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Autore: Caramel Macchiato    07/03/2015    2 recensioni
“Svegliati”
Il tuo senso dell’umorismo è piuttosto pessimo.
“ Ti sto ordinando di svegliarti”
Come se potessi. Ti manderei al quel paese, ma non so chi sei. Lasciami stare.
“ D’accordo, non mi lasci altra scelta”
Ed ecco che i miei occhi sono aperti, o meglio: nel mio sogno ho gli occhi aperti, e vedo solo bianco davanti a me. Mi giro su me stessa ma il panorama non cambia.
Che posto è questo?
“Questo è il fulcro del mondo dei tuoi sogni”
Chiedo scusa in anticipo per l'html impostato da cani!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la prima volta nella mia vita, i miei occhi si aprono di scatto alle prime luci dell’alba. Sono dannatamente sveglia e pimpante! Salto giù dal letto allegramente e m’infilo jeans grigi chiaro, maglia antracite e vans bordeaux, per poi dirigermi in bagno per una sciacquata veloce alla faccia e un spazzolata  ai miei capelli arruffati.
Entro in cucina e ci trovo Nathaniel, gli occhi chiusi e le mani sulle tempie, in una specie di posa meditativa. Lo osservo da vicino ma lui non fa una piega, allora comincio a frugare nella credenza alla ricerca dei cereali, vedendolo sobbalzare quando sbatto l’anta con grazia.
-    Oh sei in piedi- Commenta, serrando le mani attorno alla sua tazza.
-    Già tu pure. Che facevi? Una comunicazione ultraterrena?-
-    Cercavo di dimenticare-
-    Che cosa?-
-    Quello che hai sognato stanotte-
Mi siedo in faccia a lui con un’enorme scodella di cereali e latte davanti, e gli lancio un’occhiata incuriosita.
-    Ho sognato qualcosa? Non me lo ricordo-
-    Già… E mi hai inspiegabilmente reso partecipe-.
Il suo ringhio mi fa alzare la testa, cosicché incontro i suoi occhi d’oro pieni di rabbia.
-    È così brutto?- Mormoro, cercando di tenermelo buono.
-    Hai sognato di Alexy. Che s’imponeva su tutti noi creando una specie di harem…-
Mi cade il cucchiaio di mano, mentre la bocca mi si apre in un’enorme “o”, tra l’incredulo e il disgustato. Una combinazione comica, in effetti.
Nathaniel si passa una mano sugli occhi, sconsolato.
-    E come andava a finire?-
-    Azzurra!-
-    Ma scusa, io non me lo ricordo!-
Lui incrocia le braccia e mi squadra.
-    La tua mente perversa è ancora attiva, vedo-.
-    Ah-ah! Allora c’è un finale di fuoco?-
-    Niente del genere: dopo averci incatenati e svestiti( lasciandoci inspiegabilmente addosso un costume da bagno fino alle ginocchia, che avevamo sotto i pantaloni), si è messo a mangiare un mandarino, spellandolo con una cura maniacale-
Scoppio a ridere fragorosamente, sputacchiando latte e cereali su tutto il tavolo in una vera e propria esibizione di femminilità più pura.
-    E non ridere! È triste!-
-    È geniale invece!-
Si concede un sorriso rassegnato, con scrollata di testa, mentre io mi asciugo le lacrime.
-    Vorrei capire da dove li prendi certi spunti-.
-    Può darsi che lo shock per le preferenze di Alexy non si fosse ancora spento… Per quanto riguarda la censura da parte di costumi da bagno incredibilmente sexy…-.
Mi tira un leggero calcio sotto al tavolo, facendomi ridere ancora più forte. Lo vedo ridacchiare a sua volta, probabilmente rassegnato al mio buon umore.
-    A volte mi chiedo se è stato un gioco del destino a metterci insieme-.
