Alflyse si accomodò vicino ad una delle finestre, con lo sguardo perso e triste: - Malekith mi vuole morta. Come ho detto, nessun luogo per me è sicuro. Le sue spie sono qui da giorni. Nonostante il re dei Nani abbia cercato di sviarlo, lui saprà presto dove sono. -
-Ma sono molto lontani da qui - affermai.
-La sua nave ha il potere di aprire varchi nello spazio. Come con il Bifröst, ma invece di un ponte sono semplici passaggi. -
-Ma lo abbiamo lasciato vicino Svartalfheimr. Non può già sapere dove siete, le comunicazioni con i suoi... -
Un rombo nel cielo ci fece scattare.
-Oh no... - mormorò Hel. - Sono qui. -
-Mia signora, dovete venire con noi; vi uccideranno! - tentai ancora, - Voi volete vivere, giusto? -
-Devo. Ho promesso a mio padre che avrei mantenuto la pace dopo l'ultima guerra che me l'ha portato via. E ho giurato di non far mai più accadere un simile massacro. -
-E allora andiamo. Asgard saprà difenderla e difendersi. -
Lei mi guardò tristemente: - Se non mi trovano qui, Hel... -
-Mystery!! - esclamò Moon, guardando un piccolo vaso poggiato su un tavolo: vibrava. Piano piano tutto iniziò a tremare, e un rumore di motori percorse l'aria.
La dea degli Inferi ci intimò di seguirla, e alla svelta.
Hel ci condusse nei meandri della montagna, tramite vari passaggi segreti, fino a giungere nel sottosuolo più profondo. Lì, scavata nella roccia, c'era una stanza, spoglia se non per un portale ovale in pietra bianca al centro.
-Questo è un passaggio segreto che attinge da uno dei rami di Yggdrasil - spiegò lei, - Lo utilizzo spesso per i miei spostamenti. Ma temo di doverlo distruggere, dopo che sarete passati. -
-Cosa? Ma Hel, ti uccideranno!! - esclamai, - Vieni anche tu con noi! -
-Non possono. Sono l'intoccabile dea della morte, ricordi? D'altro canto, ho un altro luogo dove rifugiarmi. - Toccò qualche runa incisa sul portale e si allontanò una volta che queste si furono illuminate: una luce riempì lo spazio vuoto del vano. - Vi porterà direttamente ad Asgard. Andate ora. -
Prima di seguire Thor e la regina, mi trattenni: - Sicura della tua scelta, Hel? -
-Sei gentile a preoccuparti. Ma qualcuno deve chiudere il passaggio per impedire agli Elfi Oscuri di seguirvi. - Mi prese le mani fra le sue: - Non lasciare che mio padre affronti Malekith. Ho già perso i miei fratelli, non voglio che gli accada qualcosa. -
-Te lo prometto. -
Il suo volto assunse una sfumatura più feroce, e lessi la sua famigerata crudeltà nello sguardo: - Fagli pagare il sangue che mio padre Loki ha versato nell'ultima battaglia, mi raccomando. -
Mi limitai ad annuire, a occhi sbarrati per il terrore che mi suscitava quell'espressione.
Poi un'altra vibrazione mi spinse a correre nel passaggio con Brökkr.
Il viaggio si rivelò più turbolento rispetto a quelli con il normale Bifröst, ma ci riportò ad Asgard come previsto.
Odino e Frigga accolsero con gioia e preoccupazione insieme Alflyse; il re ordinò subito al figlio maggiore di andare da Heimdall e di riferirgli se, o meglio, quando, gli Elfi Oscuri avessero invaso i confini del regno.
E aveva già indosso l'armatura.
-Avete intenzione di combattere? - domandai, tesa.
-Mi pare ovvio. -
-Il fatto è che... -
-Sono uscito dal mio Sonno di recente. Ho tutte le energie che mi servono. -
-Certo, ma... -
-Sarò anche un re anziano, ma sono ancora capace di maneggiare la mia lancia. -
-Non intendevo questo... -
La regina Frigga sguainò una spada dalla lama sottile: - Parteciperò anch'io, allora. Difenderò il lato sud del castello. -
-Sei sicura, mia signora? - Una lieve apprensione venne tradita dal tono di voce di questa domanda del sovrano, e non sfuggì alla regina, che sorrise sicura: - Non è la mia prima battaglia. -
-Che posso fare? - ripresi, rivolta a lei.
-Vai al lato est, rinforza le mura con il tuo potere. Inoltre, ti affido le truppe. -
-Cosa? Ma io... -
-Puoi riuscirci. - Mi posò una mano sulla spalla: - E' un ordine. -
-... Va bene. -
-E prima che tu me lo chieda, Loki sta meglio. - Mi sorrise comprensiva prima di avviarsi dai suoi soldati.
Strinsi i pugni: ero più che decisa a chiudere in quella battaglia la faccenda di Malekith una volta per tutte. Mi incamminai, determinata, con il Nano al mio fianco.
-Mystery, ora comincio ad avere un po' di paura... - squittì Moon da sotto il mio mantello. Quasi mi ero dimenticata di lei, poverina, che era rimasta silenziosa dalla nostra fuga da Nifleheimr.
-Ce la faremo. L'oscurità non può trionfare sulla luce. -
-Ma senza la luce non esisterebbe il buio, lo sapevi? - brontolò Brökkr.
-Pensieri profondi, amico mio. Ma io so solo che non permetterò a Malekith di distruggere l'universo. Anche se non sarò io a fermarlo, voglio dare il mio contributo. Inoltre, e non lo dico per vantarmi, persino il potente Surtr ha imparato a sue spese cosa vuol dire mettersi contro di me. -
Ai miei compagni sfuggì una risata, poi una voce si aggiunse: - Come dimenticarlo? -
Arrestai il passo con il batticuore, riconoscendo la suddetta voce, e mi voltai di scatto: appoggiato ad una colonna, nascosto in parte dall'ombra di questa, c'era Loki, a braccia incrociate sul petto, che mi fissava sorridente.
Sorrisi a mia volta, e gli corsi incontro, ma quando lo abbracciai lui lanciò un'esclamazione soffocata di dolore.
Lo guardai: - Ma... Non stai ancora bene... -
-I nostri guaritori sono bravi, ma non fanno miracoli... Almeno mi reggo in piedi. -
-Loki... -
-Credi che lascerò a te e a Thor tutta la gloria? Scordatevelo. -
-Ma... -
Prima che potessi replicare, un boato fin troppo familiare annunciò l'arrivo del nemico.
Angolo dell'autrice: Volevo solo precisare che il titolo fa riferimento a Hel, e che sto pubblicando un po' meno di frequente per colpa degli esami, ma sono ancora qui, non preoccupatevi ;) Sherlokette