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Autore: Perla Bane    02/03/2015    0 recensioni
-SPOILER COHF-
Sebastian torna Jonathan, ma qualcuno riesce a salvarlo.
Un legame creduto inesistente, si farà più forte che mai.
Un affetto creduto impossibile, farà da guida ad nuovo cacciatore.
Genere: Azione, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CLARY

 

Al Console Jia Penhallow

E.p.c. Inquisitore Robert Lightwood

Da Clarissa Adele Morgenstern

 

                                                                                                           New York, 21 marzo 2008

 

Onorevoli membri del Consiglio,

come da accordi, ecco il mio resoconto settimanale.

Jonathan si sta comportando nei migliore dei modi. Segue le regole alla lettera, non esce dall'Istituto se non accompagnato e non tiene nessun tipo di corrispondenza con il Popolo Fatato.

Sono felice di comunicarvi che si allena regolarmente con la sua parabatai.

 

Tornerò a scrivervi la prossima settimana.

 

Vi ringrazio per aver concesso un'opportunità a mio fratello. Ora veste realmente i panni che avrebbe sempre dovuto indossare.

 

Nel nome di Raziel e in difesa del suo onore.

Clarissa Adele Morgenstern

 

 

 

Rileggo la lettera per il Console e sospiro. Meglio evitare di comunicargli che Isabelle non vuole neanche stare nella stessa stanza con lui... Simon le manca terribilmente e ogni volta che guarda mio fratello rivede il piccolo Max.

Per l'Angelo.

È difficile da capire. La sua è la stessa mano che l'ha colpito, ma non è più il ragazzo che l'ha ucciso.

Lancio la lettera sulla scrivania osservando le foto che adornano le pareti della mia stanza.

Vedere la foto di mia madre stretta in un abbraccio con Luke mi fa pensare al matrimonio. Sarà solo tra due mesi. Finalmente il coronamento di un amore atteso troppo a lungo.

Continuo a pensare a come avrei potuto salvare Simon dal destino che l'ha strappato dal nostro mondo. Dal mondo che gli apparteneva.

Ha combattuto con noi, ci ha salvati da morte sicura ed ora è tornato a casa. Magari sta meglio così. Con sua madre e sua sorella.

Una vita da mondano. Andrà all'università e continuerà la sua vita spensierato e felice nella consapevolezza che il mondo che lo circonda si limita a quello che vede. Niente demoni, niente vampiri... non dovrà combattere per la sua vita.

La porta della mia stanza si apre e una testa bionda, a dir poco affascinante, fa capolino davanti a me.

Lesto si incammina verso di me e, senza lasciarmi il tempo di replicare, affonda le mani nei miei boccoli fluenti impossessandosi delle mie labbra.

Un bacio intenso, passionale, capace di farmi ansimare.

Mi aggrappo alle spalle di Jace che mi solleva facilmente dalla sedia. Mi spinge dolcemente contro la parete e mi solleva tenendomi salda per il sedere.

“Jace.” mugolo nella sua bocca “Va tutto bene?” proseguo infilando le mani nella sua camicia.

Ormai conosco il suo corpo meglio del mio.

Passo i polpastrelli sui pettorali scendendo verso i fianchi. Premo le unghie appena arrivo agli addominali e lo sento ansimare dal piacere.

“Mi mancavi.” mi soffia sulla pelle del collo facendomi rabbrividire.

Piego la testa di lato lasciandogli la gola scoperta ed aumento la stretta attorno ai suoi fianchi.

Jace è in grado di farmi dimenticare tutto con un solo bacio.

Qualcuno bussa alla porta. Che noia, proprio ora!

“Non ci siamo!” Jace urla in direzione dell'entrata tornando sulla mia gola. Apre le labbra e mi passa la lingua sulla giugulare.

Un mugolio mi esce dalla gola senza volerlo. Riverso la testa all'indietro ignorando chiunque ci sia fuori dalla mia porta.

“Sei proprio un bravo parabatai! Insomma, da quando sono tornato mi hai rivolto la parola due volte!” Alec molla un calcio esasperato contro la porta.

Jace mi affonda il viso nel collo e sospira “Merda,” bofonchia “ha ragione.”

Mi appoggia delicatamente sul pavimento e mi bacia la guancia.

Sorride vedendomi scompigliata ed ansante. Ama ridurmi così.

Con estrema naturalezza sistema la camicia nei jeans senza mai staccare gli occhi dai miei e sorride dolcemente “Stasera ti porto fuori a cena, ti va?”

Annuisco cercando di sistemarmi i capelli. Mi sento come se avessi preso fuoco!

Oh per l'Angelo!

