Salve gente! Scusate il ritardo pazzesco, soprattutto
perché tutto quello che ho da offrirvi fin ora è questa digressione. Mi dispiace
davvero, commentate comunque, please. Buona lettura!
P.S: Grazie
per i commenti, non ho la forza fisica di rispondergli dopo il pillola-party di
Nellie, cui mi
sono sottoposta con piacere dal momento che ne avevo un pazzo bisogno. Ora però
mi sento annebbiata e intontita. Particolari ringraziamenti vanno a MrsLolly, che, pur dubitando della qualità di questa storia
insensata, è andata, coraggiosamente, avanti a leggere fino alla fine. Brindiamo
a questa donna il cui intelletto è caduto nella battaglia senza speranza contro
le mie trovate balzane! Un altro po’ di plomox, Nellie!!!
Digressione. Ovvero: come diavolo c’è finito
Anthony a Bedlam?
“EHI! VOI DUE!!! SIGNOR TODD!!! SIGNORA LOVETT!!!
GUARDATE SU PER IL TRIANGOLO DELLE MIE BRACHE, HO BISOGNO DI
VOI!!!!”
Ma niente. Per quanto il ragazzo urlasse e
strepitasse dall’alto della cella nella quale l’avevano rinchiuso, i due non si
giravano. Il signor Todd e Nellie Lovett
proseguirono la loro strada, girarono l’angolo e Anthony li perse
definitivamente di vista.
Maledizione!, imprecò il marinaio, dondolandosi
sulla panca e cadendo a terra: strizzato com’era nella camicia di forza non
c’era modo di evitare la caduta. Cosa fastidiosa perché aveva una voglia matta
di grattarsi il naso e…Oh,
ma noi non possiamo perdere tempo prezioso su questi inutili quanto poco
edificanti particolari! Siamo indietro sulla tabella di marcia e questa
digressione è necessaria ma dev’essere anche breve
altrimenti tutti si accorgeranno che l’ho scritta solo perché mi sto ancora
scervellando sul testo di Little priest! E questo non deve accadere, mi hai inteso tu, occhioni da cerbiatto??? Anthony fa cenno di si, e si contorce
pietosamente nello sforzo di farmi un saluto militare. Oh, cielo! Dunque,
torniamo a noi.
Anthony sospira e striscia di nuovo verso le sbarre
della finestra. Ma come diavolo era finito a Bedlam?
A ben pensarci, lo stesso Anthony Hope aveva dei seri
dubbi in proposito.
Ricordava di essere fuggito dall’emporio di Lovett e da quel vecchio del giudice Turpin,
ricordava di essere stato acciuffato da quella pazza mendicante e caricato sul
suo carro lanciato a tutta birra per i vicoli e… ah si! La vecchia
donna aveva berciato qualcosa come “Giù la testa, cocco!” ma lui non aveva
capito un acca e aveva centrato in pieno l’insegna di una locanda.
Molto probabilmente era svenuto, ma…
poi che cosa era successo? Il ragazzo si lambiccava sull’accaduto ma riusciva
solo a ricordare vaghi momenti della sua cattura.
Poco ma sicuro, il carro della pazza scatenata era
ripartito a tutta velocità falciando diversi sventurati passanti, le cui grida
avevano svegliato il marinaio, e poi…poi il carro doveva aver frenato bruscamente
e lui era stato catapultato fuori ed era atterrato, con una precisione che
denota una sfiga non comune, dritto nella rete da pesca degli uomini di Bedlam. Nella confusione del momento, Anthony aveva fatto
in tempo a scorgere il signor Todd divincolarsi inutilmente in una rete simile
alla sua, ma subito dopo era stato colpito alla testa ed era svenuto di nuovo.
Solo che questa volta si era svegliato a Bedlam. Il
marinaio sospirò di nuovo.
Prima e ultima volta che m’imbarco per questa città
infernale, pensò fra sè e sé con amarezza il povero
ragazzo. Una voce melodiosa ruppe il silenzio rabbioso del giovane.
“Anthony? Sei tu?”
Anthony non credeva alle sue orecchie, e, appena
strisciò sufficientemente vicino alla finestra, neppure ai suoi occhi: era Johanna! La sua dolce amata pulzella griffata!
“Johanna! Amabile bocciuolo di rosa con indosso l’ultima creazione di
Valentino, come sei riuscita a trovarmi?”
“Oh beh, facile: secondo l’autrice qualcuno doveva
finire a Bedlam e visto che passavo da queste parti…”
“Davvero?”
“No! Ma quanto sei stupidotto,
precario del mio cuore! E’ solo che se aspettavo te, hai voglia che qualcuno mi
aiutasse a scappare di casa! Sono scappata da sola e ti ho cercato ovunque!
Qualcuno doveva pur farlo…”
concluse la piccola, dolce Jhoanna in tono offeso.
