Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Saratrix    17/02/2015    3 recensioni
Al Malfoy Manor si sono sempre tenute feste e balli stupendi, ma questo ha due particolarità: è il primo a tenersi in quel luogo dalla fine della Guerra, per Lucius Malfoy ed Hermione Granger sarà pieno di sorprese.
---
[...]«Non toglierti la maschera.» disse lui con voce roca.
«Perché?» gli domandò la ragazza voltandosi verso di lui e guardandolo negli occhi.
«Presumo che tu non conosca la leggenda di mezzanotte. Se durante il ballo di Carnevale la maschera che si indossa non viene tolta fino alla mezzanotte, allora si riuscirà a trovare il vero amore; al contrario se la maschera viene tolta, si sarà destinati a rimanere soli fino alla morte, o almeno senza trovare una persona in grado di ricambiare a pieno i propri sentimenti.»
[...]
---
{Lucius/Hermione}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Leggenda di mezzanotte

Lucius Malfoy ammirò la sua immagine riflessa nello specchio a figura intera posto nell’anta sinistra interna dell’armadio, indossava un abito da sera di seta con i calzoni grigio perla, la camicia bianca e il gilet blu scuro e i capelli erano legati in una coda bassa con un nastro argenteo. Prese la cravatta, dello stesso colore dei pantaloni, e se l’annodò al collo con movimenti lenti e precisi, senza staccare mai lo sguardo dal suo riflesso.

Dopo la fine della Guerra era stato assolto da quasi tutte le accuse grazie alle testimonianze di Potter, Weasley e Granger che affermavano di aver visto lui e Draco aiutare molti membri dell’Ordine e Auror e ostacolare molteplici Mangiamorte durante la battaglia di Hogwarts; alla fine suo figlio non aveva ricevuto nessun tipo di condanno dato che non aveva mai ucciso nessuno e lui se la cavò con un anno di arresti domiciliari. Quando gli comunicarono la sentenza, il suo stato d’animo non mutò di una virgola: non gli importava di marcire ad Azkaban per il resto della sua vita o di morire tra gli agi del suo Manor, la sua esistenza si era fermata quando aveva stretto tra le braccia il corpo inerme di sua moglie, la sua dolce Narcissa, tutto aveva perso senso e l’unica cosa che gli rimaneva era Draco, per il quale aveva deciso di voltare le spalle al suo caro Signore Oscuro e combattere dalla parte dell’Ordine.

Alla fine era riuscito a superare – più o meno – l’accaduto con l’aiuto di suo figlio e di sua nuora, Astoria, dopo quasi due anni di completo isolamento all’interno del Manor, senza nessun collegamento con il mondo esterno che non fosse Draco il quale lo andava a trovare ogni giorno per assicurarsi che non avesse fatto qualche idiozia, come suicidarsi. Lentamente suo figlio e Astoria riuscirono a farlo sorridere nuovamente e si ritrovava sempre più spesso ad aspettare le cinque, l’ora in cui i due – ancora solamente fidanzati all’epoca – sarebbero andati a fargli visita. E così fu un attimo ridere di nuovo quando una sera Draco balbettando e arrossendo gli aveva detto che aveva intenzione di chiedere la mano di Astoria; da quel momento divenne sempre più semplice uscire nel grande giardino del Manor per prendere una boccata d’aria e scoprì essere ancora più piacevole passeggiare per le strade di Diagon Alley. In un battito di ciglia era come rinato, presentarsi una mattina al Ministero e chiedere a Kingsley, l’attuale primo ministro, di poter riprendere la sua vecchia carica politica fu semplice e partecipare, ballare anche, al matrimonio di Draco fu normale.