-    Perché dici questo?-
-    Ma guardaci: siamo completamente opposti! Mentre io sto qua a scervellarmi per rendere tutto preciso e normale, tu arrivi e mandi all’aria tutto con… Un mare. Mentre tu vivi il momento senza preoccupazioni, io non faccio che pensare a tutto e a tutti… E fuori di testa-.
-    In senso positivo?-
Lui tentenna un attimo, gli occhi grandi, poi scuote la testa e si porta una mano alla fronte.
-    Nathaniel?-
-    Sì, scusa, ho avuto… Un’allucinazione. In senso positivo. Per la domanda di prima-
Resto a fissarlo con il cucchiaio in bocca, poco convinta, ma lui mi guarda irritato.
-    Smettila di fissarmi-
Scrollo le spalle e gli rivolgo una facciaccia, prima che lui si alza per pulire la sua tazza e poi andare in bagno. Certo che questo suona strano: sogno nel mio sogno? Apro la bocca, ripetendo e saggiando quello che ho pensato, poi scrollo la testa e torno alla mia colazione, mandando a quel paese la mia filosofia mattutina.
La porta d’entrata viene aperta con malagrazia e Kentin fa la sua entrata a torso nudo, facendomi sfuggire di mano il cucchiaio, per la seconda volta quella mattina. Resto ad ammirare tutto quel ben di Dio, poi mi riscuoto imbarazzata.
-    Che cavolo giri mezzo nudo in casa!-
Lui abbassa lo sguardo assonnato sul suo petto e un piccolo “oh” gli sfugge di bocca, si ferma pensieroso, poi mi si siede di fronte con un sorriso malizioso.
-    Mah, non importa-
-    Kentin…-
-    Guarda quanto vuoi, così ti renderai conto di cosa ti perdi!-
Lysandre entra in quel momento e gli lancia in testa una maglietta, evidentemente imbarazzato per me.
-    Scusalo Azzurra, sta ancora dormendo-
Sorseggio rumorosamente il latte nella scodella, evitando di dover rispondere. I due ragazzi si servono la colazione e si siedono con me, mentre Nathaniel esce dal bagno proprio in quel momento, sbadigliando vistosamente.
-    Beccato!- Salta su Kentin, puntandogli il cucchiaio contro.
Il biondo si ferma e gli rivolge un’occhiata attonita.
-    Nulla, vai pure- Ridacchia il moro.
Vedere due ragazzi mezzi addormentati confrontarsi alle prime luci dell’alba è uno spettacolo che vi consiglio vivamente. Nathaniel scrolla la testa e ciondola fino alla porta d’entrata, aprendola e rabbrividendo al primo contatto con l’aria mattutina.
-    Mai visto Nath in questo stato: ha bevuto?-
-    No… Ha solo avuto gli incubi- Rispondo, trattenendo una fragorosa risata, prima di affrettarmi a seguire il ragazzo di fuori.
Lo trovo che si sta stiracchiando sulla strada, gli occhi di nuovo chiusi.
-    Sicuro di non voler riposare oggi?- Gli chiedo avvicinandomi.
Lui scrolla la testa, gli occhi sempre chiusi.
-    Non c’è bisogno che ti sforzi così tanto, per me poi-.
-    Invece si: tu sei preziosa-
Mi trafigge con i suoi occhi dorati.
-    Cosa?-
-    Non so, mi è venuto spontaneo dirlo-
-    Ma non fai altro che criticarmi e sgridarmi e insultarmi!-
-    È il mio modo di mostrare affetto-
-    Scusami tanto se non lo capisco!-
Si gira di scatto e mi prende tra le braccia. La voce mi muore in gola, mentre il cuore si  ferma di botto per la sorpresa. Sento il suo battere regolarmente nella cassa toracica, sotto il mio orecchio, e le sue braccia che mi cingono gentilmente.
-    Così lo capisci?- Mi sussurra in un orecchio.
