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Autore: Mew_vale    18/02/2015    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 28.
 
 
 
 
Armando
E alla fine mia moglie aveva ragione: David merita una chance da me! Io non posso dimenticarmi di tutto quello che mi ha fatto Daniele Valencia! Non dimentichiamoci che ha offeso Betty dal primo momento,le ha tentate tutte perché sia io che lei venissimo cacciati,mi ha rotto in naso e si è permesso di dire ad Hermes e Giulia della relazione tra me e Betty! E vogliamo parlare di quello che mi ha combinato la bionda finta nel corso della vita?! Ma per queste cose non posso prendermela con David!
Adesso però c’è un altro pensiero che mi turba… Mio figlio Lorenzo cosa starà combinando con quella ragazza?
“Armando, si può sapere a cosa pensi? Mi stai ascoltando?”
“No amore mio, sto pensando a Lorenzo… Non so dirti perché, ma c’è qualcosa di strano nella sua decisione di presentarci Silvia!”
“Oh Armando, non sei mai contento però! Ti ha spiegato come sono andate le cose… Non sei contento che Lorenzo provi qualcosa per una ragazza finalmente?”
“Certo amore mio, ma io continuo a pensare che ci sia qualcosa di strano! Insomma, mettiamo pure caso che si sia reso conto di volerle bene, ma il suo cambiamento di opinione è troppo repentino! No, c’è qualcosa di strano dottoressa mostro, ed io scoprirò cos’è!” Affermo, accarezzandomi il mento.
“E tu eri preoccupato per la noia della pensione… Giocando ai detective non ti annoierai di certo!”
“Tu cosa stavi dicendo?”
“Tu pensavi a Lorenzo, mentre io al suo gemello! Non l’ho mai visto così rilassato!”
“Puoi dirlo forte, è davvero in pace. Credo che quella ragazza gli stia davvero facendo bene! Riguardo Diego non ho nulla di cui dubitare! Senti amore mio, quando ho parlato con Lorenzo non aveva nella voce lo stesso sentimento di Diego quando parlava di Isabella!”
“Credi davvero che Lorenzo stia giocando con lei?”
“Non so cosa pensare, ma sembrava quasi che fosse stato costretto a portarla qui! Che lo avesse fatto suo malgrado!”
“Bhe, ma se lei l’ha lasciato per un altro, non possiamo neanche dire che sia uno stinco di santa!”
“Dottoressa mostro… Ti ripeto che c’è qualcosa di molto strano in tutta questa storia!”
 
 
 
Lorenzo
Forse mi evirerà… Oppure mi seppellirà vivo… Potrebbe anche farmi a pezzetti con una scure! Armando Mendoza non è mai stato una persona mite! Se dovesse scoprire quello che ho fatto mi ucciderebbe! Sto baciando la mia fidanzata mentre ci trasciniamo verso la porta d’ingresso del mio appartamento, ma la verità è che ho la testa altrove… Penso alla buffonata che ho imbastito, penso al pranzo di Roberta con Giulio, penso a come faremo per convincerla a collaborare e comprare le stoffe da quel tipo!
“Lorenzo, posso sapere cosa ti prende?” Mi domanda Silvia, accorgendosi del mio scarso coinvolgimento.
“Perdonami, sono pensieroso…”
“Pensi alla storia del contrabbandiere?” Mi domanda, aggirando la mia vita con le sue braccia e posandomi un casto bacio sulla guancia. Non posso parlare con lei di queste cose, devo trovare il modo di evitare l’argomento! Per creare un diversivo mi tocco dappertutto e controllo le tasche…
“Che scemo, ho dimenticato le chiavi attaccate al quadro e quindi l’auto aperta! Scendo in garage e tornerò da te fra 5 minuti!” Le dico, baciandola delicatamente.
“Va bene, ti aspetto in camera!”
Mentre schizzo in garage, ho già composto il numero di Gonzalo e il mio amico risponde poco dopo.
“Buona sera mio egregio attore! Posso sapere com’è andata?”
“Ciao. Come vuoi che sia andata?Santo cielo, è una stronzata!”
“Ancora? La stronzata l’hai fatta te raccontandole tutto! Dunque, com’è andata? Ti ha creduto?”
“Sì. Ho fatto quello che mi hai detto: sono stato nella fioreria che mi hai consigliato, le ho detto le parole che mi hai messo in bocca e mi sono finto geloso… Poi l’ho portata a quella cena, siamo arrivati lì per il dessert.”
“Bene, bene! Se non stiamo attenti l’anno prossimo ti vediamo al Festival del cinema di Cannes sul red carpet!”
“Piantala! Ho dovuto sorridere come un idiota per tutta la sera, ho il viso paralizzato! In più mio padre mi ha riempito di domande! L’altro giorno gli ho detto che non gli avrei mai presentato Silvia, che non mi sarei mai fidanzato, fossi matto! Io ho cercato di spiegargli che mi sono reso conto di voler bene a Silvia quando lei mi ha lasciato per un altro, ma non ho fatto nomi.”
“Bene, hai fatto la mossa giusta dicendo al paparino quella mezza verità! Devi continuare a rassicurarlo!”
“Sto mentendo a tutti… Per un errore tanto stupido!”
“Quel che fatto è fatto! Non la puoi lasciare in balia di Giulio, con quello che sa!”
“Giulio Valencia mi sta rendendo le cose più difficili per previsto! Lo sai che ha invitato a pranzo Roberta?”
“Roberta… Roberta… Ha anche un cognome cristiano?”
“Idiota, Roberta Mora! Mia cugina!”
“Cosa?! Robertona la cicciona?!”
“Se fossi qui ti prenderei a sberle! Quante volte ti ho detto di non chiamarla così?!”
“Ok, va bene la smetto! Mi vuoi dire che Giulio sta corteggiando anche lei, coraggio a parte?”
“No, sarebbe impossibile.”
“Sì, sarebbe quantomeno improbabile che un uomo la corteggi!”
“Imbecille! E’ impossibile perché sono fratellastri!”
“Eh?Ma di che cavolo mi stai parlando?!”
“E’ una lunga storia...”
“E allora fammi un riassunto!” M’interrompe.
“Non ho tempo, ho detto a Silvia che sarei sceso per chiudere l’auto, mi darà per disperso! Roberta è la figlia di Patrizia Fernandez. Primo, che lo spifferi a qualcuno ti spezzo le gambe e non solo quelle!”
“Lorenzo, ho mai spifferato un tuo segreto?”
“No, hai ragione.”
“Io sono una tomba con lucchetto a combinazione ed esplosivo anti-scassinamento!”
“E secondo, smettila di offendere mia cugina o ti spezzo le gambe ugualmente!”
“Ricevuto capo. Ma torniamo al tuo problema… Giulio ha invitato la sorellina a pranzo, tu pensi per scucirle qualche informazione?”
“E per cos’altro? Fino ad ora non si è mai curato di invitarla neanche per un caffè e adesso se ne salta fuori con questo invito?”
“Pensi che Roberta possa tradirvi?”
“No, non lo penso. Almeno lo spero! Ma Giulio mi da sui nervi! Prima Silvia, ora Roberta!”
“Ok, ci sono. L’unica soluzione è uccidere Giulio!”
“Dai smettila!”
“Oppure corteggiare anche Roberta!”
Ma che idea del cazzo è?! Gonzalo dev’essersi completamente bevuto il cervello! Un conto è fare una cosa del genere per una ragazza che a conti fatti per me è quasi un’estranea e per cui non provo nulla, ma Roberta no! E’ della famiglia e le voglio bene!
“Dimmi, ti sei bevuto il cervello insieme alle schifezze che immagino tu stia ingurgitando?!” Gli chiedo, udendo in sottofondo i classici rumori da bar e la voce di una donna che lo esorta ad attaccare il telefono.
“No, ma se ti stai lamentando del fatto che Giulio si sta avvicinano a Roberta evidentemente è perché lo vuoi evitare! Quale modo migliore se non corteggiare anche lei per guadagnarti la sua più totale lealtà?”
“Ho già la sua più totale lealtà! Tu non stai bene, secondo te dovrei corteggiare entrambe? E poi lei è mia cugina!”
“Correzione… Non avete nessun legame di sangue!”
“E allora? Non farei mai una cosa del genere a lei, e poi non è il mio tipo!”
“Su questo non ho obiezioni, lei non è il tipo di nessuno!”
“Finiscila! T’informo che ha un ragazzo! Una relazione, esce con qualcuno o qualcosa del genere!”
“E chi sarà mai questo impavido giovanotto?”
“E’ l’avvocato dell’azienda, che è cugino della ragazza di Diego.”
“Un avvocato? Ma certo, voi volete fare affari loschi e lascia pure che lei esca con il fratello che cerca di farvi le scarpe e con l’avvocato dell’azienda!”
“Lei non dirà niente a nessuno.”
“Fa come vuoi, ma ricorda che la prudenza non è mai troppa e tu hai già peccato d’imprudenza! Potresti comunque invitare a pranzo Roberta, da buoni cugini. E se non ti nasconde che sta uscendo con Giulio allora vorrà dire che puoi godere della sua lealtà! Domani di prima mattina di manderò quel contatto!”
“Perfetto, buona serata ciao.” Lo saluto, chiudendo la comunicazione. Mi avvio di ritorno verso le scale quando vedo Silvia uscire dall’ascensore.
“Amore mio, dov’eri finito?”
Amore mio… Oddio la cosa inizia già a sfuggirmi di mano! Silvia nota che sono rimasto impalato come un pesce lesso!
“Scusami, mi è sfuggito… Ti ha dato fastidio?”
“No…. Non preoccuparti…” Mento, fingendo un sorriso. Silvia mi bacia, per poi spostarsi sul mio collo…
“Ero stufa di aspettarti…” Mi sussurra.
“Andiamo su almeno! Lo sai che in garage ci sono videocamere disseminate un po’ ovunque?”
“No, non lo sapevo! Tesoro? Domani per pranzo ti va di uscire? Al ristorante ‘Le Mer Blue’ fanno un giorno speciale di cucina orientale!” Mi propone, attaccandosi al mio collo. Roberta e Giulio… Devo vedere cosa mi risponde Roberta quando le propongo il pranzo!
“Ti faccio sapere domani… tesoro. Dipende da come si mettono le cose al lavoro!”
Le rispondo per poi baciarla. Entriamo in casa e sono consapevole che tutto questo non mi porterà a nulla di buono!
 
