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Autore: Lois Lane 89    04/03/2015    1 recensioni
Suo padre è appena stato eletto presidente degli Stati Uniti. Riuscirà Audrey a mantenere la sua vita così come è stata fino al momento dell'elezione? Per una persona che tiene tanto alla sua privacy non sarà una cosa facile
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, ricevette una telefonata da Ryan; oltre alla sua voce sentiva anche quella di altri ragazzi.

Doveva essere con il resto della squadra di football.

“Avanti capitano, dille di uscire. Forse se gridi ti sentirà. Siamo davanti a casa sua.” disse un ragazzo.

Erano davanti alla casa bianca.

Audrey guardò fuori dalla finestra, ed effettivamente c'era un gruppo di ragazzi davanti al cancello.

“Abbiamo fatto una scommessa. Devi uscire con la figlia del presidente. Ora la fai uscire e la baci. Muoviti.” disse un'altro.

Audrey chiuse la chiamata: Ryan usciva con lei per una scommessa.

Aveva un barattolo di gelato sul tavolino; lo prese, si mise il cellulare in tasca e uscì a piedi nudi, dimenticandosi di mettersi le scarpe.

Fece segno alla sicurezza di rimanere ai loro posti.

Quando fu arrivata al cancello, lo aprì e uscì in strada, fermandosi davanti a Ryan.

“Che ci fai qui?” domandò Ryan quando la vide.

“Che ci faccio io? Io ci abito qui. Sei tu che mi hai telefonato.” rispose Audrey.

“Io non ti ho chiamato. Dovevamo vederci domani.” disse Ryan.

“Sei solo un bugiardo. Ho sentito tutto quello che vi siete detti quando mi hai chiamato. Una scommessa; esci con me solo per una scommessa idiota. Questa non te la perdono. Sei solo un bastardo.” rispose Audrey.

Gli rovesciò il barattolo del gelato in testa e tornò dentro, chiudendosi il cancello alle spalle.

Cominciò a correre verso la porta, ma inciampò e cadde sulla ghiaia; si rialzò e sentì le lacrime scorrerle lungo il viso.

Quando tornò in casa, chiuse la porta e scoppiò in lacrime seduta sulle scale.

Ryan si era rivelato un bugiardo, e aveva allontanato Tom: ora era davvero sola.

Sentì un rumore alle sue spalle, e quando si voltò, Tom era sulle scale.

“Credevo che fossi andato a casa.” disse Audrey.

“Ero nella sala dove ci sono i monitor delle telecamere. E non ti lascio sola in queste condizioni.” rispose Tom sedendosi sulla scale dietro di lei.

“Hai visto tutto. Sono un'idiota.” disse Audrey.

“E ho anche sentito tutto. Oltre al gelato ci stava un bello schiaffo. E l'idiota è lui non tu.” rispose Tom mettendole un braccio intorno alle spalle.

Audrey provò ad alzarsi ma il braccio di Tom glielo impedì.

“Volevo rimanere sola e ci sono riuscita. Non ho più nessuno. Sono solo oggetto di scommesse.” domandò Audrey.

“Non sei sola. Hai tuo padre, e hai me. Se per stare insieme devo smettere di essere la tua guardia del corpo, lo farò. Non appena vedo tuo padre, gli parlo. Gli dirò le cose come stanno.” rispose Tom.

“Ora è meglio che vada a dormire. Buona notte.” disse Audrey.

“Buona notte.” rispose Tom.

Così dicendo, Audrey andò nella sua stanza e si addormentò.

La mattina seguente, Audrey fu svegliata da suo padre.

“Papà? Credevo che fossi al lavoro.” disse Audrey quando aprì gli occhi e mise a fuoco.

“Penso di avere tutto il diritto di svegliare mia figlia. E poi volevo dirti che Tom mi ha raccontato quello che è successo ieri sera. Ti senti bene?” domandò il padre.

“Si. Forse sono destinata a rimanere sola e senza un ragazzo.” rispose Audrey.