Già, Draco… suo figlio era l’unico componente della famiglia Malfoy a non aver intrapreso una carriera politica, diventando invece il Cercatore dei Cannoni di Chudley ed entrando a far parte della nazionale di Quiddicth inglese come capitano. Quando Lucius era morto – sì, perché nei due anni che successero la fine della Guerra quella che l’uomo conduceva non si poteva chiamare “vita” – aveva preso lui in mano le redini della famiglia, trovando il tempo per terminare i suoi studi a Hogwarts, corteggiare come l’etichetta comanda Astoria e farsi strada nel mondo dello sport; il ragazzo era riuscito a risollevare il buon nome della famiglia dalla pozzanghera di fango in cui era caduto, facendosi rispettare e superando i pregiudizi che avevano caratterizzato tutta la sua infanzia e la sua adolescenza, e diventando addirittura amico dei ragazzi che odiava a Hogwarts e uscendo pure con loro a cena qualche volta il Sabato sera: Potter, Weasley e la sua famiglia, Granger, Paciock e Lovegood. Quella volta che Draco si era presentato al Manor dicendogli – ordinandogli – di presentarsi a pranzo alla Tana la Domenica successiva dopo che la Signora Weasley – Molly, come lei stessa aveva detto loro di chiamarla – lo aveva invitato esclamando che “Non può starsene sempre da solo anche la Domenica a pranzo e che non ha alcun senso continuare a fare il vecchio freddo scorbutico.” E così si era ritrovato circondato di teste rosse che non facevano altro che ridere e sorridere, contagiandolo ben presto con la loro allegria.

Sì, si era ripreso diventando un uomo diverso. Ma in ogni caso rimaneva sempre il solito Lucius Malfoy, quello che quando camminava per le vie di Diagon Alley guardava tutti dall’alto verso il basso con il suo ghigno altezzoso, quello con la voce sempre velata da una nota sarcastica e quel suo sopracciglio sempre inarcato verso l’alto in grado di mettere chiunque in suggestione.

Si mise la giacca blu scura del completo, gli ospiti sarebbero arrivati a momenti e lui essendo il padrone di casa avrebbe dovuto accoglierli. Indossò la maschera argentea, aveva gli occhi cerchiati di blu e delle rose disegnate con lo stesso colore sullo zigomo destro, e uscì dalla sua stanza, scendendo le scale e dirigendosi verso l’atrio. Era stato Draco a insistere affinché quell’anno il ballo di Carnevale si tenesse a casa del padre, con questa festa – la prima che si teneva al Malfoy Manor dalla fine della Guerra – voleva dimostrare che tutto era tornato alla normalità e che i Malfoy erano usciti a testa alta anche questa volta.

I primi ospiti arrivarono, tutti vestiti da festa e con le maschere a coprire loro i volti, e Lucius gli accoglieva tutti con un educato sorriso sul volto e usava parole gentili per indicare come giungere alla sala da ballo. Gli mancava sua moglie, gli mancava da morire, soprattutto in momenti come questi quando doveva accogliere i maghi e le streghe che arrivavano a casa sua e aveva sempre avuto Narcissa al suo fianco, con la sua mano poggiata sul suo braccio che lo aiutava. Scosse la testa per scacciare quei pensieri e impedire che la nostalgia si impossessasse di lui.

Quando Lucius raggiunse la sala da ballo c’era già un gran vociare di gente allegra e festosa con i volti coperti da maschere di ogni tipo. Tra la folla individuò con facilità Draco e Astoria – bellissimi nei loro abiti color avorio intonati alla perfezione con le maschere dorate – vicino a una delle enormi finestre che davano sull’altrettanto grande balcone che chiacchieravano tranquillamente con svariati componenti della famiglia Weasley – tra cui individuò Arthur, Molly, George, Bill e sua moglie Fleur e Ronald –, Harry e Ginny Potter, Neville e Luna Paciock e Jenny, la fidanzata di Ron; la prima volta che Malfoy sentì il nome di quest’ultima, storse subito il naso intuendo già da subito il livello di quoziente intellettivo della strega e il reale interesse che questa aveva nei confronti del rosso, supposizioni che vennero presto confermate la prima volta che la vide.