 
 
 
Isabella
Praticamente mi sembra di vivere in una favola! Diego ha incollato le sue labbra alle mie non appena abbiamo salutato sua sorella, il dottor Lorenzo e il dottor David… E non le ha ancora staccate ora che siamo sotto casa mia… Per non parlare del tragitto in auto, durante il quale non ha mai lasciato la mia mano.
Le sue labbra sanno ancora di caffè e di zucchero a velo che erano contenuti nel dolce che ha preparato sua madre… La notte scorsa sono stata così bene che non so come farò a lasciarlo andare questa notte! E dopo quello che è successo questa mattina, mi domando cosa accadrà, mi chiederà di farlo? Il mio cuore aumenta i battiti al solo pensiero. Stacco bruscamente le mie labbra dalle sue, prendendo coraggio per invitarlo….
“Qualcosa non va?” Mi domanda con una vena di preoccupazione nella voce.
“No… Mi stavo solo domandando sì insomma, se ti andava di salire da me!”
“Io penso sia tardi…”
“Dai, sai cosa intendo… “ Esordisco, guardandolo timidamente negli occhi. “Mi piacerebbe svegliarmi di nuovo accanto a te domani mattina… Non sarà possibile fare colazione in piscina, non avrò una casa di lusso ma…”
Diego mi zittisce con un bacio mozza fiato… Che sia un sì?
“Lo devo interpretare come un sì?” Gli domando retoricamente. Lui annuisce, mentre le sue labbra si estendono in un luminoso sorriso.
“Devo confessarti che non volevo autoinvitarmi a stare da te… Ma speravo che me lo chiedessi!”
Poi si avvicina e sfiorando il mio naso con il suo mi rivela:
“Ho dormito così bene l’altra notte, piccola mia… Sto bene con te, sto troppo bene.”
 Ad ogni sua parola sento il cuore martellarmi fuori dal petto… Mentre strofina il suo naso al mio, avverto il suo respiro su di me… E le sue dita sfiorarmi il braccio nudo…
 
 
 
Diego
Decisamente, non ho mai provato nulla del genere… E non so neanche come potrei definire ciò che provo… So che non staccherei mai le mie labbra dalle sue, che non smetterei mai di abbracciarla, di tenerla per mano, so che la prima notte che passerò senza di lei d’ora in poi, non riuscirò a dormire… So che ho una voglia matta di stringerla a me, di fare l’amore con lei… So che una voglia matta di esprimermi, ma non sono in grado perché non so che parole usare e non vorrei commettere passi falsi. E lei? Lei cosa sente per me?
Quando m’invita a passare la notte a casa sua, la felicità mi pervade… Ho troppa voglia di avvertire il suo corpo addormentarsi accanto al mio e di avvolgerla per tutta notte! Lei inizia a blaterare qualcosa sulla semplicità della sua casa, ma la zittisco con un bacio perché onestamente non è importante che ci sia la piscina per fare colazione, perché domani mattina non me la farà ancora! Mi occuperò io della colazione!
Calmo Diego, sta calmo. Mi esorto, avvertendo chiaramente il mio cuore funzionare differentemente dal solito.
“Ho dormito così bene l’altra notte, piccola mia… Sto bene con te, sto troppo bene.”
Ha la pelle morbidissima…
“Hai la pelle d’oca, hai freddo?” Le domando. Lei scuote la testa.
“Non ho la pelle d’oca per il freddo…” Mi rivela, prima di abbracciarmi e di accostare le sue labbra al mio orecchio. Se non è per il freddo, è per me?
“Diego?”
“Sì?”
Fa una pausa e avverto il suo torace espandersi e ritirarsi lentamente. Il primo pensiero che faccio è 'sta per dirmi che mi ama?' e rimango paralizzato dal pensiero che ho fatto, perché mi rendo conto che desidero sentirglielo dire! Oh sì… Desidero che mi ami, desidero sentire queste parole uscire dalla sua bocca! Anche il mio respiro si fa ansante, lo trattengo quasi nell’ansia di conoscere cos’ha da dirmi… Spero che voglia dirmi questo! Allora mi sto innamorando di lei? Allora mi sto innamorando di lei.
“Morirei se mi lasciassi.” Mi dice invece. Si spegne in me un’illusione mentre sento fiorire qualcosa… Forse un nuovo Diego?
“Mai, non accadrà mai! Non fare mai pensieri del genere!”
La conforto, stringendola ancora più forte. Avverto le unghie e i polpastrelli della mia fidanzata grattare debolmente sulla pelle del mio collo e della nuca, e questo fa rabbrividire me. Quando la bacio, noto che un sorriso è spuntato sulle sue labbra.
“Cosa ne dici di salire? Puoi parcheggiare là dietro.” M’indica. Io la bacio ancora, prima di sposare l’auto… La guardo con la coda dell’occhio… E’ uno splendore. Non desidero altra che lei! Mi sento sconvolto perché non ho mai provato nulla del genere prima d’ora.
 
Mi ricordo di casa sua, da quella sera del temporale. La prima cosa che facciamo appena entrati, è accomodarci sul divano… L’accolgo contro il mio petto,non riesco più a staccarmi da lei! Quando poso le mie labbra sulle sue, è il telefono a interromperci. E che diamine!
“Da domani quando saremo insieme i telefoni verranno spenti,intesi?!” Affermo irritato, facendola ridere. Isabella risponde alla chiamata di Silvia e mette in viva voce.
“Ciao amica mia!” Saluta Silvia, anche se ci siamo lasciati solo 40 minuti fa!
“Ciao Silvia!” Salutiamo in coro.
“Ops… Vi ho interrotto ancora! Ciao Diego, scusa!” Saluta, ridendo.
“E’ la seconda volta e passi, ma sappi che non sarò ancora così gentile! E lo stesso vale per mia sorella la quale sembra avere lo stesso tuo vizio!”
“Ignoralo… Mi chiami per un motivo in particolare?” Le domanda Isabella.
“Tu non m’ignorare però…” Le sussurro, mentre l’abbraccio e inizio a baciarle il collo.
“Speravo di fare due chiacchiere! Immagino che vederci arrivare alla cena sia stata una sorpresa!”
“Sì, lo è stata!” Rispondo io per entrambi.
“Diciamo che le cose si sono capovolte! Pensa che Lorenzo è arrivato a casa con un mazzo di fiori, mi ha detto che prova qualcosa per me, che è geloso!” Racconta sommariamente Silvia, rivolgendosi solo alla sua amica e ignorando la mia presenza.
Eh?! Mio fratello?? Lorenzo Mendoza? Smetto di ricoprire il collo di Isa di baci, adesso il telefono ha la mia più completa attenzione!
“Perdonami Silvia… Ma stai parlando di mio fratello?” Domando, anche se conosco la risposta! Ma non posso crederci!
“A meno ché non ci sia un terzo gemello identico a Lorenzo, sì! Sto parlando proprio di tuo fratello!”
“Ah!” Mi limito ad esclamare, sprofondando con la schiena contro il divano. Ti prego, fa che mio fratello non la stia lusingando unicamente per guadagnarsi qualche favore sessuale da lei! Ma che bisogno avrebbe di farlo? Ascolto con attenzione il resto della telefonata: sento che Silvia racconta felice le sue impressioni sulla serata, dicendo di voler rivedere presto i miei genitori. La chiamata si conclude piuttosto in fretta, quando Silvia ci racconta di stare andando a cercare mio fratello il quale ha detto che sarebbe sceso nuovamente in garage per fare non ho capito cosa con l’auto e non è ancora tornato.
“Qualcosa non va?” Mi domanda Isa, coccolandomi il collo.
“Adesso non più…” Le dico, riprendendo a baciarla.
“Io ho come l’impressione che stai pensando a ciò che ti ha detto Silvia! E’ la migliore amica Diego…”
L’ultima frase assomiglia di più ad una richiesta di aiuto del tipo ‘se tuo fratello la sta prendendo in giro per favore dimmelo’.
“Non so cosa pensare… Lorenzo non è mai stato fidanzato così a lungo, lo so che sono appena 10 giorni circa ma questo per lui è il massimo! Che io sappia, non ha mai regalato dei fiori a una donna né si è mai professato geloso… Sono solo sorpreso!”
“Pensi che non sia sincero?”
“Non dico questo, io sono certo che ci sia una spiegazione se ha deciso di fare questo passo con lei!”
“Ti racconto una cosa in confidenza, se mi prometti di non dirla a nessuno, neanche a tuo fratello!”
“Te lo giuro, ti puoi fidare di me!”
“Lei oggi in Ecomoda, ha confidato a me e Francesco che voleva lasciare Lorenzo. E’ successo che quando, questa mattina, tua sorella ha inviato un SMS  a Lorenzo per domandare loro della cena, lui ha rifiutato senza neanche chiederle se lei era d’accordo… In due parole Silvia inizia a farsi prendere da tuo fratello e sapendo che per lui non era lo stesso pensava di lasciarlo! Poi non so cosa sia successo. Sono abbastanza certa che adesso non mi abbia raccontato tutto per via della tua presenza.”
“Forse ha preferito parlare con lui e mio fratello ha scoperto di provare qualcosa, sarebbe un miracolo del cielo ma ben venga! Domani parlerò con lui, così ti sentirai più tranquilla per via della tua amica, va bene?”
“Va bene, grazie! E tuo fratello non se le prederebbe se sapesse che mi riferisci le sue confidenze?”
“La stessa domanda potrei fartela io su Silvia. Te ed io siamo fidanzati quindi non ti nasconderò mai niente!” Le ricordo, intrecciando le dita con le sue. Stiamo per baciarci quando per l’ennesima volta il telefono ci interrompe, stavolta è mio fratello!
“Ma basta!” Esclamo, leggendo l’SMS:
 
Gonzalo mi manderà quel contatto domani mattina. Il prossimo passo sarà convincere Roberta! Ci pensi tu?
A proposito, Gonzalo avrebbe piacere a vederti una sera di queste!

