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Autore: Neens O Brien    18/02/2015    1 recensioni
I'm back con il seguito di "Will we ever have our happy ending?". Vi ricordo che non seguo il telefilm, questa è semplicemente la continuazione della mia storia precedente, di cui vi lascio il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2511902
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-LIP-

Erano passati diversi giorni dall’ultima volta che aveva incontrato uno dei Milkovich, e sicuramente vedere Mickey non era nei suoi programmi per la giornata. Era appena entrato all’Alibi e aveva fatto un cenno a Kev, intento a versare della birra nei bicchieri.

All’inizio non si era accorto della presenza di Mickey, si era semplicemente seduto al bancone e aveva chiesto a Kev di dargli qualcosa di forte. L’uomo aveva aggrottato le sopracciglia, mentre gli versava del whiskey.

-Perché bevi a quest’ora del mattino, Lip? Gli affari vanno male? I figli di papà sono improvvisamente diventati geni e non hanno più bisogno dei tuoi servizi?

Lip scosse la testa con una risata, prima di afferrare il bicchiere per portarselo alla bocca. Inspirò leggermente con il naso, sentendo il forte odore di alcool salirgli alla testa, infiammandogli le narici.

-Gli affari vanno benissimo, i figli di papà sono ignoranti come sempre.

Kev si appoggiò con i gomiti al bancone, sporgendosi verso di lui.

-Allora cosa c’è? Hai problemi di droga? Devi dei soldi a qualcuno?

-Magari.. No, non è niente del genere.

Si passò la mano destra sugli occhi, stropicciandoseli.

-Tu hai mai avuto bisogno di riconquistare V? Dopo aver fatto una cazzata, intendo.

-Puoi dirlo forte. Ma come io e V diciamo sempre, se c’è l’amore non esiste nulla che non possa essere riparato.

Fu in quel momento che Lip si accorse della presenza di Mickey, prima non l’aveva notato perché c’era un ubriacone di circa 180 kg tra di loro, ma il Milkovich si sporse in avanti, e parlò in modo che Lip lo sentisse.

-L’unica cosa che non potrà essere riparata sarà la tua faccia, se ti avvicini ancora a mia sorella. Hai capito, Gallagher?

Con un profondo sospiro, Lip appoggiò il bicchiere, piegandosi per incontrare lo sguardo di Mickey.

-Potresti farti i cazzi tuoi, sai? Non mi pare che qualcuno ti abbia chiesto di unirti alla conversazione.

Mickey fece un cenno all’uomo seduto tra di loro, che si alzò barcollando e crollò su una sedia del tavolo più vicino, e si mise al suo posto, puntando il dito contro Lip.

-Ascoltami bene, Philip, perché è l’ultima volta che lo dico. Non mi interessano le stronzate da adolescente innamorato che spari in giro, e non mi interessa nemmeno quanto tu stia male. Voglio solo che tu smetta di pensare a Mandy, non fa per te.

Lip sollevò un sopracciglio, mentre Kev si allontanava con un’espressione divertita.

-Cosa c’è, pensi che io possa disonorare la tua famiglia o qualcosa del genere? Perché direi che a quello ci pensa già il tuo essere una testa di cazzo.

L’altro ragazzo fece un mezzo sorriso, ma si vedeva chiaramente quanto fosse irritato.

-Non ti ho spaccato la faccia solo perché sono una brava persona, e non voglio che la gente stia male per colpa tua, ma non tirare la corda.

Lip fece uno sbuffo divertito.

-Con “gente” intendi Ian? Sei davvero cambiato così tanto, Mickey?

Il ragazzo lo fulminò con uno sguardo, e gli mise una mano sulla nuca, stringendo leggermente.

-Non parlare di cose che non conosci, Gallagher, ti avverto.

Lip si divincolò muovendo il collo.

-Non lo faccio mai. Io parlo solo di cose che conosco, e si dà il caso che io sappia quello che dico. Non ho intenzione di dirlo a nessuno, tranquillo.

L’ultima parte l’aggiunse dopo pochi secondi, perché aveva visto il volto di Mickey oscurarsi. Non ci aveva pensato subito, ma in effetti dubitava che l’altro ragazzo fosse a conoscenza del fatto che lui e Ian si raccontavano tutto. E conoscendo Mickey non doveva esserne troppo contento.

-Io e Ian ci diciamo sempre tutto, non devi prendertela con lui. E poi so di questa storia dall’inizio.

Mickey scosse la testa, mentre sorseggiava la sua birra.

-Io lo ammazzo.

Lip sollevò un sopracciglio.

-Ti ho detto che non è un problema, lo so da una vita. Se avessi voluto raccontarlo in giro non pensi che l’avrei già fatto?

Vide un guizzo di dubbio nello sguardo di Mickey, che poi stranamente si trasformò in qualcosa molto simile alla preoccupazione.

-Devi stare attento a non farti scappare niente, hai capito? Mio padre è appena uscito di prigione, e se sente qualcosa del genere…

Lip era sconvolto, non ricordava di aver mai visto così tante emozioni che non fossero rabbia sul volto di Mickey, e spinto da un qualche istinto gli appoggiò una mano sulla spalla. Mickey si voltò di scatto.

-Che cazzo stai facendo?

A quanto pareva era tornato il vecchio se stesso, il momento di debolezza doveva essere passato. Lip tolse la mano con una risata.

-Volevo consolarti, ma in effetti sarebbe una cosa un po’ ridicola. Comunque non sapevo che Terry fosse fuori, quando è uscito?

-Un po’ di giorni fa.

Sembrava che, quando era nervoso, Mickey si passasse la mano destra sugli occhi, ma a Lip non era mai capitato di vederlo così.

-L’hai detto a…

Mimò con le labbra il nome di Ian, e Mickey sbuffò.

-Si che gliel’ho detto. Dovevi vedere quanto era ottimista quella testa di cazzo.

Lip rise, e fece un cenno a Kev, che gli portò una birra.

-Si, me lo immagino, lui è sempre così. Ma se ha detto che andrà tutto bene, andrà tutto bene. Lui ottiene sempre quello che vuole, guarda com’è finita con te.

-Ma stai zitto.

Mickey sembrava arrabbiato come al solito, ma la sua voce tradiva una mezza risata. Finì la sua birra in un sorso e si alzò dallo sgabello, lasciando sul bancone alcune banconote. Mentre lo faceva si girò verso Lip.

-Ricordati di tenere la bocca chiusa.

Lip assentì con un mezzo sorriso, anche se il motivo per cui non diceva niente era suo fratello, non le minacce di Mickey. C’era voluto tanto perché Ian fosse felice, e sicuramente lui non avrebbe fatto niente per mettere in pericolo quel fragile equilibrio.

Prima di raggiungere la porta, Mickey si girò verso di lui e lo chiamò.

-Hey Gallagher, non sei male quanto pensavo. Se vuoi puoi provare a chiarire con Mandy, ma non ti assicuro che non ti prenderà a calci in culo.

Risero entrambi mentre il ragazzo lasciava l’Alibi, e Lip era decisamente felice di essere uscito di casa quel giorno.





|| Guuuys! Mi dispiace davvero tantissimo per il ritardo, ma spero che il capitolo vi piaccia!
-Neens
   
 
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