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Autore: RosaDraco    15/03/2015    1 recensioni
Quante persone hai ucciso in questi anni, Erza? Lo sai che non fa molta differenza se sia stata tu a brandire la spada o qualcuno al posto tuo? Quante persone hai ucciso? Te le ricordi tutte? La verità è che non mi importa se la mia anima un giorno brucerà all'inferno, perché c'è una cosa più importante che ho giurato di fare. Perché nessuno sarà veramente libero, veramente sicuro e veramente felice finché Tartaros sarà ancora lì fuori ...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spalancate le porte di Tartaros

Questo capitolo è uno di quelli che trovo venuto meglio, l'ho scritto quando non avevo ancora nemmeno in mente il finale e in verità l'ho modificato parecchie volte. Finalmente è arrivato il momento di dire confessare la verità: la battaglia contro i demoni sta per cominciare. Questo è l'ultimo arco di Crime Sorcière, quello della resa definitiva dei conti. Ma Crime Sorcière non sarà da sola a combattere, ho riservato un ruolo speciale anche a Fairy Tail e ai due consiglieri rimasti, state a vedere!



Spalancate le porte di Tartaros

A warning to the people
The good and the evil
This is war
To the soldier, the civillian
The martyr, the victim

It's the moment of truth and the moment to lie
The moment to live and the moment to die
The moment to fight

(This is war - 30 Seconds to Mars)

Erza corse e corse a perdifiato per le strade di Magnolia con Juvia che la tirava per mano e Wendy e Carla alle calcagna. Quando alla fine raggiunsero la gilda, le maghe trovarono la grande sala al pian terreno in completo subbuglio. L’incidente accaduto al Consiglio di Magia aveva messo tutti in agitazione: un’evento del genere non si era mai verificato prima nella storia del paese. Qualcuno gridava che doveva essere stata opera di una gilda oscura, magari della stessa Crime Sorcière di cui avevano appena arrestato il master. Qualcuno diceva che era impossibile che si fosse trattato di una sola gilda e che dietro l’attacco doveva esserci un esercito straniero perché i maghi del Consiglio erano troppo esperti per farsi cogliere di sorpresa da un pugno di avversari. Qualcuno gridava che l’esplosione era l’effetto di qualche arma magica che il Consiglio stesso stava costruendo e qualcun’altro era convinto che si trattasse dell’opera di una talpa, che aveva appositamente infiltrato e minato il palazzo. Peccato che nessuno di loro sapesse veramente cosa fosse accaduto, specialmente Natsu che non faceva altro che gridare che quella era una dichiarazione di guerra. Sembrava intenzionato a dare la caccia ai responsabili fino in capo al mondo e non era l’unico della stessa opinione.

Erza lasciò la presa di Juvia per addentrarsi di più nella sala e farsi largo largo tra i maghi. Intendeva raggiungere il punto in cui si trovava il master per capire meglio cosa stesse succedendo dentro la gilda ma dopo pochi passi si trovò già con la figura di Mavis a bloccarle la strada. Se l’era lasciata dietro nella sua camera da letto ma a quanto pare l’aveva già raggiunta per puntarle addosso il suo sguardo severo; se sapeva davvero tutto di coloro che facevano parte di Fairy Tail, allora di certo sapeva già cosa stava per accadere. Ma Erza si sforzò di distogliere lo sguardo e di girarle attorno. Quando alla fine la maga raggiunse il posto desiderato accanto al bancone di Mirajane, incrociò le braccia e socchiuse gli occhi, ascoltando il rumore di fondo. Tra le grida, le imprecazioni e la confusione, lei era l’unica a conoscere già le risposte alle domande di tutti. C’era una parte della sua coscienza che le suggeriva di scappare finchè era in tempo ma il resto di lei sapeva che ormai nascondersi era impossibile. In che modo poteva spiegare a tutti che era giunto il tempo di separarsi? Avrebbe voluto pensare a qualcosa, ma le grida dei compagni la trascinarono ben presto nel vortice delle loro riflessioni.

- Vecchio andiamo a prenderli! Facciamogliela pagare per quello che hanno fatto! - A quanto pare, alla fine Natsu si era liberato di Max, Nab e degli altri che stavano tentando disperatamente di bloccarlo, ma per quanto potesse essere furioso Makarow non poteva permettergli di lanciarsi in una missione assurda come quella.

