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Autore: sofiaa    08/03/2015    1 recensioni
Sophie, una sedicenne inglese arrabbiata con il mondo e con un fratello molto inusuale, è una giovane punk. Suo fratello tenterà di tenerla alla larga dalla scena musicale e sociale che lui ha stesso ha contribuito a creare, ma non ce la farà per molto...Ma soprattutto non riuscirà a tenerla lontana dai suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Vedo che non hai aspettato tanto a rimpiazzarmi, John!"
"Karen, la nostra storia è finita sei mesi fa, non fai più parte della mia vita! Vai via!"
"John, so che vuoi tornare da me, molla questa bimbetta di dodici anni e rimettiti con me!"
Non riuscì a stare zitta, è stata una cosa più forte di me.
"Allora, punto uno, io non ho dodici anni ma ne ho sedici. Punto due, tu non sei nessuno per parlare a me ed a John in questa maniera. Punto tre, tu non puoi decidere per la vita di John. Punto quattro, io e John siamo felicemente fidanzati. Punto cinque, togliti dalle palle, grazie."
Le feci un sorrisino bastrado.
"Ah, adesso ti fai difendere dalla tua zoccoletta di turno, John?"
"Zoccoletta a chi, piccola testa di minchia che non sei altro?!"
"A te, bimba!"
"Togliti dalle palle o ti arriva un gancio sul naso che te lo fà diventare dritto, così dopo non ti serve neanche la chirurgia plastica."
Questa povera illusa non sapeva che io giocavo a pallavolo e che mio fratello mi aveva insegnato a tirare di box.
"John, ma ti sei andato a prendere una scaricatrice di porto?!"
"Mi hai proprio scassato la minchia, brutta stronza. Adesso le prendi."
Mi avvicinai a lei con aria minacciosa. Lei iniziò a gridare come una bambina di due anni:"Joe, fermala, ti prego!"
"Oh poverina, ti serve l'aiuto di qualcuno! Vuoi tappare quella fogna e toglierti dalle palle o vuoi che ti dia una mano io?"
"Me ne vado, me ne vado! Ma stai attenta, mocciosa, non scordarti questa faccia. E tu, John, un giorno sarai di nuovo mio!"
Detto questo, scappò via, veloce come una lepre.
"Porca vacca, amore, l'hai fatta fuggire in due minuti!"
"Mi aveva rotto le palle, Madonna mia, la gente così sarebbe da abolire!"
"Hai ragione."
"Lo so. Ma chi è quella deliziosa fanciulla?"
"La mia ex, Karen. L'ho scaricata sei mesi fa perchè mi tradiva con un altro e lei pretende che io torni con lei. Ma sei arrivata tu e di lei non me ne può fregar di meno, io amo solo te."
"Che tesoro che sei."
Mi strinsi a lui, ma non lo baciai, non ero così cattiva, avevo Mick di fianco e sapevo che ci sarebbe rimasto male.
"Sist, mi rendi sempre più orgoglioso di te, pensare che ti ho insegnato tutto io...mi commuovo."
"Grazie bro, è stato divertente."
"Non ti vorrei avere come nemica, Sophie."
"Hahah stai tranquillo Topper, tu sei molto intelligente e sono sicura non mi arrecherai nessun problema."
"Grazie mille!"
"Ma figurati."
"Ci mancava solo che le suonavi così a Julie!"
"Ma no dai, non faceva niente di male, Mick. Poi non stiamo mica insieme!"
"Non ancora, bellissima."
"Jonesy, lei sta con me e ama solo me, vero amore mio?"
"Bhe..."
Avevo la voce tremante. Che cosa dovevo fare? Dire la verità o dire a Joe che era l'unico?
"...certo che amo solo te, Joe!"
Mentre lo dicevo, misi un braccio dietro alla schiena ed incrociai le dita. Guardai Mick: non aveva una faccia triste o delusa, tanto lui sapeva che non era vero e che mi piacevano entrambi.
Io e Joe ci baciammo, un bacio molto corto e superficiale, un po'perchè non volevo ferire Mick più di quanto non lo era già, un po'perchè altrimenti mio fratello ci ammazzava, un po'perchè sapevo che se avessimo allungato il bacio di qualche secondo, si sarebbe trasformato in qualcosa di più e io non mi sarei tirata indietro.
Riprendemmo a camminare: il nostro tour fra negozi di musica era ormai terminato. Ci mancava giusto un negozietto che di solito vendeva bei vinili e poi saremmo ritornati a casa. Comprai solo un vinile, A Day At The Races, fresco di pubblicazione, dei Queen. Usciti da questo negozio, ci incamminammo verso il sudiciume di Brixton. Passammo una ventina di minuti a chiacchierare, mi divertì molto. Poi arrivammo nel nostro quartiere e qui ci separammo: Joe aveva chiesto a mio fratello e a Topper delle cose sull'incontro che avrebbero avuto domani con Bernie Rhodes e stavano andando a casa di Strummer per sistemare delle cose non ben specificate. Quindi rimanemmo solamente io e Mick, come di consueto, visto che ultimamente era capitato abbastanza spesso, per un motivo o per l'altro. Ci avviammo verso casa mia, visto che mio fratello si era raccomandato con Jonesy di portarmi dritta a casa.
"Non ci sei rimasto male per quella cosa di Joe, vero?"
"Anche se io non avessi visto le tue dita incrociate dietro alla schiena, avrei capito perfettamente che mentivi."
