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Autore: Gomizzle    21/02/2015    7 recensioni
Due normalissimi ragazzi,Justin Bieber e Selena Gomez si ritrovano ad affrontare l'ultimo anno di superiori.
Quest'ultimo sarà pieno di emozioni,amore,amicizia,felicità,tristezza,debolezze e problemi adolescenziali.
Come si comporteranno i ragazzi in questa situazione?!
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SELENA'S POV

Mi svegliai molto presto quella mattina. Era domenica e non era da me alzarmi da letto prima delle 10, mi lavai e mi vestii molto velocemente poi scesi in salotto e lì trovai mia madre seduta a tavola che faceva colazione.
"Buongiorno mamma" le dissi dandole un bacio sulla guancia;
"Buongiorno tesoro" rispose sorridendo, amavo il suo sorriso. Era così dolce e sincero.
"Mi potresti prestare la macchina? Mi piacerebbe andare al laghetto, ho bisogno di un po' di pace per pensare." le chiesi gentilmente.
Generalmente non guidavo quasi mai, non mi piaceva e a dir la verità mi metteva ansia stare alla guida, ma nel momento del bisogno, quando volevo andare al laghetto per isolarmi un po', prendevo l'auto senza problemi...
"Certo." rispose per poi mangiare i suoi cereali.
La salutai di nuovo e mi diressi in macchina. Accesi il motore,la radio e partii.
Mi diressi verso il laghetto. Ormai tutti si erano dimenticati di quest'ultimo per via del grande parco,inaugurato quattro anni fa. Anch'esso era bello, ma il laghetto lo era di più. Mille volte meglio, direi!
Per arrivare al bacino d'acqua limpida e gelida bisognava attraversare un vialetto contornato da alberi. Essi erano maestosi, poi d'autunno, quando le loro foglie diventavano rosse fuoco, erano ancora più belli. Ai piedi di essi c'erano sempre dei cespuglietti pieni di bacche rosso sangue e al di sotto dei cespugli tanti fiorellini di campo che s'irradiavano di una bellezza immane sotto la luce del sole. Sembrava di stare in un bosco incantato e a  rendere l'atmosfera ancora più fatata era il canto degli uccellini che volavano da un'albero all'altro. Dopo il vialetto c'era una distesa d'erba verde smeraldo illuminata dai giallissimi raggi di sole, piena, anch'essa, di fiorellini di campo che variavano di colore in colore. Andavano dal bianco al lilla, colori molto chiari e belli da vedere.
Poi c'era il laghetto, la parte più bella. Non era molto grande e d'estate potevi farci anche il bagno. L'acqua era limpida e il più delle volte c'erano delle paperelle che ci nuotavano dentro.
Ripeto, sembrava di stare in un posto fatato ed era così rilassante...
Quando arrivai, dopo mezz'ora di macchina, presi la coperta di plaid che mamma teneva nel porta bagagli e la stesi sulla morbida erba verde per poi sedermici sopra. Portai con me, in oltre, un diario. Su di esso ci disegnavo, ci facevo scarabocchi, ci scrivevo tutto ciò che mi passava per la testa.
Stavo sdraiata sulla coperta a fissare il cielo, era così limpido e l'aria, poi, era fresca e pulita. Facevo respiri profondi per cercare di rilassarmi, ma continuavo ad essere presa dalla mia vita, apparentemente tutta rose e fiori.
Non la odiavo, pensavo solo che fosse troppo difficile da vivere e io non riuscivo a sopportare tutta quella negatività, diciamo. Presi così il mio diario, sulla copertina c'era scritto in grande 'Selena' e sotto, tempo fa, ci attaccai vari adesivi che comprendevano cuoricini neri o rossi, roselline, 'X', scritte varie...poi sulla prima pagina invece scrissi in nero e in grande la parola 'FUCK', la scrissi in un momento di rabbia, infatti anche la scrittura era disordinata e si poteva notare benissimo che avevo calcato moltissimo con la penna.
