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Autore: La_Sakura    06/12/2008    5 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

CAPITOLO 12 – LA MORSA

 

«Quella non parla, sono due ore che la interroghiamo… che facciamo?»

 

Aya captò le parole della collega, ma non rispose: continuava a fissare la francese attraverso il vetro specchiato, attendeva anche solo un piccolo segno di cedimento per poter passare al contrattacco. Mikiru l’aveva interrogata a lungo, grazie all’aiuto dell’interprete, ma non era riuscita a carpire nessuna informazione, se non che lei non aveva fermato proprio nessuno lungo la strada.

 

«Lei non parla giapponese… eppure si è avvicinata a Katsuo e gli ha rivolto la parola nella nostra lingua… Mikiru, credo che questa ragazza sia solo una pedina, che il vero responsabile sia un altro.»

 

«Un’altra donna?» domandò la collega, sedendosi accanto a lei.

 

«Credo di sì… senti, tu continua a interrogarla, insisti, prova a coglierla in fallo!»

 

«Ok, proverò, ma il suo avvocato è un mastino… tu dove vai?»

 

«A parlare con Sanae: voglio sapere che rapporto c’era con questa Rosemary.»

 

§§§

 

«Rosemary?? Oh mio Dio…»

 

«La conosce?»

 

«Certo che la conosco!- esclamò Sanae passandosi una mano tra i lunghi capelli castani –È la moglie di Pierre El Cid… siamo stati anche al matrimonio… non posso credere che sia stata lei a…»

 

«Calma, Sanae… non abbiamo ancora la certezza… delle due io sono convinta che ci sia qualcun altro dietro al delitto… qualcuno di giapponese.»

 

«Sapevo che in passato Rosemary aveva una cotta per Tsubasa, ma pensavo le fosse passata, soprattutto perché si era sposata! Però se ha una complice non so chi possa essere…»

 

«Una vecchia fiamma?»

 

«No…- mormorò l’accusata sorridendo –Sono stata io la sua prima fiamma…»

 

«Un affetto particolare, un’amicizia profonda… pensi, Sanae!!!»

 

«Io… Yayoi! Prima di trasferirsi a Nankatsu lui era molto amico con Yayoi! E poi… e poi a Nankatsu c’era Kumi che gli faceva una corte serrata…»

 

«D’accordo, parlerò con loro… le cose iniziano a prendere la giusta piega: vedrà che uscirà presto da qui!»

 

«Io devo ringraziarLa… senza di Lei sarei stata abbandonata a me stessa e…»

 

«Sono un poliziotto, faccio solo il mio lavoro…»

 

In quel momento una lampadina le si accese: lei avrebbe anche fatto il suo lavoro se non l’avessero bloccata… un terribile dubbio si fece strada nella sua mente, così salutò Sanae e uscì velocemente dal carcere. Una volta salita in macchina, prese il cellulare e scorse la rubrica, soffermandosi su un determinato numero, ma desistette. Inviò un sms a Mikiru per chiederle di confermarle il suo dubbio, poi mise in moto e si diresse a casa del suo capo. Una volta arrivata, rimase un po’ indecisa sul da farsi, ma mentre stava per suonare il campanello, una voce alle sue spalle la bloccò.

 

«Stavi cercando me?»

 

«Kitano! Mi hai spaventato… volevo fare due chiacchiere con te…»

 

«Vieni, andiamo a bere un caffè da Starbuck’s. In casa mia c’è troppa confusione.»

 

Si accomodarono, non prima che Aya ebbe commentato il fatto che ultimamente assumeva decisamente troppa caffeina, e dopo che ebbero ordinato Kitano iniziò a parlare.

 

«C’è mia nipote in città, quindi puoi immaginare come sia ridotta la mia casa…»

 

«Non sapevo avessi una nipote.»

 

«È la figlia di mia sorella: sono legatissimo a lei, e lei lo è a me.»

 

«È molto bello, è il tipo di rapporto che spero di instaurare con mia nipote.»

 

«Yamamizu, sei sicura di non volerti prendere qualche giorno di ferie per andare da tua sorella? In fondo non potrebbe che farti bene…»

 

«Lo farò, dopo che avrò risolto il caso Ozora. Sai bene quanto ci tenga a fare bene il mio lavoro…»

 

«Lo so… lo so…»

 

«Kitano, va tutto bene? Sembri… affranto… c’è qualcosa che non va?»

 

L’uomo sembrò sul punto di dirle qualcosa, di confessarle un terribile segreto: Aya poteva leggergli negli occhi il tarlo interiore che lo stava divorando, ma dopo poco riassunse la sua aria professionale:

 

«Ho solo un po’ sonno, stanotte i vicini di casa hanno fatto baldoria…»

 

«Capisco…»

 

Il classico trillo del cercapersone di Aya la riscosse dai suoi pensieri: controllò il numero e vide che era quello di Mikiru. Si scusò col suo capo e si allontanò per chiamare la collega:

 

«Aya, devi tornare in ufficio! Non puoi immaginare quello che ho scoperto…»

 

§§§

 

«Non stai scherzando vero!?!?»

