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Autore: The Ghostface    17/02/2015    1 recensioni
Una incredibile storia d'amore sconvolgerà la già complicata vita di Corvina, un rapporto che metterà a dura prova le sue convinzioni e le idee che si era fatta della gente che la circonda.
una relazione che la farà piangere e sorridere, tessuta assieme ad una nuova nemica, divenuta una stravagante amante per la giovane maga.
Riuscirà Corvina a superare gli ostacoli morali e materiali della storia d'amore più assurda di tutto il sito?
chi vincerà in questa lotta tra dovere e amore? la Ragione o il Sentimento?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 26- Frate Chewbecca
 
Una enorme veste di saio che lo copre fino ai piedi, questo è l’unico cambiamento che ha subito il vecchio mentore di Sirena.
-Yeti!- esclamiamo quando lo vediamo entrare piegato a causa della sua altezza.
-Non eri andato su un eremo da qualche parte per le montagne?-
-L’ho fatto ora sono chiamato Fra Chewbecca, quel nome ha ora molti significati per me-
- Come può aiutarmi un frate?- domanda BB.
-Prima di essere frate ti ricordo che ero, e sono tutt’ora esperto di elettronica, fammi dare un’occhiata- lo yeti solleva il generatore e BB per aria osservandoli prima di scoppiare a ridere.
–Ecco dov’era finito!- esclama.
-È impazzito!- commenta BB che viene sballottato di qua e di là dentro la sfera d’energia.
-Perché ridi Yeti?- domanda perplessa Sirena.
-Guardalo bene Pa, non ti ricorda niente?-
Paloma osserva attentamente il generatore.
-No, non mi ricorda nulla-
-Lo credo, non ti sei mai interessata delle invenzioni di Sparviere, vedete Titans, questo è un campo di forze a combinazione inventato da Sparviere, io stesso l’ho costruito, quello sbadatone l’ha perso in volo e non l’ha più trovato. 
Deve averlo raccolto Gizmo-
-Sapevo che quel piccoletto non poteva creare qualcosa che mi tenesse testa!- esulta Cyborg rasserenato.
-La parte esterna è in Vibranium, un metallo in grado di assorbire gli urti senza danno e di immagazzinare l’energia dei colpi ricevuti per rendersi ancora più forte, è quasi impossibile aprirlo se non si dispone di una lama di Adamantio o di una capacità di scomporre le molecole, come Shakewave-
-Non importa! Sai come aprirlo?!- urla BB che sta per esplodere.
-Facilissimo, non a caso la forma è cubica, bisogna trovare la corretta combinazione come un cubo di Rubik, per disattivarlo-
-Ma ci vorranno anni!- geme il verde.
Con pochi giri di dita la complicata combinazione viene subito risolta, e BB è finalmente
 libero.
-Ancora sicuro che un frate non possa aiutare?-
-Non più! Ma ora devo andare in bagno!- e si slancia verso il bagno.
-Tieni, un regalo- dice lanciando il cubo a Cyborg.
-Com’è che sei tornato a Jump city?-
-Ho deciso di fare visita tutti i miei vecchi amici, sono già stato su in Canada da Ninja e Shakewave se la passano bene lassù in montagna, entrambi hanno appeso il costume al chiodo,  vogliono dedicarsi alla bella vita col frutto delle loro fatiche, inutile dire che non mi hanno ascoltato quando ho cercato di dissuaderli, ma è stato davvero bello ritrovarli, poi sono passato da Paloma, la mia preferita, e tra pochi giorni dovrò essere a Tallahassee per trovare Sparviere-
-Come? Ti fermi solo pochi giorni? Ma io ho tante cose da dirti, ti prego resta  un po’ di più- lo implora Paloma con gli occhioni afflitti.
-Credimi, vorrei farlo, ma Sparviere è nomade, si sposta in continuazione, solo Ninja sa intercettarlo, mi ha detto che venerdì sarà alla capitale e allora se sarò lì sarà lui a trovarmi, capisci che se manco l’appuntamento non potrò più incontrarlo-
-Sì…lo capisco-
Mi sento triste per Paloma, ci teneva tanto a stare un po’ con Yeti.
Passiamo un po’ di tempo a interrogarlo sulla sua vita da frate, poi stanchi decidiamo di andare a letto, permettendo anche ai due poveretti di tornare a casa loro.
 
