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Autore: ina6882    24/02/2015    1 recensioni
Dopo aver aperto questa storia su DF ho deciso di proporla anche qui.. ancora non è conclusa, ma spero vi piacerà!
Christhine Grey, (Cristy per gli amici), è una ragazza franco americana di 25 anni che vive a New York. Suo padre Christopher è americano e sua madre Sarah è francese. Dopo essersi laureata con successo, scopre di aver ottenuto il lavoro che sognava da sempre, presso la migliore rivista di Parigi. All'inizio non sa se partire perchè non vuole separarsi dal suo ragazzo e dal suo amico Kentin. L'amico la incoraggia a farsi una buona carriera, mentre il " fidanzato" sembra nascondere qualcosa...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11


-Non ci posso credere!,- dico accartocciando l'ennesimo foglio e lanciandolo per terra accanto a una pila di carte sparpagliate per il soggiorno.
-È un giorno intero che sono seduta qui e ancora non riesco a scrivere qualcosa che sia almeno decente. Quella donna mi licenzierà in tronco e così avrò terminato la mia "brillante" carriera all'Ètoil prima ancora di averla cominciata per davvero,-
continuo prendendo la testa tra le mani avvilita e guardando l'orologio sbuffando. Sono le sette di sera e io sono allo stesso punto in cui ero ieri a quest'ora.
-Basta!,- sbuffo gettando anche la penna che va a fare compagnia agli involucri accartocciati e sparsi qua e là.
Mi alzo e mi avvio alla porta finestra aperta che dà sul retro della casa. 
Guardo il cielo così limpido in questa bella serata d'estate. 
La luna è già spuntata, anche se la luce non ha ancora dato spazio alle tenebre. 
In lontananza si sente il canto di un grillo e questo suono sembra tranquillizzarmi e farmi da ninna nanna. 
Sono felice di avere tutt'intorno questo grande giardino che sembra trasportarmi lontano del caos della città. Il tramonto all'orizzonte ha tinto tutto di una particolare tonalità di colori arancio e rosa che donano una bellissima vista. 
D'un tratto il suono del mio cellulare mi fa trasalire. Guardo il numero lampeggiare sullo schermo; non aspettavo nessuna telefonata. 
-Pronto?
-Oh tesoro mio come stai?, - trilla una voce familiare dall'altra estremità della cornetta.
-M...Mamma?,- domando incredula.
-Certo amore sono la mamma. Chi altro ti apettavi che fosse? 
-Non lo so mamma, forse la regina d'Inghilterra?,- dico sarcastica.
-Ma che stai dicendo Cristy. 
- Il fatto è che non mi chiami quasi mai, è successo qualcosa? 
-Non deve per forza succedere qualcosa perché io chiami la mia bambina.
-Sei sempre impegnata e ci sentiamo raramente per questo mi hai insospettita.
- Non è successo nulla Sherlock, volevo solo sapere come stavi, tutto bene? 
- Certo mamma, tu come stai?
- Bene tesoro. Come va col lavoro?
-Diciamo bene, anche se devo realizzare due articoli per la prossima settimana e ancora non sono riuscita a scrivere mezza parola.
- Sono sicura che alla fine ci riuscirai come sempre. Sei brava Cristy e anche il tuo capo si accorgerà di questo.  
Comunque ho chiamato la zia e mi ha detto che tu e Ken vi siete sistemati molto bene in casa.
- È vero. Gli ho dato la camera dei nonni.
- Beh come vanno le cose tra voi due?
- Le cose?
- Si certo. State facendo progressi nel vostro rapporto?
- Ma che stai dicendo?
- Zia Lily mi ha detto che l'altra sera vi ha trovati, diciamo in atteggiamenti molto... intimi. 
Mannaggia a zia Lily e alla sua boccaccia. Allora ha visto tutto, anche se ha fatto finta di niente. - Non è successo proprio nulla l'altra sera mamma, sono solo andata a trovare Ken al locale. Stavamo tornando a casa a piedi quando abbiamo incontrato la zia che ci ha offerto un passaggio. 
- Figlia mia, ma non sai proprio cogliere le occasioni quando ti si presentano. 