Il mio fidanzato spalanca la porta e sorride al suo parabatai. Gli balza addosso iniziando a colpirlo scherzosamente.

“Jace!” Alec non reagisce ed usa un tono pacato “Sai che se voglio ti stendo!”

Mi metto a ridere, sono più che amici, in ognuno vive una parte dell'altro.

Dev'essere bello avere un parabatai, un amico vero con cui condividere la propria esistenza.

Un amico come Simon... mi manca così tanto.

Sembra impossibile che non si ricordi più di me. Di quando dormivamo assieme nella casa in campagna di Luke, di tutti gli anni passati insieme, di quello che è successo ad Edom, di quando è diventato un vampiro... di quando mi ha detto che mi amava, di quando si è innamorato di Izzy...

Per l'Angelo. Il vuoto che ha lasciato è palpabile.

“Ma fanno sempre così i parabatai?” Perla mi affianca guardando curiosa i due ragazzi che stanno combattendo come dei deficienti.

Scuoto la testa osservando la parabatai di mio fratello.

Ancora non mi sembra vero. Ho un fratello!

Sorrido “Anche di peggio!” ridacchio.

“Okay, mi arrendo Alec!” Jace alza le mani in segno di resa.

Una finta resa per accrescere il legame che li unisce.

Alec si passa una mano nei capelli neri sistemandoseli “Mia madre ci vuole in biblioteca tra dieci minuti.”

“Vado a chiamare Jonathan. Ci vediamo tra poco.” Perla si incammina verso la palestra.

Ci guardiamo meravigliati “Non sembra più terrorizzata. No?”

Alec si irrigidisce “Solo perchè non ci ha mai combattuto contro. Non lo conosce.”

Guardo la sagoma di Perla svanire nel corridoio “Forse è proprio per questo che sarà in grado di aiutarlo meglio di noi.”

 

 

 

JONATHAN

Mi sono rammollito.

Non sono più forte come prima, non sono agile e veloce come prima. Devo allenarmi di più.

Continuo con le flessioni fino a sentirmi i muscoli delle braccia bruciare e, anche in quel momento, non mi fermo. Proseguo la serie di duecento piegamenti, le braccia mi tremano.

Non ce la faccio più.

Cazzo!

“Finirai per collassare.” la voce di Perla mi fa sorridere.

Faccio una capriola e mi lascio cadere sul pavimento in legno della palestra dell'istituto. Boccheggio affamato d'aria e sento i passetti della mia parabatai raggiungermi.

“Vuoi morire Jonathan?” mi chiede parlando con la bocca piena.

Scuoto la testa e annaspo, non sono mai stato così debole in tutta la mia vita. Ho male ovunque! Qualsiasi muscolo, nervo... anche la pelle mi duole.

Merda!

“Dovresti allenarti anche tu. Sei veloce e capace, ma debole.”

Perla si inginocchia accanto a me. Indossa una maglietta nera leggera da cui fuoriescono le rune e dei jeans blu. Ha i capelli legati in una coda e mi sorride. Ha le labbra rosse, come i capelli di Clary. Incontro immediatamente i suoi occhi arancioni, lei mi restituisce lo sguardo ed appoggia le mani sul mio torace. Una luce si libera e il dolore che mi faceva tremare, passa immediatamente.

Spalanco gli occhi sorpreso e mi metto seduto accanto a lei pronunciando una sola parola “Grazie.”

Bella la magia.

Si accomoda meglio sul pavimento e mi sorride indicando la runa parabatai incisa sulla spalla destra “Sento quando hai bisogno di me.”

Mi asciugo il viso con la maglietta e la guardo “Dal nostro rapporto, l'unico ad averne benefici sono sempre stato io. Sono in debito.”

“Io attingo alla tua forza Jonathan, questo rende più forte anche me.” dice cacciandosi in bocca una pallina colorata.

“Cosa mangi?” Guardo incuriosito il sacchetto che tiene in mano.

Lei fa spallucce “Caramelle.” risponde sorridendo.

Mi porge il sacchetto e ne tiro fuori un dolcetto simile ad una spugna. Lo guardo disgustato e schiaccio tra le dita “Come fai a mangiare una cosa del genere?”

Lei alza gli occhi al cielo “Assaggialo e stai zitto.” dice piccata “Non è veleno.”

Faccio una smorfia e mi infilo in bocca questa pseudo-cosa ed inizio a masticare.

La consistenza è spiacevole tra i denti, ma il gusto è accettabile.

Essere normali non è sempre spiacevole.

Allungo una mano e ne afferro un altro. La mia parabatai sorride e non dice nulla permettendomi di prenderlo. “Anche se puzzi come un elfo, siamo stati convocati immediatamente. Ti ci porto io.”

