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Autore: PGV 2    05/12/2008    5 recensioni
Soli su un'isola. Isolati dal mondo. Cadaveri che aumentano ogni giorno. Un assassino tra di loro. Commentate tutti!!!! ^^
Genere: Comico, Sovrannaturale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: la scoperta del mistero di Nigger Island

Un poliziotto era alle prese con i documenti di un nuovo caso. Il caso più raggelante che avesse mai affrontato. 10 morti, se non di più, su un’isola deserta. Era stanco, erano circa 8 ore che ci lavorava ininterrottamente, nel suo ufficio alla centrale di polizia. Tutti i poliziotti di Konoha erano in movimento per questo avvenimento, chi per tenere a bada i giornalisti, chi per decifrare alcune informazioni. La scientifica si era praticamente trasferita sull’isola, così come il coroner. Lui aveva preferito indagare dalla terra ferma, rileggendo attentamente ogni informazione. Chi aveva ucciso 10 persone? L’assassino non poteva essere scappato, in quei giorni il mare era stato in perenne tempesta. Sarebbe morto…quindi l’assassino doveva essere per forza, uno di quei 10. si accese una sigaretta, e buttò nel cestino il 17° pacchetto di sigarette fumato in quel giorno. Qualcuno bussò, era Choji.
“Ciao Shikamaru. Come procede il lavoro?” chiese l’amico.
“Eh? Ah sei tu…niente di speciale. Tu hai qualcosa di nuovo?” disse, espirando il fumo della sigaretta.
“Si, ho qualche notizia per te, posso dirti l’ordine delle morti, le ho prese dal diario delle vittime: il primo è stato Itachi, avvelenato con un po’ di cianuro versato nel gin; poi Zetsu, altra dose di cianuro nel bicchiere; Kisame, colpito alla testa con un oggetto contundente; Kakuzu, tagliato in due; Hidan puntura al cianuro nella aorta; dopo c’è stato Tobi, gli hanno ficcato un kunai nella fronte; Deidara, è morto affogato; Sasori colpito in testa da un orologio di marmo; Pain, colpito al cuore con un kunai; Konan, morta impiccata.” Concluse Choji.
“C’è ancora qualcosa che non mi torna! Ci doveva essere ancora qualcuno quando Konan è morta, la sedia è stata messa apposto!!” parlò, poi inspirò il tabacco.
“Beh, il diario di Konan è quello più aggiornato, essendo l’ultima sopravvissuta. Ma non ha scritto niente del genere.” Rispose Choji, un po’ confuso dal ragionamento di Shikamaru.
“E poi, queste morti…mi ricordano qualcosa! Ma proprio non so cosa! Choji, tu lo sai?” chiese speranzoso all’amico.
“Shikamaru, stai lavorando troppo. È meglio che ti prendi una pausa. Non puoi continuare così. Non riesci più a ragionare, di questo passo il caso non verrà mai risolto!” disse preoccupato il ragazzo robusto.
“Non posso, non riuscirò a chiudere occhio fino a quando questo mistero non mi sarà risolto.” Disse, buttando fuori il fumo dal naso. Il discorso finì lì.
Ad un tratto sentirono una voce urlare, e una ragazza correre per i corridoi della centrale urlando più volte il nome di Shikamaru. Alla fine trovò il suo ufficio, sbatté con violenza la porta contro il muro ed entrò.
“Capitano Shikamaruuuuuuuuuuuuuu!!!” disse mentre riprendeva fiato dalla corsa.
“Ten- Ten…quante volte te lo devo dire di non urlare per la centrale?” disse con voce scocciata.
“Esattamente 537 signore! Però le giuro che è una cosa importante signore! Qualcosa che le piacerà!” disse porgendo una candida busta bianca al capitano.
“Di che si tratta?” disse, rigirandosi la busta tra le mani, senza notare ne un mittente ne un destinatario.
“E’ una lettera signore. Riguarda il caso Nigger Island. È la confessione dell’assassino. Era dentro una bottiglia quando un peschereccio di quelle parti l’ha trovata. Nessuno l’ha ancora letta, aspettavamo che lo facesse lei, perché ci tiene a questo caso, abbiamo notato.” Disse euforica come sempre.
”Ah grazie, se non vi dispiace, potete rimanere qui a patto che stiate in silenzio tutti e due.” Disse mentre spegneva la cicca della sigaretta. In quel momento voleva solo gustarsi quella confessione. E basta.
“Hey, capitano Nara, lo può leggere ad alta voce? Sono curiosa…” chiese la ragazza, pronta per ascoltare, sapendo che Shikamaru non avrebbe detto di no.
“D’accordo.” Disse il moro con un po’ di delusione, voleva gustarsela per bene, e ora questo non gli era permesso…tutte a lui capitano! Aprì la busta, e iniziò a leggere:

“Sin da piccolo sono stato un bambino strano. Ho avuto sentimenti contrapposti che lottavano nel mio cuore. Avevo tanto odio da serbare, ma anche tanto amore da dare. Sono sempre stata una persona a cui piaceva fantasticare sulla vita, sull’amore, una persona che ogni giorno si immaginava il suo futuro roseo e normale. I miei genitori sono sempre stati amorevoli con me, hanno immesso dentro di me un forte senso di giustizia, non facendomi conoscere il male, non facendomi affrontare i problemi, ma evitandoli con un sorriso. Continuai così fino all’età di 11 anni, quando mi portarono via i miei genitori. Dei miei parenti, uccisero i miei genitori, avevano complottato contro di loro, per via del loro potere immenso ( si perché la mia famiglia era ricchissima). Fra di loro, c’era anche Sasuke. Ovviamente io ereditai tutti i soldi della mia famiglia, ed iniziai a serbare rancore contro i miei parenti, distaccandomi sempre di più. Però, tutta questa rabbia, la reprimevo, e continuavo a comportarmi così come mi avevano insegnato i miei genitori, da bravo ragazzo. Continuai così fino a quando, un paio di anni fa, davanti a me non apparve Sasuke Uchiha, con quella sua aria arrogante, che mi squadrava dalla testa ai piedi schifato del mio comportamento e del mio aspetto. Con la scusa che volevo parlargli, lo portai in un vicolo buio, e lo uccisi. Quando i miei genitori furono assassinati, tutti i miei parenti, furono scagionati, vedendo che fra gli accusati c’era un bambino con la faccia serena, per niente assomigliante ad un killer. Tornando a due anni fa, uccisi Sasuke. Mi sentivo meglio, avevo fatto giustizia. La cosa strana, è che provai piacere. Mi era piaciuto uccidere! Rivestirmi del sangue delle vittime! Era una cosa a cui non potevo resistere! Però non potevo di certo andare in giro così ad uccidere come Jack lo Squartatore, allora decisi di uccidere solo quelli che erano scampati alla giustizia pur essendo colpevoli. Iniziai a raccogliere informazioni sulle mie vittime parlando con le persone che conoscevo. Si, sarebbero state 10! Come i negretti della filastrocca, avrei ucciso così come diceva la filastrocca! Mi servii anche di Kiba Inuzuka per i miei scopi, un tipo losco, che vendeva droga e combinava cose del genere. Grazie a lui, comprai Nigger Island senza far sapere al mondo chi ero. Il metodo che usai per contattare le mie vittime funzionò alla grande, l’8 agosto erano tutti sull’isola. Sistemai anche Inuzuka poi, soffriva di una forte gastrite, gli diedi una pillola che spacciai curativa per i problemi di stomaco, lo uccise.
Studiai con la minima attenzione l’ordine di successione delle morti, dovevano avvenire a seconda dei gradi di colpevolezza del reo. Quelli con le colpe più leggere dovevano morire per primi, senza conoscere la paura, la tensione che si sarebbe creata nel seguito e che avrebbero conosciuto quelli con le colpe più gravi. Fui costretto ad indossare una maschera, per non farmi riconoscere da Itachi, mio parente. Itachi morì istantaneamente, mentre Zetsu nel sonno. Il primo aveva ucciso accidentalmente, era solo un pagano, un distratto, l’altro aveva agito sotto l’influenza del compagno. La morte di Kisame fu indolore, non mi udì arrivare alle spalle. Ovviamente dovetti aspettare il momento giusto per separarmi da Konan e Kakuzu, ma ci riuscii senza problemi. Conoscevo sempre meglio i miei ospiti, certo, facevo lo stupido, però devo dire che quel Deidara mi stava veramente simpatico, aveva un’ottima intelligenza, e capiva i miei piani al volo. Seguendo il mio consiglio, lui, Sasori e Pain ispezionarono l’isola, nessuno vi era li, oltre che noi 7. questo fece nascere il rispetto reciproco fra gli ospiti. La mattina del 10 agosto, uccisi Kakuzu, stava tagliando la legna, e non si accorse di me, fino a quando non iniziai a colpirlo, e a tagliarlo a metà. Rimase cosciente per 10 minuti, poi morì, perché aveva perso troppo sangue. Nella confusione del ritrovamento del corpo di Kakuzu, mi infilai nella stanza di Pain e gli rubai il kunai. Avevo istruito l’Inuzuka perché lo convincesse a portarlo. A colazione, mentre i 3 ricercatori erano sopra all’ispezionare le stanze, con la scusa del bagno mi allontanai dal salone, entrai nella sala da pranzo dalla finestra, Hidan non mi udì, stava dormendo. E così, misi del cianuro in una siringa, e glielo iniettai nell’aorta. Era poi giunta l’ora di farmi un alleato. Deidara. Gli dissi del mio piano, che mi sarei finto morto, e che il colpevole si sarebbe sicuramente confuso. Lui accettò come un ingenuo. Il mio vero scopo era quello di aggirarmi nella casa, segretamente, senza che nessuno se ne accorgesse. Bastava un po’ di fango rosso, un po’ di lana e una tendina rossa, per potermi fingere la prossima vittima. Quando la signorina Konan urlò, tutti si precipitarono su, non curanti dei presenti e degli assenti. Nessuno ebbe il minimo dubbio, mi portarono nella mia stanza, erano troppo impauriti per notare che ero vivo. All’una meno un quarto avevo appuntamento con Deidara sulla scogliera. Per convincerlo dissi che da li potevamo vedere le navi che passavano. E lo convinsi. Fu semplice ucciderlo. Gli dissi: “ hey, ma quella non è una caverna?”. Lui si sporse quel tanto che bastava. Gli diedi una spinta e lui cadde nel mare, inghiottito dalle onde. Si, Deidara si era preso un bel granchio. Tornai nella casa, e probabilmente, furono quelli i passi che Pain sentì. Andai nella stanza di Deidara, questa volta facendo più rumore, e poi uscì di nuovo. Ero sicuro che mi avesse visto. Pochi minuti e lui e Sasori erano sulle mie tracce. Uccisi Sasori nel pomeriggio dell’11. Gli lanciai dalla finestra di Konan l’orologio a forma di orso, rispettando la filastrocca. Poi, da lontano, vidi Konan uccidere Pain. E incominciai a preparare la scena nella sua camera da letto. Quando lei tornò ed entrò nella sua stanza, non esitò un attimo nel mettere la testa nel cappio. Mi guardò, mi sorrise, e mi parlò. Dopodiché, spinse la sedia con un piede, e si impiccò. Allora mi alzai,e raccolsi la sedia. Ora andrò in camera mia, mi sdraierò sul letto e farò in modo che mi troveranno così come descritto dai miei compagni, un kunai nella fronte. Ed è così che morirò.
Quando le acque si calmeranno, arriveranno i soccorsi e troveranno 10 cadaveri e un mistero insoluto a Nigger Island.
Tobi.”