Suo figlio gli aveva detto che aveva invitato anche Hermione Granger alla festa, ma aveva anche aggiunto che era improbabile il suo arrivo. Ed effettivamente aveva ragione: da quando aveva mollato il migliore amico di Potter definendolo – giustamente a detta di Lucius – un ragazzino immaturo che pensa solo a se stesso, i due avevano fatto l’impossibile pur di non vedersi e la presenza si Ronald al ballo escludeva quella di Hermione.

Mentre si dirigeva al centro della pista e iniziava il suo discorso, un insieme di belle parole di nessuna importanza per i presenti in quella stanza, penso che a una parte di lui dispiacesse l’assenza di Hermione Granger alla festa. Aveva scoperto che la ragazza era intelligente, colta ed educata, una delle poche persone con le quali riusciva a intrattenere una conversazione interessante e in grado di tenergli testa. I pregiudizi che fino a pochi anni prima aveva provato nei suoi confronti erano presto spariti appena la conobbe meglio e ben presto ritrovò la sua compagnia più piacevole di quella di tutti i Purosangue della Gran Bretagna.

A discorso concluso era ora di aprire le danze, compito che spettava a Lucius essendo il padrone di casa. Solo in quel momento si accorse che non aveva una dama al suo fianco e quindi si trovava impossibilitato a svolgere il suo compito.

Stava per dirigersi verso sua nuora e chiederle di danzare con lui, quando una voce vicino a lui lo fermò, facendolo sorridere interiormente «Bellissimo discorso, Signor Malfoy.»

L’uomo si voltò e rivolse un cortese cenno col capo alla donna al suo fianco «Signorina Granger,» iniziò mellifluo «sono felice che le sia piaciuto e non nascondo di essere contento della sua presenza qui.» rivolse una rapida occhiata ai maghi alle spalle della ragazza per accertarsi che non avesse alcun cavaliere. «Le dispiacerebbe concedermi il primo ballo?» le chiese infine porgendole la mano.

Hermione prese la mano che Malfoy le porgeva, venendo subito scortata al centro della sala da ballo «Non conosco la musica.» sussurrò, quasi contro la spalla dell’uomo, in un attimo di panico.

«Metta la mano destra sulla mia spalla e mi segua nei movimenti.» disse piano lui mentre le appoggiava la mano libera sul fianco e i violini iniziavano a irradiare la loro melodia per tutta la sala.

Il mago e la strega danzavano leggeri sul pavimento di marmo della stanza, con gli sguardi fissi l’uno in quello dell’altra, argento e cioccolato che si mischiavano. Lucius osservò la ragazza tra le sue braccia, i capelli castani raccolti in uno chignon impreziosito da delle perle e un boccolo le scendeva ai lati del viso, il vestito bianco di seta le arrivava fino ai piedi, abbracciando le sue dolci curve. La scollatura dell’abito era a fascia e il corpetto, impreziosito da degli zaffiri, era costellato da balze che mettevano in risalto il suo decolté. La maschera blu e bianca le copriva la parte superiore del viso, lasciando scoperta la sua bocca rosea e intonandosi perfettamente alla collana di diamanti e zaffiri che le impreziosiva il petto. Hermione Granger era bella.

Dopo alcuni minuti Draco e Astoria si unirono alle danze, ben presto imitati dalla maggior parte delle coppie presenti, trasformando il pavimento di marmo bianco in un ammasso di stoffa variopinta. Da un angolo della stanza, Ron Weasley, ignorando il cianciare della sua fidanzata che continuava a chiedergli di portarla a ballare, fissava con astio e gelosia una coppia che ballava, desiderando ardentemente di esserci lui al posto del mago e di poter stringere lei a sé mentre i musicisti allietavano la serata con le note dei loro strumenti. Il rosso non era ancora riuscito ad accettare che Hermione l’avesse mollato, si era perfino fidanzato con Jenny per provare ad accendere nella Granger la stessa fiamma di gelosia che gli incendiava il petto quando la vedeva circondata dai suoi colleghi, sperando che questo le facesse capire che lo amava e che voleva tornare da lui. Piano che, però, non ebbe il risultato sperato: l’unica cosa che ottenne fu una smorfia di disgusto dipinta sul volto della ragazza e una distanza sempre più grande che li separava.

