Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: miriel67    13/12/2008    1 recensioni
L'aeroporto di Venezia non è molto grande... Ha il nome di un grande viaggiatore, Marco Polo.Cosa ci faccio qui? Sto aspettando la mia Pen Pal dal Giappone: si chiama Kagome Higurashi e ha la mia età,16 anni. Io? Io mi chiamo Ginevra, faccio la prima liceo e ho sedici anni anche io... Abito a Venezia, vicino alla Prefettura, Palazzo Corner...Avete presente?!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ginevra 6 - Belle –
Naraku osservava compiaciuto le enormi vespe velenose, grosse quasi quanto il braccio di un bambino.
La regina lo aveva punto, anzi si era lasciato pungere, assorbendo con il veleno anche il potere sull’alveare. Aveva goduto nel sentire il liquido caldo entrare lento nel circolo, bruciargli le vene come un liquore troppo forte. La regina era caduta a terra priva di vita e lui aveva riso.
Povere piccole saimyoshu, erano in suo completo potere adesso. Si stavano rivelando utili, velenose ed osservatrici.
Aveva osservato a lungo l’umana e l’hanoyou.
Una tennyo era. La voleva, così come voleva la sfera. Desiderava passare gli artigli fra quei lunghi capelli, prima di affondarli nella sua carne, che doveva essere dolce, come quella della miko morta che non era riuscito mai a toccare.
L’avrebbe uccisa lentamente, per godere il più possibile del contatto con il suo corpo.
Le vespe gli avevano riportato immagini di Inuyasha e Ginevra che chiacchieravano, di lei che faceva il bagno e litigava con Sesshomaru, quando le appariva alle spalle.
Kaede le stava insegnando a dominare quel potere che la Shikon amplificava. Studiava il modo per sorprenderla e impossessarsi del suo corpo e della sfera.
Sarebbe stato un piacere, enorme, inglobarla.

- Credo che oggi sia il mio compleanno…-
Ginevra aveva perso la cognizione del tempo. I mesi erano trascorsi e lei era ancora li. I capelli sempre più lunghi e si era persino abituata a mangiare pesce di mattina, con le rape lesse.
- Una fetta di crostata, un krapfen con la crema pasticciera…-.
- Krapfen cos’è?-

Inuyasha era seduto vicino a lei. Ginevra dai lunghi capelli d’oro. La guardò, mentre sospirava e si stringeva le ginocchia al petto.
- E’ un dolce Inu, una specie di cosa soffice ripiena di crema dolce, con lo zucchero sopra. Si mangia appena appena tiepida.-
- Sembra buona…-
Erano stati mesi difficili, aveva imparato a dominare parzialmente quella specie di energia che aveva e era riuscita persino a volare per un breve tratto.
Inuyasha ricordava la scena.
Kaede aveva esultato dalla felicità e Sesshomaru aveva emesso il solito “tsk” prima di andarsene.
Ginevra aveva mandato suo fratello a quel paese, Inuyasha invece l’aveva raggiunta in quattro balzi e le aveva preso le mani. Ginevra aveva sorriso e l’aveva abbracciato. Lui aveva sentito qualcosa muoversi nel cuore. Qualcosa che non osava confessare neanche a se stesso.
Ginevra aveva riprovato ad attraversare il pozzo, purtroppo ogni volta si ritrovava sul fondo, fra le foglie e la terra umida. Inuyasha l’aveva aiutata ad uscire tante volte e spesso aveva visto lacrime di rabbia e frustrazione fare capolino nell’azzurro dei suoi occhi. Ma era un pezzo che non ci provava più e che non piangeva di nascosto.
- Quanti anni compi?-
 Il mezzodemone gettò il sasso dentro il laghetto.
- Diciassette -
Ginevra si alzò in piedi, gli hakama neri che Kaede aveva ricamato con delle foglie verdi, la casacca stretta in vita da un obi color smeraldo e la Shikon No Tama al collo che mandava bagliori. La vespa si alzò in volo, silenziosa. Il padrone la stava richiamando.