 
Già, quella storia del contrabbandiere. Senza rispondere, ripongo il cellulare sul tavolino di fronte al divano.
“Hai qualcosa da bere?” Le domando.
“Cosa succede?”
“Dovremmo fare quell’affare con il contrabbandiere. La banca non ci verrà incontro perciò ho accettato di tirare la cinghia comprando quelle stoffe, ma non prima di esaminare il campionario!”
“Diego… Ne sei certo? Se lo scoprissero i tuoi e i Valencia, sarebbe lo sfacelo!”
“Ti prego, non giudicarmi…”
“No, non ti voglio giudicare… Sono solo preoccupata per quello che potrebbe succedere!”
“Io non concluderò l’affare se vedrò che le stoffe non sono identiche a quelle del fornitore abituale che abbiamo usato per gli i modelli di prova! E se lo concluderò, i miei e i Valencia non dovranno mai saperlo!”
“Da me non lo sapranno di certo. Comunque, ho solo dell’amaretto Disaronno da qualche parte!”
“Hai qualcosa per allungarlo?”
“Solo sprite.”
“Vada per la sprite.”
Mentre Isabella traffica in cucina con bicchieri e bottiglie, mi aggiro per il salone e inizio a guardare i vari DVD posizionati sulla mensola sopra alla TV.
“Non posso crederci, saranno secoli che non guardo questo film! E’ antichissimo!” Affermo, osservando il DVD de “Il collezionista di ossa”, film degli anni ’90 con Denzel Washington e Angelina Jolie, tratto dall’omonimo libro di Jeffery Deaver. Il mio autore preferito!
“Non è mio, quando mi sono trasferita c’era già!” Mi spiega, porgendomi il bicchiere e bevendo un sorso dal suo.
“Hai tanto sonno?” Le domando sorridendo e facendole gli occhi dolci, sperando che voglia vederlo insieme! Lei afferra il DVD.
“Davvero ti piacciono queste cose piene di cadaveri e polizia?” Domanda, con una smorfia in viso.
“Si chiamano thriller e sì, li adoro!”
“Fortunatamente per te non ho sonno, dottore!”
“Se l’avessi saputo prima…” Le sussurro, iniziando a baciarla.
Un attimo dopo siamo seduti sul divano nella penombra, coperti da un pesante coperta di pile. Non ricordo nemmeno da quanto non passo una serata così tranquillamente! Se questo è solo un assaggio delle serate che trascorrerò insieme a questa donna, non mi lamento minimamente!
“Non hai detto nulla sulla serata!” Le ricordo. “Visto che i miei sono meno rigidi di quel che si vede in apparenza?”
“Ho notato! Avrò fatto la figura della cretina, avrò detto a stento due parole! Mi sentivo fuori posto, la tua famiglia è formata da miei datori di lavoro!”
“E con questo? Adesso oltre ai tuoi datori di lavoro sono anche la tua famiglia! Io sono certo che in te non avranno visto una cretina ma una ragazza dolcissima e timida!”
“Spesso mi capita d’invidiare Silvia perla sua spontaneità, è sempre sciolta e a suo agio in ogni contesto! Infatti si è inserita meglio di me questa sera.”
“Avete due caratteri diversi, ma non cen’è uno giusto e uno sbagliato. Tu mi piaci così… E’ la parte di te che di più di ha colpito. E sono certa che ha fatto colpo anche sui miei genitori, i miei fratelli, David e Roberta! A me a loro interessa la vera Isabella, ok?” Le ricordo, coccolando le sue labbra con un bacio.
“Va bene. E comunque la tua famiglia mi piace molto, per non parlare di tua sorella!”
“Devi ancora dirmi cosa vi siete dette di tanto segreto in sala riunioni!”
“Non dovevamo vedere un film?” Afferma cercando di cambiare discorso, afferrando il telecomando.
“Eh no, adesso me lo dici!”
“Scordatelo Mendoza!”
“Come dici?”
Inizio a solleticarla, mentre il film inizia. Ma sono troppo preso dalla sua risata per prestare attenzione alla televisione!
 
 
 
Roberta
Mi sono anche dimenticata cosa si dice, cosa non si dice, come ci si comporta a un primo appuntamento! Io sono fatta così, scarsa stima di me e mille paranoie!
Una volta parcheggiata la mia auto, percorro pochi metri a piedi per raggiungere il Cafè di cui mi ha parlato Leon. Lo noto di spalle e chiamo timidamente il suo nome… Quando si volta, mi rivolge un luminoso sorriso. E’ innegabilmente un bell’uomo!
“Ciao Leon, hai aspettato molto?”
“Ciao Roberta… No, non preoccuparti. Allora, il Cafè dove volevo portarti, come vedi è chiuso! Per lutto!”
“Che fortuna… Cioè, volevo dire…!” Oddio,la prima figura della serata! Almeno l’ho fatto ridere!
“So cosa intendi, io ho pensato la stessa cosa! Dietro l’angolo c’è un locale, di tutt’altro tipo però!”
“Sì, il Kamikaze!”
“Che nome! Che razza di posto è?”
Uno che frequenta Lorenzo, penso tra me e me!
“Musica fastidiosamente alta, gente sbronza… Ma hanno anche una saletta senza musica!”
“Allora si può anche fare, se c’è un angolo tranquillo. Ci terrei a sentire la tua voce stasera e non dover urlare per parlarti!”
Ci avviamo verso il locale, mentre mi sento più rilassata!
 
 
 
Giulio
Di ritorno a casa, assisto ad una scena che non si mai vista a casa Valencia! No dai,forse l’ultima volta è stata prima che Giulia venisse al mondo, vent’anni fa,in uno dei rari momenti di pace e di tregua tra i miei. Vedo mamma, papà e Giulia giocare a Just Dance.
“Sono entrato nel salotto sbagliato? Qui non è casa Valencia-Fernadez?”
E’ la mia infelice battuta a fare sbagliare a mamma le ultime mosse, la quale perde! Al primo posto di piazza Giulia e poi papà.
“Giulio!” Mi riprende mia madre.
“Ok, chiedo perdono! Ma permettetemi di essere scioccato da questa visuale, non credevo che la Wii funzionasse ancora dopo vent’anni!”
“Non sarà all’ultimo grido ma funziona ancora! Hai finito con i tuoi commenti indesiderati?” Mi riprende anche papà.
“Ho finito. Mamma, dovresti uscire e andare in discoteca!” La canzono.
“Avrei vinto se non mi avessi distratto!”
“Sognare non fa male!” Commento. Mia madre sbatte le braccia lungo i fianchi indispettita, mentre papà sghignazza.
“Giulia, vieni un secondo?” Le domando. Mia sorella mi segue fino in cucina mentre mamma e papà riordinano il salone dove pare ci sia stata una festicciola con soli tre invitati!
“Cosa c’è?” Mi domanda mia sorella.
“Qui che succede?” Ribatto io.
“Ho fatto pace con papà e mamma! Ti sembra così assurdo?”
“No no… Buon per voi!” Affermo, lanciando in aria due arachidi e aprendo la bocca per farceli cadere dentro.
“E tu cosa devi dirmi?”
“Ah sì, domani pranzerò con nostra sorella!”
“E dimmi, perché ti va di conoscerla o per strapparle delle info?”
“Direi 50 e 50!” Affermo, dopo averci pensato per qualche istante.
“Fa come vuoi, ma fallo con discrezione e soprattutto che non lo sappiano mamma e papà! Primo non sopporteranno altre tristi uscite da parte nostra e secondo mamma sta cercando di avvicinarsi a Roberta ma lei si è negata!”
“Cos’altro può pretendere?”
“Comunque tu non dirle che Roberta vuole vedere noi e non lei! Mamma ci resterebbe male!”
“E tu non pensi di scusarti con lei?”
“Con chi? Con mamma?”
“Con Roberta!” Esclamo, dopo aver alzato gli occhi al cielo ornando la mia risposta con una nota d’irritazione.
“Dici? Vabbè, domani lo farò!”
“Cosa state tramando ancora?” Ci domanda papà, entrando il cucina con mamma.
“Tramare… che parolone! Stavo esortando mia sorella a chiedere scusa e Lorenzo, Diego e Roberta per la sua triste scenetta di ieri!” Affermo.
“Veramente?” Domanda papà, dubbioso in volto.
“Veramente. Vi auguro buona notte!” Saluto, avviandomi verso la mia stanza come se niente fosse.
 
