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Autore: La Setta Aster    09/03/2015    1 recensioni
Vi è mai capitato, scrutando il cielo, di sentire dentro di voi la sensazione che altri occhi come i vostri siano puntati al firmamento in cerca di risposte? E se vi è capitato, avete provato a parlare con le stelle? Aster, una ragazza aliena di Neo Cydonia, e James, un giovane terrestre come voi, a distanza di anni luce hanno in comune un cuore sempre in fuga dal mondo, in direzione dell'universo.
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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“prima accordiamoci” disse Alessio, un uomo basso, con un orecchino e un cappello di paglia sempre in testa, che insegnava a Jim l’arte del suonare la chitarra. Suonava la più bella chitarra su cui gli occhi di Jim avessero mai avuto la fortuna di posarsi: una Ibanez semiacustica, il cui corpo raffigurava una cartina coloniale settecentesca, ingiallita dal tempo, che assumeva un colore tendente all’arancio grazie al legno di ciliegio. Le meccaniche parevano essere state create per la perfezione. Aveva qualcosa di molto speciale quella chitarra, qualcosa di arcano. La tastiera, in palissandro, aveva i particolari in madreperla, ed era incredibilmente vicina alle corde; particolare, questo, delle chitarre semiacustiche che a chitarristi come Jim rendeva più facile e svelto suonare e far danzare le dita sui tasti, intervallati da barre di ottone; ma strumenti di quel genere avevano anche un difetto: le note alte, infatti, il più delle volte gracchiavano, e i banding più estremi risultavano difficoltosi e dal dubbio risultato. Inoltre, le semiacustiche davano il meglio con un suono pulito o in overdrive, e peccavano quando la distorsione diventava più aggressiva. Ma quella chitarra, soprannominata Golden Age, tutti questi difetti non li aveva, e, anzi, nelle mani del giusto chitarrista, dava alle note alte un suono angelico, solido e delicato, che perdurava finché il vibrato le consentiva. E quando la si distorceva, il suono che ne usciva era dolce e crudele come il mare. Jim la suonò una volta soltanto, e gli parve che fosse lei a dirgli cosa fare. Vi era una totale sintonia fra musicista e strumento. Si creava un tandem armonico di spirito e matematica, cuore e mano, emozione ed esternazione. Alessio diceva che però quella chitarra, per mantenere il suo effetto, doveva essere suonata con un’accordatura in La maggiore a 432hz. Qual è la differenza, visto che la normale accordatura vede un La a 440hz? Cosa possono fare solo otto hertz di differenza? Jim ancora non comprendeva bene le spiegazione di Alessio.

“dovrei essere accordato come te, ora” disse Jim, dopo che ebbe tirato l’ultima chiave, quella del Mi cantino, ché era un poco allentata.

“bene, comincia ad improvvisare su questa base”

“in che tonalità è?”

Alessio ridacchiò. “ascolta”

Jim, pronto a tutto, tese l’orecchio, pronto ad improvvisare su qualunque base. Questa volta gli andò bene: una ballata blues in La minore, mielosa e malinconica, come una passeggiata sotto la luna. Erano le sue preferite. I due musicisti continuarono a suonare, alternandosi il ruolo di ritmica, e la parte da solista ogni quattro battute. Quando finirono, i legni delle loro tastiere erano umidi di sudore, e i calli sulle punte delle dita di Jim erano sbucciati come ginocchia di un bambino.

“è stato divertente!” esclamò Jim.

Alessio sospirò. “sì, lo è stato. E ci conviene far tesoro di questi momenti, Jim”

Il discepolo guardò il maestro con volto interrogativo. “che vuoi dire”

“che probabilmente dal prossimo gennaio, se va male già da settembre, chiuderemo i battenti. Non ci sono abbastanza fondi per tenere aperta la scuola di musica”

Jim rimase impietrito. Quella scuola ormai era una famiglia, una delle più potenti valvole di sfogo. Era un momento in cui condivideva musica con un maestro e un amico, insieme a chiacchiere e storie. Spesso Alessio gli raccontava di quando, da ragazzino, girava per l’Italia con la sua rock band, che non vide mai la fama, ma concesse a tutti i suoi membri di vivere meravigliose avventure a zonzo per la penisola. Tutti quei momenti felici non potevano finire. Perché non vi era mai un attimo di pace? Sempre e solo cattive notizie giungevano alle orecchie di Jim. Iniziava a non sopportarle più. Ma poi pensava che nel mondo c’era chi stava peggio di lui, e si sentiva in colpa per aver creduto di stare male. Era terribile non potersi nemmeno crogiolare nelle lamentele e nel piangersi addosso, ché ci sarebbe sempre stata una persona più in diritto di lui di lamentarsi. Non vi era conforto se non nel mondo da lui creato, e nel quale andava via via perdendosi.

