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Autore: cherubina    19/02/2015    5 recensioni
Non è facile essere un capofamiglia, soprattutto, se si tratta di una delle famiglie più importanti degli Stati Uniti e si è giovani e ribelli. E se ci sono anche innumerevoli ostacoli da affrontare...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Brown, Candice White Andrew (Candy), Un po' tutti, William Albert Andrew
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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William Albert Andrew e Terence Grandchester si erano conosciuti per caso, una sera in un pub di Londra.

Il giovane rampollo degli Andrew era stato immediatamente colpito dall'espressione tormentata del giovane ragazzo inglese e, per un po' di tempo, se ne era rimasto sul suo sgabello a guardarlo tracannarsi diversi boccali di birra.

Quando Terence si era alzato in piedi, barcollante, Albert si era avvicinato.

"Pago io!"

Aveva estratto il portafogli e saldato il conto e, prima che Terence potesse replicare, lo aveva trascinato fuori.

Forse era stato l'alcol a renderlo più loquace, a fargli tirar fuori tutti i tormenti che, dato il suo carattere, era restio ad esternare eppure a Terence era venuto spontaneo raccontare la sua vita a quel perfetto estraneo.

Gli aveva raccontato di essere mal sopportato dal padre e dalla sua matrigna. Di tutte le angherie psicologiche che aveva subito quando era bambino.

Gli aveva raccontato di voler fare l'attore come sua madre, ma di non voler fare la fine della donna. Era stato però attento a non rivelare il nome della mamma ed Albert non aveva insistito per approfondire.

"Al diavolo la Saint Paul...Io in quella scuola di fighetti e di figli di papà non ci torno!"

Aveva sentenziato il ragazzo e il dubbio che fosse uscito di nascosto era diventata una certezza per Albert, insieme alla sorpresa di essersi preso cura di un compagno di Candy.

"Io conosco una ragazza che frequenta quella scuola: una mia cara amica!"

Aveva sondato il terreno Albert convinto che, conciato com'era, il giorno dopo Terence non si sarebbe ricordato nulla della loro conversazione.

"Si chiama Candice White Andrew, la conosci?"

Terence aveva spalancato la bocca, poi ne aveva ripiegato i lati in un'espressione corrucciata.

"La amo!"


Dopo la rivelazione di quella sera Albert aveva passeggiato per due giorni sulle vie di Londra, da Oxford Street a King's Road, da Regents Street a Knightsbridge senza godersi le bellezze locali, cercando di trovare la soluzione migliore per tutti.

Quando era arrivato nel Regno Unito aveva tutta l'intenzione di rivelare la sua vera identità alla sua protetta, di chiederle di tornare a casa perché Anthony aveva bisogno di lei...

Dopo aver conosciuto Terence, però, il suo piano aveva scricchiolato e continuava a ripetersi che, forse, la volontà di Anthony non era poi tanto sbagliata.

Lui aveva a cuore la felicità di entrambi i ragazzi e l'ultima cosa che voleva era che Candy, scoperta la condizione di Anthony, tornasse a Lakewood perché si sentisse in obbligo di farlo. Prima di decidere doveva vedere Candy, Candy e Terence insieme e farsi un'idea...


Andò a trovare Candy il sabato pomeriggio, in uno dei momenti di relax concessi dal collegio, presentandosi come Albert il vagabondo. . La ragazza fu molto felice di poter riabbracciare il suo amico, gli chiese notizie di lui, dei suoi animali, di Lakewood manifestando una certa nostalgia di casa.

Tuttavia aveva un'aria serena e un gran sorriso, era diventata un po' più alta e anche più bella di quanto ricordasse.

"E tu sei felici qui, Candy?"

Le chiese Albert mentre erano seduti sulla collina che a lei ricordava tanto quella dell'orfanotrofio.

"Mi so difendere piuttosto bene. Ho imparato da tempo a schivare i colpi di Iriza, Neal e ora...anche quelli delle suore!"

"Ti trattano male?"

"Oh no non intendevo questo, solo che sono piuttosto spartane. Pensa che una mia amica teneva una tartaruga nascosta e da quando Suor Gray l'ha scoperta e le ha imposto di sbarazzarsene, piange disperata tutti i giorni. Non conosci qualcuno che potrebbe prendersene cura, Albert?"