 
 
 
Leon
Entriamo in un posto in cui c’è una ressa assurda, con le luci che ogni tanto perdono d’intensità, Pitbull sparato nelle orecchie come se qui fossero tutti sordi – probabilmente a fine serata lo saranno se non lo sono già. Il tipico locale per adolescenti in calore e collegiali in cerca di sballo! Il tipico locale dal quale esci con il fischio nelle orecchie. Dio, non ricordo neanche l’ultima volta che ho messo piede in un posto simile, sono decisamente troppo vecchio! Da quando la mia carriera è decollata i locali che frequento di più sono ristoranti del calibro de il Le Noir, Bonterra, Le Terrazze di S.Josè e il Golf Club. Non mi ritengo un caca cazzi, ho semplicemente scelto una carriera noiosa la quale non si accosta con posti simili, che adesso evito anche nel tempo libero.
Troviamo un tavolino per così dire intimo, lontano dalla ressa e dalla musica assordante. Alle mie spalle c’è una coppia che amoreggia poco castamente, di fianco a Roberta un tipo si è addormentato con la testa sul tavolo e il resto dei tavolini sono vuoti e a qualche metro da noi è stata improvvisata una pista da ballo in cui ragazze e ragazzi ancheggiano e molleggiano, reggendo i loro bicchieri con una mano e agitando in aria l’altro braccio.
“Faccio volentieri un sacrificio se è per uscire con te!”  Le dico, sfoderando un sorriso che viene ricambiato.
“Mi sembra di capire che non ami certi posti!”
“Quando ero un ragazzo sì, e dopo la laurea sono entrato nel mondo dei grandi avvocati! Le frequentazioni della mia vita lavorativa hanno finito con l’influenzare anche il mio tempo libero!”
“Non serve essere un grande avvocato per odiare posti simili!”
“Vorrà dire che dovrai concedermi un secondo appuntamento, per potarti in quel Cafè! Sempre che oggi tu non annoi troppo!”
“Non mi sto annoiando, per niente. Per lo meno la musica mi piace!” Commenta.
“Sì dai, non disprezzo questo genere!” Rispondo. Dopo di che si creano secondi di silenzio imbarazzante che spazzo via subito:
“Pensi che se domandassi una tisana me la porterebbero?” Le domando.
“Sì, solo se sei già ubriaco e devi rimetterti in sesto!” Mi risponde, suscitando in me una risata.
“Tu faresti meglio a limitare il consumo di alcolici stasera!” La beffeggio ricordando lo stato in cui era Domenica!
“Ti ho ringraziato per non avermi lasciato in mezzo alla strada?”
“Non è necessario, l’ho fatto con piacere! A proposito di questo, com’è finita poi con il tuo Lorenzo?” Ma cosa le sto domandando? Voglio davvero parlare di questo tizio che sembra piacerle?! Sì, vorrei sapere in che rapporti sono!
“Buona sera, volete i listini o ordinate?” C’interrompe un cameriere vestito con jeans e t-shirt nera, il quale estrae il suo palmare da una custodia appesa alla cintura. Entrambi ordiniamo: io un coca malibù e Roberta un caipiroska alla fragola.
“Ho fatto quello che hai consigliato tu, ho finto di non ricordare nulla e ho attributo la colpa delle mie azioni all’alcol!” Mi racconta, mentre il cameriere si allontana.
“E lui?”
“Ha messo in chiaro che siamo solo amici, che ‘non sono il suo tipo’, voi dite così no per non ferire la sensibilità di una ragazza?” Mi domanda, ostentando un’aria serena.
“Questo Lorenzo dev’essere un idiota.” Mi limito a rispondere, osservando i suoi occhi azzurri. Sì, questo tipo è decisamente un cretino se questa donna non gli piace!
“Meglio così. Sai, lui per me è praticamente come un cugino. Non abbiamo legami di sangue, ma mio padre e sua madre sono migliori amici da quando erano due bimbi! Mio padre ha lavorato per anni all’Ecomoda… Facciamo parte della stessa famiglia praticamente! Tu dovresti conoscere suo fratello Diego!”
Quindi si conoscono da sempre… Ma che bella notizia!
“Questo Lorenzo è il fratello di Diego? Sì, ho conosciuto Diego! Come procede con la mia cuginetta?”
“Tua cugina è in buone mani. Diego è rinato accanto a lei! Questa sera ero a cena dai Mendoza con loro due, Camilla che sarebbe la sorella di Lorenzo e Diego, e il suo ragazzo David. Ad un certo punto è arrivato Lorenzo con la sua ragazza!”
“Come ‘ad un certo punto’?”
“In principio si era rifiutato di portarla perché non voleva farla conoscere ai suoi. Sai cosa ti dico, non parliamo più di lui, ti va?” Mi chiede, sempre sorridendo. Non capisco se sia una gentilezza verso di me o se vuole evitare un discorso per lei difficile e doloroso!
“Se tu non vuoi parlane per me va bene!”
“Robertona la grassona!” Sentiamo tuonare alle spalle di Roberta, io alzo lo sguardo verso il tizio che spalanca le braccia e si avvicina barcollando e sorridendo come un’ebete! Cos’ha detto?!! Roberta si volta per pochi istanti per poi tornare con lo sguardo su di me, rossa in volto.
“Gonzalo lo squalo!” Lo chiama, senza prestargli troppa attenzione. Il tizio si appoggia con il sedere al tavolo a fianco e si unisce a noi. Ma che diavolo vuole?!
“Non ci presenti? Molto piacere, sono Gonzalo Torres, un compagno di scuola di Roberta!” Afferma, rivolgendosi a me. “E’ un piacere rivederti Roberta! Prima di cena mi sono visto con Lorenzo, sai?”
 Riecco quel nome!
“Per me non è lo stesso piacere! Non ti sei accorto che stiamo parlando?” Le dice lei, sfoderando una sicurezza e un’aggressività che non mi aspettavo possedesse.
“Vedo che hai il solito caratteraccio!”
“Non le sembra di averci infastidito abbastanza? Può smetterla di offenderla?” Domando al tizio, cercando di mantenere un tono tranquillo. E’ anche ubriaco, non mi metto a fare a botte con un ragazzino insulso!
“Come? Qualcuno ha chiesto la tua opinione?” Mi domanda il tipo.
“Nemmeno la sua è stata richiesta.” Gli rispondo a tono zittendolo, mentre il cameriere, diverso da quello che ha preso le nostre ordinazioni, trasferisce i bicchieri dal vassoio al tavolo.
“Mi perdoni, il signore si è avvicinato al nostro tavolo, ha offeso la mia amica e ci sta infastidendo!” Spiego al ragazzo con il nome ‘Stefan’ riportato sulla targhetta. Meglio se ci pensa lui a toglierlo di torno perché se ci penso io se ne va a bordo di un’ambulanza, e non verso l’ospedale ma direttamente all’obitorio!
“Mi dispiace signore e Roberta, a proposito ben tornata era da un sacco di tempo che non ti vedevo qui!” Le dice il tipo che sembra conoscerla.
“Ho cambiato frequentazioni. Ti dispiace togliermelo di torno?” Domanda lei al cameriere.
“E dai, stavo solo scherzando!” Ribatte l’imbecille.
“Dottor Torres, la prego di allontanarsi!” Gli consiglia il cameriere, posandogli una mano sulla spalla che il tipo scosta.
“E va bene, che noia! Ti auguro buona serata… Robertona!”
Faccio uno sforzo immane per restare seduto tranquillo e non inseguire quel ragazzino per spaccargli il muso! Per fortuna si allontana!
“Mi dispiace.” Dice in sussurro Roberta, in imbarazzo.
“Ma chi diavolo è quell’idiota?!” Le domando.
“Frequentava il mio stesso liceo, è di una classe in meno di me.”
“Ed è amico di Lorenzo, mi è sembrato d’intuire!”
“Sì. E avrai anche intuito che non ci siamo mai presi troppo a genio, e tutto perché non sono una 90-60-90 quindi secondo lui sono un’alienata!”
“Un’alienata niente male!” Azzardo, ottenendo una sua risata.
“Quindi frequentavi questo posto?” Le domano, sorseggiando il mio drink. Lei sorseggia il suo caipiroska alla fragola.
“Durante il college per un periodo frequentavo questo posto, con Lorenzo e Diego.”
“Perciò conosci il barman!”
“Sì e no…” Risponde, imbarazzata e un po’ evasiva. “Abbiamo avuto una breve storia!”
“Ah. Odio questo posto, scordatelo che ci torno!” Affermo divertito, prima di scoppiare a ridere dietro di lei.
 
 
 
Camilla
Ok, mi sto preoccupando! Quando siamo saliti sulla sua auto, mi ha bendato dicendo di avere una sorpresa per me, per farsi perdonare della sua uscita di oggi. Adesso mi ritrovo a camminare su questi trampoli e bendata con lui che mi sorregge! Sono certa che siamo stati in ascensore e anche un bel po’! Ha infilato poi delle chiavi nella toppa di una porta e dopo altri slalom in mezzo a non so che, abbiamo attraversato l’ennesima porta e siamo stati travolti da una brezza freschissima. Sento finalmente le sue mani sciogliere il nodo della benda. Apro gli occhi lentamente restando a bocca aperta… Davanti a noi una distesa di minuscole lucine, la luna e le stelle sopra la testa e il vento che scompiglia i capelli. Mi affaccio alla balaustra guardando in basso e mi rendo conto che saremmo ad almeno 100m d’altezza. Concentrandomi riesco a distinguere l’Ecomoda, non molto lontana, che da qui sembra una pulce! David mi abbraccia da dietro baciandomi sulla guancia.
“E’, è….” Balbetto, incantata dallo spettacolo di luci che la città offre.
“Bellissimo?”
“Stavo per dirlo! Ma dove siamo?” Mi volto e oltre le porte di vetro vedo molte scrivanie, rendendomi così conto che lo slalom che abbiamo fatto era in mezzo a quei tavoli.
“All’ultimo piano di un edificio di 130m di altezza! Qui un mio amico ha aperto un quotidiano tiratura limitata, diciamo che gli devo un favore!”
“E’ uno spettacolo bellissimo, e molto molto romantico.” Gli dico, inclinando la testa di lato così da poterlo baciare. Ci coccoliamo l’una nelle braccia dell’altro baciandoci, ignorando il vento pungente. Nessuno aveva mai fatto per me una sorpresa così! David mi sta dimostrando in tutti i modi il suo amore, mentre io gli sto omettendo delle cose importanti su di me e su suo fratello! Mi sento in colpa e adesso non posso dirglielo perché so che lo perderei!
 
