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Autore: RosaDraco    01/03/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ivan dell'invidia E con questo concludo gli aggiornamenti di oggi. Vi lascio alle prese con Ivan e con la promessa che il meglio deve ancora venire. In fondo rimane ancora Hades da battere!


Ivan dell’invidia

Quando i giovani partecipanti alla prova lasciarono la radura, master Makarow rimase seduto sul suo sasso ridacchiando per il modo in cui era appena riuscito a stupirli. L’idea di aggiungere un po’ più di suspense alle selezioni era stata un’illuminazione davvero brillante.

Ah, i suoi ragazzi! Ognuno di loro per lui aveva un valore speciale, il vecchio non li guardava come dei semplici dipendenti o delle pedine nei suoi schemi di potere, come aveva fatto Jose, ma li considerava parte della sua famiglia, dei figliocci e dei nipoti. E questo valeva sia per quelli arrivati da poco che per quelli che erano da più tempo con lui. Si ricordava ancora il giorno in cui erano entrati a Fairy Tail, il modo in cui si erano presentati e perfino quello che gli avevano detto. Molti di loro erano arrivati così giovani che Makarow li aveva visti praticamente crescere, passare attraverso le crisi dell’adolescenza, affrontare i loro problemi ed infine trasformarsi in abili e promettenti maghi. Era vero che a volte, con le loro imprudenze, gli causavano degli autentici attacchi di cuore ed era anche vero che per colpa loro, la sua scrivania era sempre ingombra di reclami e avvertimenti da parte del Consiglio, ma Makarow era comunque contento di vederli così pieni d’energia. Era certo che solo sperimentando i loro limiti e vivendo nuove avventure, i suoi ragazzi avrebbero finalmente imparato a controllare i loro poteri. O almeno ci sperava. Tra tutti quelli che necessitavano di darsi una calmanta c’erano senza alcun dubbio Natsu, Gray, Lucy ed Erza. Quando la ragazza dai capelli rossi aveva iniziato ad andare in missione con gli altri tre, Makarow aveva tiranto un sospiro di sollievo, perché sapeva che era la più responsabile e che avrebbe fatto del suo meglio per tenerli sottocontrollo. Ma dopo un paio di missioni e l’episodio di Phantom Lord era stato costretto a ricredersi: Erza aveva un potere distruttivo da non sottovalutare e quando stava insieme ai compagni si faceva trascinare più del necessario. Che faccia che aveva fatto quando aveva improvvisamente cambiato le regole! Makarow si prese il mento riflettendo sulla scena: non riusciva davvero a spiegarsi quale fosse il problema, ma ultimamente doveva ammettere il fatto che la ragazza gli sembrava sempre più strana. Forse non era davvero così bravo a capire i giovani come si vantava di essere, proprio come era accaduto con la sua vera famiglia. Suo figlio, Ivan, aveva abbandonato Magnolia da anni, dopo aver messo in pericolo la vita del suo stesso erede. Ogni volta che ripensava a lui, Makarow si sentiva pieno d’amarezza e si domandava dove avesse sbagliato. Un attimo prima era un ragazzo pieno di gioia ed affascinato dallo studio della magia, l’attimo dopo un uomo pieno d’odio e geloso dei risultati degli altri. Se solo Ivan avesse capito che nei limiti della sua magia non c’era niente di male! E che anzi, era proprio la consapevolezza di quei limiti che poteva dare ai maghi come lui nuova forza e la spinta per superarli! Se invece di essere geloso di Gildarts e di altri ancora, avesse imparato a fare team con loro, forse non si sarebbe fatto abbindolare dalle promesse delle arti oscure.

Makarow lanciò un altro sospiro, passando dall’immagine di Ivan a quella di Laxus. Non aveva nemmeno idea di cosa avesse sbagliato con il ragazzo! Lo aveva sempre amato, incoraggiato e lasciato libero di sperimentare la sua magia, ma alla fine era stato avvelenato da una follia simile a quella del padre. Aveva riversato tutto il suo odio su quelli che non considerava alla sua altezza, era diventato arrogante ed insoddisfatto.

Ah! Chissà dov’erano in quel momento Laxus ed Ivan! Chissà se dopo aver lasciato la gilda avevano finalmente trovato la loro strada, se avevano capito i loro errori e chissà se li avrebbe rivisti di nuovo!

Makarow stava ancora scuotendo la testa, immerso nelle sue riflessioni, quando improvvisamente un corvo gli si posò davanti, gracchiando e beccando qualcosa in mezzo all’erba. Il vecchio mise momentaneamente da parte i suoi pensieri per concentrarsi sull’uccello del malaugurio che zampettava qualche passo più in là.