"Come mai?"
"La voce ti tremava, sei arrossita e invece di guardare Joe, guardavi me. Ti basta?"
"Bhe, non è una prova evidente che mi piaci te."
"Mia cara Sophie, non mi servono prove, semplicemente lo so, me lo hai detto anche tu che ti piaccio."
"Ma..."
Non sapevo cosa dire, mi aveva spiazzata.
"C'è poco da protestare, blondie, è così."
"Ok, Mick, mi piacete entrambi allo stesso modo, io non amo Joe, mi hai scoperto, contento?"
"Molto. Allora ami me?"
"No...c'è sì...non lo so! Non so niente!"
"Hey calma, piccola, stai tranquilla. Ma cosa fa Joe, invece di assicurarsi che tu non vada via da lui? Non se ne accorge che non è l'unico nel tuo cuore, Sophie?"
"Non credo, per adesso non ha sospettato niente. Pensa, mi ha chiesto se potevamo iniziare a mandare in giro gli inviti per il nostro matrimonio!"
"E'pazzo! Ma cosa fai con lui, quando siete soli?"
"Bhe..."
Andava bene rispondere qualcosa tipo:"Ci baciamo fino allo sfinimento e abbiamo sfiorato per ben due volte una scopata in strada?"
"No, non voglio saperlo, sò che probabilmente scoperete dalla mattina alla sera."
"Mick, a dire la verità non mi ha manco toccata, in quel senso."
"Non ci credo! Strummer non ti ha ancora portata a letto?!"
"Esatto, solo baci, a volte spinti, ma solo baci."
"Ha superato il suo record, probabilmente sta di merda perchè è in astinenza, però per lui è un risultato ammirevole."
"Come sei cattivo."
"Davvero, Sophie, se non ti ha ancora portata a letto vuol dire che a te ci tiene. Mi dispiace dovertelo confessare, perchè io ti amo e tu sei solo mia (anche se Strummer sembra non accorgersene), ma di solito quando dice di fidanzarsi con una ragazza, se la scopa nel giro di...emh...un giorno."
"Noi stiamo insieme da quattro giorni."
"Bhe, si è proprio innamorato, non è mica stupido...chi si lascerebbe perdere una ragazza come te?"
"Topper!"
"Topper ha già la ragazza."
"Potrebbe mollarla."
"Stanno insieme da cinque anni, non credo si vogliano mollare. Ormai Topper ha trovato l'anima gemella."
"E tu, Mick, da quanto tempo sei single?"
"Nove mesi."
"Cos'è successo?"
"Lei si chiamava Viv. Ci incontrammo ad una mostra d'arte e nacque l'amore. Ci fidanzammo e restammo insieme per due anni. Lei abita a Brighton, quindi dovevo prendere il treno tutti i sabati per andare a trovarla. I primi tempi sembravano magnifici, poi man mano lei iniziò a trovare scuse su scuse per non farmi venire e allora mi insospettì. Scoprì che ci provava con uno che la ignorava. Lei, dopo averci provato per un mesetto, mi venne a bussare sotto casa dicendo che aveva sbagliato e che ero l'amore della sua vita. Ma non sono scemo, le dissi di tornarsene a Brighton e fu così che chiudemmo."
"Mi dispiace, Mick."
"Tranquilla."
"Hai avuto altre ragazze prima di Viv?"
"Una, Scarlett. Siamo stati insieme un anno e mezzo."
"Quindi tutte storie serie."
"Sì, se dico ad una ragazza che mi piace, lo dico perchè mi piace davvero e questa ragazza deve sapere che per me potrebbe durare anche tutta la vita con lei, non sono uno da legami passeggeri."
"Wow...ma non sei un po'giovane per queste cose? In fondo hai solo diciannove anni..."
"Sì, perchè dopo quello che mi è successo preferisco una persona che ci sia sempre, non una diversa ogni due giorni."
"Cosa ti è accaduto di tanto brutto, Mick?"
"Mia madre e mio padre si separarono quando ero piccolo. Mio padre buttò tutti i suoi soldi nel bicchiere, mia madre se ne andò in America quando avevo sette anni e non tornò mai più da me. Sono stato cresciuto dai miei nonni, quegli angeli mandati in Terra."
"Mick...non ho parole."
Lo abbracciai, in mezzo alla strada. Esistavamo solo io e lui.
"Hey bellissima, va tutto bene, ormai mi sono abituato."
"Smettila di fare il bullo, sò che stai male, fessacchiotto."
"Sì, ci sto male, è vero, ma adesso, con te stretta a me, sto benissimo."
"Dai, Casanova, dacci un taglio."
Lo presi per mano e lui me la strinse, intrecciando le sue dita alle mie.
"Tu invece quanti ragazzi hai avuto, Sophie? Scommetto almeno dieci!"
"Ma va là, Jonesy, neanche uno."
"Come?!"
"Eh già. C'è, mi hanno chiesto di fidanzarmi con loro in tipo...fammi contare...cinque solo nell'ultimo mese, ma ho detto di no a tutti, ho sempre fatto così con tutti."
"La Madonna! Tutta gente della tua età?"
"No, me l'hanno chiesto diversi diciassettenni, qualche diciottenne ed un ventunenne. Non contando Joe, naturalmente."
"Anche un ragazzo più grande di me!"
"Già."
"E perchè hai detto di no a tutti?"
"Loro non sono te."
"E quindi, se te lo chiedessi io, mi diresti di sì?"
   
 
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