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Autore: Lois Lane 89    07/03/2015    1 recensioni
Suo padre è appena stato eletto presidente degli Stati Uniti. Riuscirà Audrey a mantenere la sua vita così come è stata fino al momento dell'elezione? Per una persona che tiene tanto alla sua privacy non sarà una cosa facile
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni seguenti, Audrey iniziò a organizzare la festa: trovò una sala perfetta e ordinò i fiori che l'avrebbero addobbata e la torta.

A scuola distribuì gli inviti, basandosi sulla lista che aveva compilato; Tanya, Ryan e la squadra di football non furono invitati.

La sera della festa, il padre non ci sarebbe stato a causa di un viaggio in Europa.

Ma Audrey non sarebbe stata sola: la sicurezza avrebbe vigilato su di lei, specialmente Tom.

Tutti gli addetti alla sicurezza sarebbero stati vestiti interamente di nero e muniti di auricolari; Audrey gli disse di non fare entrare nessuno a parte gli invitati, e loro l'assicurarono che l'avrebbero fatto.

Arrivò la sera della festa, e i ragazzi arrivarono nella sala decorata con fiori meravigliosi; su un tavolo c'erano cibo e bevande, mentre su un altro c'era la torta.

Era bianca e blu decorata con fiori di zucchero.

C'era anche un dj che si occupava dell'intrattenimento.

Audrey entrò nella sala da sola: indossava l'abito che il padre le aveva regalato; i suoi capelli erano raccolti e ornati da una coroncina di fiori.

La festa iniziò, e Audrey si divertiva con i suoi compagni di scuola; ogni tanto beveva o mangiava qualcosa tra un ballo e l'altro.

Ma quando arrivò il momento in cui Audrey doveva tagliare la torta, un gruppo di ragazzi entrò nella sala: erano Tanya, Ryan e la squadra di football.

La squadra lanciò dei palloni da football, che centrarono le ciotole delle bevande e del cibo, distruggendole.

Ryan tirò la palla che aveva in mano, la quale centrò in pieno la torta.

“Bella festa Audrey. Ma non siamo all'asilo. E dove hai preso quel vestito? Sembri una bambola di porcellana.” disse Tanya avvicinandosi a lei.

“Non eri stata invitata. Così come l'intera squadra di football. Andatevene o ci penserà la sicurezza a farvi uscire.” rispose Audrey.

“Siamo venuti a dare un po' di movimento a questo mortorio.” disse Ryan intervenendo nella conversazione.

Il gruppo cambiò la musica, alzò il volume e si mise a ballare sui tavoli; coloro che erano stati invitati li seguirono a ruota.

Audrey uscì di corsa dalla sala e iniziò a camminare per strada, in direzione della casa bianca.

Tom la raggiunse e la fermò.

“Ho dato ordine di buttare fuori tutti . Mi dispiace tanto.” disse Tom.

“Sono un disastro. Non riesco nemmeno a organizzare una festa. Che cosa ho che non va?” domandò Audrey.

“Assolutamente nulla. Non è stata colpa tua. Andiamo che ti riporto a casa.” rispose Tom.

Tornarono nel parcheggio, salirono in macchina e tornarono alla casa bianca.

Videro delle macchine del cortile.

“Che sta succedendo?” domandò Tom ad un addetto della sicurezza che era davanti alla porta.

“Il presidente ha annullato il viaggio in Europa. Sta ricevendo gli ambasciatori con una cena e una festa.” rispose lui.

“Entrerò da un entrata seccondaria. Tu puoi restare qui. Non ho bisogno del tuo aiuto. Grazie per quello che hai fatto stasera. Buona notte.” disse Audrey rivolta a Tom.

Così dicendo, entrò da una porta di servizio e si diresse verso le scale che portavano ai piani superiori.

Salì le scale e si chiuse a chiave nella sua stanza; scoppiò a piangere senza nemmeno togliersi il vestito e la coroncina di fiori.

Tom entrò in casa e poi nella sala dove si stava tenendo il ricevimento.

“Che ci fai qui Tom? Dovresti essere alla festa di Audrey.” disse il presidente.

“E' proprio di Audrey che le volevo parlare signor presidente. L'ho riportata a casa. La festa non è andata come lei l'aveva organizzata.” rispose Tom.

Il presidente prese Tom da parte e si fece raccontare tutto quello che era successo.

“Dov'è adesso?” domandò il presidente.

“Credo nella sua stanza, signore.” rispose Tom.

Il presidente disse a Tom di andare a prendere Audrey e portargliela nella stanza ovale.

“Audrey? Sono Tom. Come va?” domandò Tom una volta che fu davanti alla stanza della ragazza e ebbe bussato alla porta.

“Come vuoi che vada? Non ho bisogno di te. Hai finito per stasera. Sei libero.” rispose Audrey.

“Mi ha mandato tuo padre. Vuole vederti nella stanza ovale.” disse Tom.

Audrey aprì la porta e guardò Tom.

“Non avresti dovuto dirglielo.” rispose Audrey.

“Doveva saperlo. Andiamo. Sei perfetta. Non hai un capello fuori posto. E il trucco è in ordine.” disse Tom.

Così dicendo, Tom condusse Audrey nella stanza ovale, e la lasciò sola con il padre.

“Mi dispiace papà. Non volevo interrompere il tuo ricevimento.” disse Audrey.

“Tu sei la cosa più importante. Mi dispiace per la festa. Devi essere a pezzi.” rispose il padre.

“Ho solo perso tempo per organizzare tutto. E solo per farmela rovinare.” disse Audrey.

Il padre prese una scatola dalla scrivania, e la porse alla figlia.

“Questa è per te. Buon compleanno tesoro.” disse il padre.

Audrey aprì la scatola e trovò una collana e un bracciale d'argento con dei charms.

“Papà... sono bellissimi.” rispose Audrey.

“Sono contento che ti piacciano. Domani sera devo partecipare ad un galà. Immaginavo che potevi indossarli e accompagnarmi. Ho bisogno di una donna al mio fianco. E chi meglio di mia figlia?” domandò il padre.

Audrey non parlò e abbracciò il padre.

Dopo di che, lasciò il padre al suo ricevimento e tornò nella sua stanza.

Sostituì il vestito della festa con il pigiama, si tolse la coroncina di fiori e andò a letto dopo essersi sciolta i capelli.

TO BE CONTINUED...

   
 
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