Sento la pelle pizzicare e in un attimo ci ritroviamo in biblioteca.

Amo la magia.

Appena appariamo Perla lascia la presa sul mio braccio e si avvicina ai divani. Indossa delle pantofole rosa con il pelo.

Possibile che non abbia abiti da donna?!

Mi guardo attorno e vedo Jace abbracciato a Clary seduti sul divano, si scambiano tenere effusioni.

Jace le sta baciando un dito dopo l'altro. Quando arriva al mignolo apre le labbra e ne morde la punta.

Mia sorella caccia un urlo di sorpresa più che di dolore, facendomi ridere.

Gli schiaffeggia una coscia fingendosi offesa. Il suo fidanzato le afferra una ciocca di capelli rigirandosela tra le dita.

Il rosso era un'ossessione. Mondane, nascoste, e cacciatrici che frequentavano le mie camere dovevano avere rigorosamente i capelli lunghi e rossi.

Perla mi fa cenno d'andare a sedermi accanto a lei.

Mi avvicino velocemente salutando tutti.

Jace mi fa un cenno di saluto, Alec neanche alza lo sguardo dal libro, ma Clary mi regala un tenero sorriso “La mamma ci ha invitati a cena domani sera.” mi volto verso mia sorella ed annuisco emozionato. Una cena in famiglia è come un sogno che si realizza.

Non sono mai mangiato qualcosa cucinato da mia madre, non vedo l'ora.

Mi restituisce il sorriso e si volta verso Alec seduto malamente sul divano opposto al nostro “Perchè siamo qui?”

Lui toglie il naso dal libro e sospira “Non lo so.”

Jace allunga un braccio attorno al collo di Clary e la trascina tra le sue braccia. Le bacia la testa tra i sorrisi di mia sorella.

Sembra felice.

Resto ad osservare con attenzione questi gesti tanto comuni quanto normali tra due persone che si amano. Io non ho mai provato una cosa del genere in tutta la mia vita.

Non ho mai avuto l'amore di mia madre e mio padre preferiva usare la frusta su di me. Le cicatrici che mi segnano la pelle bruciano ancora.

Il cellulare di qualcuno suona, Perla si muove sfilandosi l'oggetto dai pantaloni ed inizia a schiacciare bottoni virtuali.

Curioso lo schermo, ma appena se ne accorge mi lancia un'occhiataccia ed indietreggia appoggiando la schiena al divano.

La porta si apre, il rumore dei tacchi che si infrangono sul pavimento in legno, preannuncia l'arrivo di Maryse in biblioteca.

È una donna molto sicura di sè, assomiglia moltissimo ad Isabelle.

Indossa dei pantaloni in pelle nera aderente infilati negli stivali con il tacco alto e un maglioncino a dolce vita, anch'esso aderente. I capelli sono legati in una coda.

Sorride a suo figlio, a Jace e Clary, per poi fare un cenno di saluto a me e Perla.

La mia parabatai non ha neanche alzato lo sguardo, continua a guardare il telefono.

“Hem.” il capo dell'istituto incrocia le braccia cercando di catturare la sua attenzione.

Dopo qualche secondo la ragazza accanto a me si ridesta sorridendo “Scusa.”

La Signora Lightwood sospira, dev'essere abituata a gestire un gruppo di adolescenti “Grazie d'essere qui cacciatori, ho una missione per voi.”

Il cuore mi salta un battito, non vedevo l'ora!

 

 

PERLA

Copio l'ennesima runa sul mio quaderno e ne trascrivo l'utilità.

Il taccuino di Jonathan è ancora vuoto. Conosce già tutte le rune.

Megalomane.

Che noia, siamo qui da più di un'ora. Non facciamo altro che studiare rune ed allenarci. Uffa, nessun combattimento, nessun demone da fare a pezzi.

Niente.

Vorrei essere al mare ora. Con i piedi in ammollo nell'acqua di Santa Monica.

Che meraviglia.

Sollevo la manica e allungo un braccio verso di lui “Fammi una runa.” gli dico “Una che possiamo farci solo noi.”

Jonathan solleva un sopracciglio e sospira estraendo dalla tasca il suo stilo.

Dopo la cattura gli hanno tolto tutti gli iratze non presenti nel libro Grigio, quella della memoria gli spunta dal colletto della camicia. È sempre vestito con la divisa da cacciatore fuori dalla palestra.

Io già indosso i pantaloni del pigiama in pile stasera e una maglietta di cotone.

Almeno sto comoda.

Mi guarda negli occhi, il verde illumina meravigliosamente il suo viso. Ha i lineamenti duri e la mascella squadrata, ma gli occhi lo fanno sembrare una persona incredibilmente dolce “Che runa vuoi?” mi chiede interessato.