- Ma quando volete mettervi in testa tutti quanti che non voglio cogliere nessuna occasione?,- dico sbraitando alla cornetta.
- Non ti scaldare amore, dico solo che con lui saresti davvero felice. Zia Lily mi ha informata che è diventato proprio un bel ragazzo. Non so ha accennato qualcosa su dei bei pettorali e un fisico da favola. E poi mi ha anche detto che si vede quanto ci tiene a te.
"Ma zia Lily un freno a quella lingua non riesce proprio a darlo?".
- Mamma smettila di parlare sempre di queste cose. Sai già quello che penso,- rispondo sbuffando. 
-Daccordo Cry. Comunque ti ho chiamata anche per informarti che la prossima settimana io e tuo padre verremo a farvi visita. Zia Lily mi ha accennato a una cena che aveva in mente di organizzare.
- Si. So che ne aveva parlato con Ken.
- Allora ci vediamo presto tesoro. Io e tuo padre non vediamo l'ora di abbracciarti. Ci sei mancata così tanto. Comunque ora devo scappare. Ci sentiamo presto. Ciao.
-Ciao mamma, - dico riattaccando la cornetta e tirando un sospiro di sollievo. 
Certo che la zia è incorregibile. Già c'è lei e ora che verranno mamma e papà come faro? Spero solo che non ricomincino a parlare del solito discorso. 
Dentro casa fa veramente caldo, così decido di andarmi a fare una bella doccia rinfrescante. 
È proprio bello starsene sotto lo scroscio dell'acqua con la testa all'indietro. L'acqua mi avvolge il corpo e mi fa sentire protetta. Mille pensieri iniziano ad accalcarsi nella mia mente, primo fra tutti lo sguardo di Ken l'altra sera. Non era come le altre volte, mi guardava con occhi intensi e profondi,  sembrava quasi voler scavare all'interno della mia anima. Le sue parole, poi, sebravano una coperta calda che cercava di avvolgermi e scacciare da me tutti i cattivi pensieri e ricordi. Tutto questo, però, mi manda in confusione. 
Decido di non pensarci più, per il momento. Chiudo l'acqua e, avvolta in un roseo asciugamano, mi avvio in camera.
Appena varco la soglia sento il cellulare che squilla nuovamente. -Ancora?,-dico aprendo la chiamata senza guardare il numero. Sicuramente sarà di nuovo la mamma che vuole puntualizzare sul discorso "Ken-fidanzamento-matrimonio".
-Ancora? Ti ho già detto tutto!,- rispondo sbuffando.
-C...Cristy? Cosa mia hai già detto?
-R...Rosa? Oh scusami tanto, ma credevo che fosse ancora mia madre che chiama per le solite cose. Perdonami non avevo visto il tuo numero.
-Oh non ti preoccupare. La mia mi chiama in continuazione per assicurarsi che Sophy non si sia strozzata con qualcosa.
-Tipico di tutte le madri,-dico sorridendo.
-Già. Senti che ne dici di fare un salto al locale per prenderci qualcosa di fresco da bere insieme ad Al?
-Certo perché no?
-Non ti disturbo vero?
-No, non disturbi affatto. Ho già abbandonato il lavoro da una mezz'ora. Non sto riuscendo a scrivere nulla di decente.
-Oh ragazza non ti abbattere. Dai vieni qui così ti distrai un po'.

Quando entro nel Dolce Amoris, di Rosa ed Al neanche l'ombra.
Dietro il bancone scorgo dei capelli rossi inconfondibili. Casiel si gira a guardarmi coi suoi occhi grigi.
 
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-Ciao, calma piatta oggi?,- lo saluto.
-Pare proprio di si. Questa sera non c'è stata la solita affluenza di gente. 
-Strano. Il locale è sempre stracolmo. E poi il vostro gelato è uno dei migliori. 
-A chi lo dici. Pazienza, vorrà dire che mi riposerò un poco.
-Fate molto tardi la sera?
-Diciamo che d'estate il locale non chiude mai. Facciamo i turni e così sta aperto h24.
-Cavolo!
-Già. 
-E tu che orari fai?