“Che strano!” Pensò Makarow, l’ultima volta che era stato a Tenrou non aveva visto nemmeno un corvo ed anche se erano passati anni, un uccello del genere non avrebbe dovuto trovarsi lì, a così tanta distanza dalla costa. Come c’era arrivato? Lo aveva portato una tempesta? Era voltato via da una nave?

Il vecchio master era così distratto ad osservare il bizzarro comportamento dell’animale che non si accorse nemmeno del pericolo che incombeva alle sue spalle. L’unica cosa che sentì fu una fitta lancinante alla schiena e poi un calcio lo spinse via in mezzo all’erba, costringendo il corvo a spiccare il volo, gracchiando. L’uccello descrisse un grosso cerchio per aria ed andò a posarsi proprio sulla spalla della persona che aveva pugnalato Makarow, giusto in tempo perché il povero vecchio, girandosi, riuscisse a vedere la scena. Il suo aggressore era un uomo con i capelli neri ed un pizzetto altrettanto scuro e diabolico. Aveva un ghigno sorridente e stringeva una lama insanguinata tra le dita.

La voce di Makarow stentò a venire fuori per qualche secondo, tanto per il dolore quanto per la sorpresa.

- I ... Ivan! -

- Ohh! - Esclamò l’altro con un verso lungo e divertito - Ti ricordi ancora di me! Pensavo che dopo tutti questi anni non mi avresti nemmeno riconosciuto! Lo sai che in giro si dice che stai diventando un po’ ... - Ivan si portò un dito sulle labbra come per riflettere sulla parola giusta - Senile? -

- Che cosa ci fai su quest’isola Ivan? Lo sai che nessuno tranne quelli di Fairy Tail ha il permesso di entrare a Tenrou! - Makarow provò a rialzarsi per fronteggiare il figlio, ma il dolore alla schiena lo costrinse a fermarsi e lo riportò in ginocchio in pochi secondi.

- E no, no, no! - Lo canzonò l’altro scuotendo un dito - Non lo sai che quelli della tua età dovrebbero evitare i movimenti bruschi? Soprattutto dopo essere stati pugnalati alla schiena con un’arma avvelenata! -

A quella rivelazione gli occhi di Makarow si fecero ancora più grandi per lo stupore.

- Ma non ti preoccupare. - Continuò Ivan - Non si tratta di un veleno mortale: è una tossina che inibisce la capacità della vittima di utilizzare i propri poteri magici. Non ho alcuna intenzione di ucciderti, che figlio sarei altrimenti? Volevo fare due chiacchiere prima di sferrarti il colpo di grazia! - Ed a quel punto il mago si abbandonò ad una risata grottesca, tenendosi invano una mano sulla bocca per coprirla. Rideva come se avesse appena detto la battuta più divertente del mondo.

- Di che volevi parlare? - Makarow si mise a sedere, sforzandosi di ignorare il dolore e fissando il figlio con severità. Ci volle ancora un po’ prima che Ivan si calmasse poi il mago diede un colpetto sulla testa del corvo che aveva utilizzato per distrarre il padre e l’animale svanì, lasciando al suo posto soltanto una piccola sagoma di carta. Ora i due erano gli unici nel mezzo della foresta.

- Dove tieni i fondi di Fairy Tail? Non ti va di lasciarmeli in eredità? -

- QUESTO È TUTTO QUELLO CHE MI DOVEVI DIRE??? -

- Ehi? Lo sai che anche gridare troppo è pericoloso alla tua età? - Ivan si infilò un dito in un orecchio, fingendo di stapparlo - Ti ho solo fatto una proposta! Tanto al temine di questa giornata la tua miserabile gilda sarà solo un ricordo e non avrà più bisogno di soldi, mentre io ... Beh, ho scoperto che il denaro è un potere più forte della magia, ecco perché ho iniziato a collaborare con Grimoire Heart. -

- Tu e chi??? -

- Sai, quando mi hai bandito da Fairy Tail all’inizio avevo pensato di costruire la mia gilda personale, qualcosa del tipo Raven Tail e simili, per tornare a Magnolia, vendicarmi e distruggervi tutti. Oh, ma poi ho trovato di meglio. E saresti sorpreso se scoprissi quante fate si nascondono tra le file del purgatorio! - Makarow fece una smorfia, ma il figlio gli impedì di aggiungere qualsiasi cosa, continuando a parlare per lui - In questo momento i miei collaboratori sono già sull’isola. Hades vuole prendersi una delle tue ragazze perché dice che ha ereditato dei poteri interessanti dalla madre, che tralaltro era un’ex affiliata di Grimoire Heart. Ma vuole approfittare dell’occasione anche per distruggervi tutti. -

