Anime & Manga > Lupin III
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Autore: monsieur Bordeaux    02/03/2015    0 recensioni
Un prezioso carico, formato da una coppia di anfore rispettivamente d'oro e d'argento, è pronto alla partenza e Lupin ha tutte le intenzioni di compiere l'ennesima furto in grande stile. Ma su quel treno ci saranno non poche sorprese per il ladro gentiluomo, e non sto parlando del "solito" ispettore Zenigata. In una delle carrozze si trovano anche i fratelli Elric, che loro malgrado saranno coinvolti in questa strana vicenda. Per la cronaca, ho preso spunto per questa fan-fic da un videogioco di Lupin uscito per PS2.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20 - Niente più mi lega a questa città


Il giorno dopo, verso metà pomeriggio, i fratelli Elric e Winry si prepararono a lasciare l'albergo, per prendere il treno che li avrebbe riportati a Central City. In un clima silenzioso, quasi surreale, i tre ragazzi presero i loro bagagli e scesero nella hall, da dove Edward chiamò un taxi che li avrebbe accompagnati fino alla stazione. Nel giro di pochi minuti il trio arrivò a destinazione, leggermente in anticipo sull'orario di partenza.
Aspettando seduti su una panchina la chiamata del loro treno, Alphonse e Winry si misero ad osservare gli addetti al trasporto dei bagagli, che stavano rapidamente liberando la zona attorno alle rotaie; invece Edward era più pensieroso e stava riflettendo, appoggiato ad un pilastro metallico, sul rapporto che avrebbe dovuto riferire al colonnello Mustang, una volta giunto a Central City: erano successi così tanti eventi a Plomb Town che non sapeva da che parte cominciare.
Poco dopo arrivò in stazione anche l'ispettore Zenigata, venuto appositamente per salutare i due alchimisti e allo stesso tempo ringraziarli per tutto ciò che avevano fatto per fermare il piano di Lupin. I tre ragazzi risposero in maniera laconica, era facile intuire dalle loro facce che erano ancora depressi per la prematura scomparsa di Christian.
Salutato l'ispettore, i fratelli Elric e Winry presero i loro bagagli e si incamminarono verso le rotaie, da qualche minuto il capostazione stava avvisando tutti i passeggeri che il treno per Central City era pronto a partire. Ma proprio quando Edward mise il piede sul primo scalino, una voce da lontano lo richiamò con forza.
«Ehi, voi due! E' questo il treno per Central City?» domandò quella persona, che indossava un cappello che gli copriva gli occhi.
«Sì. Deve prenderlo anche lei?» rispose Winry un po' scocciata.
«No! Ma avevo visto un paio di alchimisti andarsene e la cosa mi interessava...»
«Un momento! Come fa a sapere che io e mio fratello siamo alchimisti?» chiese Alphonse spiazzato.
«Non ricordate niente? Eppure da qui è iniziato tutto...» accennò quello strano individuo, mettendosi una mano sul cappello come se lo volesse togliere. Sentendo nuovamente quella voce, ad Edward gli sembrava familiare e solo alla fine, incredulo, capì qual'era la sua vera identità.
«Non può essere...»
«Sì, Edward! Pure io stento a crederci di essere ancora qui!» affermò quel misterioso personaggio, togliendosi il cappello e rivelandosi. «Christian!!!»
«Non potevo mancare a questo appuntamento!» commentò il caporale scherzosamente, mentre veniva abbracciato da Alphonse e da Winry.
«Ma come hai fatto ad uscire dall'acquedotto? L'unica uscita era franata alle nostre spalle!» commentò Edward, commosso e allo stesso tempo felice nel rivedere il suo amico.
«Diciamo che ho avuto una mano... da una persona inaspettata!»
«Ah, vuoi dire Lupin!»
«LUPIN!!! Lo sapevo che eri ancora vivo!» urlò improvvisamente l'ispettore Zenigata, che di scatto si allontanò dalla stazione. Il suo istinto gli diceva che il suo rivale di sempre non era lontano da lui.

