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Autore: alaskainblack    04/03/2015    1 recensioni
Amanda ha sedici anni quando si trasferisce per un solo anno a Los Angeles, la città delle luci e dei colori, delle opportunità e delle cadute, qui, una sera, conosce Leonardo, sognatore di una vita fatta di cinema e fama che la coinvolge con la sua voglia di divertirsi.
Poco tempo serve che loro diventino grandi amici eppure, in un modo o nell'altro si perderanno, forse non per sempre.
CAPITOLI 3-4-5 IN FASE DI REVISIONE
Storia sospesa fino alla fine dell'estate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo DiCaprio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Fifthteen
Midnight Prom

Mi alzai di scatto al suono della sveglia, era l’ultimo giorno di scuola, e, sebbene non avessi alcuna voglia di andarci mi imposi di farlo per salutare tutti i miei compagni.
Presi l’autobus svogliatamente guardandomi attorno con nostalgia, come se quel posto non mi appartenesse già più.
Quando arrivai a scuola rimasi per un attimo nell’atrio a guardarmi intorno, gli armadietti, le cheerleader e le divise da baseball mi sarebbero mancate infondo.
E anche se alla fine la scuola e i miei compagni di classe, al contrario di come i miei filmini mentali avevano previsto, non erano affatto stati fondamentali nella mia “vacanza” era solo grazie a loro che ero qui e avevo fatto ciò che avevo fatto sino a oggi.
L’intervallo si perse nel salutarmi e chiedermi cosa avrei fatto al mio ritorno, se mi sarebbero mancati, e se sarei mai tornata in America.
Alla fine, come sempre, quando te ne vai da un posto sembra quasi che tutti ti abbiano voluto bene, anche chi per di più ti ha ignorato o chiesto dei soldi per il cibo qualche volta.
La giornata si concluse più in fretta che immaginassi e si rivelò anche molto più leggera.
Come sempre quando poteva, Leonardo mi aspettava fuori dalla scuola con la macchina con un sorriso sulle labbra.
Lo vidi scendere e venirmi incontro stranamente, poi scoprii che voleva semplicemente riguardare per un attimo il suo vecchio liceo.
Quando stavamo per tornare in macchina e iniziare a parlare del più e del meno una cheerleader si piazzò davanti a noi.
Leonardo le fissò per un attimo la gonna decisamente corta finché non sentii il lieve calcio che gli avevo tirato.
Lei, soddisfatta di aver attirato la sua attenzione si rivolse a noi più sorridente di prima e ci porse allegramente dei volantini.
- Verrete al ballo? – chiese felice come se ci conoscesse da anni ma a dir la verità non l’avevo mai vista prima.
- Il ballo? – chiesi io confusa, più americano di così non si poteva.
Lei annuì e accennò un lieve salto – Si! Voi che siete una coppia potreste farvi eleggere reginetta e re! – esclamò spostando lo sguardo verso le nostre mani, che, senza che nessuno dei due se ne accorgesse, si erano intrecciate l’una all’altra.
Arrossimmo di botto entrambi e sciogliemmo la stretta frettolosamente.
Lei storse la testa un po’ dispiaciuta – Oh, non siete una coppia? – disse con un sospiro, ma il sorriso le ritornò sulle labbra quando ci porse il foglietto e trotterellò via verso qualche altro sfortunato.
- Puoi anche buttarlo - risi io accartocciando il volantino.
Lui lo prese dalla mano e lo rimise a posto con cura – Non andrai al ballo? – chiese lui e io scossi la testa decisa, non ero nemmeno andata al “ballo”, se così si poteva considerare, della terza media.
- Sono degli stupidi stereotipi che io non finirò per seguire – affermai convinta e lui si mise a ridere, e non capii il perché.
- Non potresti essere meno cinica su tutto? – disse con un sorriso.
Entrammo entrambi in macchina e lui mi porse il volantino che aveva in mano.
- Non sono cinica – mi difesi io – Semplicemente trovo che il ballo di fine anno sia qualcosa di completamente inutile – lui accese la macchina e mi guardò poco convinto – Soprattutto se non hai nessuno con cui andarci – dissi io.
Lui mi fisso – Se tu vuoi potrei…- disse, io lo guardai speranzosa, se fossimo andati insieme, sarebbe stata la cosa migliore che sarebbe potuta succedere prima della mia partenza.
- Chiedere a Daniel di andarci con te – anche tenendo gli occhi sulla strada vidi il sorriso che mi aveva rivolto.
Del resto sarebbe davvero stato fin troppo andarci con lui, mi dovevo accontentare di Daniel.
- Non lo so – dissi affondando nel sedile scocciatamente.
- Lo sai che voleva uscire con te prima che tu partissi – mi ricordò e io alzai gli occhi al cielo, non capiva che in quel momento di Danny mi importava poco o nulla.
- Non ho voglia di andarci da sola – mi giustificai.
- Ma se ci vai con lui – esclamò confuso Leonardo.
Io guardai fuori dal finestrino – Si ma non ci conosciamo bene – cercai di trovare un pretesto per farlo venire in qualche modo.
- Vuoi che venga? – chiese, io mi voltai sorpresa verso di lui.
- Sarebbe carino – mi contenni dal resto delle cose che ero tentata di dirgli.
Lui annuì e si voltò per un attimo verso di me – Okay ma non ci vado da solo – disse, sapevo che se non fosse andato con me sarebbe andato con una ragazza almeno stupida quanto Bridget.
- Magari con una delle cheerleader – sorrise ammiccante e scoppiammo a ridere.
 