Arrivo di prima mattina a far visita a Paloma.
La trovo già a bisticciare con Yeti.
-Sta fermo ammasso di peli, ci penso io, poi tu sei mi ospite-
-Non se ne parla, me ne occupo io. Tu non sei capace-
-Fermo!- rispose lei aggrappandosi con entrambe le braccia al polso dello yeti.
-Posso aiutare?- domando appena li vedo.
-Meno male! Corvina aiutami a bloccarlo! Mi sono svegliata stamattina e lui era già in piedi a riparare tutto quello che non funzionava, a pulire e cucinare, digli di riposarsi!-
-Non puoi far tutto da sola Pa, la casa è un disastro, lascia che ti aiuti, non sei mai stata pratica di queste cose-ribatte il francescano.
-Non vi vedete da sei mesi e non avete nulla di meglio da fare che litigare su chi deve lavare i piatti?-
I due bizzarri personaggi si guardano negli occhi perplessi.
-Ha ragione- dice il frate.
-Lo penso anch’io- ammette lei.
-Quindi voi due state ancora insieme?- domanda dopo un attimo di silenzio.
-Sì. La nostra relazione va a gonfie vele!- trilla la sirena compiaciuta.
-Immagino che il tuo ordine disapprovi l’omosessualità, giusto?-
-La mia vocazione mi dice di amare tutte le creature del Signore, anche voi due piccolette- dice scompigliando la chioma ramata di Paloma.
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-Dai, raccontatemi di voi, liberamente, non sono io a dover giudicare e poi sarei un bell’ipocrita considerando quello che ho combinato io- sfodera un sorriso a sessantaquattro denti, ovviamente tutte grosse zanne.
-Corvina è davvero speciale, mi fa sentire davvero importante per lei, pensa che viene sempre lei qui da me-
-A proposito Pa, mi chiedevo se, visto che ora non ei più ricercata, ti andasse di incontrarci anche magari in città-
Senza badarmi lei continua a parlare.
-E poi ha un ottimo tempismo per rovinare tutto quello che dico su di lei, è intelligente, colta, parlare con lei è sempre piacevole, e so che a te non piace ma anche lei è pratica di stregoneria, quando vuole sa essere romantica e divertente, e pure dolce ma non ama dimostrarlo apertamente, e poi l’hai guardata bene negli occhi? Sono splendidi due ametiste incastonate nella Luna.
Capisce i miei bisogni, apprezza molto la mia arte, e tu sai quanto io ci tenga…le ho fatto un ritratto, vuoi vederlo?-
Le tiro uno scappellotto sulla nuca.
-Ahi!-
-No. Non lo vuole vedere- rispondo senza ammettere contraddizioni.
-Ti ha fatto un disegno nuda- dice lui con sufficienza.
-Lo fa a tutte-
-Non è vero, stavolta è un dipinto- precisa lei.
-E poi non è vero che lo faccio a tutte-
-Sì che è vero- le rinfacci alo yeti.
-E io che pensavo di essere la tua preferita- dico con falso fastidio.
-Come hai notato questa “rosa bianca” ha anche le sue spine- ribatte.
-Spiegati meglio- la incalzo.
-Vediamo…sei sempre seria, sorridi un po’ la vita è bella,  e sei dura, non ti ho mai vista piangere, né per un film romantico né per un momento toccante della nostra vita-
-Non sono io a essere dura, sei tu che sei tenera, troppo tenera-
-Pfui! E poi sei sempre così timida, non ti lasci mai andare, mai una volta che ti si possa spogliar…- le tappo la bocca.
-Questi sono particolari che non riguardano gli altri- le dico seria.
Lei si toglie la mano dalla bocca.
-Yeti non è un “altro” è il mio miglior amico, lui sa tutto quello che combino-
-Possibile che tu non fai altro che bisticciare con chi ti vuole bene?- s’intromette lo Yeti rivolgendosi alla giovane sirenetta.
-Uffì, sempre colpa mia- fa l’offesa.
-Precisamente. E sei troppo carina quando ti indispettisci- dico non riuscendo a trattenere una risatina.
-Glielo dicevo sempre anch’io, quel musetto arrabbiato non può far sentire in colpa nessuno-
-Antipatici, per voi sono ancora una bambina- risponde lei storcendo la bocca.
-Ma tu sei la mia bambina- risponde lo yeti sollevandola e appoggiandosela sulle ginocchia.
L’abbraccia.
-Mi sei mancata tanto piccola mia-
-Anche tu, non importa quanto starai lontano, io sarò sempre la tua piccola sirenetta- dice ricambiando l’abbraccio sull’orlo della commozione.
-Tenerona, son solo 6 mesi- sussurro a me stessa.
-Peccato che tu sia così piccola, Ninja e Shaky mi hanno dato un regalo per te, ma è roba da grandi- dice tirando fuori dal cappuccio del saio un pacco sollevandolo in alto, troppo in alto per lei.
-No, no! Sono grande, sono grande!- esclama.
-Tieni- gli porge il pacco.
Lei lo apre curiosa e resta ammutolita.
Dentro c’è la sua faccia su una tessera di un puzzle.
-Eccola…quanto lo cercata…-
-Te l’aveva presa Ninja per dispetto, poi l’aveva persa e l’ha ritrovata nel trasloco, so bene cosa significa per te-
-Yeti…mi porteresti il quadro? È al solito posto-
Il vecchio esce dalla sala.
-Non capisco, come sei finita su un puzzle?-
-Una volta, tempo fa, avevamo deciso di farci un ricordo di noi, abbiamo fatto un puzzle di 5000 pezzi, io ho fatto il disegno, Sparviere ha progettato un complicato modo per risolverlo, Ninja ha tagliato i pezzi, Yeti ha trasferito le immagini sui pezzi e Shakewave ha pensato alla confezione.
Erano cinque disegni diversi di noi, ognuno ne ha preso uno, ci siamo detti di non aprirli se non in caso di emergenza, quando ci saremmo sciolti, ma io non ho aspettato, l’ho aperto pochi giorni dopo, l’abbiamo montato insieme, ma mi sono accorta che mancava il pezzo in cui si vedeva la mia faccia, l’ho cercato per settimane ma inutilmente, e mi sono rassegnata a incorniciar il quadro senza la mia faccia, era stato Ninja a togliere il pezzo, quello spirito di patata-
Yeti torna con un enorme quadro, dentro c’è un puzzle che li rappresenta in un grosso abbraccio collettivo, ora capisco veramente che erano molto più di un gruppo di ladri, erano una vera e propria famiglia…c’è un punto vuoto sul collo di Paloma.
Lei sfila la cornice e dopo anni di ritardo finalmente, può mettere il suo volto assieme a quello dei suoi amici.
Ora inizia a piangere.
La stringo a me accarezzandole la testa.
Lei è davvero molto sensibile, sopporta bene il dolore fisico, ma quello emotivo proprio non lo regge.
-Ci tenevi molto vero?-
-Sì…ogni mattina alzandomi lo guardavo, e non trovavo mai la mia faccia insieme a quella degli altri…quanto mi mancano tutti, anche quell’antipatico di Sparviere coi sui stupidi scherzi mi manca…Yeti, cosa ci è successo? Perché ci siamo divisi?- chiede senza staccarsi da me.
-Siamo cresciuti, tu troppo sensibile per continuare, io troppo confuso, Ninja e Shaky hanno dato la precedenza al loro rapporto, Sparviere ha fatto del suo meglio per tenerci uniti, ma non c’è riuscito…era inevitabile, mi dispiace-
-Ok, ok sto bene…-dice tirando su col nasino.
-È stata solo una crisi di nostalgia, nulla di più-
L’accarezzo dolcemente, -Non hai nulla da vergognarti se vuoi bene ai tuoi amici-
-Hai ragione tu, sono troppo sensibile-
-Devi esserlo, io sono così dura e fredda che devi essere tenera e focosa anche per me-
-Sono contento di vedere che hai trovato qualcuna in grado di prendersi cura di te, riprenderò il mio viaggio più tranquillo; Corvina cosa pensi di Paloma? Lei ha già detto di te ma tu no-
Vengo colta alla sprovvista.
-Preferirei di no, non sono una grande oratrice-
Sniff…sniff…
-Stai bluffando, ne sento l’odore.
Tu sai benissimo cosa dire di lei ma sei una tipa riservata e non mi conosci abbastanza per aprirti, giusto?-
-Giusto…spero che tu non ti offenda, ma non riuscirei a dirti di più delle classiche frasi che si dicono di una buona persona, ma io trovo Paloma fantastica e sono certa di amarla, ti basti sapere questo-
Non facciamo in tempo a dir nient’altro che suona il comunicatore.
-Devo andare!- dico subito precipitandomi fuori.
-Aspetta! Domani accompagno Yeti nel bosco, se vuoi puoi venire…-
-Mi dispiace ma penso che avrò da lavorare-
 