-Di solito vengo qui alle sei, sei e mezzo di pomeriggio e me ne vado verso le tre e mezzo, quattro di mattina.
-Caspita! Lavori parecchio!
-Beh mi pagano. In più Leigh mi concede,  una volta a settimana, di suonare qui col mio gruppo e questo mi garantisce anche un po' di pubblicità gratuita. 
-Non sapevo avessi una gruppo.
-Si. È una piccola band rock di cui fa parte anche Lys come cantante. 
-E tu invece? Canti?
-No. Io suono la chitarra elettrica,  anche se ultimamente non stiamo avendo molto tempo a disposizione per provare.
-Già.  Lavorate sempre fino a tardi e poi immagino che la mattina non vi tirino giù dal letto neanche le cannonate.
-Per Lys non è così. Lui è già in piedi alle otto e va a correre. Io invece dormo fino a mezzogiorno. Anche se ci sono giorni in cui non vado proprio a letto.
-Ti diverti eh?
-Beh certo,- dice sorridendo,- comunque che ci fai qui? Sei venuta per Ken? 
-Ken? No. Per la verità mi ha chiamata Rosalya. 
-Ah, capito. Ora non c'è si è dovuta assentare un attimo con Leigh.
-È successo qualcosa con Sophy? 
-No, niente di particolare. Avevano da fare,-dice continuando a sorridere. 
- E Al?
-Aveva un'ora buca ed è uscito insieme a Lucas. 
-Ah.
-Quindi per il momento dovrai accontentarti del sottoscritto,-dice facendo segno su di se.
-Accontentarmi? No, ma che dici? Mi fa sempre piacere parlare con qualcuno. 
-Anche a me fa sempre piacere parlare con una bella ragazza.
Quel complimento inaspettato mi fa arrossire.
-Ehi guarda che l'unico che può essere appellato col soprannome di rosso qui, sono io,-dice indicando i suoi capelli. 
-Oh,- dico non riuscendo a parlare. 
-Non ti preoccupare. Ti perdono per questa volta, ma stai attenta perché la prossima dovrai pagare pegno,- continua sorridendo e facendomi l'occhiolino.
-Oh chèri non sapevo fossi già arrivata,- trilla la voce di Alexy sulla porta. Si avvicina e mi saluta con due baci sulla guancia, poi continua:- Vieni, sediamoci. Rosa sarà qui a momenti. Cosa prendi da bere?
Sono ancora imbambolata a fissare Castiel che continua a ridere sotto i baffi. Quel discorso mi ha imbarazzata.
-Ehi bella addormentata,- dice ad un tratto lui scuotendo la mano d'avanti al mio viso.
-Cosa?,-rispondo ritornando in me.
-Il signorino è già andato a sedersi mentre tu continuavi a fissarmi. Lo so che sono strepitosamente affascinante, ma se devi guardarmi fallo con discrezione, - dice col sorriso che lo ha accompagnato fino a questo momento. 
-Ma che dici?,-riesco finalmente a ribattere,-non ti stavo guardando. 
-Ah no? Invece si. E mancava poco che ti mettessi a sbavare,- disse facendomi l'occhiolino. 
Prima ancora di arrossire, decido ti tagliare corto e andare da Al che mi sta aspettando in saletta. 
-Ehi tutto bene?,- mi chiede giardandomi con i suoi inconfondibili occhi rosa,- sembra che tu sia reduce da una corsa. Hai il viso accaldato?
-Io? Ma che dici? Sarà la luce. E poi oggi fa davvero caldo,-dico cercando di cambiare argomento. 
-Hai ragione.
D'un tratto il pianto di un bambino ci fa voltare nella stessa direzione. 
-Ciao ragazzi, -doce Rosa sedendosi al tavolino con noi,-Sophy saluta,-dice alla bambina che si è gia messa a giocare con le bustine dello zucchero.
-Tao.
-Oh che amore di bimba che sei,-dice Al facendole una carezza sul viso che lei prontamente cerca di "cancellare" strofinandoci sopra con forza la manina.
-Sei permalosa come la mamma, eh?
-Scusala Al, non le piacciono le smancerie.
-Oh non ti preoccupare,-dice lui muovendo la mano.
   
 
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