“Scusa è che ho avuto un po’ da fare di recente,
credimi, piccolina…”
“Ti pare un buon motivo?? Scusa, le chiavi di casa
ce le avevi, ti avevo detto che ti amavo pazzamente perché accidenti non sei
venuto a salvarmi da quel perverso del mio tutore??” protesta la donzella
pestando il piedino, calzato con una scarpa firmata, con ostinazione.
“E accidenti potevi aiutarla a fuggire, no?”
s’intromette un altro detenuto affacciato dalle sbarre di un’altra cella.
“Bernie, non accetto consigli
da un maniaco compulsivo, e poi fatti i fatti tuoi scusa!” ribatte Anthony,
parecchio seccato.
Al che, Bernie libera una
mano dalla camicia di forza e fa un gesto decisamente offensivo all’indirizzo
del marinaio.
“Ehi! Ma come ci se riuscito??” domanda Anthony
incredulo fissando il dito medio del compagno di sventura.
“Anni e anni di esperienza, pivello!”
“Ti prego Bernie! Mi
prude il naso e sto quasi impazzendo dalla voglia di grattarmelo! Aiutami!”
geme il ragazzo contorcendosi pietosamente.
“Eh no, signorino! I maniaci compulsivi non
grattano i nasi altrui! Ma posso sempre grattare il mio naso!” Bernie inizia a grattare il suo enorme nasone con evidente
soddisfazione “Oooooh che sollievo!””
“Brutto…””EHILA’??? SCUSA TANTO CREDEVO SOLO
CHE STESSIMO PARLANDO DELLA NOSTRA RELAZIONE E CHE FOSSE PIU’ IMPORTANTE DEL
TUO STUPIDO NASO!” prorompe Johanna, decisamente
seccata.
“Hai ragione, amor mio perdonami!” implora il
giovane marinaio.
“Oh, che importa! Come posso essere arrabbiata con
te, quando mi fissi con quegli occhioni da Bambi!”
“Questa cosa degli occhioni
ha decisamente passato il limite!” borbotta il ragazzo fra sé e sé.
“Orsù, non perdiamo più tempo amor mio! Dov’è
l’ingresso di quest’edificio assai demodè? Pagherò la
cauzione e ti tirerò fuori di lì!”
“Sarebbe veramente super tesoro mio, ma temo ci sia
un problemino…”
Johanna
sbuffa contrariata. “Che c’è ancora di così importante che va a posticipare la
nostra fuga?”
“Ehr… ecco… che progetti hai
per il nostro futuro, amore dolcissimo e spaccatimpani?”
“Ma è ovvio, mio adorato marinaio sottopagato:
fuggiremo insieme, non si sa bene dove, e non ci lasceremo mai più, per nessuna
ragione! Tutti i nostri sogni si avvereranno, anche se io non ho mai avuto solo
incubi a causa del mio pervertito tutore, e vivremo felici, insieme in una
modesta casetta solo per noi!”
“Quando dici che non ci lasceremo mai più…
intendi dire che ci spos…spooop…spooopos” domanda
Anthony sudando freddo.
“Intendi sposeremo forse, amor mio?” ribatte Johanna fissandolo arcigna.
“Esatto! Quello! Che ne dici?”
“Dico che sei assolutamente, anche se in un modo
molto tenero, arretrato! Non sai che il matrimonio è assolutamente OUT? Pensavo
a una convivenza a due basata sul nostro appassionato imperituro amore, ma non
mi fraintendere Anthony! Apprezzo la tua proposta ma in nome del fashion for fashion non posso assolutamente accettare! Ti ho
deluso, amor mio?” domanda Johanna con aria triste.
La ragazza ovviamente non immagina che se Anthony
avesse mani e gambe libere in quel preciso istante si getterebbe in un danza
sfrenata, tale è la gioia che le parole di Johanna
gli hanno dato. Nonostante ciò il ragazzo cerca di fingersi amareggiato.
“MA CERTO CHE NO! TI AMO DA IMPAZZIRE JOHANNA SEI
LA DONNA DELLA MIA VITAAAAA!”
“Shhh! Non gridare così,
caro! Ci sentiranno tutti!” implora la ragazza, divertita dalla reazione di lui.
“Ehiiiii! Da quaggiù non si
sente niente! Vocee!” gridando i detenuti di Bedlam, sporgendosi dalle loro sbarre, dalla parte opposta dell’edificio.
Ma i due innamorati non gli badano si guardano l’un
l’altro come il resto del mondo avesse cessato di esistere.
“Ti amo anch’io. Ti tirerò fuori di lì.” sussurra la
fanciulla con voce appassionata.
“E poi mi gratterai il naso?” sussurra Anthony, suo
malgrado.
“Tutta la notte.” promette lei.
“Awwwwwwwww!” sospirano contemporaneamente
tutti i detenuti di Bedlam.