Sfogliai tutte la pagine per arrivare ad una pulita dove disegnai una nuvoletta e ripassai più volte, in modo disordinato, i bordi. In essa ci scrissi tre nomi: 'Ricardo' mio padre, 'Justin' il ragazzo che rischiava di farmi morire con un semplice abbraccio e 'Mandy' mia mamma.
Scrissi questi tre nomi perchè appartenevano alle persone alla quale pensavo più spesso, vari pensieri su di essi mi rendevano felice, come le uscite con Justin o come i ricordi del mio sesto compleanno, ma altri mi rattristavano, come il fatto che con Justin potevo esserci solo amica e che la mia famiglia, ormai, si era separata...
Dopo aver fatto qualche scarabocchio qua e là chiusi il diario e mi sdraiai nuovamente per poi distendere una mano sull'erba e muoverla su e giù fra i vari filetti verdi smeraldo. Mentre giocherellavo con il prato girai lo sguardo sul mio braccialetto. Era così dannatamente bello e prezioso, in esso c'erano racchiusi una miriadi di ricordi. La mia mente vagava fra ricordi, pensieri e ragionamenti vari.
Avevo nostalgia di mio padre e vari flashback di lui m'apparivano ogni tanto. Mi mancava guardare la tv tutti e tre insieme rannicchiati sul divano, mi mancava fare le passeggiate con la mia famiglia, mi mancava il bacio della buona notte che mio padre ogni sera mi dava, mi mancava 'giocare a carte' con lui, mi mancavano i baci e gli abbracci fra mamma Mandy e papà Ricardo. Mi mancava la mia famiglia unita...
Mi si formò un nodo in gola e varie lacrime rigarono le mie guance. Non amavo piangere, ma in quel momento avevo bisogno di sfogarmi.
Mi misi seduta e portai le ginocchia al petto dopo di che poggiai la fronte su di esse e chiusi gli occhi. Mi concentrai sul canto degli uccellini e ciò mi rilassò moltissimo.
Dopo qualche minuto però tornai a vagare fra i miei pensieri, ma adesso al centro di tutto c'era Justin.
'Dobbiamo essere solo amici, penso sia la cosa migliore. Non voglio rovinare l'amicizia che c'è fra noi due, ci stiamo creando un bel legame e non voglio rovinare tutto. Se io gli dicessi cosa provo e lui, ovviamente, non ricambia potrebbe allontanarsi e così perderei anche la sua amicizia...Fa male, fa tanto male, ma devo riuscire a dimenticarmelo, devo riuscire a far svanire i miei sentimenti nei suoi confronti cercando di distrarmi con altro o con altri. Potrei passare del tempo nello studio di registrazione dell'accademia, potrei trovare uno sport da fare nel pomeriggio, potrei conoscere quel Zedd di cui mi ha parlato Kylie, magari potrebbe interessarmi e magari potrebbe farmi dimenticare di Justin...' dissi a bassa voce tra me e me, sempre con la testa poggiata sulle ginocchia.
Mi sdraiai nuovamente e chiusi gli occhi, feci vari respiri profondi e mi massaggiai le tempie molto delicatamente. Ascoltavo il canto degli uccellini e il rumore del vento. Rimasi così per un quarto d'ora abbondante dopo di che decisi di tornare a casa.
Salii in macchina e scrissi a Kylie:
"Sono curiosa...voglio conoscere quel famoso Zedd." mi sembravo stupida. Probabilmente mi stavo solo illudendo del fatto che lui avrebbe potuto farmi dimenticare Justin...
Dopo un'altra mezz'ora di viaggio arrivai a casa e parcheggiai l'auto in garage. Spensi il motore  mi diressi verso il giardino.
Avevo un certo languorino e dato che si era fatta già l'ora di pranzo mamma mi fece trovare un bel cestino di pollo e patatine fritte. Il mio cibo preferito!
1, 2, 3, 4, 5...alette di pollo. Ne stavo mangiando davvero  molte e, fra una chiacchiera e l'altra con mia madre, a volte puntavo lo sguardo su le vecchie foto di famiglia.