Makarow non riusciva a crederci: poteva anche fronteggiare la morte a testa alta ma non poteva permettere che accadesse qualcosa ai suoi figliocci! Il vecchio si sforzò di rialzarsi ma ormai era troppo tardi: l’albero di Tenrou precipitò e la pioggia sferzò l’isola con un bagno gelido, segnalando che l’attacco di Grimoire Heart era cominciato.

- Ah! - Sospirò Ivan - Hanno già iniziato il party d’addio per Fairy Tail, mi sa che devo sbrigarmi! La sai un’ultima cosa, vecchio? Tra i Fratelli del Purgatorio mi conoscono come Ivan dell’Invidia! Non suona bene? Nessuno di loro voleva prendersi questo vizio capitale, ma io non trovo che non ci sia niente di male nell’essere invidiosi degli altri, a differenza di come dicevi tu. Anzi! È proprio da questa sensazione che io traggo la forza di andare avanti ogni giorno e l’energia che mi serve per superare i miei nemici ed annientarli completamente! AHAHAAHAAH! - Il mago sollevò in alto il suo pugnale, pronto ad affondarlo di nuovo contro il padre, ma non riuscì nemmeno a sfiorarlo. Una carta da gioco saettò fuori dal fitto della foresta, colpendolo di striscio su di un braccio ed andando a piantarsi in mezzo all’erba qualche metro più in là.

- Giù le zampe dal master! -

Ivan fu costretto a fare un passo indietro, tenendosi una mano premuta sul taglio che adesso aveva sulla spalla e lanciando uno sguardo pieno d’odio alla responsabile.

- CANA! - Makarow gridò il nome della ragazza con almeno tanto stupore con cui aveva gridato quello del figlio. La cartomante era appena emersa dal fitto della foresta, impugnando il suo fedele mazzo di tarocchi. Aveva i capelli e i vestiti zuppi di pioggia, i sandali imbrattati di fango ed il suo respiro affannato generava una nuvola di vapore ogni volta che si sollevava sotto il diluvio.

Dopo aver abbandonato Lucy, la ragazza si era precipitata lungo il sentiero che le aveva indicato, cercando la tomba di Mavis. Aveva provato a contattare Crime Sorcière ed Erza, utilizzando una carta che lei e Sho si erano scambiati in precedenza, ma poi l’albero al centro dell’isola era venuto giù come un fuscello. I rami divelti dal crollo del grande gigante l’avevano quasi sepolta viva e Cana si era sentita il sangue gelare nelle vene. Aveva buttato via la carta di Sho e fatto subito retromarcia, pregando con tutto il cuore che non fosse accaduto niente di male alla compagna che aveva ingannato e lasciato addormentata in mezzo alla foresta. Era proprio sulla strada del ritorno quando aveva sentito la risata maniacale di Ivan riecheggiare sotto la pioggia, giusto in tempo per intervenire.

- Scappa! Questo non è un avversario per te! - Le intimò Makarow, pregando disperatamente che la ragazza gli desse ascolto. Cana era alla gilda da moltissimo tempo e proprio perché la conosceva da così tanti anni, il vecchio master sapeva che non aveva alcuna possibilità di reggere il confronto con Ivan. La Cana che Makarow conosceva però, non era quella che gli stava davanti, una ragazza che non aveva più intenzione nascondersi, disposta a fare di tutto per salvare la sua famiglia.

- Un mazzo di tarocchi ... -  Ricominciò Ivan, mormorando a bassa voce - Non dirmi che sei proprio tu quella che sta cercando Hades? -

- Hades mi cerca? - Rispose Cana con sprezzo, fecendo del suo meglio per non lasciarsi sopraffarre dalla paura per la notizia che aveva appena ricevuto. - Non dirmi che quella vecchia carogna si è accorta che la stavo spiando? Oh, ma se è così si spiegano molte cose ... Master, non preoccuparti per lui, so chi è in realtà. So anche quali sono i suoi poteri e ... Non ha speranze contro di me. -

- La figlia di Cornelia! Senza alcun dubbio! Certamente mi beccherò una bella ricompensa per averti presa! - Ivan ignorò completamente la minaccia. Unì le mani davanti a sè ed evocò un’autentico torrente di bambole di carta - Shinigami Torrent! Catturatela per me! -

- Non ci provare! Così come posso leggere il passato e il futuro, posso evocare praticamente qualsiasi cosa con i miei tarocchi! - Cana reagì in fretta, sollevando la prima carta del suo mazzo e subito una figura mostruosa si materializzò in campo, disperdendo tutti gli shinigami di carta. Un colosso con grandi ali da pipistrello, corna, squame rosse ed un ghigno osceno.