Shikamaru finì di leggere la lettera. Sia lui che gli altri 2 agenti, erano rimasti a bocca aperta.
“Io non ho parole, qui c’è scritta ogni cosa! Tutte le mie domande, hanno avuto risposta! L’assassino, la filastrocca, l’ordine…è qualcosa di incredibile!” disse Shikamaru, euforico.
“Capitano, forse allora è meglio che inizi a lavorare un po’ meno, eh?” Tenten iniziava a sfottere il suo capo.
“Già, Shika, Ten ha ragione.” Continuò Choji. Il ragazzo, non voleva rispondere. Quella storia lo stava appassionando, ed ora sapeva tutto ciò che c’era da sapere…
“D’accordo, lo farò promesso!” disse, ridendo. All’improvviso, la porta dell’ufficio di Nara sbatté, era Rock Lee.
“Ma insomma, bussare no? Si romperà quella porta un giorno o l’altro!” rimproverò Shikamaru.
“Scusi capitano, ma ho una notizia sensazionale!” disse Rock Lee.
“Pure tu? Se è la lettera l’ho già letta!” rispose Nara.
“No. Si tratta di Deidara e Sasori, sono ancora vivi! Certo, hanno riportato gravi danni, ma sono vivi!” disse felice Rock Lee.
“Wow! Oggi è la mia giornata fortunata!!” urlò Shikamaru.

