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Autore: Xandalphon    22/02/2015    5 recensioni
Una raccolta di 'lettere impossibili' di personaggi storici e mitologici ai loro amori. Un viaggio nel tempo dal 3000 a.C sino all'età contemporanea, attraverso i loro sentimenti per le persone a loro più care. Che siano felicità o disperazione, gioia o amarezza.
Perché l'affetto, l'amore e i sentimenti sono nell'uomo gli stessi di sempre.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Alessandro Magno e Roxanne

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Roshanak.

 

“Piccola stella splendente”.

 

Questo il tuo nome, nella lingua dei persiani. Un destino legato ad un nome...

 

Sei stata davvero, per me, una 'piccola stella splendente', per quanto molto poco abbia fatto, per dimostrartelo. E del resto, come può la luce di una piccola stella competere con quella di un sole ? E' naturale che il suo fioco brillio ne sarà offuscato.

 

Ogni astro scompare, quando il carro di Helios giunge ad infuocare il mattino con la sua ardente forza...

 

Ahahahah! No, Roxanne, perdona questi miei scherzi con le parole! Ogni tanto qualcuna delle cose che il vecchio Aristotele ha cercato di infilarmi nella testa da bambino torna a galla, facendomi dimenticare di essere un rude guerriero, piuttosto che un poeta.

 

La verità è che mi disprezzi, credo. E come biasimare l'uomo che cura il proprio cavallo più della propria moglie?

Dai la colpa ad un mio capriccio, alla politica, o alla tua stessa bellezza, se puoi. Ma le parche hanno già tessuto il filo e tornare indietro non si può.

 

Ogni parola che stai leggendo ti parrà un beffardo, patetico tentativo di scusare un uomo inscusabile. Ma ora soltanto, ti capisco.

 

No.

 

Ora soltanto MI capisco.

 

Sai, Roxanne, volevo essere un dio. Anzi, mi credevo un dio. Ho spinto tutto ciò che ho fatto al limite estremo solo per poterlo dimostrare al mondo. Bel pazzo...

 

Nessun dio muore. Ed io invece, morrò. Diamine, non riesco nemmeno a vedermi come una anziano con una lunga barba candida!

 

Allora scendiamo di un gradino. Un eroe forse? Sì, è una parola con un bel suono, 'eroe'. Avere un nome che riecheggia nell'eternità è certo una gran cosa.

Fino a che non ci si rende conto che l'affannoso inseguire la gloria non fa guadagnare nemmeno una misera oncia di felicità o letizia. Tanto meno di amore.

 

Quando da bambini ci raccontano le gesta di Achille, male interpretiamo la sua rabbia, alla morte del fido Patroclo. Non è la furia dell'eroe. E' il dolore dell'uomo che sa per certo che da quel momento in avanti, sarà inesorabilmente solo.

Questo adesso sono io, Roxanne. Un uomo. Solo, quanto e peggio di Achille .

Questo è l'amaro il risultato di un cacciatore di sogni.

 

Per questo ora comprendo un po' il tuo odio nei miei confronti. Tu dalla vita non volevi altro che un po' di affetto e di letizia, come tutti i tuoi simili. Ed invece sei stata da me trascinata e risucchiata in un gioco di gloria, onore, sangue, grandezza. Un gioco che ti ha negato il tuo pur piccolo desiderio di una manciata di serenità...

 

Ah, il fido Efestione ora mi porge una coppa... Che dici, sarà avvelenata? Dici che i miei generali hanno finalmente deciso di liberarsi dell'ingombrante dio e dello scomodo eroe?

E chi sarà stato a gettare l'ultima goccia di intruglio?

Il fido Perdicca, l'astuto Tolomeo, l'ambizioso Lisarco?

 

La berrò comunque, stanne certa.

Anzi, ben venga. Mi libererò finalmente anche io dell'ombra che mi sono cucito addosso.

 

Alla tua salute, piccola stella splendente.

 

Dato a Babilonia, nel settimo anno di regno di Alessandro Argeade come re dei re di Persia.

 

 

Angolino dell'autore

 

Essere eroi non basta. Questa è la dura lezione. Tutti noi sogniamo grandi imprese, la realizzazione di sfrenati e grandi desideri. Ci dicono, anzi, per tutta la vita di 'non smettere di sognare' quando in realtà il mondo, mentre ce lo dice ci toglie gli strumenti per realizzarli, i nostri sogni...

 

Ma in realtà, cosa veramente vogliamo? Per tutto il tempo che passiamo e che passeremo su questa terra non facciamo (e non faremo) altro che chiedercelo incessantemente.

 

Quando la risposta, in realtà, è chiara come il sole. Non è una meta fissa, un obiettivo, il nostro anelito. Quello che desideriamo davvero è avere dei compagni che ci rendano il viaggio, qualunque sia il posto in cui ci porti, un 'bel' viaggio.

 

E chi saranno mai questi compagni? Beh, nonostante i volti (e la parte più difficile della vita è proprio riconoscerli) con cui si mostreranno saranno sempre diversi per ognuno, sotto sotto hanno sempre gli stessi nomi: letizia e amore. Una manciata dell'una e un pizzico dell'altra, in giusta misura mischiati, rendono la vita degna oppure no di esser vissuta. Anche se facessimo per tutta la vita i netturbini, o gli uomini delle pulizie, per dire.

 

Beh, ragazzi, dopo questa riflessione a sproposito, vi do' l'appuntamento alla prossima puntata.

 

Ci sposteremo di meno di un secolo in avanti nel tempo, ma a molte migliaia di chilometri a oriente nello spazio. Già ragazzi, faremo una puntatina in Cina, alla corte di Chin Shi Huangdi, il primo imperatore, che unì in un unico impero, col suo implacabile pugno di ferro, stati che si combattevano da secoli.

Uomini di potere, che brutta razza... Ma visto che stavolta ho fatto parlare Alessandro, la prossima volta darò voce ad una donna, che avrà il nome di Zhao-Zhao.

 

Stay tuned!

  
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