- Cerca di calmarti ragazzo. - Scandì il master - Anche io non riesco a sopportare l’idea di quello che è stato fatto al Consiglio di Magia, ma non abbiamo alcuna informazione su chi siano i responsabili. Se anche fosse stata una gilda oscura non abbiamo nemmeno idea di dove sia la sua base, come potremmo mai attaccarla? -

- Chiediamo alle altre gilde oscure dove sta! -

Per un attimo Erza si lasciò sfuggire un sorrisino: “Ah, se fosse stato così semplice!”

- E tu sai dove stanno le altre gilde oscure? - Replicò l’attimo dopo qualcuno dalla sala, irritando ancora di più il dragon slayer - Che accidenti ne so! -

- E allora a chi dovremmo chiedere? -

- Non conosciamo davvero niente dei responsabili. L’unica cosa che sappiamo è che hanno attaccato il Consiglio di Magia. Probabilmente sono dietro i consiglieri ed il loro prossimo obiettivo potrebbero essere quelli scampati al massacro. Ma è solo una supposizione ... - Questa volta fu la voce di Lucy a stagliarsi sul rumore di fondo.

- Se vogliono i consiglieri, allora andiamo a casa di uno di loro e aspettiamo che arrivino! - Erza scosse la testa: “Gajeel, Gajeel, buona intuizione, la tua ma ...”

- Peccato però che i loro indirizzi siano top secret. -

“Ecco il punto, Macao.”

- Allora come facciamo a cercarli? - Sbottò alla fine Natsu, ancora più stanco di tutte quelle chiacchiere - Chi diavolo sa dove abitano questi tizi? -

“Punto primo: siete davvero sicuri che i Consiglieri siano il loro obiettivo? Punto secondo: siete davvero certi di essere voi quelli a dover cercare?”

L’attimo dopo tutto divenne nero, seguendo un copione perfetto ed Erza non riuscì più a nascondere un sorriso amaro: come previsto non aveva avuto nemmeno il tempo di riflettere su cosa dire.

La gilda venne percorsa da una serie di grida di stupore e di terrore e quando la luce tornò, i maghi non ci misero molto a capire che qualcuno era appena arrivato a fargli visita.

- Buongiorno, Fairy Tail! -

Seduto sulla ringhiera del secondo piano, nel punto in cui Makarow si affacciava per fare gli annunci importanti, adesso c’era un uomo con un mantello nero, i capelli blu, un inconfondibile marchio rosso sul viso ed un ghigno da lupo stampato sulla faccia. Dietro di lui invece, si stagliava la figura di una donna con una sfera di cristallo tra le mani. Altre sette persone bloccavano invece le uscite e le finestre.

- Ultear ... - Sussurrò subito Gray, riconoscendo la donna che lo aveva salvato mentre combatteva contro gli Oracion Seis. Mentre l’intera gilda si metteva sull’attenti e si preparava a combattere, fu la voce di Natsu quella a rompere per prima il silenzio - Tu sei quello che è comparso a Tenrou! Non ti avevano preso? Si può sapere che diavolo vuoi da noi? -

A quelle parole Jellal si mise a sghignazzare - Erza! Ma come, non mi hai ancora presentato alla tua famiglia? Eppure ti avevo avvisata che stavo arrivando. -

E fu solo allora che la donna si decise ad aprire gli occhi. Il suo unico pensiero fu: “Guardate, ammirate tutti come Titania cade. Ammirate come sprofonda.”

- Ho detto che ti avrei lasciato fare questa cosa, non ho mica detto che avrei steso un tappeto rosso per accoglierti. - La maga sentì tutti gli occhi della gilda girarsi verso di lei, ma non diede prova di accorgersene. L’unico a cui era rivolto il suo sguardo era l’uomo con cui aveva condiviso quella scelta oscura, tanti anni prima - Se ci tieni a fargli sapere chi sei, presentati da solo. -

- Ah, che donna crudele! - Anche Jellal ricambiò il suo sguardo fingendo di mettersi una mano sul petto per fermare il dolore - Dici di amarmi e poi mi tratti così? Non dovevamo sposarci una volta? -

- Sposo Ultear piuttosto. -

- Vedi. - Aggiunse la donna al suono del suo nome, appoggiandosi anche lei alla balconata - Te l’ho sempre detto che era pazza di me. -

Quante volte avevano scherzato così? Quante? E quante volte invece avevano dovuto nascondersi dagli occhi degli altri? Ora non ne avrebbero avuto più bisogno.