- Mi basta una sola carta per leggere la tua vera natura: diavolo. - Ed il mostro sottolineò l’affermazione della sua padrona colpendo Ivan con uno dei suoi immensi pungi e spedendolo via, dritto in mezzo al fango.

Makarow spalancò la bocca: non avrebbe mai immaginato una cosa del genere! Un sol colpo e suo figlio era già al tappeto!

- Non avresti dovuto sfidarmi, conoscendo il fatto che mia madre era di Grimoire Heart e che ho ereditato i suoi poteri. - Sospirò Cana, facendo qualche altro passo in più: si fermò solo quando ormai la sua ombra incombeva sulla figura di Ivan. Rimise il tarocco del diavolo a posto e la sua evocazione sparì in un istante ma la ragazza estrasse al suo posto un’altra carta da gioco del seme delle spade, puntadola contro la sua vittima con il suo bordo affilato. - Avete fatto bene a venire qui oggi, voi di Grimoire Heart: così potrò finalmente sterminarvi tutti e vendicarmi per quello che avete fatto a mia madre. - Era un bluff, perché anche se battere Ivan era stato piuttosto semplice, Cana sapeva di non poter sconfiggere tutta la gilda avversaria. Sperava solo che l’altro abboccasse e che si precipitasse via a gambe levate dritto tra le fauci di Crime Sorcière o di qualcun altro che potesse eliminarlo al posto suo. Non voleva ucciderlo proprio sotto gli occhi di Makarow, ma il mago non le diede ascolto, sganasciandosi dalle risate.

- Sei tu che hai fatto un grosso errore! Ahahaah! Conoscendo Grimoire Heart non avresti mai dovuto sfidarci! - La figura di Ivan tremolò e svanì, lasciando Cana con un pugno di mosche. Quella che aveva colpito non era nient’altro che un’illusione: il vero mago era proprio dietro di lei con il suo pugnale avvelenato, pronto a colpire. La ragazza si girò di scatto, ma non avrebbe mai fatto in tempo a reagire se qualcun altro non fosse intervenuto per lei. Ci fu un flash accecante, come se un fulmine fosse appena piombato in mezzo alla radura ed Ivan schizzò dall’altra parte del campo, andando a schiantarsi in tra gli alberi, in una nuvola di scintille. La sua arma volò via, ruzzolando inutilmente tra l’erba.

- Prova a toccare di nuovo il nonno o qualcun altro della gilda e giuro che al prossimo colpo non sarò così clemente! - Laxus fece schicciolare le nocche con aria minacciosa, mentre la sua figura si solidificava, tremolando per la troppa elettricità.

- Tu ... - Cana spalancò gli occhi per lo stupore, ma Makarow fece ancora di più, gridando il nome del nipote a squarciagola - LAXUS! -

- Che ci faccio qui, eh? È una lunga storia vecchio, ma ti assicuro che i miei amici si stanno già occupando di questa feccia di Grimoire Heart. Non riusciranno mai a sconfiggerci. -

- La ... Laxus! - Esclamò anche Ivan mentre si rialzava barcollando, il suo corpo, annerito ed elettrizzato fumava sotto lo scroscio della pioggia - Che piacere rivederti! -

- Peccato che io non possa dire lo stesso. - Sbottò il ragazzo - Si può sapere che ti prende vecchio bastardo? Adesso stai con una gilda oscura? -

- Grimoire Heart è una gilda straordinaria! Piena di maghi potentissimi! Sono certo che piacerebbe anche a te se le dessi un’occhiata più da vicino! - Ridacchiò Ivan - Quando ho saputo che avevi lasciato Fairy Tail ho provato a contattarti, per suggerirtelo, lo sai? -

- Non ti sei fatto vivo tutti questi anni eppure cercavi informazioni su di me? Sono commosso. - Aggiunse Laxus con un altro ghigno - Smettila di dire altre stupidaggini per favore e non costringermi a chiuderti la bocca con la forza. -

- Ti pare questo il modo di trattare tuo padre? - Nonostante il colpo che aveva subito Ivan non esitò un solo istante a scattare all’attacco e a colpire Laxus dritto al mento con un pugno. I maghi di Fairy Tail spalancarono la bocca per lo stupore. Era una pioggia di attacchi, un colpo dietro l’altro e Laxus non sembrava in grado di pararne nemmeno uno. Era un vero peccato il fatto che i concorrenti in quel momento fossero ancora ai punti di partenza, fermi uno davanti all’altro.