-Desiderio, bene. La fanciulla desidera…-
Naraku indossò la lunga sopravveste di seta viola.
-Cominciamo la commedia, allora-
Si alzò in volo lasciando per la prima volta la sua comoda e silenziosa caverna. Aveva un piano in mente. Complesso ed articolato. Gli serviva una casa, anzi no, un castello e un titolo. Non era difficile in quei tempi, le vespe avevano portato delle informazioni interessanti su di un signorotto locale.
-Perfetto-

Kaede chiamò Ginevra ed Inuyasha, era preoccupata.
-Il vecchio Daimyo è morto stanotte…Una morte improvvisa, il cuore ha ceduto e non era troppo anziano. Non aveva figli e un nuovo Daimyo si insedierà fra due settimane.-.
Inuyasha aggrottò la fronte
-E noi cosa c’entriamo?!-
- Ogni villaggio dovrà rendergli omaggio e portare doni, e Musashi è sicuramente uno dei più ricchi…Dovrò andare anche io…-
Ginevra ebbe un moto spontaneo
-Io ed Inu potremmo accompagnarti, da quando sono qui non mi sono mai mossa e magari qualcuno sa come farmi tornare a casa-.
Inuyasha ebbe un come un moto di stizza a quelle parole.
- Tanto da pozzo non ci passi proprio! Non l’hai capito? Devi rimanere qui ormai!-
Kaede non riusciva a credere alle proprie orecchie e ai propri occhi.
-Ma sei completamente scemo tu? Io voglio tornare a casa! A casa!!! Questa non è casa mia, deficiente!-.
Ginevra guardò Inuyasha furibonda, prima di girare i tacchi e andarsene via.
-Ma cosa ho detto?- Aveva abbassato le orecchie, ma dalla sua bocca era uscito semplicemente quello che pensava.
Kaede lo guardò con un misto di commiserazione ed ironia.
-    Era ora che qualcuno ti facesse questo effetto hanoyou, se più affezionato a quella ragazza di quanto tu voglia pensare-.
Inuyasha si girò sbuffando, ma era vero.

Ginevra era seduta vicino al pozzo mangia ossa, la schiena appoggiata al legno. Gli occhi socchiusi.
- Guarda che non è giornata Pigiama Bianco e ti ho sentito arrivare-.
Sesshomaru inarcò un sopracciglio.
-Stai migliorando ningen-
-Tu e tuo fratello invece siete senza speranze-
Ginevra si alzò in piedi e Sesshomaru constatò che i suoi capelli assomigliavano veramente a dei raggi di sole.
- Per te-
Un fodero di tessuto di seta nera.
-Una spada? E che me ne faccio? Ci affetto il salame?-
Sua Grazia Sesshomaru, principe delle terre dell’Ovest, inspirò profondamente e le mise la spada in mano.
Veloce come il vento se ne andò.

Ginevra rientrò alla capanna di Kaede, tutto già apparecchiato per la cena e l’anziana donna china sulla pentola dove stava cucinando una specie di stufato.
-    Sesshomaru-sama mi ha dato questa-
Fece vedere la spada e Kaede intuì che vi fosse qualcosa in quel arma che presto o tardi sarebbe venuto fuori.
Un profumo delizioso annunciò l’arrivo di Inuyasha. Aveva un vassoio in mano coperto da un tovagliolo.
- *Daifuku-mochi! Ma non è stagione!-
Esclamò Kaede con un sorriso.
-Non so se assomigliano ai tuoi Krapfen…Buon compleanno!-.
 Il mezzodemone si sedette su di un cuscino aspettando la cena e forse con un mezzo sorriso sul viso.



*Daifuku-Mochi :dolcetti giapponesi di riso ripieni di marmellata o crema dolce

Ciao e grazie a chi legge!
:)
   
 
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