*
 
- Quanto hai detto che manca? – chiese Tobey dall’altra parte della cornetta.
- Cinque giorni – sospirai sconsolata – E dopodomani c’è quello stupido ballo di fine anno –
Lo sentii ridacchiare – Allora alla fine ci vai seriamente con Danny? – chiese lui.
- Già – dissi io pensando alla noiosa serata che mi aspettava.
- E lui con chi ci va? – chiese facendo riferimento a Leonardo.
Io sbuffai a quel pensiero – Ha detto che non lo sa –
- Non potevi direttamente chiedergli di andare insieme da amici? - chiese lui come se fosse la cosa più ovvia.
In effetti avrei potuto farlo.
- Non ci sarei mai riuscita – sospirai io – Senti Tobey non è che potresti venire? - azzardai, sapevo che mi avrebbe aiutato in caso di una crisi nel bel mezzo del ballo.
- Se mi permetti di portare Danielle allora vengo – disse e io sorrisi anche sapendo che non mi avrebbe visto.
- Grazie mille! – esclamai felice, poi, dicendogli che dovevo andare chiudemmo la telefonata.
Mi stesi sul divano a guardare un film, come facevo sempre per rilassarmi, quando una telefonata mi interruppe.
Dopo qualche imprecazione contro chiunque avesse osato disturbarmi nel mio momento dedicato ai film e alle patatine fritte sul divano risposi trattenendo il nervosismo.
- Pronto? – chiesi, dall’altra parte della cornetta mi arrivò una voce decisamente non familiare.
- Ehi – sentii dire, era una ragazza e la voce sembrava annoiata – Sono Danielle – aggiunse, e del resto chi altro poteva avere quel noto scocciato.
- Ciao – dissi io confusa, non mi aveva mai chiamato, fino a poco tempo fa non sapeva nemmeno come mi chiamassi.
- Senti Tobey mi ha detto che verremo al ballo – disse, stava probabilmente masticando qualcosa e ciò mi dava davvero molto fastidio – E ti dico che io e lui verremo solo se mi fai portare anche la mia amica Kristen – cos’era, una minaccia? Naturalmente Danielle era sempre molto gentile nei miei confronti.
- Portatela – dissi io con poca voglia di parlarle – Basta che venite – sospirai.
- Allora ci vediamo domani – disse e mi chiuse senza darmi il tempo di salutarla.
Mi ristesi sul divano e riprendendo a guardare il film con tranquillità, del resto la sua amica Kristen non avrebbe certo potuto peggiorarmi la serata, nemmeno ci conoscevamo.
Sperai solo che non fosse altrettanto antipatica quanto Danielle.
 
