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Autore: VioletP_    18/02/2015    1 recensioni
Trixie è una ragazza di undici anni che vive nei primi anni della seconda guerra mondiale. Rimasta orfana dei genitori, decide di scappare di casa e di vendicare la famiglia. Incontrerà un soldato che la porterà nella Cattedrale, luogo dove i bambini rimasti orfani vanno a vivere. In quel luogo scoprirà come sono morti i suoi genitori e quelli degli altri bambini.
Note: per la prima parte del prologo ho preso ispirazione da una creepypasta.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tootie, Trixie Tang, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Addio, Cassie.

La donna diede loro una stanza e poi li lasciò soli. Wanda si gettò sul letto, Cosmo fece lo stesso. Trixie stava girovagando per la stanza, quando un qualcosa catturò la sua attenzione: nell’armadio c’era una scatola che stava per uscire. La mora si avvicinò, e senza farsi vedere, la aprì. Dentro c’era una pistola con delle munizione. Trixie si morse il labbro, poi si guardò intorno, e quando notò che nessuno la stesse guardando, prese la pistola e la mise in tasca.
Vicky le si avvicinò.
<< Cosa vedevi? >> le chiese, mettendosi in ginocchio accanto a lei.
<< Niente. Mi incuriosiva questa scatola. >> disse, che scusa ridicola. Vicky sgranò gli occhi, e senza risponderle, si alzò e andò a parlare con Veronica.
Tootie era seduta sulle gambe di Cassandra, la bionda le stava raccontando qualche storia. Qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti! >> gridò Wanda, ancora stesa sul letto.
La porta si spalancò. La signora che li aveva accolti poco prima entrò nella stanza, dopo di lei entrò un uomo abbastanza alto con i capelli bianchi a spazzola, ricordava molto Jorgen. L’uomo si schiarì la gola.
<< Dunque, io decido di farvi restare qui gratuitamente, ma voi dovrete attenervi alle regole, che sono: luci spente alle nove, niente rumori e fracassi vari. Sono stato chiaro?! >> aveva anche gli stessi modi rudi di Jorgen.
<< Tranquillo, dobbiamo restare qui solo per una notte. >> spiegò Cassandra, sorridendo. L’uomo sgranò gli occhi e guardò la moglie, che teneva le braccia incrociate e gli occhi ridotte a fessure.
<< Mi sono di togliere la macchina dal giardino, l’ho spostata sul retro. >> aggiunse in seguito, abbandonando la stanza.
<< A proposito, io mi chiamo C… >>
Tootie la interruppe.
<< Cosma. >> disse. La donna la guardò male.
<< Charlotte. Ora scusate, ma devo andare. >> uscì anche lei dalla stanza, sbattendo la porta senza troppi complimenti.

Trixie entrò nel bagno e gettò un urlo. Cassandra, Veronica e Vicky entrarono nel bagno e rabbrividirono: due corpi morti erano nella vasca da bagno piena di sangue.
<< Ho paura, ragazze. >> disse Trixie, la voce le tremava per la paura.
<< Ora basta, andrò a parlare di questo con quel tipo! >> disse Vicky, uscendo dal bagno.
<< No. >> disse Cassandra, fermandola.
<< Ho una brutta sensazione. Voi andate a dormire, vi laverete domani. >> disse, uscendo dalla stanza.
Le ragazze si misero a letto, erano le nove. Non riusciva a dormire, per gli altri era stata una giornata stancante, anche Cassandra doveva essere stanca, eppure andava in giro nella casetta abbandonata in mezzo alla strada. La mora si alzò e prese la pistola dalla tasca, aprì la porta ed uscì.
Sentiva delle voci, qualcuno stava parlando, e anche ad alta voce.
Riconobbe la voce di Cassandra, e le altre due erano di…impossibile…Cosma e Jorgen.
Si fece coraggio, mise un piede sul primo scalino in legno, esso cigolò, ma i tre continuavano a parlare ad alta voce e non notarono il rumore, fortunatamente.
Scese fino ad arrivare al salotto, Jorgen, Cosma e Cassandra stavano litigando.
<< Se non te ne vai di qui, giuro che ti uccido! >> gridò Cosma, su tutte le furie. Jorgen le fece eco.
<< Siete ridicoli, avete ucciso vite innocenti. Avete distrutto un sacco di famiglie bellissime, siete dei mostri! >> disse Cassandra di rimando.
<< Sei solamente ridicola, dovresti fare la fine di tuo nonno! >> gridò Jorgen.
<< Se volevi uccidermi davvero, perché non lo hai fatto quando ne avevi l’opportunità? >> disse in tono calmo, spostandosi la treccia bionda sulla spalla. Jorgen non rispose, Cosma invece stava per esplodere dalla rabbia.
<< Ammetti che hai torto? Jorgen, puoi ricominciare tutto daccapo. Magari smettendo di uccidere per soldi. Ti prego, Jorgen. Non dar retta a questa svitata dai capelli color vomito. >> disse, gli occhi di lei erano lucidi. Jorgen per un attimo sembrò essere stato convinto dalle parole di Cassandra, ma la voce stridula di Cosma lo riportò alla realtà.
<< Ora basta! Brutta stronza, avrei dovuto ucciderti tempo fa. >> prese la pistola che tempo fa apperteneva a Trixie e la puntò contro la donna, che impallidì.
<< Ora non provochi più, vero? >> disse Cosma, continuando a puntarle la pistola contro.
<< Dico solo che tu e Jorgen siete lo schifo della società. >> disse in tono secco. Cosma sparò.
<<  NO! >> gridò Trixie, sparando a sua volta. La donna si voltò, la pallottola la colpì al braccio, che iniziò a sanguinare. Cosma scoppiò a piangere, Jorgen strinse i pugni. Cassandra era a terra, aveva ancora gli occhi lucidi.
<< Jorgen…aiuto. >> disse. Jorgen la guardò.
<< Addio, Cassie. >> disse, poi calciò il corpo della ragazza.
<< Teng, preparati a morire. Stavolta non vi risparmierò. >>
Trixie rabbrividì. L’uomo portò Cosma fuori, poi sentì una  chiave girare nella serratura, si avvicinò alla porta e provò ad aprirla, ma era chiusa. Andò alla porta sul retro, lo stesso. Le finestre erano chiuse da quando aveva fatto buio.
<< Cassandra, aiuto. >> disse Trixie mentre le lacrime le rigavano il volto. Cassandra rimase lì, immobile, morta.