Continuando a fissare Hermione Granger e Lucius Malfoy che danzavano – felici – Ronald si accorse di un paio di occhi argentei che lo scrutavano da lontano solo quando oramai era troppo tardi per nascondere ciò che stava facendo e le orecchie gli si colorarono di un buffo color cremisi, simboleggiante un umiliante beccato. Le iridi che avevano colto in fragrante il giovane Weasley erano quelle del padrone di casa, accortosi fin da subito dello sguardo del rosso su di sé e sulla sua dama e non ci mise molto a decifrare la luce che gli animava lo sguardo: gelosia. Sicuro di essere visto, serrò maggiormente la presa sul fianco della ragazza, stringendola ancora di più senza che lei se ne accorgesse – o almeno, senza che lei facesse alcunché per impedirglielo – e abbassò il capo all’altezza del suo orecchio in modo da poterle sussurrare qualcosa, senza il rischio di esser sentito da altri, che la fece ridacchiare contro la sua spalla.

In quel momento i violinisti suonarono l’ultimo accordo e le coppie interruppero la loro danza, Lucius, da bravo cavaliere qual era, prese la mano destra di Hermione tra le sue e se la portò alle labbra, esibendosi in un baciamano perfetto che la fece arrossire sotto la maschera.

«Balla molto bene, Signorina Granger.» le disse il mago porgendole un calice di spumante quando oramai si trovavano a bordo pista.

«Merito suo che sa guidare egregiamente le danze, Signor Malfoy.» rispose la ragazza prendendo il bicchiere che l’altro le offriva e sorseggiandone il contenuto.

L’uomo la imitò, senza staccare lo sguardo dal suo corpo, dalle sue labbra ora umide di spumante. Stava per dirle qualcosa quando venne fermato dall’arrivo di suo figlio e di Potter che, per un motivo o per l’altro, li separarono.

Dopo che praticamente tutti gli invitati alla festa ebbero fermato il padrone di casa per complimentarsi per il ballo o per porgergli le solite domande di cortesia, Lucius poté mettersi alla ricerca della sua dama – sì, perché Hermione alla fine era diventata la sua dama per quella sera, giusto? – che sembrava essersi volatilizzata dalla sala. Decise così di uscire sul balcone per vedere se la ragazza fosse uscita a prendere una boccata d’aria e rilassarsi, lontana dal chiasso della festa e la vide, in giardino seduta su una delle panchine in pietra bianca vicino ai salici piangenti.

Senza perdere tempo scese le scale ritrovandosi nell’ampio giardino del Manor e raggiunse Hermione, sedendosi al suo fianco. La Granger, intenta a sfilarsi la maschera che le copriva il volto, si accorse della presenza di Lucius al suo fianco solo quando lui le prese le mani tra le sue, fermandola e facendola sussultare.

«Non toglierti la maschera.» disse lui con voce roca.

«Perché?» gli domandò la ragazza voltandosi verso di lui e guardandolo negli occhi.

«Presumo tu non conosca la leggenda di mezzanotte. Se durante il ballo di Carnevale la maschera che si indossa non viene tolta fino alla mezzanotte, allora si riuscirà a trovare il vero amore; al contrario se la maschera viene tolta, si sarà destinati a rimanere soli fino alla morte, o almeno senza trovare una persona in grado di ricambiare a pieno i propri sentimenti.» spiegò non smettendo di fissarla e portandole, senza accorgersene, il boccolo lasciato libero dall'acconciatura dietro l’orecchio e facendo scendere le sue dita in una lenta carezza sul suo collo candido.