*
 
La sera dopo mi ritrovai con Leonardo e Tobey, e finalmente senza Danielle, a un tavolo del Lavender Moon a sorseggiare qualche birra loro e io un frappè che il barista mi aveva servito con scetticismo.
- Perché non vai a parlare con Danny? Così gli chiedi di accompagnarti al ballo – chiese Leonardo indicando il ragazzo con la testa,
Era davvero l’ultima cosa di cui avevo voglia quella sera, ma Leonardo continuava a guardarmi insistentemente così dovetti alzarmi per forza.
Mi avvicinai al ragazzo che si voltò verso di me sorridente.
- Ehi Amanda – disse con aria felice, io come saluto gli feci un semplice cenno con la mano.
Iniziai a dondolarmi sui piedi guardando il pavimento titubate, e non perché avessi imbarazzo ma semplicemente perché non volevo chiederglielo.
Mi feci coraggio – Senti Danny, dato che io parto tra quattro giorni e la mia scuola fa un ballo mi chiedevo se ti potevi accompagnarmi? – dissi io fissandolo negli occhi.
- Certo! – esclamò il ragazzo e mi abbracciò contento.
Io feci un finto sorriso che lui sembrò prendere come un sorriso sincero.
- Allora ti passo a prendere alle undici a casa tua? – chiese allegramente e io feci di si con la testa, senza avere troppa voglia di parlare.
- Perfetto – disse e mi guardò negli occhi come se ci stesse provando, io ricambiai lo sguardo priva di sentimento e ritornai al mio tavolo camminando scocciata.
- Fatto – sospirai, Leonardo sembrò non essere soddisfatto, Tobey aveva capito tutto, come sempre del resto.
- Non sembri molto felice – osservò Leonardo, io alzai le spalle.
- Sono solo stanca – spiegai e a lui sembrò bastare.
Non avevo davvero alcuna voglia di passare la serata con Daniel.
- Senti per te va bene ritrovarci lì alle undici e mezza vero? – chiese Tobey già concentrato a prendere appuntamento.
Io e Leonardo facemmo di si con la testa.
 