(CAPITOLO 26 ½ - Gelosa? No, ingabbiata.)
 
È troppo piccolo per essere un capitolo a sé, ma non c’entra col 26, così ho fatto un appendice.    Ghostface
 
-Oggi non vai dalla tua amata?-
-No Robin, è in giro per il bosco con lo yeti-
-Non sarai gelosa, vero?-
-Forse solo un poco, ma in verità credo sia meglio lasciarli da soli, ieri mi sono sentita estranea, non conoscevo gli episodi della loro vita di cui parlavano, dev’essere così che si sente lei quando è in mezzo a noi, una che non ha niente da spartire, si sente di troppo, sa di non fare parte di noi…-
-Mi dispiace che lei si senta così, se posso fare qualcosa chiedi pure…-
-Io un’idea ce l’avrei!-
-Stella!!- esclamiamo all’unisono, girandoci verso l’aliena che fluttua dietro di noi.
-Da quanto tempo eri lì?-  domando.
-Abbastanza da capire la situazione, sabato io e Robin avevamo in programma un appuntamento, potremmo trasformarlo in un appuntamento a quattro per integrarla-
-Non so se è una buona idea, immagino che vorreste stare un po’ per conto vostro-
-Tranquilla, non disturberete affatto- insiste la rossa afferrando il braccio del ragazzo che non era pienamente d’accordo con lei, ma non osava ribattere.
-No, Stella non c’è bisogno…-
-Sì che c’è bisogno! La farà diventare più partecipe. Allora ci incontriamo qui alle otto per andare poi in un bel posticino, dille venire pure vestita casual, non è il caso di agghindarsi!-
-Ma… non so neanche se può-
-Niente “ma”, vedrai che può e se non può dille che non tollero un rifiuto-
-Robin tu che dici?-
-Dico solo di non tirarmi in ballo in questa storia- dice allontanandosi.
-Allora è andata!- conclude l’aliena svolazzando via.
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