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Autore: SnowEmbrace    21/02/2015    2 recensioni
In una fredda notte d'inverno, i Maestri Xehanort ed Eraqus trovano un piccolo bambino abbandonato nella neve di fronte al palazzo della Terra di Partenza. Superato un primo momento di stupore dovuto all'aspetto dell'orfano, i due decidono di adottarlo e di rinchiuderlo nel campanile dell'imponente castello, lontano dal resto del mondo e con la sola compagnia di Terra, Aqua e Ventus. Ma quando una bellissima ragazza conquista il cuore del giovane, per lui arriva finalmente il momento di scoprire cosa si cela oltre le fredde mura della sua prigione.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riku, Vanitas, Xion
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo I – Desideri

Sono ormai passati undici anni dal giorno in cui quella terribile tempesta di neve si abbatté sulla Terra di Partenza.
O, per meglio dire, dal giorno in cui i maestri Xehanort ed Eraqus adottarono il piccolo Vanitas.
Alla mattina è sempre quest’ultimo a suonare la campana del castello, trascorrendo il resto della sua giornata in attesa di ricevere qualche altro compito per potersi rendere utile, senza mai lasciare la sua casa.
-Maestro…- Mormora improvvisamente Vanitas, mentre raccoglie tutto quanto il materiale utile per lucidare la sua campana. -… posso chiedervi ancora una volta… come sono arrivato qui?-
-Vanitas, ne abbiamo già parlato.- Replica Xehanort, con una certa nota di stizza nella sua voce. –I tuoi genitori ti avevano abbandonato fuori dal castello, e così abbiamo deciso di prenderti con noi.-
-Questo lo so… è solo il “perché” che ancora mi sfugge.-
-Perché sai bene quanto me che il tuo aspetto incute timore. Le persone comuni hanno paura di tutto ciò che ai loro occhi appare diverso… e proprio per questo ti è proibito uscire da qui. Capisci?-
Vanitas annuisce abbassando lo sguardo.
-Via, non essere triste. Ti porterò qualcosa per tirarti su di morale quando parteciperò al Festival del Sogno domani mattina, ok? Dopotutto, è il tuo compleanno.-
-Festival… del Sogno?-
-La festa annuale che si tiene alla Città Disney… l’hai forse dimenticato?-
-Mi stupisco solo del fatto che abbiate deciso di parteciparvi, Maestro…-
-Già, normalmente non è mia intenzione recarmi in posti del genere, ma questa volta ho ricevuto un invito ufficiale e credo che non potrò tirarmi indietro. Eraqus viene con me.-
-E per quanto riguarda Aqua, Terra e Ventus?-
-Loro resteranno qui a farti compagnia e ad allenarsi.- Afferma Xehanort, avviandosi verso il portone del castello. –Tu per ora preoccupati solo di lucidare la campana.-
-Sì, Maestro…- Vanitas osserva con sguardo quasi assente quel poco che riesce a scorgere del paesaggio al di fuori delle mura, rinnegando ancora una volta il suo forte desiderio di visitare il mondo esterno al fianco dell’anziano mentore. Sospirando sconsolato, si dirige infine verso il campanile.
-Non ti ha permesso di seguirlo nemmeno questa volta, vero?- Domanda improvvisamente una voce alle spalle del ragazzo.
-No Ventus, e dubito lo farà mai.- Risponde Vanitas, voltandosi. -… dopotutto, lo sai che sono un mostro.-
-Non dire così!- Interviene Aqua. –Tu non sei affatto un mostro.-
-Nessuno qui ti ritiene tale o ha paura di te.- Si fa avanti Terra, appoggiando una mano sulla spalla di Vanitas.
-Beh, questo mi pare ovvio… voi e i Maestri mi avete cresciuto!-
-Ma se ti avessimo ritenuto un mostro avremmo anche potuto abbandonarti in mezzo alla tempesta, non credi?- Insiste Aqua. –Certo, sarebbe stato terribilmente crudele considerando che eri solo un bambino, ma…-
-Tranquilla Aqua, abbiamo afferrato il concetto.- La interrompe Terra.
-Ehi, il mio era un discorso serio!-
-Senti Vanitas, prima che quei due comincino a bisticciare, prendi me come esempio: all’epoca avevo pressappoco la tua età e ciononostante non mi sono mai rifiutato di considerarti mio amico. Non ti temevo affatto per il tuo aspetto.- Afferma Ventus. –E dubito che qualcun altro là fuori lo farà.-
-Non lo so ragazzi, io… io so solo che se il Maestro Xehanort mi tiene rinchiuso qui lo fa per il mio bene.-
-Ma chiunque prima o poi ha bisogno di uscire di casa! Tu ormai sono undici anni che te ne stai qui dentro a lucidare e suonare una campana!-
-Sì, ed è ciò che intendo fare per il resto della mia vita.- Vanitas raccoglie di nuovo i suoi attrezzi e si incammina verso il campanile, ma immediatamente Ventus lo afferra per un braccio.
-Stammi bene a sentire: tu domani vai al Festival del Sogno, con o senza Xehanort ad accompagnarti, e niente scuse.-
-Lo sai che non posso farlo, mi scoprirebbero subito.-
-Beh, per prima cosa indosserai il tuo casco. Ti aiuterà a nascondere il colore dei tuoi occhi.-
-Al vestito invece penserò io.- Afferma Aqua. –… Un po’ di tempo fa mi pare di aver visto il Maestro Eraqus gettare via una specie di soprabito che utilizzava per combattere quand’era più giovane. Potrei restringerlo ancora un po’ e farlo diventare della tua misura!-
Vanitas osserva i suoi amici con un triste e perplesso sorriso stampato in volto. –Grazie ragazzi, ma non credo che…-
-Vanitas! Che ci fai ancora qui?-
-Maestro Eraqus!- Esclamano all’unisono Terra, Aqua e Ventus, mettendosi sull’attenti.
-E voi tre… non dovreste allenarvi?- Domanda Eraqus, rivolto al trio.
-Sì… sì, Maestro!-
-Allora andate, forza.-
Vanitas osserva i suoi amici allontanarsi per poi dirigersi nuovamente in direzione del campanile.
» ♥ «