“non può chiudere la Lira di Orfeo!” Lira di Orfeo era il nome dell’associazione di istruzione musicale nella quale faceva apprendistato Jim.

“e invece pare che alla banca non importa se noi aumentiamo la cultura del paese, a loro importa solo dei soldi che non possiamo dargli. Ma potrò continuare a insegnare a casa mia”

“non è la stessa cosa! Non ci saranno più le suonate di gruppo con tutti gli studenti, alle sei, tutti i giorni, gratis. Non ci saranno più gli incontri casuali con gli altri apprendisti, gli scambi di opinioni, brani, gadget per gli strumenti, la convivenza, la collaborazione! Non ci saranno più i viaggi e le avventure per andare ad esibirsi con la scuola, quelli sì che erano spettacoli!”

“lo so. Anche a me piange il cuore, ma non ho potere in questo”

Jim non disse nulla.

“quanti soldi servono a salvare la scuola?”

“più di quanti potresti mai guadagnarne”

“spara una cifra!”

“cinquemila euro”

“beh, non sono poi così tanti, non si possono mettere insieme i soldi di tutti quanti per raggiungere la cifra?”

“non essere ridicolo, già i genitori faticano a sborsare i settanta euro al mese richiesti, dovrebbero pagare circa cinquecento euro l’uno, se non di più”

Le soluzioni sfuggivano dalle mani delle idee di Jim. Finché non ebbe un’illuminazione: i Blues Brothers.

“la banda!” esclamò Jim eccitato.

“come?”

“la banda! Ricordi? Nel film The Blues Brothers facevano un mega concerto per salvare il convento dove erano cresciuti! Dobbiamo fare un concerto!”

“nessun concerto porta cinquemila euro a una scuola di musica”

“ti prometto che ci riuscirò, dammi una settimana di tempo per pensare, e quando tornerò dalla mia vacanza avrò la soluzione”

Alessio si prese un istante per pensare.

“non voglio illuderti, ma spero davvero che la tua fantasia riesca ad elaborare un piano. Non ho mai amato essere realista, e non lo sarò ora. Ti aiuterò, se servirà”

“grazie, Master & Commander!” scherzò Jim.

La lezione doveva essere conclusa da almeno mezz’ora, ma i due musicisti continuarono a suonare senza badare al tempo, e al mondo che cambiava di minuto in minuto fuori dall’alone di musica. Di lì a poco sarebbe arrivato anche Graziano, per la sua lezione di basso, e dopo quella, avrebbero fatto un’ora di musica comunitaria: tutti gli studenti che suonano insieme come un’orchestra. Era un momento emozionante, quando molti strumenti – una decina di studenti – si univano a creare un mondo di armonia.

Quando videro Graziano, insieme a Francesco, l’insegnante di basso elettrico di Graziano, Jim e Alessio gli parlarono del problema della scuola. Quel dolce universo parallelo che era quel luogo, quelle stanze, quelle voci, si sarebbe sgretolato. Ma, come Jim sapeva, Graziano appoggiò a pieno il progetto dell’amico, promettendo che sarebbero divenuti famosi per salvare la loro amata scuola di musica.


ANGOLO DEGLI AUTORI:
Questo capitolo è liberamente tratto dalla storia della scuola di musica in cui militavano Hanck e Unconfortable Eye, che ora ha chiuso i battenti da ormai tre anni.
A noi (Hanck & Uncomfortable Eye) sarebbe piaciuto riuscire a salvarla, ma purtroppo quella volta i nostri sogni non sono bastati, bisognava agire, ma le responsabilità verso casa - o, meglio, le catene che ci legavano a casa - ci hanno impedito di entrare in azione. In questa storia, dunque, abbiamo voluto scrivere ciò che avremmo voluto fare, e forse in questo universo a parte che è quello di Aster riusciremo a salvare la scuola. O forse no... 

 
  
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