 
 
Isabella
Non vado matta per gialli e thriller, ma devo ammettere che questo è stato niente male! E mi è piaciuto vederlo perché sono stata per tutto il tempo tra le sue braccia e accarezzata dalle sue mani! Il film è quasi alla fine mentre mi volto leggermente e osservo il suo profilo. Diego è bellissimo, ha un sorriso incantevole… Le cose che mi piacciono di più di lui sono le sue spalle e le mani, specie quando vagano sul mio viso e tra i miei capelli… la sua mano sinistra accarezza dolcemente la mia guancia sinistra, e spontaneamente chiudo gli occhi rannicchiandomi verso di lui. Nel frattempo il film finisce.
“Sbaglio, o qui qualcuno ha voglia di coccole?” Mi domanda. La mia risposta consiste in un cenno del capo e in un timido sorriso che viene accarezzato dalle sue labbra.
“Non ho niente da darti per dormire… Dubito che una mia tuta ti stia!”
“Senza offesa, ma anche se mi stesse, non mi vestirei da donna!” Afferma sempre con il sorriso sulle labbra.
“Non ho tutti capi rosa e con fiorellini!”
“Dormirò vestito. Oppure anche svestito!”
Che scemo! Lo sa che lo fa apposta perché sa che m’imbarazzo! E ne ho prova vedendo il suo sorriso beffardo!
“Sei proprio scemo!”
“Sì sono proprio un pagliaccio! Dimmi, lo vuoi ancora o no questo pagliaccio accanto a te per tutta la notte?” Mi domanda, mentre posa delicati baci sul mio collo.
“Sì, non pensare di andartene…”
“Non ci penso proprio.”
Prima di recarci in camera da letto riordino il salotto spostando i bicchieri dal tinello alla cucina. Diego mi abbraccia da dietro e mi sussurra:
“Se ti da fastidio terrò i pantaloni.”
“Puoi dormire come vuoi, ma se non la smetti di fare lo scemo potrei sbatterti fuori!” Lo rimprovero sorridendo, mentre lo conduco in camera da letto. Quando entriamo, osservo la sua reazione… Passeggia per la stanza guardandosi attorno. Osserva le varie foto posate sulla cassettiera, non ho pensato che erano lì! Mi porto le mani in volto dalla vergogna quando noto che ha afferrato proprio la foto di un carnevale di Venezia che mi ritrae con mia nonna, il problema sono io (avrò avuto 15 o 16 anni) con un costume da vampira e la bocca impiastricciata di zucchero filato! A Diego scappa una risata e quando provo a strappargli la foto di mano lui se la porta dietro alla schiena!
“Dai, per questa sera mi hai già preso in giro!”
“Ma perché? E’ una foto bellissima! Mi farei mordere subito da te!” Mi sussurra maliziosamente all’orecchio. Approfitto della sua distrazione per strappargli di mano la foto.
“Eravate molto unite,vero?”
“Molto.” Rispondo brevemente, accarezzando la cornice della foto.
“Come si chiamava?”
“Eva. Come potevo non esserle legata? Lei mi ha estratto dall’inferno in cui vivevo.”
Il mio umore cambia radicalmente, come la sera del temporale quando ho raccontato la mia storia a Diego. Lui mi prende per mano e mi accompagna verso il letto, dove ci sediamo.
“Te la posso fare una domanda riguardo quello che faceva tuo padre? Sempre che tu ne voglia parlare.” Mi domanda con titubanza, io annuisco.
“Perché lo faceva? Beveva e perdeva il controllo o che altro?”
“Io non ne ho mai avuto idea…” Esordisco, osservandolo negli occhi con i miei già lucidi. “Quello che so è che sì succedeva quand’era ubriaco, e beveva in determinate occasioni cioè quando mia madre usciva da sola, cioè senza di lui… Che so, andava da qualche parte con le amiche! Oppure alzava le mani su di me quando lo facevo arrabbiare o facevo i capricci…. Il problema è che ho ereditato il carattere remissivo di mia madre! Non so quale fosse il problema… Ho sempre pensato che la nostra fosse una famiglia come tante altre: mio padre era un impiegato statale, lavorava in comune, mia madre lavorava come domestica e colf. Non ho mai saputo che problema ci fosse di fondo, e lo stesso vale per mia nonna la quale ne sapeva meno di me… Idem per quanto riguarda la famiglia di Leon.”
“E loro hanno mai saputo cosa succedeva in casa vostra?”
“Sì. Dopo la mia improvvisa partenza inevitabilmente hanno fatto domande… Mia madre allora si sfogò con mia zia Josefina, la mamma di Leon, raccontandole cosa mi faceva mio padre. Quando lei lo raccontò a Leon, che all’epoca era sulla ventina, a mio zio Alessandro e a mia cugina Antonella, mio zio e Leon persero la testa andando a casa di mio padre… Praticamente sfondarono la porta e non solo quella. Mio zio ha chiuso ogni rapporto con mio padre, suo fratello.”
“Non li avete mai denunciati? Parlo al plurale perché tua madre si è resa complice tacendo!”
“Lo so, lei è colpevole quanto lui per quel che mi riguarda! No non abbiamo mai denunciato… Leon mi ha raccontato che quella sera, tra un calcio e un pugno, mio padre implorava pietà, ti rendi conto? Pietà! Quando lui non e ha mai avuto alzando le mani su una bambina!” Affermo con veemenza, mentre gli singhiozzi incalzano. Diego mi stringe tra le sue braccia.
“Ssssh, non piangere. Non era mia intenzione farti piangere!”
“Non ti devi scusare, io voglio condividere questa storia con te. Mia nonna è stata la prima a non voler dare corso a un procedimento penale, voleva solo portarmi il più lontano possibile da quella merda e non li avrebbe permesso di rivedermi, nemmeno in un’aula di tribunale. Per non parlare del fatto che tra sentenze e appelli ci sarebbero voluti anni, i milioni d’incontri tra assistenti sociali e psicologi… Sono grata a mia nonna per avermi tenuta lontana da tutto quello!”
“Ma così tuo padre e tua madre l’hanno fatta franca!”
“Agli occhi della legge. Ma degli altri? Ciò che ho saputo di loro è stato che sono stati sputtanati, emarginati… Ed erano troppo poveri per cambiare stato! Io ho avuto un’adolescenza tranquilla grazie a mia nonna che mi ha tenuto lontana da aule di tribunale e sconosciuti che mi avrebbero riempito di domande!”
“Capisco. Prega perché tuo padre non mi capiti mai sotto mano, perché lo ammazzo porca miseria!” Impreca, sbattendo la mano destra chiusa a pugno contro il palmo sinistro. Osservo il suo volto e ha veramente un’espressione irata… Quando si accorge che lo osservo, si avvicina alle mie labbra coccolandomi il collo con le sue mani.
“Io ci tengo a te. E ti giuro sul mio onore che potrei commettere una pazzia se dovessi incontrare quel bastardo di tuo padre!”
In risposta lo bacio, conficcando poi la testa nell’incavo del suo collo. Le lacrime sgorgano incontrollabili!
 
 
 
Diego
Stringendola tra le mie braccia, baciando dolcemente i suoi capelli, assaporando l’aroma al miele, faccio una promessa a me stesso: prendermi cura di lei.
Io non gliel’avrei fatta passare liscia! Li avrei fatti sbattere in galera, e avrei scavato fino in fondo e costretto quell’uomo a rivelare i suoi veri problemi mentali! Ma siamo matti?! Sfogare il tuo stress su tua figlia?! Adesso come adesso, sarei curioso di capire che cosa spingesse suo padre e fare gesti simili! Ho una gran voglia di rintracciarlo e di sbatterlo al muro, fino a farli implorare pietà anche da me, pietà che ad ogni modo non avrebbe! I mezzi per rintracciare quei due miserabili non mi mancano, ma non potrei mai farlo senza il suo consenso.
“Ascolta… Se solo tu lo vuoi, io potrei rintracciarli. Io vorrei sapere! Semplicemente per sapere e metterci una pietra sopra… E’ evidente che non cel’hai messa.” Anche se la pietra la metterei sopra a loro due!
“In che modo? Intendi assumendo un investigatore privato?” Annuisco. “No. E’ vero che parlarne mi fa ancora male, ma non ho nessuna intenzione di ritrovami faccia a faccia con loro! Neanche per ascoltare i loro motivi!”
“Io non farò niente senza il tuo benestare, anche se vorrei sapere! Vorrei proprio poter guardarli negli occhi per dir loro che sono due miserabili, due bastardi di prima categoria!” Affermo, scaldandomi di nuovo. “Perdonami ma non posso neanche pensare che abbia potuto metterti le mani addosso! A te che sei l’apoteosi della dolcezza! A te che… Che… Non esiste persona che non s’innamorerebbe dei tuoi occhi.” Confesso, un attimo prima di sentire le sue mani accarezzarmi la nuca. Come questa mattina, si siede a cavalcioni su di me e la stringo forte.
“Nessuno ti farà più del male, ricordalo. Nessuno.” Le sussurro.
“Te la posso fare io una domanda adesso?” Mi domanda, tornando a guardarmi in volto.
“Dimmi, risponderò a tutto ciò che vorrai.”
“E’ una curiosità che ho maturato stamattina… “  Quando stavamo per fare l’amore, sprizza nella mia testa. “Mi stavo chiedendo come tu fossi con lei.”
“Con lei? Con Paola?” Isabella annuisce. “Ti stavi chiedendo se ero così dolce e tenero anche con lei?”
“Sì, era quello che mi stavo chiedendo.”
“No.” Le rispondo, sicuro della mia risposta. “No, hai capito?”
“E com’eri?”
“Forse all’inizio, ma mai come con te. Credimi, ti prego!” La supplico, ripensando a tutti i dubbi che aveva appena mi ha conosciuto!
“Ti credo…”
“Questa sera mio padre mi ha chiesto… Cosa tu significhi per me. E’ come se una parte di me, quella più sensibile, più tenera, più fragile fino ad ora fosse stata chiusa sotto chiave in un cofanetto. E tu sei la chiave che l’ha aperto. Sei la kryptonite contro me stesso in un certo senso, contro il mio lato oscuro. Contro quel lato di me che ha sempre bramato una vita di divertimenti, di donne, di sballo. Quello ero prima di conscerti… Non ho ma sentito la necessità di cambiare per nessun’altro, ma per te sì. Non ho mai incontrato nessuna prima di te che mi spingesse a dimostrare il mio lato tenero… Con te è successo!”
“Allora farò in modo di non lasciarti mai, mio superman! Ma non hai risposto alla mia domanda, com’eri con lei?”
“E’ davvero tanto importante per te saperlo?”
“Non è essenziale, ma vorrei conoscere il Diego del passato. E di un passato recente ad ogni modo!”
“Va bene. Ero irruento direi… Quando stavo con lei l’unico punto in comune che trovavo era il sesso. Se dovevo per esempio farle un regalo per San Valentino o per la Festa della Donna, lo facevo perché l’etichetta me lo imponeva e non perché avevo piacere nel farlo! E quando facevamo l'amore non perdevo mai tempo con coccole e carezze...”
“Ma tu lei hai proposto di sposarti…”
“Perché io credevo che quello potesse essere l’apice di una relazione, non credevo che mi sarei mai…”
Le parole mi si strozzano in gola. Non credevo che mi sarei mai innamorato in vita mia, ma se uno viene a dirti così tu cosa vai a capire? Io non so nemmeno come si fa a riconoscere l’amore!
 