- Si può sapere qual è il senso di questo show? - Laxus incrociò le braccia e Ivan gli rispose con una risata.

- È una semplice illusione. Tutti quelli qui intorno non possono vedere i nostri corpi reali mentre parliamo, né possono udire le nostre voci. In questo momento possono solo osservare lo spettacolo di Laxus che viene pestato a sangue. Ben fatto, non trovi? Mi domando cosa stia provando tuo nonno mentre osserva questa scena. -

- Ancora non ho capito che senso ha vincere con un’illusione ... - Laxus lanciò un sospiro, fermo e impassibile al suo posto anche se Makarow e Cana, gridavano per incoraggiare la sua illusuione a combattere.

- Hai ragione. Il mio obiettivo non è vincere. Questo incantesimo è soltanto una cortina di fumo. -

Laxus aggrottò un sopracciglio.

- Le illusioni sono pur sempre illusioni. Posso cambiare il risultato quando vogliamo, anzi, a seconda dell’esito di questa conversazione potrei pure lasciarti vincere ... -

- Lasciarmi vincere? Qui non c’è niente da discutere! Proprio adesso davanti a me ci sei tu ed io ho il potere di distruggerti in un nanosecondo! -

- È impossibile. - Ridacchiò Ivan - Perfino tu non sei in grado di sconfiggermi ... Allora, stavamo parlando di Grimoire Heart, giusto? - Continuò il mago oscuro - Perché non lasci perdere questa stupida idea di combattere e vieni con me? Tuo nonno non ha mai capito un bel niente di quello che significano le gilde e la magia. La magia è una cosa meravigliosa, grazie al suo potere noi possiamo fare cose proibite ai comuni mortali! Possiamo dominare il mondo intero! Hades ha ragione! Che senso ha vivere alla pari con gli altri umani? Tanto vale sterminarli in massa! Sono deboli e inutili! Guarda anche te stesso! Tu sei il mio esperimento meglio riuscito: grazie alla lacryma che ho impiantato nel tuo petto sei diventato un mago potente, ma senza saresti rimasto un umano fragile e senza poteri per tutta la vita! Lascia perdere Fairy Tail e torna da me! Vieni con me e aiutami a distruggere Makarow qui, proprio oggi! Non sei arrabbiato per il modo in cui ti ha cacciato? -

- Non mi interessa. -

- CO... COME? Grazie ad Hades ho perfezionato i mei studi sulla magia delle lacrime. Posso rendere te e i tuoi amici ancora più forti!-

- Ammettilo vecchio, dopotutto non sei tagliato per fare il conquistatore del mondo. Se le tue abilità erano così grandi, allora come mai in tutti questi anni non sei riuscito a combinare un bel niente? - A quelle parole Ivan si morse un labbro. Laxus lo vide ma continuò deliberatamente ad infierire - Sei talmente incapace che per riuscire a combinare qualcosa hai dovuto perfino venderti a Grimoire Heart. -

- Non sottovalutare Grimoire Heart! Anche tu! - Strillò Ivan - Non volevi anche tu una gilda degna di questo nome? Di un nome che facesse tremare gli avversari? -

- È vero che il potere è una cosa allettante; hai ragione perché anche io volevo diventare il capo indiscusso di tutta la gilda. Questo deve essere quello che si suol dire: “tale padre, tale figlio”. - Confessò il dragonslayer.