Aveva sfiorato appena il braccio del giovane uomo e lo zio William aveva pensato finché sul suo viso era comparso un sorriso.

"Ho un amico qui a Londra che gestisce uno zoo. Vieni domani, io sarò ad aspettarti lì!"

Scarabocchiò l'indirizzo su un pezzo di carta e Candy lo ripose nella tasca della sua uniforme scolastica.


Quella domenica pomeriggio fu una vera sorpresa vederla arrivare, oltre che con la gabbia dov'era custodita la tartaruga, anche con Terence.

Il ragazzo aveva pensato di approfittarne per ringraziare Albert dopo la serata di baldorie che si era concesso. Si mantenne sul vago e fu grato ad Albert per non scendere nei particolari e per tenere all'oscuro Candy della sbornia che si era preso.

Passarono un piacevole pomeriggio a guardare gli animali, a bere caffè, a prendere il giro l'abilità di Candy nell'arrampicarsi sugli alberi e a farsi una buona dose di risate come amici di vecchia data.

Terence decise di anticipare il rientro per dare a Candy la possibilità di salutare il suo amico. Rimasti soli, la ragazza e Albert sedettero su una panchina dalla quale si poteva ammirare il Serpentine Lake.

"Simpatico Terence..."

Candy si sporse in avanti, colpita da quell'osservazione.

"Non diresti così se lo avresti conosciuto prima. I primi tempi era davvero odioso e mi rendeva la vita impossibile..."

"E adesso?"

Candy sorrise, poggiando le spalle contro le assi di ferro.

"Hai ragione tu: è davvero simpatico se si ha la possibilità di conoscerlo veramente. Sotto quella corazza da duro nasconde un cuore nobile. Sto davvero bene quando sono con lui..."

Albert tastò la tasca interna della sua giacca, esitando.

"Ieri ti ho chiesto se eri felice qui ma non mi hai risposto."

"Non lo so Albert. Mi manca Lakewood, mi manca Anthony ma è come se la nostalgia si faccia ogni giorno più sopportabile e io riesca a godermi anche le nuove esperienze, i nuovi incontri...Credi che sia sbagliato?"

"Assolutamente no, piccola. Stai crescendo, è giusto che tu ti goda le tue esperienze fino in fondo!"

"C'è solo una cosa che mi fa star male: il fatto di non essere più riuscita a parlare con Anthony da quando sono partita. Lui per me era molto importante ma, a quanto pare, io non lo ero altrettanto per lui. Ho provato ad avere il suo indirizzo di Chicago, gli ho scritto e-mail e tante lettere spedite a Lakewood ma lui non mi ha mai risposto!"

Albert aveva un nodo in gola e dovette mordersi la lingua per non parlare. Poi decise di agire.

Non ci aveva dormito per due notti e alla fine aveva scritto quella lettera perché fosse Candy a stabilire cosa fare.

"Ascolta Candy: non so perché Anthony si stia comportando in questo modo con te ma ho incontrato tuo zio William poche settimane fa..."

"Hai incontrato lo zio William? Oh Albert vorrei tanto conoscerlo...Sono certa sia un vecchietto canuto, con la barba, forse con un'espressione burbera ma con il cuore d'oro..."

Albert sorrise sotto i baffi a quella descrizione.

"A tempo debito sono certa che lo conoscerai. Comunque, saputo che ero diretto a Londra, mi ha consegnato una lettera per te!"

La porse a Candy e lei fece per strappare il plico.

"Aspetta. Non aprirla adesso. Tuo zio mi ha fatto promettere una cosa."

"E sarebbe?"

"Forse sa che sei un'adolescente e che i ragazzi sono spesso pieni di dubbi. Se, in questo momento, sei confusa, se il tuo cuore non sa decidere...Fai chiarezza in te stessa prima di leggere. A quanto pare c'è scritto qualcosa di molto importante, tuo zio ha pronunciato una frase sibillina: ti toccherà prendere una difficile decisione!"

"Una difficile decisione..."

Ripeté in un eco Candy con il cuore che le era balzato in gola.


Chiedo scusa per il ritardo. Grazie a chi continua a seguirmi!

  
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