*
 
Mentre finivo di sistemarmi l’abito in perfetto stile anni cinquanta che stavo indossando sentii suonare il campanello.
Naturalmente era Daniel, corsi frettolosamente verso la porta per andare ad aprirgli e quando lo vidi lui iniziò a ricoprirmi di complimenti, quel tipo di complimenti che detti una volta sono piacevoli ma se ripetuti iniziavano a farmi innervosire, in ogni caso io non facevo che ripetere “grazie” per essere gentile.
Durante il percorso in macchine parlammo del più e del meno, di cosa avrei fatto una volta tornata in Italia, se avevo un fidanzato o meno, quando sarei tornata, e se ci saremmo rivisti, in sostanza cose piuttosto noiose.
Arrivati finalmente al liceo Daniel mi aiutò a scendere dalla macchina, come se ne avessi bisogno.
Stava per entrare quando lo fermai – Leonardo e Toby mi hanno chiesto se potevamo aspettarli qui – dissi io e lui annuì.
- Certo – mi rispose con un sorriso, mi guardava sempre solo con un sorriso, e ciò mi dava fastidio, non capivo perché lo facesse, aveva l’aria di uno che si divertiva in ogni situazione, e ciò mi dava sui nervi in un modo incredibile.
Leonardo e Tobey ci raggiunsero in pochi minuti, Leonardo era da solo, ma aveva l’aria di uno a cui importava poco di essere single.
Anche Tobey, stranamente, era solo; gli corsi incontro per salutarli.
- Dov’è Danielle? – chiesi a Tobey accorgendomi solo in quel momento di avere solo amici maschi a Los Angeles da quando Bridget era andata via.
- Ha detto che Kristen ci sta mettendo un po’ di tempo quindi arriveranno tra poco – disse e io sorrisi, meno tempo passavo con Danielle e per il mio umore meglio era - E ha anche detto di iniziare a entrare – questa volta alzò la voce per farsi sentire anche da Danny.
Entrammo tutti e quattro nella sala affollata, la palestra era tutta addobbata da coriandoli colorati e palloncini, era pieno di ragazze e ragazzi che ballavano sfrenatamente, qualcuno appoggiato alla parete amoreggiava con passione con il partner, poi, infondo alla sala, su quella che sembrava una piattaforma c’era il Dj che stava allegramente intrattenendo il “pubblico” con delle pessime canzoni disco.
- Sembra di ritornare a un anno fa – sospirò Leonardo – le ragazze erano più carine – aggiunse facendomi ridere e notai che Daniel sembrava geloso.
Infatti bastò un attimo per sentirlo chiedermi di ballare, io accettai di malavoglia.
Per fortuna la musica non era lenta, e non ci furono momenti particolarmente imbarazzanti tra di noi.
Tobey e Leonardo ballavano l’uno vicino all’altro accanto a noi tenendomi compagnia.
In dieci minuti circa mi arrivò una telefonata da Danielle, che in effetti non sapevo nemmeno avesse il mio numero di cellulare.
- Siamo fuori dalla scuola, venite voi– disse e chiuse immediatamente il telefono.
Io lo riposi in borsa con una faccia già scocciata dal tono di voce della ragazza.
Cercai di riunire Tobey, Leonardo e Daniel dicendogli di andare fuori da loro.
- Io resto dentro – annunciò Danny, non che la cosa mi importasse più di tanto ma gli sorrisi lo stesso per dimostrargli di aver sentito.
Andammo fuori, io con passo frettoloso curiosa di vedere questa “Kristen” che Danielle continuava a nominare tra ieri e oggi.
Usciti dalla scuola finalmente respirammo un po’ di aria fresca, Danielle ci aspettava seduta su una macchina sicuramente non sua, aveva acconciato i suoi soliti ricci scomposti in dei boccoli gonfissimi e il vestito che portava doveva ammettere a malincuore le stava davvero bene.
Notai solo in un secondo momento la biondina dall’aria antipatica che le stava accanto, e sapevo che i pregiudizi non sono mai una cosa positiva ma Kristen al primo impatto sembrava davvero insopportabile.
Aveva i capelli biondo platino portati liscissimi e sciolti, le arrivavano poco sotto la spalla e sembravano non potersi smuovere nemmeno con una folata di vento.
Indosso aveva un terribile abito leopardato che dovetti guardare due volte prima di assaporarne tutto l’orrore, il tessuto sembrava un cotone di pessima qualità, e i colori dell’abito erano ancora peggiori, in ogni caso lei sembrava andarne piuttosto fiera.
I lineamenti erano schiacciati, il naso era schiacciato, la sembrava bocca rifatta nonostante sapevo che fosse naturale e infine la forma della faccia incredibilmente larga che stonava con i piccoli lineamenti della ragazza.
- Lei è Kristen – sospirò Danielle presentandola a tutti noi mentre scendeva dalla macchina.
Kristen si avvicinò a tutti noi per stringerci la mano, poi arrivò a me.
- Kristen Zang – disse con il sorriso di chi crede di avere il mondo in mano.
- Amanda – mi limitai a dire io, preferivo non sottolineare che ero italiana dicendo anche il mio cognome.
- Piacere – squillò lei allegramente e subito ritornò in tutta fretta da Danielle e io sperai che cadesse da un momento all’altro su quel tacco dodici che non la rendeva sicuramente più slanciata.
Come l’amore, io credevo nell’odio a prima vista, e nonostante la “povera” Kristen non avesse ancora fatto nulla già la detestavo.
Ci trattenemmo ancora un po’ fuori perché Leonardo e Danielle volevano fumare una sigaretta.
In quei dieci minuti, come avevo immaginato dal modo in cui Kristen aveva guardato Leonardo, i due iniziarono a parlare a pochi passi da me.
Io, da brava impicciona quale sono mi ero messa abbastanza vicina da origliare e abbastanza lontana da continuare a farli parlare senza che se accorgessero.
- Posso un tiro? – chiese lei avvicinandosi ammiccante a Leonardo, lui annuì e le passò la sigaretta.
La prese tra i denti cercando di essere affascinante, e dal suo sguardo dedussi che in parte ci era riuscita.
Tobey notando ciò mi si avvicinò facendomi un sorriso che mi risollevò di gran lunga il morale.
Durante lo svolgimento della festa Leonardo e Kristen ballarono tutti il tempo, e il fatto che accanto a me ci fosse Daniel non cambiava il fatto che stessi morendo di gelosia.
Leonardo a volte si voltava verso di facendomi un adorabile cenno di saluto che io restituivo con un sorriso finché non riprese a ballare solo ed esclusivamente con Kristen.
Alla fine decisi che per evitare di continuare a guardarli avrei dovuto pensare solo a Danny, così mi lasciai andare e lo baciai, e finimmo al muro tra una di quelle coppiette dementi che si sbaciucchiavano tutto il tempo.
E nonostante quanto avevo pensato amoreggiare con lui non mi distraeva nemmeno un po’ dal pensiero che Leonardo potesse avere una nuova fidanzata.
Soprattutto perché tra poco me ne sarei andata e non avrei più potuto in alcun modo gestire la situazione, e tutto ciò mi metteva un’incredibile angoscia.
 