“Io non direi. Tom mi ha anche detto che è innamorato di te e che voleva dimettersi dal suo incarico. Ma io l'avevo già capito che tra voi due stava nascendo qualcosa.” disse il padre.

“Come hai fatto a capirlo? E anche se fosse, non posso stare con lui. Non voglio che si dimetta.” rispose Audrey.

“L'ho capito dal tuo sguardo. Sei felice quando sei con lui. Gli ho proibito di dimettersi. Voglio che tu sia felice. Ma dovrà mantenere le distanze in pubblico.” disse il padre.

Audrey lo abbracciò e aspettò che lui uscisse dalla stanza per vestirsi.

Dopo colazione, uscì di casa e salì in macchina dove Tom la stava aspettando.

“Quando hai detto che avresti parlato con mio padre, non credevo che l'avresti fatto ieri sera.” disse Audrey.

“Non riuscivo ad aspettare. Temevo si sarebbe infuriato.” rispose Tom.

“Nemmeno io mi aspettavo una reazione simile. Ma devi mantenere le distanze da me in pubblico, specialmente a scuola.” disse Audrey.

“Lo farò. Ma appena restiamo soli non ti lascio più andare.” disse Tom.

“E a scuola riesci a tenere quell'idiota lontano da me? Non vorrei che tornasse a supplicarmi di perdonarlo. Questa volta ha superato il limite.” disse Audrey.

“Consideralo fatto. E dato che dopo sei libera ti rapisco io.” rispose Tom, capendo che lei si stava riferendo a Ryan.

La giornata a scuola passò abbastanza velocemente; Ryan non si fece vedere.

Tom guidava puntando dritto fuori città, e Audrey era con lui.

“Dove stai andando? Credevo che tornassimo a casa.” disse Audrey accorgendosi della strada che stavano percorrendo.

“Te l'avevo detto che ti rapivo dopo la scuola. Se ti avessi riportato a casa, non mi sarei potuta nemmeno avvicinare a te. A che cosa stavi pensando? Si vede chiaramente che stavi pensando a qualcosa.” rispose Tom.

“Pensavo alla festa. Non so che tema scegliere. Compirò 16 anni, e non voglio fare una festa da bambina di due anni. Sono a corto di idee.” disse Audrey.

“Sono sicuro che troverai l'idea giusta.” rispose Tom.

Dopo un po', Tom fermò la macchina; erano arrivati ad una casa vicino ad un bosco.

Quando Audrey scese dalla macchina, Tom la prese per mano e la condusse verso la casa.

“Non possiamo entrare. Non sappiamo chi abita qui.” disse Audrey.

“Non c'è nessuno. E io ho le chiavi.” rispose Tom.

“E' tua? Che diavolo hai in mente?” domandò Audrey.

“Stare con te. Non ho cattive intenzioni; sono un bravo ragazzo.” rispose Tom.

Così dicendo, infilò le chiavi nella serratura e aprì la porta.

Quando chiuse la porta, si sedette sul divano con la ragazza e la prese tra le braccia.

“Finalmente soli. Qui non ci sono telecamere.” disse Tom prendendo il viso della ragaza tra le mani e avvicinandolo a l suo.

Audrey fece un piccolo sorriso e lo baciò.

Si baciarono a lungo, ma non andarono oltre.

“Che temi avevi in mente per la festa? ” domandò Tom.

“Pensavo a un ballo dei fiori. Ma non so se mio padre me lo permetterà. I fiori non costano poco.” rispose Audrey.

“Te lo lascerà fare di sicuro. E l'idea non è male. Saresti la principessa della festa. E con l'abito che ti ha regalato tuo padre sarai semplicemente perfetta.” disse Tom.

Quando il sole iniziò a tramontare, i due ragazzi salirono in macchina e tornarono alla casa bianca.

Audrey disse la sua idea della festa al padre, e lui ne fu entusiasta.

TO BE CONTINUED...

   
 
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