Hermione era attraversata da una moltitudine di brividi, tutti per colpa dei polpastrelli di Lucius che saggiavano la sua pelle, e aveva gli occhi catturati da un paio argentati e magnetici che sembravano scavarle dento in un’indecente carezza sulla sua anima. La ragazza posò una mano minuta sulla guancia dell’uomo che trattenne bruscamente il respiro a quel contatto, per poi lasciarlo andare e tornare a respirare normalmente quando le dita di lei scesero ad accarezzargli dolci le labbra.

«Hermione…» sussurrò rocamente.

La Granger venne travolta da un brivido nel sentire il suo nome pronunciato da Lucius. Normalmente si chiamano sempre ‘Signor Malfoy’ o ‘Signorina Granger’, anche quando sono soli, e solamente se litigano iniziavano a urlare i loro nomi di battesimo a destra e a manca. Per la ragazza sentire il suo nome pronunciato da Lucius senza nessuna traccia d’ira, ma sensualmente, le mandò il cervello in panne e chiuse gli occhi per riflesso quando le dita dell’uomo risalirono ad accarezzarle la guancia.

«Dillo ancora.»

Malfoy lanciò una veloce occhiata al Manor, alle finestre della sala da ballo dalle quali si intravvedevano le figure felici degli ospiti, prima di decidere di buttare tutto al vento e di prendere la mano della ragazza che ancora gli accarezzava il viso nella sua, avvicinandosi al volto di lei, alle sue labbra.

«Hermione…» la strega non fece in tempo ad accorgersi del respiro caldo di Lucius sulle sue labbra che queste vennero coinvolte in un dolce bacio, il più bello e sensuale di tutti i supplizi terrestri.

E mentre Hermione Granger e Lucius Malfoy si baciavano consci solo di loro stessi nel grande giardino del Manor, l’orologio a pendolo posto nella sala da ballo terminava di suonare il suo dodicesimo rintocco, segno che la mezzanotte era passata, e una moltitudine di maschere colorate venivano lanciate verso il soffitto.







COMMENTI DELL'AUTRICE:

Okay, sono un po' in ritardo ma almeno sono riuscita a postare la sera di Carnevale, no?
Questa fanfiction è sempre per la serie 'Le ore di Greco sono noiose quindi scriviamo One-Shot a caso'  e questa volta la coppia estratta è stata la Lumione, niente di meno che la mia OTP! Sì, lo so che è una coppia insolita, ma Lucius ed Hermione insieme mi piacciono tantissimo e sono davvero felice che siano usciti loro due.
L'ispirazione per la storia mi è venuta l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Carnevale: per qualche strano motivo stavamo parlando del Carnevale veneziano e io mi sono persa nell'immaginarmi tutte quelle maschere, di conseguenza è arrivata anche l'idea per la fanfiction e devo dire che mi sono divertita molto a scriverla, complice il fatto che stiamo parlando della mia OTP.
Probabilmente di One-Shot di questa "serie" ne scriverò ancora due, massimo tre perché ho notato che le coppie possibili stanno esaurendo e di scrivrere storie su Albus Silente e Molly Weasley (sì, sono usciti anche loro due) proprio non ci riesco.
Anyway, ringrazio tutti quelli che hanno deiciso di leggere la storia e quelli che la recensiranno per farmi sapere cosa ne pensano, anche per lasciare una critica: potrebbe essere molto costruttiva e probabilmente mi aiuterebbe per fare un lavoro migliore in futuro.
Qui sotto vi lascio anche il link della mia pagina Instagram: @the.camp.half.blood
E della pagina facebook: Angel_and_demons, dove la fantasia ha le ali di un angelo e di mille demoni
Ciao a tutti!

Angel_and_demons
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Saratrix