Dopo aver finito di mangiare salii in camera insieme a mia madre e cominciammo a parlare di ciò che mi turbava, non di Justin, ma della nostalgia che ogni tanto avevo ripensando ai bei momenti passati insieme a mio padre.

JUSTIN'S POV

Quella mattina mi ero svegliato davvero molto tardi, a pranzo c'erano i miei nonni e così stetti con loro a parlare delle vacanze estive.
Loro erano canadesi, anche io sono nato in Canada ma sono cresciuto in California. Venivano da Stratford, un piccolo paesino, non che la mia città Natale. Era piccolo, ma molto bello. D'estate era bellissimo andarci, era un bel posto. Un posto molto rilassante e pieno di natura. La nostra casa si trovava  davanti un campetto di basket, intorno ad esso c'erano vari cespugli e piantagioni varie e poi, le donne del vialetto in cui si trovava, ci avevano messo vari vasi con diversi fiori che avevano colori accesi e vivaci, era davvero molto bello esteticamente.
La nostra abitazione, invece, era circondata da una siepe che un giardiniere, pagato dal comune, sistemava ogni due mesi. In più nel nostro bel giardinetto c'erano vari fiorellini qua e la che rendevano il tutto molto grazioso.
A Stratford le case non erano ville singole come qui a Los Angeles o divise in quartieri, ma erano poste una dopo l'altra, tutte con la stessa impostazione: casa, giardinetto e garage.
Ogni estate, quando ero piccolo, di sabato pomeriggio, quando andavamo in Canada era  tradizione andare a teatro tutti insieme: io, mamma, nonno e nonna.
I miei nonni per me ci sono sempre stati e infatti, oltre a portarmi a teatro a vedere spettacoli cominci, mi portavano anche sulla pista di hockey perchè io amavo e amo tutt'ora quel magnifico sport. Era sempre un piacere andare lì, mi sentivo a casa...
Si fecero le tre di pomeriggio e, dopo che i miei nonni andarono a fare il riposo pomeridiano, salii in camera per farmi una doccia.
Mentre ero sotto il getto d'acqua bollente mi venne in mente la cena che si sarebbe svolta quella sera così mi sbrigai e uscii ad asciugarmi.
Fonai i miei capelli e nel mentre scrissi a Ryan:
-"Oggi c'è la cena.Non vedo l'ora di vedere Selena."-
Sistemai i miei capelli, misi un pò di deodorante e mi vestii. Ero impaziente, volevo che arrivassero subito le sette di sera, volevo rivederla, volevo riabbracciarla come avevo fatto il giorno prima, volevo vedere il suo sorriso e volevo sfidare me stesso a resistere ai suoi occhi profondi e dolci.
Cominciai a camminare avanti e indietro per la mia cameretta, poi mi misi sul letto e allacciai, nervosamente, il mio orologio. Mentre guardavo l'orario mi rispose Ryan:
-"Allora oggi fai la grande mossa?"-
Lessi il messaggio e ci riflettei un po' sopra...non avevo intenzione di fare nessuna mossa. Volevo mantenere la nostra splendida amicizia ben salda, se lei non avesse ricambiato i miei stessi sentimenti tutto sarebbe potuto andare a farsi fottere...
-"No Ryan. Rimaniamo amici è la cosa migliore."- risposi.
Poi mi venne una delle mie fantastiche idee.
Corsi in salone e presi le chiavi della macchina che erano in un cofanetto di legno e salii in macchina, volevo andare da Selena, solo che ero un po' in ansia. Non sapevo se era in casa, non sapevo se l'avrei trovata, non sapevo nulla e non l'avevo avvertita, passai così tutto il tempo, in auto, ad incrociare le dita e a sperare di passare un pomeriggio da favola solo soletto con lei, da amici ovviamente.
Arrivai di fronte casa sua, ma prima di scendere dall'auto feci ben due respiri profondi, poi presi coraggio e andai a suonare il campanello...
Il cuore mi batteva fortissimo e cominciai anche, leggermente, a sudare. Prima che aprissero la porta feci altri respiri profondi e poi...