-Hai finito di lucidare la campana?-
-Oh, Maestro Xehanort… non vi aspettavo così presto.- Vanitas ripone i suoi attrezzi con un’espressione a metà tra il pensieroso e lo stupito.
-“Così presto”? E’ quasi ora di cena, Vanitas.-
-Ah… ah, sì?...-
-Ti vedo sovrappensiero.- Xehanort scruta il viso del ragazzo da vicino. –Troppo sovrappensiero. C’è qualcosa che non va?-
-Come? No, no, sto bene…- Colto alla sprovvista, il ragazzo tenta di nascondere alcuni schizzi raffiguranti la Città Disney: grazie alla sua fervida immaginazione e ai racconti di Terra, Aqua e Ventus, era riuscito a riprodurne delle immagini molto fedeli.
-… Non dirmi che stai pensando di andare al Festival del Sogno!- Esclama Xehanort, afferrando i fogli.
Vanitas comincia a sudare freddo, quasi incapace di replicare: è ben consapevole di essere come un libro aperto per il suo maestro. –Io… ecco… il fatto è che… tra poco sarà il mio sedicesimo compleanno… pensavo che forse…-
-Ma lo capisci o no che io sto cercando di proteggerti, ragazzo?!- Xehanort rivolge il suo sguardo alla finestra del campanile, sospirando pesantemente. –Non so più come dirtelo, ormai… là fuori non troverai nulla più di ciò che già hai qui, Vanitas. E per di più, le persone comuni non sarebbero mai in grado di comprenderti, perché avrebbero paura di te.- Xehanort incrocia lo sguardo del ragazzo. –So che può sembrare difficile, ma devi provare a dimenticare questo tuo desiderio… di sicuro vivrai molto meglio senza.-
Vanitas abbassa lo sguardo, ripensando a tutto ciò che Terra, Aqua e Ventus gli hanno detto qualche ora prima. -… comprendo.- Biascica, terribilmente insicuro della sua stessa affermazione.
-Bravo figliolo.- Xehanort gli appoggia una mano sulla spalla. -Ti aspetto per la cena.-
Il ragazzo lo osserva allontanarsi senza dire una parola. “Il mondo è pericoloso per uno come me?...” La brezza proveniente dalla finestra aperta gli accarezza il viso. “Che cosa può esserci di tanto terribile in un luogo così bello?...”
Vanitas afferra i suoi disegni sparsi sul pavimento e li osserva uno per uno: frutto di un perfetto connubio tra la sua immaginazione e i racconti di chi aveva visitato per davvero la galassia, riproducono in modo molto fedele luoghi lontani e a lui ancora ignoti. I suoi soggetti preferiti sono senza dubbio la Città Disney ed il Festival del Sogno, al quale Terra, Aqua e Ventus sono soliti partecipare.
-Forse questa sarà la giusta occasione per dimostrare al Maestro che si sbaglia…- Mormora il ragazzo, riordinando i fogli ed appoggiandoli su un piccolo comodino accanto alla finestra. -… seguirò i consigli dei miei amici. Andrò al Festival del Sogno. Dimostrerò a tutti che posso cavarmela e che al mondo c’è posto anche per uno come me!-
Vanitas chiude la porta del campanile e scende le scale sorridendo, per la prima volta nella sua vita sicuro di ciò che desidera.
   
 
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