- Ma adesso tra me e te c’è un abisso. In tutti questi mesi le parole che Jane mi ha gridato durante il nostro ultimo duello continuavano a ronzarmi in testa. Ho capito che il vero potere non sta nel dominare gli altri da soli sulla cima del mondo, ho capito di aver sbagliato. Volevo ricostruire Fairy Tail ma l’unica cosa che ho fatto è stato rischiare di distruggerla. Se anche fossi riuscito a diventare il nuovo master non sarei mai stato capace di tenere sottocontrollo tutti quei maghi con la minaccia del terrore. Ho capito che possiamo diventare più forti soltanto se se si hanno degli alleati, ossia dei compagni. E adesso fatti avanti. Smettila di sparare stupidaggini. - Laxus gli fece un cenno con la mano lasciando che le scintille avvolgessero lentamente tutto il suo corpo - I nemici del nonno sono anche i miei nemici. Non sono arrabbiato con lui ma con me stesso per quello che ho fatto e non sbaglierò di nuovo! -

Ivan digrignò i denti e serrò anche lui i pugni - A quanto pare hai bisogno di ricevere una lezioncina, stupido figlio. Grimoire Heart è una gilda specializzata nello sterminare le farò e ora te lo faremo vedere! -

Non c’era nient’altro da dire ... Nonostante i legami padre e figlio tutto ciò che rimaneva era combattere.

Ivan fu il primo a passare all’attacco puntando una mano dritta contro Laxus e liberando una nuvola di bambole di carta. L’incantesimo gli andò a sbattere direttamente in pieno petto esplodendo e causando una nuvola di fiamme.

- Non hai alcun diritto di ribellarti a me! Ho vissuto per tutti questi anni nell’oscurità con l’unico obiettivo di ottenere il potere e di dimostrare a quel vecchio rammollito cosa significava una vera gilda. Devi stare in silenzio davanti a me Laxus! - Dopo la prima una seconda ondata di shinigami - Mi stavo solo preparando al meglio per distruggervi! - I suoi attacchi erano serrati e toglievano il fiato. - Shinigami Dark Bomb! -

Laxus questa volta carbonizzò le bambole di carta con una scarica e scattò in avanti senza nemmeno dare il tempo all’avversario di reagire. Il mago colpì l’altro con un calcio dritto in faccia. L’elettricità avvolgeva tutto il campo e faceva sfrigolare l’erba.

- Co ... Come è possibile! - Gridò Ivan - Laxus come osi fare questo a tuo padre! Io sono la tua famiglia! - Il mago oscuro non riuscì nemmeno a reagire e non fece in tempo a scagliare le sue bambole di carta.

- Fairy Tail è la mia famiglia! - Un pugno lo colpì al mento e l’attimo dopo Ivan stava volando di nuovo per aria. Il mago travolse in pieno i finti Laxus ed Ivan, disintegrando l’effetto dell’illusione ed andò a sbattere dritto contro uno degli alberi sullo sfondo.

- Un giorno Laxus ... Ahaha! Un giorno te ne pentirai! - Riuscì a stento a sussurrare Ivan - E quello sarà il giorno in cui Fairy Tail cesserà di esistere! Non c’è dubbio a riguardo! I deboli prima o poi vengono schiacciati! Prima o poi conoscerai la vera natura della tua gilda! Ahaha! -

- Quel giorno è ancora molto lontano! E non riprovarci mai più a convincermi a venire con te! - Ma gridare minacce era inutile: ormai Ivan era davvero andato al tappeto.

- Cosa? - Gridò Makarow - Quella era solo un’illusione!? Laxus  si può sapere cosa è successo? - Ed il dragon slayer lanciò un altro sospiro - Ora mi tocca spiegarlo di nuovo! -

- No, non ti preoccupare io ho sentito tutto. Complimenti davvero per aver battuto uno dei Otto Fratelli del Purgatorio, anche se Ivan era il peggiore. - Laxus fece istintivamente un passo indietro non appena scorse la figura di un uomo alto ed imponente, emergere a sua volta dalla foresta, applaudendo. Aveva una benda nera sull’occhio sinistro, un lungo mantello scuro con il simbolo di Grimoire Heart, capelli brizzolati e una lunghissima barba grigia. - Tuttavia battere i miei sottoposti non vi servirà a niente. Sai chi sono, vero? - Il suo sguardo era tutto per Cana - Se vieni con me senza fare storie e prendi il posto di Ivan, allora potrei anche dimenticarmi quello che è appena successo. Altrimenti ... -

Cana non riusciva a crederci! L’assassino di sua madre era proprio lì! E per convincerla a lavorare per lui? Che cosa diavolo gli faceva credere che avrebbe accettato? Si poteva essere così stupidi? La ragazza si sforzò di ributtare indietro tutto il terrore e la paura che provava. Avrebbe fatto meglio a scappare, ma Cana non voleva più correre via. Sarebbe morta piuttosto che passare il resto della sua esistenza a nascondersi come aveva fatto fino ad allora. Strinse forte i suoi tarocchi e passò immediatamente all’attacco. La sua voce era un sibilo pieno di rabbia - HADES! -

  
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