Era bellissima, quando la vidi in me scoppiarono migliaia di fuochi d'artificio, i miei occhi s'illuminarono di gioia e un gigantesco sorriso si espanse sul mio viso.
Ero felicissimo e anche lei lo era, o almeno penso. Sorrideva e il suo sorriso era ciò che illuminava i miei occhi, ciò che fece battere il mio cuore e ciò che mi fece sorridere.
"Ciao Justin, entra pure." disse invitandomi ad entrare;
"Ciao Gomez, grazie" risposi fissandola negli occhi;
"Come mai sei qui?" disse toccandosi l'orecchino di svarowski nero;
"Non avevo nulla da fare e volevo passare un pò di tempo con te." ammisi abbassando lo sguardo sorridendo.
Vidi con la coda dell'occhio che sorrideva e ciò mi sollevò, insomma le faceva piacere e si vedeva che quello era un sorriso spontaneo.
"Menomale. Mi hai salvato dalla noia." disse ridendo, lei rideva e io morivo. Era troppo per il mio cuore!
"Sei pronta per sta sera?" dissi passandomi una mano fra i biondi capelli;
"Oh si. Tu?" disse andando verso le scale;
"..si." risposi seguendola.
Nel frattempo venne la mamma  a salutarmi, era davvero molto bella...proprio come la figlia.
Dopo aver scambiato un saluto con Mandy, Selena m'invitò nella sua camera.
Era bellissima, meglio della mia. Sul muro c'erano citazioni scritte in stampatello bordò, alla sinistra dell'entrata c'era un armadio bianco e gigante e di fronte ad esso, poggiato alla parete di fondo, il letto, matrimoniale, con tanti cuscini sopra, alcuni semplici con qualche ricamo bianco e rosso che riprendevano le pareti, altri tutti rosso sangue, alla sua sinistra un comodino, bianco come l'armadio, con la sveglia e qualche cornice poggiate sopra, alla destra del letto c'era  un'enorme porta-finestre che dava sul giardino e da lì si poteva intravedere un dondolo con dei cuscini colorati, alla sinistra della finestra e di fronte al letto una libreria piena di libri e cd, un termosifone e una scrivania disordinata, più o meno come la mia. Mi ero innamorato della sua cameretta e dei colori freddi-caldi mescolati insieme. In oltre, in camera aveva anche il bagno.
"Wow, è davvero bella la tua camera." dissi guardandomi intorno;
"Niente di che" rispose sorridendo, abbassando lo sguardo e sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio;
"Davvero niente male...la adoro" continuai e lei scoppiò in una dolce risata.
"Allora che mi dici?" disse sedendosi sul letto facendomi cenno di mettermi vicino a lei;
"Niente di che. Tu invece? Che hai da raccontarmi?" le chiesi mettendomi seduto accanto a lei osservando i suoi dolci lineamenti;
"Uhm...fammi pensare...non lo so" rispose perdendosi fra i suoi pensieri.
Sorrisi e non risposi, ero troppo preso dalle sue  labbra rosa, dalla sua pelle luminosa, dai suoi capelli così morbidi solo alla vista...
Inizialmente non ci fu una grande conversazione poi uscimmo nel giardinetto e andammo sul dondolo che s'intravedeva dalla finestra della camera. Era una bella giornata, poi stare all'aria aperta, in pace con Selena rendeva il tutto magico e divino.
"Lo sai che adoro i tuoi tatuaggi?!" disse lei ridendo;
"Ma grazie" risposi gioioso;
"Ho intenzione di farne un altro anche io..." disse guardando il braccialetto che le aveva regalato il papà;
"Un altro?Ti giuro, non ho mai visto i tuoi tatuaggi. Non sapevo nulla" dissi sorpreso;
lei rise e poi rispose "Li ho fatti in punti nascosti. Guarda questo..." si fermò e si raccolse i capelli per mostrarmi il suo collo, aveva tatuato l'anno di nascita della sua mamma in numeri romani, come avevo fatto io sul petto..