Si scosta con un sorriso e mi dà un buffetto su una guancia. Sono troppo allucinata per reagire e le gambe sono diventate due budini traballanti.
-    Non perdere la testa per me ora però, sai: sono solo uno stupido fulcro…-.
-    IO TI UCCIDO!-
Mi riprendo di scatto e gli salto addosso, facendolo ruzzolare nell’erba. Lui è troppo assonnato per riuscire ad evitarmi, così si ritrova per terra a subire i miei pugni sulla sua cassa toracica.
-    Ahi! Calma, vacci piano!-
-    Sei uno stupido! Non si fa così con una ragazza pura e innocua! Si vede che sei biondo!-
-    Ehi! Basta!-
Mi afferra i polsi e vedo una nuova espressione sul suo viso: sembra quasi perplesso, sconcertato, e molto emozionato.
Respiro come un bue, arrabbiata ed imbarazzata.
-    Io… Non so che mi è preso. È stato così naturale, non ci ho nemmeno pensato! È come se ti conoscessi da… Una vita-
Abbasso le mani impotente e scrollo la testa amareggiata.
-    È ovvio, sei il fulcro dei miei sogni-
-    No, non ha niente a che vedere con questo-.
Mi scosto da lui e gli permetto di sedersi, i suoi occhi che brillano come due stelle del mattino.
-    È possibile che incarno qualcuno di reale?-
-    Io… Non lo so Nathaniel-
Lui si guarda attorno, lascia andare un sospiro incredulo, e un bel sorriso gli illumina il suo viso sempre severo.
-    Se così fosse…-
Viene interrotto dalla porta d’entrata che si apre. Kentin ci guarda assonnato, poi i suoi occhi si riempiono di consapevolezza e in due balzi mi raggiunge e mi scosta dal biondo.
-    Lo sapevo! Lo sapevo lo sapevo lo sapevo!-
-    Kentin calmati, hai frainteso-
-    Col corno! Non me la fai più biondino!-
-    No davvero, in verità me le stava dando di santa ragione-.
Kentin si gira a chiedermi conferma, io mi limito a passarmi una mano tra i capelli, imbarazzata, che lo fa sorridere con fierezza.
-    Questa è la mia ragazza! Prendilo a calci quanto vuoi!-
Evito accuratamente lo sguardo dei due ragazzi e cerco supporto da parte di Lysandre, che mi sorride e fa un cenno verso la strada.
-    Andiamo?-
Per i pochi minuti di marcia che dobbiamo fare per arrivare a casa dei gemelli, Kentin e Nathaniel se ne dicono di tutti i colori, dimenticandosi di essere in presenza di una giovane fanciulla delicata… Io, non Lysandre.
Sulla porta di casa c’è già Armin, braccia incrociate e bocca piegata da un lato.
-    Niente Tv. Niente internet. Nemmeno il microonde! Ma dove siamo, nel medioevo?-
-    Scusatelo, è un nerd di prima categoria- Sbotta Alexy, comparendogli alle spalle coprendo un enorme sbadiglio con una mano.
-    Scusami Armin, non ci ho proprio pensato-.
-    Vorrà dire che lo farai ora! Avanti marsch!-
Lo seguo docilmente dentro la casetta, sentendo i ragazzi borbottare tra loro a proposito di una seconda colazione.
Riesco appena a dare un’occhiata all’interno della cucina e del soggiorno, piccoli ma luminosi, che Armin mi spinge in salotto senza troppi complimenti. Vedo due divanetti scarlatti, un tavolino in vetro ricoperto di riviste, una libreria, un tappeto a motivi cachemire color terra, e una scrivania di legno scuro con sedia abbinata, il tutto su pareti bianchissime che catturano la luce del sole.
Armin si passa la lingua sulle labbra e rimane lì in piedi come un re, in attesa del miracolo.
-    Sai… Non capisco molto di tecnologia- Comincio, temendo il peggio.