 
 
Isabella
Batticuore. Respiri lenti e profondi. Così si riconosce una persona affetta da una delicata sindrome detta ‘innamoramento’! Come lo sono io in questo momento! Porto lo sguardo al suo petto e lo vedo espandersi e ritrarsi lentamente… Poi torno a concentrarmi sui suoi occhi…  Fino a pochi istanti fa stava parlando con disinvoltura fino a che non si è bloccato. Non credeva che si sarebbe mai, cosa? Stava per dire innamorato? Comincio a sentire le gambe molli, e questi pochi secondi di silenzio sembrano interminabili. Cosa cerca di dire?
“Non credevi che ti saresti mai…?” Lo esorto, con un filo di voce.
“Non credevo che avrei mai provato qualcosa di più della sola attrazione per una donna.”
Trattengo il fiato. Non è un ‘ti amo’ ma non è nemmeno un ‘non sento niente’. Come inizio non mi lamento! Trattengo il fiato e sorrido mentre la situazione si capovolge e mi ritrovo con la schiena premuta contro il materasso e lui quasi del tutto sopra di me.  Lui prosegue:
“Forse non è quello che ti aspettavi di sentire da me, ma è quello che so. So che ho scoperto di poter provare qualcosa di più dalla sola attrazione.”
Io scuoto leggermente il capo prima di posare un casto bacio sulle sue labbra.
“Mi hai appena regalato il momento più bello della mia vita… Perché anch’io sento di provare qualcosa per te…” Confesso, mantenendomi alla larga dai reali sentimenti che provo! Le sue labbra si posano di nuovo su di me, mentre la sua mano inizia a vagare lungo il profilo del mio ventre fino a posarsi sul bacino… dischiudo le mie labbra il necessario e lui comprende le mie intenzioni… Accolgo la sua lingua e mi accorgo che la sua mano si è insidiata sotto la mia camicetta per poi aprire con movimenti sicuri ogni bottone… Mi sento di nuovo preda dell’insicurezza che mi ha avvolto questa mattina ma mi sento anche euforica. La camicia è adesso completamente aperta lasciando scoperto il mio ventre e il mio seno avvolto nell’intimo ma lui non fa niente di diverso dal baciarmi e accarezzarmi la pelle dell’addome provocando in me brividi d’amore. Ad un certo punto si ferma e mi guarda negli occhi, piegando le sue labbra umide e carnose in un sorriso. Il suo sguardo si sposta sul mio corpo, sale e scende con movimenti lenti prima di tornare sui miei occhi.
“Che dici, ci mettiamo sotto le coperte?”  Io annuisco e ci diamo un altro bacio prima che io mi alzi.
“Vado al bagno!” Lo informo, allontanandomi. Appena richiusa la porta, mi abbandono contro di essa. E’ quello che ha detto al padre quando mi sono allontanata dalla porta? Che sente qualcosa per me? E la sua confessione… Io per lui sono diversa da Paola, sono diversa da qualunque altra ragazza! Non capisco cosa posso avere di più di loro, ma in ogni caso… evviva!
Mi porto una mano al cuore il quale non ne vuole sapere di calmarsi! Velocemente – per l’ansia che ho di stendermi con lui sotto le coperte – mi lavo i denti e mi spoglio infilando una camicia da notte a bretelle, color lime, che arriva al ginocchio. 
Quando ritorno in camera, è steso a letto con le coperte ai piedi del materasso. Alla fine ha deciso di togliersi anche i pantaloni, in sostanza avrò il suo corpo mezzo nudo accanto per tutta la notte!
“Venga subito qui, signorina Carissi!” Mi ordina sfoggiando il suo solito stupendo sorriso! Mentre sto per addentrarmi tra le coperte e tra le sue braccia, è un messaggio in arrivo a distrarmi.
“Problemi?” Mi domanda lui mentre sto ancora leggendo il messaggio.
“No… E’ solo Massimiliano.” Gli spiego. Diego si mette seduto e torna sul suo viso l’espressione d’intolleranza che ha quando si rapporta con lui o si parla di lui.
“E si può sapere cosa vuole?!”
“E’ solo un alto tentativo di avvicinarsi a me… Guarda tu stesso.”
Passo a Diego il mio cellulare e osserva la foto di me con Massimiliano, scattata con la Tour Eiffel come sfondo. La mia espressione è sorridente, lo sguardo di lui illuminato sotto il berretto di lana. Mi ricordo quel viaggio! Era Gennaio, siamo stati a Parigi dopo Capodanno e ci siamo fatti tre giorni. Della storia con lui porto un bellissimo ricordo, e mi dispiace che abbia fatto tanta strada per vedermi con un altro… Ma cosa ci posso fare se nel frattempo cupido ha scoccato la sua freccia verso Diego Mendoza?
Sotto la foto, la didascalia dice <<  Ti ricordi com’eravamo felici ed innamorati? Che cosa ti è successo? Mi manchi, e non mi abituerò mai a vederti con lui! >>.
“Ti avviso, domani come prima cosa gli spacco questo in testa!” M’informa Diego alterato, portandosi il mio smartphone sopra la testa.
“Tu non rompi proprio niente perché ho solo questo!” Gli rispondo, afferrando il mio cellulare.
“E dovrei stare fermo mentre quel cretino ti da il buon giorno con frasi d’amore in francese e stare a guardare mentre ti bombarda di messaggi pieni di foto e frasette?!”
“Io cerco di comprenderlo, abbiamo condiviso una parte di vita e non possiamo pretendere che si dimentichi di me dal giorno alla notte.”
“E allora tu lo lasci fare?!”
“Diego, un conto e lasciarlo fare e un conto è dare peso a questi suoi gesti… L’unico peso che gli do è quello di un uomo ferito, che sperava di riconquistare la sua ex ma che invece ha scoperto che lei ha iniziato una storia con un altro. E questo è tutto ciò che penso di questi suoi gesti!”
“Lo so, perdonami… Io non voglio dire che temo il fatto che tu possa pentirti di averlo lasciato, ma permettimi di essere furioso verso quel tale che manda messaggini d’amore e lascia delle rose sulla scrivania della donna che adoro, per cui ho perso la testa!”
Afferma con enfasi, è davvero geloso! Di nuovo si blocca come prima, come se non avesse soppesato le parole prima di dirle. Su di me si posa il suo sguardo tra lo stupito e l’imbarazzato.
“Quelle che hai detto sono parole che ti sono uscite durante la foga del momento, o lo pensi davvero?” Gli domando, in cerca di conferme.
“Secondo te?” Ribatte, avvicinandosi alle mie labbra senza sfiorarle.
“A me piace pensare che sia vero…”
“E allora pensalo, perché mi sento totalmente impazzito per te.”
Mi rivela in un sussurro prima di fare sue le mie labbra. Non posso credere che sia vero! Di essere qui con lui, di essere davvero riuscita a conquistarlo senza muovere un dito! Cos’è stato? Cosa lo ha colpito di me?
Quando mi lascio condurre da lui verso il materasso sento il cuore che batte fuori dal petto.
 
 
 
Massimiliano
Online. Fa che venga fuori la scritta sta scrivendo, ti prego ti prego!  
Niente.
Isabella entra e legge il messaggio per poi uscire senza rispondermi. Lancio il cellulare il quale atterra sull’altro lato del letto, per poi sistemarmi il cuscino sotto la testa. Non posso farmene una ragione! In lei vedevo tutta la mia vita! Vedevo la donna ideale per me, colei che volevo fosse la madre dei miei figli, vedevo la mia futura moglie… Credevo che fosse così anche per lei, che avesse questi desideri e che vedesse in me l’uomo con cui formare la sua famiglia. Ci ho messo non una ma due mani sul fuoco, e me le sono scottate alla grande. Il suo no alla mia proposta di matrimonio riecheggia nella mia testa ancora dopo mesi… E il suo discorso di addio la sera dopo… Davanti al mio sguardo sconvolto. Per settimane mi sono chiesto con chi sono stato? Cosa ha provato per me? Cosa l’ha tenuta accanto a me per sette anni se non mi ha mai amato a tal punto da desiderare di stare con me per l’eternità? Cos’è andato storto?
Quando sento le prime lacrime inumidirmi gli occhi, mi passo una mano sul viso imponendomi di non piangere.
Il cellulare emette il bip e lo afferro ansioso, fa che sia lei! Mi accorgo poi che si tratta di quella pazza di Giulia la quale m’informa di aver fatto pace con il padre. Le rispondo di essere contento per lei e ripongo il cellulare dov’era prima.
Il cuscino sprofonda sotto il peso della mia testa. Chiudo gli occhi con la speranza di addormentarmi ma l’immagine di Isabella di quel debosciato che si tengono per mano, m’impedisce un sonno tranquillo.
 