"Che bello, anche io ho la data di nascita di mia madre, in numeri romani, tatuata sul petto. Solo che l'ho voluta scrivere in modo diverso, in modo molto strano...lo so sono idiota" dissi scoppiando a ridere;
"Davvero?!" rispose ridendo anche lei, poi continuò "...Comunque ho anche questo sul polso, è molto piccolo..." abbassò lo sguardo e sotto il suo braccialetto c'era una nota musicale che io non avevo mai notato e mi sentivo un pò stupido per questo.
"Ne hai altri?" chiesi passando un dito sul l'ultimo tattoo che mi aveva mostrato;
"Si, ma quelli non posso farteli vedere...sono in posti..bhè...ecco...uno è dietro la schiena e uno sulla coscia." disse sorridendo e arrossì;
"Ah okay" sorrisi.
Le chiesi in fine quale tatuaggio voleva farsi e lei mi rispose:
"Voglio farne uno in onore di mio padre.";
"Come mai?" chiesi curioso;
"Sai...i miei si sono separati quando io avevo sei anni. Mio padre vive in Messico e lo vedo solo due mesi all'anno, d'estate. A volte ho nostalgia di lui e l'unica cosa che ho è il suo braccialetto..." disse fermandosi ricalcando con il dito la sagoma delle lettere del bracciale, poi continuò "...Questo potrei perderlo e ci starei malissimo, potrei romperlo e ci starei ugualmente malissimo...invece un tatuaggio ce l'ho a vita con me." rispose forzando un sorrisetto, nei suoi occhi si poteva percepire, però, tutta la tristezza che provava così cercai di consolarla e da buon amico le raccontai anche la mia di storia.
"Mi dispiace davvero molto per la separazione dei tuoi, ma posso capirti...I miei si sono separati quando avevo solo 10 mesi. Poi mio padre si è sposato con un'altra donna e ha fatto due bellissimi bimbi, Jaxon e Jazmin. Io ora vivo con mia madre, l'unica cosa di cui posso essere contento è che sono rimasti in buoni rapporti." le dissi intrecciando le dita delle mie mani fra loro;
"Mi dispiace anche a me per te" disse alzando lo sguardo.
Passammo tutto il pomeriggio a parlare della nostra infanzia, poi lei mi raccontò delle sue vacanze in Messico e io delle mie vacanze in Canada.
Più ci passavo del tempo insieme più scoprivo di averci molte cose in comune.
Erano ormai le sette e avevamo, entrambe, solo un'ora per prepararci per la cena così tornai a casa.
Ci misi quaranta minuti ad arrivare,a causa del traffico, ma appena entrai in camera mi cambiai velocemente e scrissi a Ryan che lo sarei passato a prendere. In tanto ero su di giri per la serata che avrei passato con i miei migliori amici e con Selena.
Avevo solo venti minuti per prepararmi così misi su una camicia nera e dei jeans con il cavallo basso, altrettanto neri, insomma un look semplice ed efficace. Mi sistemai un pò e tornai in macchina e mi diressi verso casa di Ryan.
Arrivai in un batti baleno e dopo averlo caricato in macchina andammo al ristorante.
Durante il viaggio...
"Ma oggi pomeriggio che hai fatto che non mi hai risposto?" chiese accendendo la radio;
"Perchè mi hai chiamato?" risposi confuso fissando la strada;
"Oh si amico, ben due volte." disse.
"Giuro che non ho sentito il telefono, ma non ho neanche visto le chiamate perse." risposi girandomi verso di lui;
"Va bene fratello." rispose sorridendo per poi continuare "..Ma comunque, cosa stavi facendo?" rise;
"Secondo te?" dissi con il sorriso sotto i baffi;
"Ehm...fammi pensare...sei stato da Selena!" esclamò convinto della risposta;
"Perchè ne sei così sicuro?" chiesi dopo qualche secondo di silenzio;
"Guardati amico. Stai sorridendo come non hai mai fatto e sprizzi gioia da tutte le parti. Insomma mi pare ovvio, nessuno ti fa star bene tanto quanto Selena, ultimamente." rispose;
"Bhè, si. Sono stato da Selena. Sai...abbiamo un sacco di cose in comune e mi piace stare con lei" risposi passandomi una mano fra i capelli e poi continuai "ma insomma questo già lo sai." e sorrisi;
"Justin, dille quello che provi e vedrai che lei ricambierà." disse cercando d'incoraggiarmi.