Sentì un rumore strano, poi vide che delle fiamme stavano ardendo la porta e si stavano espandendo per la pareti, fino a bruciare le tende.
<< Jorgen sta dando fuoco alla casa! >>
Salì nelle stanze e andò a svegliare gli amici.
<< Cosa diamine dici, Trixie?! Se mi hai svegliata per dirmi questo ed è uno scherzo giuro che… >> Wanda guardò il salotto bruciare, le fiamme ricoprirono il corpo di Cassandra, che bruciò. La donna gridò, Trixie voleva piangere, ma non poteva. Doveva dimostrarsi forte.
Vicky e Cosmo aprirono la finestra  della stanza.
<< Wanda, esci prima tu! >> gridò Cosmo.
<< Sei pazzo?! Mi spiaccicherò. >> disse Wanda, il viso sporco di polvere e di lacrime. Tootie chiuse la porta, come se quella barriera di legno potesse fermare le fiamme. Vicky prese la sorella minore e saltò dalla finestra, le due gridarono e quando toccarono terra, rotolarono  nel cortile della casa.
<< Che facciamo?! >> gridò Tootie.
<< Calma…risolveremo tutto. Credo. >> disse la sorella maggiore.
<< Vicky, non voglio perdere anche Trixie, Wanda, Cosmo e Veronica. >> disse la sorella minore, piangendo.
<< Non li perderai. Mi inventerò qualcosa. Spero. >> stava piangendo, Tootie lo notò e la abbracciò. Vicky ricambiò e le accarezzò i capelli.
Veronica ruzzolò davanti a loro, seguita da Trixie che si spolverò i pantaloni dalla polvere.
<< Cosmo e Wanda?! >> gridò Tootie.
<< Cosmo sta pensando ad un modo per far scendere Wanda! >> disse Trixie, cercando di calmarla.
<< Le fiamme li bruceranno vivi! Non possono fare una corda con le lenzuola?! Diamine. >> disse Vicky, era preoccupata anche lei.
Detto fatto, una corda di lenzuola bianche uscì dalla finestra. Wanda uscì e iniziò a scendere.
<< Sbrigati, prima che il fuoco bruci le lenzuola! >> gridò Cosmo. Wanda chiuse gli occhi e continuò a scendere, fin quando non arrivò a terra.
Fu il turno di Cosmo. Sfortunatamente la coperta si era bruciata e saltare era pericoloso. Certo, Tootie, Vicky e le altre avevano saltato molto più in alto, ma loro non avevano problemi alle ossa.
<< Cosmo, la struttura sta per controllare, sbrigati! >> gridò Veronica. Cosmo chiuse gli occhi, poi lasciò andare la corda, cadendo di schiena.
<< Cosmo, stai bene? >> disse Trixie, avvicinandosi. Cosmo aprì gli occhi e annuì, poi la ragazza lo aiutò ad alzarsi e i due si allontanarono dalla casa, che crollò.
<< Ma Cassandra? >> chiese Wanda.
<< E’ morta… >>
<< Morta?! >> le fecero eco gli altri.
<< Ecco di chi era il corpo che avevo intravisto prima… >> disse Wanda.
Il gruppo arrivò sul retro, Cosmo si mise a sedere davanti, dato che era l’unico a saper guidare. La macchina non camminava, Veronica sporse la testa dal finestrino e notò che le ruote erano sgonfie.
<< Trixie, ci potresti raccontare cos’è successo mentre dormivamo? >> chiese Vicky.
La mora raccontò tutto ciò che era successo, dalla litigata alla supplica di Cassandra fino al calcio che Jorgen aveva dato alla ragazza. Ovviamente tagliò le parti più raccapriccianti per evitare di far impressionare Wanda e Tootie, anche se era praticamente impossibile dato che l’intero racconto era raccapricciante.
<< Quindi ora come ci arriviamo all'ospedale? >> disse Veronica. 
   
 
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