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-1 anno dopo-

“Si, arrivederci, e stia attento al cuore signor Jiraya!” urlò un ragazzo biondo in camice bianco. l’altro si limitò a sorridere e a mostrargli il pollice.
“Dottor Deidara, ha una visita, ma non medica.” Disse una voce al telefono.
“Sa chi è?” chiese perplesso
“So dirvi solo che è un poliziotto” rispose la voce
“Deve essere ancora quello scocciatore di Nara.” Pensò. “ D’accordo fallo entrare, grazie Anko.” Rispose Deidara.
“Subito signore.” E la telefonata finì così.
Toc toc toc
“E’ aperto, avanti” disse scocciato il medico. La porta si aprì e rivelò un bel giovane dai capelli rossi.
“Però Deidara, mica male il tuo lavoro.” Disse divertito.
“Sa-sa-sa-sa-sasori??? Cosa ci fai qui? Non sapevo fossi vivo!!!” il biondo sbiancò alla vista dell’amico.
“Cos’è? Paura dei fantasmi? Comunque non ti preoccupare sono vivo. come te. La ferita che mi ha inferto quello stronzo non è stata letale, anche se ci mancava poco e avrei lasciato questo mondo.” Disse serio il rosso.
“Già, lo stesso vale per me. Ma, tu non eri in pensione?” chiese Deidara.
“Io mi ero semplicemente dimesso, dopo quell’avvenimento. Ma da quando sono tornato qui sulla terra ferma ho ricominciato.” Spiegò.
“Ah ok. Come mai qui?” chiese curioso.
“Ho la pausa adesso,e poi ero curioso di vedere come te la cavavi. Sai, mi stai simpatico. Dovremmo vederci più spesso!” disse felice Sasori.
Nella stanza entrò Anko.
“Hey Dei, dei miei amici hanno organizzato una gita la settimana prossima. Vuoi venire? Magari ci porti pure lui!” disse indicando Sasori.
“Io ne sarei felice, dove?” chiese il commissario.
“Si già, dove?” chiese il medico.
“Un nuovo posto. Ci hanno invitato degli amici via lettera, si chiama…aspè…ah si, Nigger Island!” disse felice. I due svennero. Come potevano tornare su quell’isola.
“Oh, ops, ho detto Nigger? Volevo dire Pigger Island! Ci sono tantissime specie di maialini! Allora, che fate? Ci siete?” chiese speranzosa ai due che pian piano si stavano riprendendo.
“Oh, sicuro…ci siamo. Basta che andiamo a Pigger, e non Nigger!” dissero all’unisono.

The End



Ecco che finalmente si viene a sapere chi era l’assassino e come sono morti i nostri amici Akatsukini; i più esperti avranno capito che il finale alternativo altri non era che i due sopravvissuti, visto che nell’originale non si salvava nessuno.
Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, coloro che hanno commentato e soprattutto a Liby_chan, k14, Hinakura_thebest e Benny Chan che hanno commentato questo capitolo finale.
PGV 2 :)
   
 
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