"No, sul serio Ryan. Preferisco un'amicizia duratura e sincera. Ripeto, non voglio rovinare tutto." ripetei fissando il mio sguardo,ghiacciato,sulla strada.
Chiudemmo lì il discorso e dopo un quarto d'ora arrivammo.
"Ecco Ryan e Bieber" sentii in lontananza.
Scesi dalla macchina e mi diressi all'entrata, lì c'erano Michael, Kendall, Luke, Shay, Hailey e Taylor.
Salutai tutti e insieme ci dirigemmo al tavolo, si trovava ad un angolo del ristorante, la parete era in stile veneziano color grigio, quasi ghiaccio, e aveva delle lanterne rosse che rendevano l'atmosfera calda e molto piacevole.
Mi sedetti tra Ryan e Michael e di fronte a me c'erano due posti liberi...non ci misi molto a collegare il fatto che lì ci si sarebbe messa Selena.
Ero su di giri e in ansia, allo stesso tempo. Cominciai a picchiettare le dita della mano destra sul tavolo, ma, dal viso, non lasciavo trapassare alcun tipo di emozione. Come al solito, però, Ryan mi capì e mi diede una leggera gomitata.
"Justin, non puoi capire. Oggi pomeriggio sono stato da Kendall."  era contentissimo glielo si poteva leggere negli occhi;
"Raccontami tutto" sorrisi cercando di farmi passare l'ansia;
"Allora, sono andato da lei..." e mentre cominciava il discorso entrò la luce dei miei occhi.
Era bellissima, la fissai, lasciando il viso inespressivo. Stavo morendo dentro.
I suoi occhi erano così magnetici che quando si voltò per salutarmi mi perforò e mi sciolse così sorrisi e ricambiai il saluto.
Era dannatamente sexy, la osservai nei minimi dettaglio, ma,comunque, la parte che preferivo di lei era il suo dolce e candido viso.
Si sedette di fronte a me e per dieci interminabili secondi ci fissammo sorridendo. Era tutto così perfetto. 
"Selena, Kylie che avete fatto oggi pomeriggio?" chiese Michael guardandole per poi fare l'occhiolino a Kendall;
"Io sono uscita con mia madre a fare compre" disse Kylie sistemando la giacca sullo schienale della sedia.
Poi Selena mi guardò e sorridendo disse "io...ho passato il pomeriggio con un amico." portandosi un boccolo color cioccolato dietro l'orecchio.
Cominciammo a cenare e, nel gergo adolescenziale, a cazzeggiare.
"Non ti ho mai visto con un vestito colorato." mi rivolsi a Selena ridendo,aveva un vestito rosso fuoco e, davvero, non l'avevo mai vista così bella e brillante;
"C'è una prima volta per tutto." rispose con il suo solito sorrisetto raggiante;
"Giusto" risposi giocherellando con la forchetta;
"E tu invece con questa camicia nera?" disse con lo sguardo basso verso le patatine;
"Ho voluto cambiare, come hai detto tu c'è una prima volta per tutto" risposi ridendo.
Quella sera avevamo bevuto un po', infatti verso le nove eravamo già tutti leggermente brilli e lì, Michael e Kendall, si baciarono.
Erano seduti alla mia sinistra, Kendall con le gambe sopra quelle di Michael e in più avevano le mani intrecciate fra loro. Sembrava che stessero insieme da parecchio, invece no e noi non sapevamo nulla. Forse Michael aveva giocato il mio stesso gioco? Bhè in quel caso era fortunato perchè la sua lei ricambiava...
Dopo un attimo di shock l'alcool ci ha distratti dalla performance dei due piccioncini, ma a dirla tutta a distrarmi, almeno a me, fu Selena.