Lasciati soli, velocemente Christian raccontò com'era riuscito a scappare dall'acquedotto: mentre si trovava in coda al gruppo, una frana era caduta poco prima del bacino naturale e gli aveva bloccato la strada. Non potendo più raggiungere gli altri, il caporale cercò un'altra strada per scappare e in quel momento vide Lupin e la sua banda scendere il fiume a bordo di un canotto. Disperato, letteralmente si lanciò dentro l'imbarcazione, prendendo alla sprovvista tutta la banda di ladri. Il viaggio fu piuttosto agitato, ma alla fine tutti quanti ne uscirono sani e salvi. Ad un certo punto Christian ammise di essere svenuto e quando si risvegliò era solo, sotto l'ombra di un albero dalla folta chioma e vicino alla riva di un fiume, quando ormai era l'alba. Forse Lupin, per gentilezza o forse per agevolare la sua fuga, lo aveva lasciato in un luogo sicuro.
Una volta terminato il racconto di Christian, Edward e gli altri salirono a bordo del treno, ormai quasi pronto a partire, ma prima di separarsi il caporale si rivolse nuovamente all'alchimista biondo per dirgli qualcosa di molto importante.
«Grazie di tutto, Edward!»
«Per cosa?»
«Per avermi aiutato a scoprire chi è stato ad uccidere mia sorella Anna. Senza di te, non ci sarei mai riuscito!» confessò Christian, quasi con gli occhi lucidi.
«Ora che farà, caporale?» domandò Alphonse.
«Credo che chiederò il trasferimento da Plomb Town. Ormai l'unico legame che mi teneva qui si è sciolto e per me è arrivato il momento di cambiare»
Pochi secondi dopo il controllore diede l'ultimo avviso ai passeggeri e Edward fu invitato ad accomodarsi al suo posto in cabina. Il treno partì molto lentamente e questo diede l'opportunità a Christian di fare l'ultimo saluto ai suoi amici.
«Addio Edward... e buona fortuna per le tue ricerche!» gridò il caporale, facendo il saluto militare. Non lo avrebbe mai fatto, se non era strettamente necessario: per lui era un grande gesto di stima nei confronti di Edward.
«Ci mancherai!!!» salutarono in coro Winry e Alphonse.
«Speriamo di rivederti un giorno!» rispose l'alchimista biondo, alzando la voce a causa del treno che stava prendendo velocità.
«Chissà! La vita è piena di sorprese!» urlò Christian, osservando con molta tristezza il treno allontanarsi dalla stazione. Rimasto solo, il caporale si incamminò per tornare a casa, ma all'improvviso venne colto da un dubbio: dov'era finito Lupin, dopo tutto quello che aveva combinato?

Nelle campagne attorno a Plomb Town, quel pomeriggio, stava accadendo qualcosa di veramente insolito: una moto rossa stava correndo a tutta velocità tra le strade impolverate ed era inseguita da una potente Mercedes gialla. A pilotare la vettura era Lupin, che voleva a tutti i costi raggiungere Fujiko, che con sé aveva quattro sacchetti d'oro, ovvero tutto ciò che era rimasto dal tesoro di White.
«Fujiko cara! Torna indietro!!!» gridò il ladro dalla giacca rossa, mentre alle sue spalle Jigen e Goemon tenevano d'occhio i due vasi del Sole e della Luna, gli unici oggetti che i tre ladri erano riusciti a recuperare. Non avevano un gran valore monetario, ma era sempre meglio di niente!
«Eh no, mio caro Lupin!» ribatté Fujiko, girando con decisione la manopola dell'acceleratore. «Queste belle monete sono tutte mi! Ci vediamo!»
«Te lo avevo detto che non dovevi fidarti di quella donna!» commentò Jigen. Era la solita frase che ormai aveva ripetuto chissà quante volte al suo socio.
«Ma come faccio a non fidarmi di lei? E' una bellissima dea scesa tra di noi!» replicò Lupin, con tono da innamorato. Nel frattempo un denso e minaccioso polverone si alzò dietro la Mercedes, attirando l'attenzione di Goemon.
«Eccolo che arriva» affermò il samurai, con assoluta tranquillità e mettendo in guardia Lupin, anche se secondo lui non lo meritava quel tipo d'aiuto.
«Chi sta arrivando?»
Poco dopo un urlo quasi disumano fece rabbrividire Lupin: una colonna di vetture della polizia era alle sue spalle, capitanate da uno Zenigata molto motivato.
«LUPIN!!! Ti ho preso!!!»
«Oh no, è Zazà! Questa non ci voleva!» commentò Lupin spaventato a morte.
«Presto! Accelera a tavoletta!» incitò Jigen, anche lui spaventato dall'arrivo di Zenigata. Ormai Fujiko era diventata imprendibile per Lupin, la moto della donna era molto più agile della macchina guidata dal ladro dalla giacca rossa e aveva preso molti metri di vantaggio.
Tra continui cambi di direzione e curve prese in derapata, Lupin cercò una disperata fuga da Zenigata, mentre da lontano la tranquilla e isolata città di Plomb Town spariva lentamente dietro l'orizzonte.

 

Fine

 

Prima di chiudere, ricordando che il 4 marzo è il mio compleanno, ringrazio tutti coloro che hanno seguito e letto questa fan-fiction, in particolar modo Playstation, Pandorina98, Music_girl_38, Fujikofran, Giotanner, Housefan99 e Hodz_light. Grazie ancora e alla prossima volta!!!

P.S. Ci sarà un'altra fan-fic su Lupin, tranquilli...
  
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