Faccio spallucce.

Jonathan mi afferra il polso ed inizia ad incidermi l'iratze sul polso, ha lo sguardo attento, disegna le linee in maniera scrupolosa ed impeccabile “Come avrai studiato, le rune che si possono scambiare i parabatai riguardano la guarigione e le capacità in battaglia. In questo momento non ti servono né di un tipo, ne dell'altro.” prosegue continuando ad incidere la pelle.

Ha una voce profonda e sulle labbra gli affiora un sorriso “Questa è la runa della forza, se te la incido io durerà più a lungo. Devi ricordartela prima di un combattimento,” alza lo sguardo e mi guarda intensamente negli occhi “sempre. Non te ne devi mai dimenticare, nessun nemico ti risparmierà perchè sei carina e hai un bel sorriso.”

Annuisco ammutolita. È piacevole sentirlo parlare.

Jonathan finisce la runa e si riaccomoda sulla sedia “Tanti nemici ti sottovaluteranno e questo andrà solo a tuo vantaggio.”

“Nostro.” lo interrompo guardandomi la runa.

Il cacciatore annuisce “Sì, nostro. Nessuno conosce la cacciatrice magica.”

Lo interrompo ancora “Nessuno conosce i combattimenti come te, sei uno stratega eccezionale, quando facevo parte del Labirinto a Spirale mi arrivavano tutte le notizie dei tuoi attacchi. Dicevano che gli Oscurati venivano inghiottiti dalla terra...”

“Hai un ragazzo?” Jonathan cambia discorso, spiazzandomi.

Cosa gli può interessare una cosa del genere?! Strabuzzo gli occhi zittendomi all'istante.

“Ho un amico, un lupo mannaro.” rispondo velocemente ritornando con il naso nel libro.

Non sono affari suoi. La parola ragazzo non ci descrive assolutamente.

Si stiracchia sulla sedia e sospira pesantemente “Cosa intendi con amico?” continua irritandomi.

Appoggio la matita sul libro e mi accomodo meglio sulla sedia “E' vero che hai fatto sesso con la Regina della Corte Seelie?” gli chiedo sorridendo maliziosamente.

Rimane spiazzato dalla mia domanda, ma continua a guardarmi negli occhi “Sembra che anche quello sia di dominio pubblico, ormai.”

“E?” gli chiedo appoggiando i gomiti al tavolo.

Adoro i particolari piccanti.

Lui fa lo stesso avvicinandosi a me. Sorride alzando solo un lato della bocca. Posa gli occhi nei miei facendomi arrossire “Cosa intendi con amico?” ripete la domanda di prima, esasperandomi.

Odio parlare di queste cose.

Stringo le labbra, non demorde “E' un amico con cui mi piace dormire.” rispondo acida.

Serra la mascella impercettibilmente e aggrotta le sopracciglia. Fa per dire qualcosa, ma si blocca.

Non dò peso alla cosa e ammicco “Ora tocca a te, la Regina?” gli chiedo incuriosita.

Sbuffa chiudendo il suo quaderno e si alza in piedi “Sebastian se la scopava di brutto in cambio di un'alleanza.” risponde serio.

Oh per l'Angelo. Rimango di sasso a guardarlo.

“Vedi, a te piace dormire con il nascosto, per questo lo fai. A me non me ne fregava niente di dormire con lei. La facevo urlare dal piacere e questo mi portava dei vantaggi, chiamiamoli, politici.” afferra il suo taccuino e lo sguardo gli si incupisce.

Strabuzzo gli occhi. Urlare dal piacere?! Oh per l'Angelo!

Scuoto la testa dimenticando l'ultima affermazione e mi concentro su di lui. Si vede che è in difficoltà. Che vita ha passato fino ad ora? Sono stata una stupida a chiederglielo, non ho pensato “Scusa,” gli dico velocemente “mi dispiace Jhon. Non volevo...”

Il ragazzo davanti a me sorride meravigliato “Jhon mi piace.” mormora “Non dispiacerti, è il passato. Non posso cambiarlo, ma penso sia importante condividere queste cose con te. Buonanotte Moretta.” e si incammina fuori dalla biblioteca.

Resto a guardarlo uscire dal grande portone finchè lo varca completamente.

Moretta?!

Sorrido chiudendo il libro Grigio.

Moretta mi piace.



 

 
Spazio Autrice
Come promesso, nuovo capitolo.
Grazie delle letture, grazie per aver recensito ed aggiunto la storia alle seguite, preferite, ricordate.
A presto, kisss
Pi
   
 
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