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Autore: _Yozora_    10/03/2015    1 recensioni
Qual'è il problema? Tu...non pensi di meritare di essere salvato.
Quelle parole gli tornarono in mente all'improvviso.
Quello era ciò che l'angelo gli aveva detto durante il loro primo incontro.
La prima volta in cui i suoi occhi blu si erano legati a quelli verdi del cacciatore e gli aveva letto dentro, come nessuno aveva mai fatto prima.
Castiel aveva ragione.
Lui pensava di non meritare di essere salvato perchè non lo meritava.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Cas -

Un uomo moro chiuse gli occhi a quel richiamo godendosi il modo in cui la voce che lo aveva pronunciato suonasse così dolce e roca in quel momento.

Non si voltò, conosceva quella voce, l'avrebbe riconosciuta anche tra miliardi di altre voci.

Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, neanche sotto tortura, ma il mese che aveva passato lontano gli era maledettamente mancata quella persona.

Per essere completamente onesto con sé stesso gli mancava ancora.

Era tornato eppure continuava a sentirsi solo.

Non sapeva come sarebbe riuscito a risolvere la situazione quella volta.

Lui gli era sempre stato vicino, aiutandolo più di quanto il biondo stesso sapesse, ma adesso era proprio il loro rapporto ad essere incrinato.

L'ennesima dolorosa fitta al petto gli lasciò dentro una sensazione dolce-amara.

- Ciao, Dean. - sussurrò.

Era una notte limpida, non una nuvola a coprire le stelle e una luna così grande da illuminare tutto quello che la circondava.

Il cacciatore si affiancò all'angelo e lo guardò di sbieco.

Si vedeva lontano un miglio che Castiel non stava bene, ma in realtà era l'unico ad essersene accorto.

Quando qualche giorno prima aveva provato a chiedere al fratello, Sam gli aveva risposto che secondo lui era ancora un po' scosso per ciò che era successo in purgatorio, e sicuramente contribuiva.

Ma poi, cos'era successo in purgatorio esattamente?

Dean non lo sapeva, aveva passato il mese di assenza dell'uomo ad arrovellarsi il cervello per cercare di capire e a darsi la colpa, e ancora non aveva smesso.

Comunque qualcos'altro tormentava l'animo dell'angelo dagli occhi blu.

Lui sapeva cos'era, lui gliel'aveva detto chiaramente e Dean era rimasto talmente schiacciato da quelle parole che non aveva saputo cosa dirgli.

Troppo occupato a trattarlo con i piedi di piombo perchè era ancora ferito, per trovare anche solo il tempo di parlargli.

Quella sera, dopo cena, Castiel si era alzato e aveva detto che sarebbe andato a prendere una boccata d'aria.

Era passata quasi un'ora prima che Dean uscisse a cercarlo.

Lo aveva trovato subito fuori dalla porta a fissare il cielo, appoggiato al muro del rifugio come una volta stavano appoggiati all'Impala fuori dalla casa di Bobby.

Al ricordo il cacciatore sentì un nodo legarglisi in gola.

- Ne vuoi parlare? - gli chiese senza nemmeno dirgli a cosa si riferiva.

Sapeva che avrebbe capito.

L'altro sorrise senza guardarlo.

Quella cosa tra loro non era cambiata affatto, in realtà la loro intesa non era cambiata sotto nessun punto di vista, si erano semplicemente allontanati e quell'allontanamento feriva più che essere colpiti da migliaia di lame.

Nessuno dei due, però, lo avrebbe mai detto ad alta voce.

- Non c'è niente da dire. Ho detto che se vedessi quello che ho fatto potrei uccidermi, per questo non ho intenzione di tornare lassù. - fece una pausa.

Fissava la luna che con la sua luce pallida gli colpiva il viso esponendo agli occhi del cacciatore tutta la sua sofferenza e stanchezza.

- Non voglio morire, Dean. - lo disse con così tanto impeto che l'interpellato non potè fare a meno di voltarsi a guardarlo.

- Non prima di aver almeno provato a rimettere le cose apposto -

Quell'ultima frase fu un sussurro che, però, non faticò ad arrivare al ragazzo i quali occhi verdi si sgranarono di sorpresa.

Abbassò lo sguardo e sorrise.

Non c'era da sorprendersi, quel comportamento era proprio da Castiel.

Cercare di mettere apposto qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, anche se significava gettare via sé stesso.

Anche se significava sacrificare tutto.

Ancora una volta la frase che l'angelo gli aveva rivolto con rabbia tre anni prima gli rimbombò nelle orecchie, schiacciandolo con la loro intensità.

Alzò lo sguardo verso la luna.

- Pensi di farcela? - chiese.

Stavolta fu il moro a voltarsi verso di lui.

Era arrivato a dubitare di lui fino a quel punto?

- Senz'altro farò del mio meglio. Devo risolvere la situazione, è una cosa che posso fare solo io – rispose.

Il cacciatore sorrise di nuovo tra il triste ed il divertito.

L'angelo, senza accorgersene, era arrivato proprio dove lui voleva andare a parare.

Certe volte la sua ingenuità lo commuoveva.

Non doveva neanche guardarlo per sapere cosa aveva pensato, però non lo biasimava.

Come poteva?

Il comportamento di Dean nei confronti di Castiel da quando era tornato lasciava trapelare da ogni parte che non si fidava più dell'amico.

Non come prima.

Scosse la testa.

- Intendo da solo. Pensi di riuscire a fare tutto da solo? - improvvisamente si voltò e incatenò i suoi occhi verdi a quelli blu dell'angelo che per un attimo rimase senza fiato.

Per un attimo, vide in quegli occhi il Dean prima del suo tradimento.

La determinazione che ne bruciava dentro.

- Non credere che non sappia a cosa stai pensando, sei ancora un libro aperto per me. Non gravare le tue spalle di tutto il peso del mondo. -

Poi la determinazione sparì, cedendo il posto all'insicurezza, non per le parole che stava per pronunciare, ma per sé stesso.

- Non provare a sparire di nuovo, Castiel – sussurrò.

L'angelo sgranò gli occhi.

Non era preparato a quello.

Non era preparato al fatto che il Dean che in quei giorni con ogni gesto non faceva altro, anche se inconsapevolmente, che ricordargli che la tensione tra i due era colpa sua, potesse mostrare ancora tutto quell'affetto per lui.

Distolse lo sguardo alla svelta.

Ne era commosso, sapeva che c'era ancora tanto lavoro da fare, tante cose da chiarire, ma sapere che Dean c'era ancora, che ci sarebbe stato, che era pronto a prendere parte del fardello su di sé, lo rincuorava e accendeva una scintilla di speranza che credeva morta da tempo.

Fissando la luna si azzardò a chiedere

- Pensi che potrà ritornare...come una volta? -

Stavolta fu il turno del cacciatore di capire a cosa si riferisse senza che lui lo dicesse.

Attese qualche secondo prima di rispondere.

Lo sperava davvero.

Lo voleva con tutte le sue forze.

- Forse...un giorno – rispose.

Castiel sorrise di un sorriso sincero, come ormai non gli capitava da mesi.

Gli bastava.

 


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Angolo della scansafatiche: Sono pessima lo so! Scusatemi infinitamente tanto per queste assenze vergognose, ma proprio non riesco a fare di meglio. L'università mi sta distruggendo T.T. Ringrazio ancora una volta di cuore _Winchester_ per la favolosa recensione dell'ultimo capito e tutti voi che mi seguite. Ora devo scappare, alla prossima che spero avvenga prima di questa. Godetevi il capitolo che spero vi piaccia.
Baci
_Yozora_
  
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