 
 
Roberta
La serata sarebbe stata perfetta, se solo non avessimo incontrato quel degenerato di Gonzalo Torres!
La mia sfortuna è stata che Gonzalo sia capitato in classe con Lorenzo e Diego al liceo, e che abbia proseguito gli studi con Lorenzo, frequentando la stessa sua facoltà. Per molto tempo hanno formato un bel terzetto di depravati, ma la cosa che mi fa di più imbestialire è che Lorenzo si lasci tanto trasportare da lui – Diego un po’ meno, questo fino a che non si è fidanzato con Paola poi ha frequentato Gonzalo saltuariamente. Quel cerbero, mi ha sempre deriso, si è sempre preso gioco di me e non ha mai perso occasione per pendermi in giro, sicuro della sua insensata teoria secondo cui le persone che non rispettano i suoi standard di bellezza siano remissive, incapaci di stare al mondo e stupide! Ma neanche il lato forte del mio carattere, in grado di ribellarsi alle sue angherie, l’ha dissuaso dal prendersi beffa di me. Neanche le continue raccomandazioni, anzi minacce di morte, di Lorenzo sono servite! Credo che sia stato questo particolare che ha aperto in me l’illusione che Lorenzo avrebbe potuto provare qualcosa per me; Ma mi rendo conto che il suo difendermi è sempre stato una reazione scaturita dall’affetto che sente come fratello, cugino o amico che dir si voglia.
Leon ed io stiamo passeggiando verso le nostre auto, che non sono parcheggiate distanti l’una dall’altra. Ho fatto bene a farmi convincere da mia sorella e da Cami ha chiamarlo! Da tempo non passavo una cosi bella serata con un ragazzo, e devo ammettere che Leon non è un tipo che s’incontra ogni giorno: di bella presenza, intelligente, con una buona posizione. E a parte ciò maturo, con la testa sulle spalle e che vive come un uomo responsabile!
“Ti sei annoiata abbastanza da concedermi una seconda occasione?” Mi domanda, mentre ho trovato la chiave della mia auto frugando nella mia borsa.
“Mhhh…”
“Tanto non sfuggirai a lungo, visto che sono l’avvocato dell’azienda per cui lavori e mi rivedrai Domenica alla loro festa di compleanno! Anzi, devo ricordarmi di dire a questo Lorenzo che lui e il suo amico sono due idioti e debosciati!” Afferma ridendo.
“Questa vorrei proprio vederla! Qualcosa tipo ‘Dottor Mendoza, tenga le pratiche. Le auguro buona giornata. A proposito, lei è un debosciato!’”
“Hai dimenticato idiota! Idiota e debosciato!”  Precisa lui, in mezzo alle risate. Sì, siamo un po’ allegri, giusto quanto basta!
“Sono stata bene stasera con te, quanto basta per concederti un secondo appuntamento!” Scherzo.
“Anch’io sono stato bene con te. Ci sentiamo?” Mi chiede, rivolgendomi un timido sorriso.
“Ma certo.” 
“Passa una buonanotte e vai piano!”
“Dimenticavo che sei della stradale!” Affermo, memore del nostro primo incontro che lui questa sera mi ha raccontato nei dettagli! Riprendiamo entrambi a ridere come matti!
“Buonanotte anche a te, a presto!” Lo saluto, mentre occupo il posto di giuda della mia auto. Sarò in grado di provare per lui lo stesso brivido che sento quando incrocio lo sguardo di Lorenzo?
 
 
 
Silvia
Cel’ho fatta davvero a conquistare questo ragazzo?
Quando ho conosciuto, anzi abbordato, Lorenzo, credevo di essere certa di tutto: ero certa che lui fosse solo un dongiovanni ma che in realtà non capisse niente di sentimenti, e a me stava bene così perché ero anche certa che non mi sarei mai fatta prendere da lui!
Detto fatto.
E adesso lo osservo con aria sognante, mentre sgranocchia pop-corn e fa zapping tra i canali.
“Dovremmo fare una gita per il tuo compleanno!” Esordisco.
“Che hai detto?” Mi domanda, con la bocca piena di mais scoppiato. Beve un sorso di aranciata prima ripetere la domanda. “Che hai detto?”
“Che sarebbe carino fare una gita per il tuo compleanno! Tuo e di Diego! Isabella ed io pensavamo di fare una gita a quattro, c’è un lago poco fuori città che sarebbe perfetto, non mi ricordo il nome ma so che c’è un hotel famoso lì vicino, un buon ristorante, che si pesca e che si possono fare escursioni!”
“Lo conosco, andavamo con nonno Roberto, nonno Hermes, zio Nicola e papà a pescare.”
“Dimmi di sì, ti prego! Ti prego!” Lo supplico, sbattendo le ciglia.
“E va bene, ci pensi a tu ad organizzare? Come sai non mi resta molto tempo per pensare anche a questo.”
“Penso io a tutto!” Lo rassicuro, assaggiando con le mie labbra prima il suo collo e poi la sua bocca.
“Grazie per avermi portata dai tuoi stasera, sono stata benissimo! Sono delle persone così cordiali, allegre, calde! Hai una famiglia splendida!”
“Ho passato una bella serata anch’io, ho fatto bene a portarti!”
Gli sorrido, prima di stampargli sulle labbra un casto bacio. Prendo posto accavallata sulle sue gambe.
“Adesso è arrivato il momento di ricambiare. Sappi che domani pranzeremo con mia madre!”  Lo informo, intrecciando le mie dita con le sue e congiungendo i nostri palmi.
“Davvero? Ma che bella notizia!” Mi risponde entusiasta, sfoderando un enorme sorriso. Lorenzo lambisce ancora le mie labbra per poi esplorare il mio corpo con le sue mani.
Questa mattina in quell’ufficio, quando ‘ l’ho lasciato per Giulio ‘ è avvenuto un miracolo!
 
 
 
David
Speravo nella riuscita di questa sorpresa perché questa mattina mi sono comportato davvero come un geloso pazzoide! Spero di riuscire a tener fede alla mia promessa moderando le scenate di gelosia, questo sempre che quel fotografo della mutua la smetta di allungare gli occhi verso parti de corpo di Camilla la cui contemplazione è un diritto che è riservato solo a me! Che non si azzardi più a farle un esame ai raggi X come questa mattina!
Per tutto il tragitto fino a casa sua, Camilla non ha mai lasciato la mia mano. Quando siamo dentro, mi salta al collo facendo sue le mie labbra.
“E’ stata… una sorpresa… magica…” Mi dice, frapponendo un bacio tra le varie parole.
“Speravo che ti piacesse… “ Le sussurro, prima di riprendere a baciarla.
Un bacio che è nato come dolce e tenero, muta diventando un incontro da due persone desiderose di conoscersi più in profondità. Due persone vogliose di amarsi, di toccarsi, di annusarsi, di guardarsi… Non mi sembra vero che il mio sogno di adolescente stia per realizzarsi! Può sembrare stupido e maniacale, ma da sempre ho desiderato questa donna! Baciarla, vivere al suo fianco, poter camminare mano nella mano con lei, presentarla come la mia fidanzata, farle sorprese romantiche, dirle ti amo e sentirmelo dire, fare l’amore con lei… La desidero, desidero toccarla e assaggiare il suo corpo!
Continuando a baciarla, le sfilo il cappotto lasciandolo cadere al suolo e faccio lo stesso con la mia giacca. Camilla allarga il colletto della polo che indosso il necessario per raggiungere il mio collo e la mia scapola con le sue labbra. Io le rendo le cose più semplici togliendomi la maglietta e restando a petto nudo… Il mio torace si riempie e si svuota d’aria con movimenti lenti. Mi accorgo che Camilla ammira il mio corpo, per poi percorrere con un dito il mio torace… Io raggiungo con una mano la sua schiena dove trovo la cerniera della blusa che indossa e la elimino dal suo corpo lasciando scoperto il suo seno perfetto, abbellito da un reggiseno bianco di pizzo.. Il cuore mi balza fuori dal petto… Riporto le mie labbra sulle sue mentre la mano di Camilla ha raggiungo la vita dei jeans. Fremo.
 
