura, e dopo aver ripreso la macchina, tornarono alla casa bianca.

Quella sera, suo padre doveva partire per lavoro; sarebbe stato via qualche giorno, e Audrey sarebbe rimasta da sola.

Domenica mattina, Audrey non aveva la minima intenzione di restare chiusa nella casa.

Trovò Tom in fondo alle scale ad aspettarla.

“Direi che non riesco a passare un giorno intero da sola, vero?” domandò Audrey.

“Esatto. Dato che sei qui da sola, ho pensato di fare qualcosa di divertente. Andiamo.” rispose Tom.

Quando uscirono, Audrey vide una moto nera parcheggiata sul vialetto.

“E' tua questa moto?” domandò Audrey.

“Si. E adesso la useremo per andare a farci un giro. Indossa questo.” rispose Tom porgendole un casco, e infilandosi il suo.

La ragazza salì dietro a Tom e partirono.

Si fermarono a prendere qualcosa da mangiare, e fecero un giro per i negozi; ma non trovarono molto di interessante.

Tom riportò Audrey nella radura.

Nessuno dei due parlava, e ad un tratto Tom intrecciò le sue dita con quelle di Audrey; lei lo guardò e gli sorrise.

Lui avvicinò il viso a quello della ragazza, e quando stava per baciarla, lei voltò la testa.

“Non possiamo. Tu sei il responsabile della mia sicurezza, e tale devi rimanere. Torniamo a casa.” disse Audrey.

Si alzò, seguita di malavoglia da Tom e tornò alla moto.

Tornarno alla casa bianca, e Audrey mise a studiare nella sua stanza.

Nel tardo pomeriggio, una delle cameriere bussò alla porta, e Audrey le dette il permesso di entrare.

“Chiedo scusa signorina. Volevo solo chiederle se c'era qualcosa di particolare che desiderava per cena in modo da farglielo preparare.” disse la cameriera.

“Grazie, ma non ho molta fame. Magari più tardi mi preparo qualcosa da sola.” rispose Audrey.

La cameriera la lasciò nuovamente sola, e lei riprese a studiare.

In effetti quella sera non aveva fame per niente; continuava a pensare a Tom.

Doveva toglierselo dalla testa in tutti i modi.

Verso le sette e mezza, scese in cucina e mangiò qualcosa; poi prese del gelato e tornò nella sua stanza.

Mentre stava guardando un film con il vasetto di gelato in mano, il suo cellulare squillò: era Ryan.

“Non credi di aver già fatto abbastanza danni? Che cosa vuoi?” domandò Audrey dopo aver messo in pausa il film.

“Devo parlarti. Ma non al telefono.” rispose Ryan.

“Non posso uscire. E non abbiamo niente da dirci. Addio Renald.” disse Audrey.

Così dicendo, chiuse la chiamata.

Stava per premere il tasto play, ma vide Tom sulla soglia.

“Non mi sembra che ci siano pericoli qui dentro. Non ho bisogno di te. Puoi andare.” disse Audrey.

Tom non l'ascoltò, ma chiuse la porta dopo essere entrato.

Si avvicinò a lei e le tolse il barattolo del gelato dalle mani, posandolo sul comodino; poi prese il suo viso tra le mani.

“Non ci pensare nemmeno. Se non vuoi essere licenziato non farlo.” disse Audrey.

“Non lo faresti mai. Fai tanto la dura, ma sono sicuro che dentro sei un tesoro. Pensiamo di poter fare tutto da soli, ma alla fine tutti abbiamo bisogno dell'aiuto di qualcuno.” rispose Tom.

Audrey provò a ribattere, ma Tom la baciò prima che una sola parola uscisse dalla sua bocca.

Dopo di che, Tom si prese il barattolo di gelato e uscì dalla stanza.

Audrey spense la tv e si addormentò.

I suoi tentativi di levarsi Tom dalla testa erano inutili.

TO BE CONTINUED...

   
 
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