Storie originali > Poesia
Segui la storia  |       
Autore: VeganWanderingWolf    20/02/2015    0 recensioni
Serie di righe dedicate ad alcune lei di cui mi è rimasto il ricordo in forma di impressioni un po' sommarie, un po' crude, un po' plastiche, un po' incarnate in una sola delle loro caratteristiche, o in uno specifico periodo delle loro vite, a seconda delle persone e dei gradi di conoscenza che ho avuto di loro. 'Di nuovo', è un po' come rivederle, anche se malformate attraverso il ricordo e il tempo. - Ogni nonsense è a sé... dunque, le variazioni sono potenzialmente infinite, descrivendo una 'lei' dall'esterno, o è la 'lei' in questione l''io' che parla, e così via e così via...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.fiaba.

 

Vibrando a lungo, poi si cade come un sospiro di falce,

trapassando lievi strati della consistenza

ingannevolmente fragile e tradevolmente sottile

di bolle di sapone infranto di sogno illusorio ed occhi sbarrati.

 

Con la lentezza paziente e apparentemente infinita con cui si insinuano

in ogni spazio membra vegetali – e non si fermano per quanto sforzate, piegate, strappate….

mi districo nelle morbose pieghe di questi convulsi lacci che mi costruiscono

e avvinghiano in impegnativo, assiduo, premente abbraccio.

 

‘State lontani voi, che già n’ho abbastanza di me?’ chiede ridendo

una graziosa ragazza con cui ho ingaggiato una danza sperimentale e soave,

trapuntando volteggi leggeri in pavimento liscio e tralucente.

Attorno sono altri danzanti, è festa e musica, vociare

e tintinnare di vino e chiocciare di risa senza peso.

 

Ma i sorrisi di lei son genuini, quando non ride,

quando un’espressione come un ago rapido e pungente

sfugge dalle buone maniere che a memoria sa,

e, padrona per un balenante momento del viso,

la fa reagire senza mediazioni a me;

crogiolo il cuore a questi lampi

e mi sento in gola la filigrana che porta al collo,

come gliel’avessi sottratta in un morso giocoso,

e ingoiata per sbaglio.

 

Quando siamo diventati invisibili agli altri sguardi la invito con me,

la conduco fuori, tra i prati gelidi della provvida notte,

in cerca di un gufo che vedendoci rida, prometto serio,

e lei crede di capire ed è così gioiosamente fiduciosa.

 

Poi si infrangono i confini curati di giardini elegantemente modellati

e nel ritaglio che ho fatto con le unghie

anche lei scorge il bosco senza sentiero,

la luce della luna senza remore

che compare e riappare

senza promesse ma in sensuali agguati.

 

Gentile chiedo ‘vieni?’,

ma già il suo viso ha mille risposte tutte negative.

Niente luccica nel folto del bosco,

niente schiamazza tra i tronchi immobili, le fronde mormoranti

e gli odori strani, sottili, poco avvezzi a lei,

ma non si dovrebbe pensare che non sia viceversa forse.

 

Piano le lascio la mano, piano mi scosto e m’allontano.

‘Vieni’ chiamo ancora, più piano e più speranzoso,

ma non è rimasto più nulla, si vede bene,

e i miei occhi dardeggianti cambiano colore

sotto la luna, all’ombra del bosco.

 

Non ho false promesse per nessuno, nemmeno per lei,

che quelle vorrebbe per scegliere e non importa così tanto

che io sia stato come un involontario incanto.

Chiede lei piuttosto di restare, ancora,

a raccontarle oscure storie e paurose verità,

che già tante ne ha sentite.

 

Ma ecco, lei vuole sentire storie e racconti e favole

e io in quelle devo tornare,

il lupo delle malsane fiabe non può mai troppo restare.

Che questi palazzi stregati di splendidi giorni caldi e sicuri

lo avvelenano piano, con strisciante lentezza gli addormentano il cuore,

gli velano gli occhi, gli spuntano unghie e denti,

gli insegnano cose che già sa e che non vuole imparare.

 

‘Vieni’ chiama per ultima volta, appena un pulviscolo di speranza

mentre gli si adombrano del tutto gli occhi prima ingannati

da troppo sfavillanti imbrogli.

Ma la fanciulla di fragile filigrana

è rimasta dispersa sull’ordinato prato,

come figurina di un albero ritagliato.

 

Il lupo deve andare e non può promettere di ricordare.

Lei che non si volta, non si muove, come trapassata

nel taglio improvviso di un sogno non male,

tentenna al freddo fulminante e al buio sconosciuto.

Non ci sono eroi, draghi, cavalli o cavalieri,

al massimo una principessa che si recita con grazia affettata

e uno spazio vuoto e muto,

dove prima la aspettava speranzoso un ambiguo lupo.

 

Cosa l’ha inghiottito?

Ma no, sognava forse, ed ecco ora è sveglia;

ma no, era una fantasia era, che ora si è rotta;

ma no, era una scelta era, andata perduta.

E il sentiero che prima appariva è scomparso

dietro la punta di coda di un lupo silenzioso.

 

Ecco, è il tempo di tornare indietro nelle luminose stanze,

a danzare con passi già conosciuti, a sorridere e brillare

come una stella riccamente decorata, e lasciare i sogni

alla notte rapace che sorride sibillina, ironica, lì accanto alla porta di casa.

 

Si torna al caldo della realtà così esorcizzata, mondata

dalle inquietudini che fanno suonare male la melodia,

chiude la porta lei sul ghigno della notte fuori dagli occhi

che feriscono come se ingoiasse una tenera lingua di ardente brace.

 

Ma ecco sui pavimenti si scivola e le finestre spalancate,

che entra il vento e precipitano senza suono le persone, sono di cartone,

brancolano alla cieca foglie morte e imputridiscono tutte le cose che son fatte di materia,

che sono cadaveri di uccisi per esser a forza pigiati nell’ingordigia estetica d’uomo.

 

Una grande tigre siede sul letto della terrorizzata fanciulla,

è vuota, solo pelle morbida,

‘che un uomo mi ha ucciso  e rubato il manto’ spiega.

‘E tu’, dice ancora, ‘vai a nasconderti bene,

che tra poco verrò a cercarti per mangiarti.

Ma siccome davvero non vedevi, ti ingoierò in un solo singulto.

Sono già morta, ma anche tu!’

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: VeganWanderingWolf