"Gomez, allora ti stai divertendo?" dissi cercando di tener testa ai suoi occhi dannati;
"Oh si Bieber." rispose sfoggiando il suo caloroso sorriso;
"E tu?" continuò;
"Come faccio a non divertirmi Gomez?!" risposi sorseggiando l'ultimo bicchiere.
Passarono svariate ore e alle undici e mezza ci alzammo tutti da tavolo. Ad un certo punto mi venne addosso Hailey.
"Ehi, che hai?" le dissi sorreggendola mettendole un braccio intorno la vita;
"Oh niente. Lascia stare. Ci andiamo a fare qualche bicchierino in più al locale all'angolo?" disse passandomi una mano fra i capelli;
"Hailey, se vuoi ti ci accompagno,ma non resto." le risposi dirigendomi verso la macchina sempre tenendola stretta a me.
Salii in macchina, insieme a Ryan e Hailey,ma sentivo d'essermi dimenticato qualcosa e non ci misi molto per capire cosa...
"Kylie, Gomez Aspettate!" dissi accennando una corsa verso l'auto della Jenner;
"Dimenticato qualcosa Bieber?" disse Kylie facendomi l'occhiolino...sinceramente non capii il motivo di quel gesto, ma ero troppo preso da Selena che non ci diedi molto peso;
"Che uomo sarei senza dare la buona notte a due ragazze, bellissime tra l'altro, che sta sera mi hanno tenuto compagnia?" risposi poggiando la mano sul finestrino non del tutto abbassato. In quel momento mi sentii molto stupido ed ero stupido, infatti le due si misero a ridere;
"Ok lo so sono idiota...e un po' ubriaco." dissi ridendo girando lo sguardo verso la mia macchina parcheggiata qualche metro più avanti di quella di Kylie;
"Fatti una bella dormita Bieber." disse in fine Selena sorridendo per poi chiudere il finestrino.
Oh wow, era così bella... 
Quando Kylie partì mi diressi verso la mia auto sorridendo e mi avviai verso il locale per accompagnare Hailey. Arrivammo davanti quel posto, aveva un insegna in neon blu e gialla e postati lì davanti c'erano degli uomini enormi, tatuati, con la birra in mano che si passavano uno spinello.
Ciò non mi turbava, ma rimasi perplesso quando vidi che quei ragazzoni alti 1,90 a testa erano amici di Hailey. Non restai lì un minuto di più e non li degnai di uno sguardo, avevano un aspetto orribile.
"Come mai tutta questa gentilezza nei confronti di Hailey?" disse Ryan con quel sorrisetto che non mi piaceva affatto;
"Ryan, non farti film." dissi duramente;
"Ok scusa fratello" rispose ridendo.
La serata passò velocemente, in auto, al ritorno, ero molto in ansia perchè avendo solo 19 anni ed essendo un po' sbronzo non avrei potuto guidare così quando rientrai a casa, verso mezza notte, feci attenzione a non svegliare mia madre e poi mi andai a fare una doccia per poi coricarmi nel letto.
Restai sveglio fino alle quattro a guardare vari show televisivi comici, continuavo a sorridere e a pensare a quanto fosse bella Selena.
Pensavo al suo bellissimo fisico fasciato da quel vestito rosso sangue che la rendeva una principessa,i capelli raccolti in una coda, gli occhi truccati di nero più del solito e le labbra rosse bordò. Era perfetta, era impeccabile, era divina!


EEEHI.
Eccomi con un nuovo capitolo. c:

Premetto,ancora,che questi sono solo i capitoli iniziale che andranno ad introdurre la vera e propria storia.Perciò essi potrebbero non essere molto originali,ma tranquilli il resto lo sarà.
Come al solito DOVETE dirmi se ci sono errori-di qualsiasi genere- o se ci sono cose che vorreste cambiare/modificare/aggiungere.
-----(non si accettano insulti)-----
Ringrazio,poi,tutte le persone che hanno recensito e anche quelle che stanno seguendo la storia.
Adesso mi resta solo che sperare che la storia vi sia piaciuta,grazie ancora,alla prossima.
Bye. C:











 
  
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