 

Aya aveva praticamente travolto tutti i poliziotti che si trovavano tra l’ingresso della centrale e la scrivania di Mikiru.

 

«No, non sto scherzando… sono rimasta basita tanto quanto te quando ho letto che…»

 

«Chiama i colleghi di Nankatsu, voglio avere un fax di conferma!»

 

«Ok, ora chiamo…»

 

«Inoltre voglio che chiami la madre di Ozora per farLe altre domande su… E questa cos’è?» domandò improvvisamente, prendendo in mano un foglio con su scritta una lista di nomi.

 

«È la lista dei dipendenti del pub dove si trovavano gli amici della vittima…»

 

«E questo nome come diamine ha fatto a sfuggirci???»

 

«Quale nome?»

 

«Hyuga! Hyuga Naoko!»

 

«Pensi che sia parente del bomber della nazionale?»

 

«Avremmo dovuto interessarci prima! Io vado al pub a vedere se trovo questa Hyuga, tu vai al laboratorio e sollecita quelle analisi sulla tessera magnetica!»

 

Così come era entrata, Aya uscì, ma stavolta i vari impiegati furono abbastanza svelti da spostarsi per non essere travolti da quel ciclone. Mentre si dirigeva al pub, un quadro abbastanza chiaro della situazione le si stava aprendo nella mente, mancavano solo quei pochi tasselli, che però presto avrebbe messo al loro posto.

 

«Salve, sono l’agente Yamamizu, cercavo Hyuga Naoko.»

 

«La trova da quella parte…» rispose il burbero omone che stava passando lo straccio al pavimento, e la guardò di traverso quando lei, noncurante, attraversò lo spazio pulito.

 

«Lei è Hyuga Naoko? Agente Yamamizu…»

 

Quando Aya vide la ragazzina sbiancare, capì di aver fatto centro; non era l’assassina, avrà avuto circa 17, 18 anni, ma sicuramente aveva a che fare con l’omicidio.

 

«Sono in servizio, non posso parlare con Lei, agente…»

 

«Non ci sono problemi, posso aspettare, anche fino a tarda notte se necessario.»

 

«Che cosa vuole??» sbottò la ragazzina, voltandosi verso di lei. Aya la osservò meglio, e notò come l’unica somiglianza con la Tigre erano gli occhi: aveva lo stesso sguardo profondo, lo stesso piglio serio e riservato.

 

«Naoko, so che Lei è implicata nell’omicidio di Ozora…»

 

«Si sbaglia…» mormorò lei in un soffio, sbiancando ulteriormente.

 

«… ma se mi aiuta a scoprire la verità, io posso aiutare Lei a venirne fuori. Venga con me in centrale, faremo due chiacchiere insieme…»

 

«Ho paura…» mormorò nuovamente lei, con la voce rotta dal pianto.

 

«Suo fratello è Hyuga Kojiro, dico bene?- la ragazzina annuì –Allora lo chiami, lo faccia venire qui e ci recheremo alla centrale insieme.»

 

Naoko annuì, e fece quanto le era stato detto dall’agente.

 

§§§

 

«Lei ha molte cose da spiegarmi, agente Yamamizu!!» ringhiò la Tigre mentre varcavano la soglia della sala interrogatori.

 

«Hyuga-san, La prego, si sieda accanto a Sua sorella e mi ascolti: come Le ho già detto, essendo Sua sorella minorenne abbiamo bisogno che Lei presenzi all’interrogatorio. Ho pensato a Lei perché era anche amico della vittima e sono certa che vorrà scoprire cosa c’è sotto…»

 

«Ancora non capisco cosa c’entri Naoko…»

 

«Perché non ce lo facciamo spiegare dalla diretta interessata?- sia Aya che Kojiro posarono lo sguardo sulla ragazzina, che non aveva smesso un attimo di tremare –Avanti, racconta la verità…»

 

«Io… ho paura…» singhiozzò la giovane Hyuga.

 

«Non devi, ci sono qua io…» mormorò Kojiro con un tono di voce decisamente dolce e carezzandole amorevolmente la testa.

 

«Finirò in carcere…»

 

«Naoko, racconta la verità, ti prego… ti prometto che ti proteggerò, sono il tuo fratellone, no?»

 

La ragazzina si soffiò il naso e alzò lo sguardo verso Aya:

 

«Lei mi manderà in prigione? Io ho paura, mi ha detto che se parlavo mi avrebbe portato con sé in prigione!»

 

«Chi? Chi ti ha detto questo??» esclamò Kojiro, mentre Aya nella sua testa sistemava un altro tassello. La soluzione era vicina.

 

Chi ha ucciso Tsubasa Ozora?

 

Sono in ritardo (in tutti i sensi perché mi stanno aspettando, ma la festeggiata si fa attendere, no??) ma lo scorso weekend cause di forza maggiore hanno trattenuto l'aggiornamento. Ne ho approfittato per correggere i dettagli finali...
Buona lettura e grazie a tutte coloro che hanno letto e anche a Silen, Melanto e OnlyHope che hanno recensito...
Sakura's crime is almost finished!

   
 
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