-    Lo avevo immaginato. Per mia grande fortuna, e ora anche tua, ho trovato queste riviste d’elettronica nella mia camera: puoi ispirarti ad alcuni modelli che ho trovato-.
Prende a sfogliare le pagine di un paio di riviste, piazzandomele davanti quando trova quello che cerca. Mi ritrovo immersa da consol varie, computer e televisori.
-    Allora: la tele dev’essere di questo modello, ma più grande… Aggiungici una ventina di pollici. Poi, questa consol sarebbe comoda se unita a quest’altra, così da avere due piccioni con una fava…-
Seguo a stento il suo cianciare d’elettronica, un gran casino che va formandosi in testa.
-    Aspetta, aspetta, frena. Ho perso il filo- Lo interrompo di colpo.
I suoi occhi ghiacciati mi trafiggono impazienti.
-    Non posso semplicemente riprodurre quello che c’è qui e rinviare gli aggiornamenti ad un’altra volta?-
Il suo viso si contrae in una sofferenza teatrale, coronata da un profondo sospiro.
-    Immagino che aspettarsi che dall’uovo esca un uccellino già capace di volare sia troppo…-.
-    Non colgo il lato poetico…-
-    Vabbè, poco importa. La cosa fondamentale è avere un televisore, quindi fai quello che puoi-.
Mi dà una pacca incoraggiante su una spalla e si siede su un divano, l’impazienza percettibile attorno a lui.
Do un’ultima occhiata alle riviste prima di cominciare: non ho idea di come inserire le varie opzioni, pixel e funzionalità, quindi vado di pancia.
Dal pavimento si erge un grande televisore, accompagnato da un paio di consol di cui non conosco le caratteristiche. Sulla scrivania si materializza di botto un computer portatile argentato e di fianco ad esso una centrale wi-fi.
Finisco il disegno e rilasso la mia mente concentrata, esalando un lungo sospiro e girandomi a vedere la reazione di Armin, che sta studiando televisore e consol da vicino.
-    Niente male!- Commenta, rivolgendomi un bel sorriso che mi riempie d’entusiasmo, inducendomi ad inginocchiarmi accanto a lui.
-    Vanno bene?-
-    Altro che! Sei un angelo, Azzurra!-
Mi rialzo di scatto paonazza.
-    Oh insomma, basta con questi complimenti smielati, fra tutti!-
Alexy fa la sua entrata prima che Armin possa chiedermi altro e lancia un lungo fischio alla vista del mega schermo.
-    Che dici Armin: vita sociale addio?-
-    Sta zitto-
Il gemello con i capelli azzurri mi rivolge un largo sorriso, accantonando il fratello in un angolino della sua mente.
-    Tu non vuoi nulla, Alexy?-
-    Mmm… Un poster grandezza naturale di Kentin non mi dispiacerebbe, però per questa volta passo- Scoppia a ridere vedendo la mia faccia preoccupata – Non mi serve nulla, grazie. Ma se ti resta tempo da buttare, potresti fare un pensierino a un bel centro commerciale?-
-    Ricevuto!-
Esco da quella casa con ancora i brividi per il primo desiderio di Alexy, per raggiungere i tre ragazzi seduti nel fast food a discutere e disegnare progetti di case sui tovaglioli.

“ Oh, salve signora!”
“ Ah, ciao… Ehm”
“ Castiel”
“ Sì, Castiel, giusto”
Silenzio pesante.
“ Vieni spesso ultimamente, mi hanno detto”
“ Sì, sto lavorando a un progetto e ne parlo a vostra figlia”
“Davvero? Che tipo di progetto, se posso chiedere?”
“ Una canzone… Sapeva che sua figlia era nel club di musica, giusto? Anch’io lo ero, e lei mi aiutava spesso con questa roba”
“ Ma davvero…”
“ Già”
Silenzio pesante. Di nuovo.
   
 
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