 
 
 
Camilla
Mi torna alla mente la sera della prima cena qui da me, quando ho raccontato a David di aver sempre sognato di vivere un amore come quello dei miei genitori. Non so se con David sarà così, quello che so è che qui, adesso e nel presente sento un brivido lungo la schiena mentre con respiri profondi, mani tremanti e baci talvolta teneri, talvolta focosi, ci esploriamo a ci priviamo a vicenda dei vestiti, disseminandoli per l’appartamento. Sotto le mie mani, avverto il corpo dell’uomo che amo e che desidero… Sento il suo tocco lungo la schiena, lungo i fianchi, sul ventre – questo mi provoca un sussulto dovuto al solletico. Poi riporta la mano sulla mia schiena, poco prima di avvertire il suo leggerissimo lamento quando, dopo aver percorso il resto del suo corpo, gioco con la vita dei suoi jeans. In un attimo il mio reggiseno giace al suolo e mi sento avvolgere e sollevare da terra per poi essere posata con dolcezza sul mio letto. Ho come l’impressione che il mio cuore stia per esplodere! Esplodere di amore, di passione, di desiderio…
Quanti giorni ho vissuto mentre David mi passava davanti ed io mi sono sempre limitata a rivolgergli un ‘ciao’ di cortesia oppure ‘buongiorno’, mentre lui probabilmente passava momenti interminabili a contemplarmi… Nascosto in un angolo nei corridoi del liceo mentre io cercavo le attenzioni di altri ragazzi, alle riunioni mentre io tenevo la testa china sulle carte ignorandolo, agli eventi mondani mentre io ero intenta a prestare attenzione a magnate e uomini di ogni sorta, che non si sono mai fatti timore di rivolgermi complimenti – talvolta fuori luogo.
Quanto tempo ho perso?
“Ti amo…” Gli sussurro, nell’istante in cui lui mi sfila l’intimo.
“Ti amo anch’io.”
Siamo entrambi nudi e pronti ad amarci del tutto.
 
 
 
Paola
Dormirci su, non mi ha fatto cambiare idea. Io devo tornare a Bogotà e riprendermi Diego! Sono scappata dalla mia città in preda all’amarezza, alla disperazione, ho fatto a pezzi le sue foto, i suoi vestiti e compagnia bella illudendomi così di riuscire a strapparmelo dal cuore, ma non è servito! Non posso vivere così sapendo che lo sto cedendo a quella senza lottare!
“Mamma, ho preso una decisione. Tornerò a Bogotà!” Esordisco, tra un boccone di carpaccio e un sorso di vino.
“Tesoro mio… Tu davvero vuoi tornare con quel cerbero? Quell’incapace? Quel’infedele? Bambina mia, ti ha lasciato per un’altra!”
“Io sono certa che si tratti di un fuoco di paglia, mami! Mami, tu mi hai sempre detto di non farmi mai metterei piedi in testa da nessuno, e di certo non me lo farò mettere da quella sciacquetta! Io sono Paola Ribeiro Solari, e non mi farò di certo soffiare l’uomo che amo dalla prima che passa!”
“E’ vero che ti ho sempre detto di farti rispettare, ma è anche vero che potresti avere tutti gli uomini che vuoi! Amore mio troverai un altro buon partito e che tiene a te!”
“Io voglio Diego mamma! Sappi che ormai ho deciso!” Le comunico, ascoltando il suo sospiro. Sa bene che quando decido qualcosa non cambio idea!
“Oh mamma, sono così angosciata! Devo chiamare Giulia per aggiornarmi!”
“Pronto tesoro!” Mi risponde dopo uno squillo, allegra come sempre.
“Ciao baby! Ti volevo comunicare che ho deciso di tornare a Bogotà! Se quella disadorna di Isabella vuole la guerra, che guerra sia!”
“Veramente tornerai? E quando?” Mi domanda contenta.
“Non so dirti il giorno esatto! Preparati perché presto Bogotà riavrà le sue regine di nuovo insieme!”
“Ma che bella notizia!”
“Dimmi una cosa, ma Isabella cosa ne ha fatto del centralinista?”
“Ah sapessi, quel poveretto è a pezzi! Non fa che parlare di lei, difenderla…”
“E tu come lo sai?” La interrompo.
“Bhe io… sono uscita con lui!”
“Sei uscita con un telefonista?” le domando, ostentando un certo disgusto.
“Sarà anche un telefonista, ma è così carino! Dovresti vederlo!” Mi spiega, tutta concitata.
“Ah no, non puoi usarlo come giocattolino! Il suo posto è accanto ad Isabella quindi non ronzargli troppo intorno che me lo distrai!”
Quel tipo dovrà tornare con Isabella, avrà tutto il mio supporto!!
“Vorresti aiutarlo a riconquistarla?”
“Ovvio!”
“Ma come, non posso prendermi neanche un pezzettino di quel bel bocconcino?!”
“Giulia! Non fartelo ripetere! Puoi avere tutti gli uomini che vuoi, ma lui lo devi lasciare tranquillo e concentrato sulla sua Isabella!”
“Bhe, i miei tentativi servirebbero a poco! Per lui sono trasparente, esiste solo quella tipa!”
“Cos’avrà di tanto bello?!”
“Non lo chiedere a me! E soprattutto come fa ad accaparrarsi i ragazzi più carini?!”
“E’ davvero così bello questo….?”
“Massimiliano! Sapessi! Alto, biondo, occhi azzurri, quell’aria da bravo ragazzo che secondo me nasconde un fuoco dentro!”
“E lei come si comporta verso Massimiliano?”
“Bhe... A vedere quel poveretto lo ignora totalmente!”
“Già, cosa se ne fa adesso di un telefonista quando ha le attenzioni di uno dei rampolli di una delle famiglia più ricche e famose del paese?!”
“Amica mia, quella tipa è un’opportunista! Diego sarà fortunato se torni!”
“Io non mi farò portare via Diego da lei! Cascasse il mondo!” Affermo con enfasi, osservando mia madre che scuote il capo.
 
 
 
Mario
Il mio appartamento di Palm Beach è coperto da un sottile strato di polvere che si è accumulata nei giorni in cui sono stato lontano. Prima di andare a dormire, mi siedo sul divano con un bicchiere e ascolto il tintinnio del ghiaccio che sbatte contro il cristallo. Dal mio tablet osservo una foto di Alexander, rimediata dalla sua pagina face book. Ha la mia sfumatura di capelli, la mia mascella, il mio naso! O è così o sono pazzo!
Se fosse successo con una donna di cui non ricordo il nome, il corpo, una’estranea con cui sono stato una notte di pura follia, lascerei le cose come sono evitando di complicarmi la vita. Ma in un certo senso Marcella non è la prima che passa, devo togliermi questo dubbio! E’ legittimo no voler sapere se ho avuto un figlio da lei?
E se lei non mi vuole? Non posso biasimarla se non mi ha voluto come padre di Alexander, nemmeno io mi vorrei come padre!
Come reagirà? E’ realmente mio figlio?
Mi porto il bicchiere alle labbra ma tutto quello che bevo è ghiaccio sciolto che sa di Whisky. Me ne verso un altro e continuo a scorrere il diario di Alexander.
 
 
 
Daniele
Dentro di me, ho sempre saputo di essere fortunato ad avere accanto Patrizia perché oltre che essere bellissima, ha altre qualità. Non sarà una sorgente di sapere, ma è forse l’unica persona capace di starmi accanto. Sono cosciente di avere un carattere pessimo, di essere una persona fredda incapace di esternare i suoi sentimenti e questo da sempre alito ad incomprensioni con gli altri, specie se si tratta di mia moglie. Inoltre sono irritante e fin troppo arrogante. Patrizia è sempre stata l’unica in grado di tenermi testa e mi ha sempre attratto come una calamita, questo è l’unico motivo per cui l’ho sempre stuzzicata e presa in giro! Anche per divertimento, lo ammetto. Ma ovviamente Patty mi ha sempre attratto.
La nostra ‘storia’ ha ripreso corso più o meno quando mia sorella Marcella e Calderon hanno lasciato l’azienda, e con  loro Patrizia. Quel giorno in cui ci fu l’azzuffata con Armando, mi recai a casa di Marcella, la sera stessa. Mia sorella era a terra, quel giorno in più aveva ricevuto una ramanzina da Margherita per l’avermi raccontato tutto,come se avesse pochi motivi per stare male! In quell’istante comprese che non avrebbe più avuto l’appoggio di Margherita, la quale in cuor suo ha sempre voluto dire a Betty come stavano realmente le cose con Armando.
Marcella… Con la mia follia l’ho allontanata da me per sempre. Ho parlato tanto male di Armando, per quello che era stato in grado di fare nei confronti di Betty, ma io mi sono comportato in modo altrettanto demente! Sono il padrino di un nipote che ho visto solo in fotografia e l’ultima volta che l’ho visto dal vivo era in fasce. Mi manca mia sorella Marcella, mi manca mia figlia Giulia… Il suo abbraccio di questa sera mi ha ridato la vita… Rivolgo lo sguardo alla mia destra e osservo Patrizia che dorme. E’ davvero possibile formare una famiglia normale e unita? E’ possibile rimetterla in sesto? Facendomi ossessionare questi pensieri, afferro il mio cellulare, scorro la rubrica e dopo averci pensato su un bel po’ premo la cornetta verde. Passano secondi interminabili,quando mi accorgo che ha risposto alla mia chiamata. Non si sente niente. Non dice niente e resto in silenzio anch’io.
“Ciao.” Mi saluta. Un sorriso spunta sul mio volto.
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 28.
 
 
 
Perdonatemi se ho potuto aggiornare solo oggi!
David riuscirà a contenere la sua gelosia?
Cosa ne pensate di Gonzalo? Credete che tra Lorenzo e Roberta accadrà mai qualcosa? Lui come si comporterà circa il pranzo con Giulio?
Vi è piaciuto il primo appuntamento tra Roberta e Leon? Come li vedete insieme?
Isabella e Diego come vi sembrano, procedendo con la storia? Credete che Isabella si metterà a cercare suo padre per un confronto?
Massimiliano si metterà mai l’anima in pace?
La prima volta di Camilla e David vi è piaciuta?
Armando cercherà di indagare sul comportamento del figlio Lorenzo, e cosa scoprirà?
Come andrà la gita? E la festa?
Paola quando tornerà? Cosa accadrà al suo ritorno?
Avrete capito che Giulia ora ha delle mire su Massimiliano. Riuscirà a guadagnarsi le sue attenzioni?
L’incontro tra Mario e Marcella come andrà?
Vi sono piaciuti i pensieri finali di Daniele?
Le risposte ed altro nei prossimi capitoli!
Un ringraziamento a chi legge e commenta e a chi legge senza commentare! <3
   
 
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