*
 
Tutti i drink che avevo bevuto mi avevano fatto ormai perdere la cognizione del tempo, potevo solo dedurre che fossero passate un po’ di ore dal mio livello di stanchezza e dalla gente che iniziava ad andare fuori a vomitare.
Daniel mi stava attaccato tutto il tempo, ormai era convinto erroneamente che fossimo una specie di coppia, così mi si avvicinava prendendomi le mani e baciandomi il collo, e io accanto a lui mi sentivo soffocare.
Ringraziai che non l’avrei più rivisto per un po’ di tempo e questo avrebbe determinato probabilmente che quando ci saremmo rivisti lui avrebbe già avuto una nuova fidanzata.
Quando la mia mente riprese a ragionare razionalmente notai che, nonostante Leonardo e Kristen non si stessero baciando, stavano ballando il lento che quello stupido del Dj aveva deciso di mettere a fine serata.
La sua mano era poggiata sulla schiena della ragazza in una posizione per i miei gusti fin troppo vicina al sedere di Kristen.
Lei invece aveva direttamente la testa poggiata sulla sua spalla sembrava piuttosto rilassata, lui la guardava sorridente, un sorriso che non gli avevo mai visto fare con nessuna oltre che con me, nemmeno con Bridget, ed era la cosa che sinceramente mi preoccupava di più.
Mi distraé Daniel che mi stava chiedendo se volevo venire a casa sua in quel momento, e io avevo perfettamente capito come sarebbe finita la serata, se ci fossi andata.


ANGOLO AUTRICE:
Rieccomi qua con un nuovo capitolo.
Grazie a tutti coloro che leggono la storia e che sono arrivati fin qui ma soprattutto a chi commenta:


eleonorafoganetti io davvero non so come ringraziarti, adoro il fatto che tu ti fermi a commentare sempre ogni capitolo con consigli e pensieri, mi rende immensamente felice ed è principalmente per le recensioni come questa che continuo la storia, ogni capitolo è dedicato anche a te <3

HBBFDiCaprio_ ancora non ti conosco bene ma sono già superfelice che hai commentato! Sei dolcissima e nulla, sai che mi sono già innamorata della tua storia. Ti aspetto al prossimo capitolo!


Bene, ora passiamo a Kristen, poichè non è (purtroppo) un personaggio di mia invenzione ma invece la detestabile modella senza successo Kristen Zang vi posto qui sotto una foto di lei e Leonardo. La detesto.


Bene, al prossimo capitolo, spero di aggiornare nel week end, che la storia continui a piacervi, accetto pareri negativi e positivi e nulla.

Alla prossima

Love, Gisele
  
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