- Erza ... - La voce di Makarow le giunse appena, come un sussurro - Tu conosci questa gente? -

- Il mio nome è Jellal Fernandes. - Annunciò l’uomo sulla balconata attirando di nuovo l’attenzione su di sé

- E sono il Master di Crime Sorcière come ormai già sapete. Quello che non sapete è che io e la vostra amica Erza ci conosciamo molto bene, ci conosciamo fin da quando eravamo bambini per l’esattezza. Ma alcuni di noi la conoscono da ancora più tempo. -

Al suono di Crime Sorcière la gilda venne scossa da un brivido e da una raffica di mormorii, ma la voce di Simon, che prima aveva oscurato la sala e che adesso faceva da guardia all’ingresso, li mise a tacere.

- Io, Erza e mia sorella siamo nati nello stesso villaggio: Rosmary, al confine ovest del regno. Siamo sempre stati insieme, fino al giorno in cui gli uomini del culto oscuro sono arrivati al villaggio, hanno sterminato le nostre famiglie e ci hanno catturati come schiavi. Di Rosmary non esiste più traccia. -

- La chiamavano Torre del Paradiso, ma per noi era l’inferno. - Riprese Millianna dalla finestra su cui era seduta, agitando lentamente la coda. - Venivamo tutti da paesi diversi ma avevamo tutti la stessa storia. -

- Se non fosse stato per la sorellona Erza e per Jellal, non ho idea di cosa ne sarebbe stato di noi. - Continuò Sho accanto a lei - Ci hanno sempre difesi, protetti e guidati quando non sapevamo cosa fare. È grazie a loro che siamo finalmente scappati da lì. -

- Ma il mondo che desideravamo e che ci aspettava lì fuori, non era poi così cool come avevamo sognato. - Confessò Wally - Nessuno ha voluto credere alla nostra storia e a quella degli altri schiavi e siamo dovuti scappare di nuovo. Ce la siamo dovuta cavare tra una difficoltà e l’altra ed abbiamo dovuto imparare a crescere in fretta. Questo mondo è fatto per gli squali, se non sai nuotare, sei ... - Il mago imitò il gesto della pistola in mezzo alla folla - Spacciato. -

- È stata Erza a insegnarmi ad usare la spada. - Aggiunse questa volta Kagura - Mi ha insegnato ad usare la magia quando mi sentivo più indifesa e terrorizzata. Ho sempre pensato che fosse la mia migliore amica e lo penserò per sempre. -

- A Shirostune ci siamo incontrate per la prima volta. - Spiegò subito dopo Ultear con un sorriso - Ero solo una ragazzina che scappava dalle terre del nord credendo che la madre l’avesse abbandonata, ma ho trovato una famiglia ancora più grande di quella che sognavo. Ci siamo insegnati a vicenda un sacco di cose e abbiamo condiviso tutto, fino ai più oscuri segreti ... -

- Io sono stata l’ultima ad arrivare. - Concluse poi Meredy, dondolando le gambe già dal tavolo su cui si era seduta - Ma Erza è sempre stata gentile con me: è una buona zia. -

- Avete mai sentito parlare del Culto Oscuro e delle sue torri? - Hoteye era fermo accanto a Simon, sorvegliando la porta, la sua immancabile Bibbia sotto il braccio - Il loro intento era riportare in vita Zaref e per riuscirci avevano costruito cinque torri da usare come amplificatori magici. Il Consiglio ne distrusse quattro ma non si accorse di averne mancata una: quella era la nostra Torre del Paradiso. Volevamo scappare, ma quando hanno scoperto il nostro piano, i carcerieri hanno preso a caso Erza dal gruppo e hanno deciso di usarla come esempio. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: sette bambini sono stati la chiave per scatenare la rivolta che alla fine ha portato gli schiavi alla vittoria. -

- Quando la Torre si è rivoltata solo io ed Erza avevamo già dei poteri magici. - Jellal colse al volo l’occasione per ricominciare a narrare la storia - Siamo arrivati fino in cima per ammazzare il capo del culto. Era un uomo insignificante; ma proprio quando pensavamo di aver vinto, è allora che ci è apparso qualcosa di inaspettato davanti. Un’ombra ... -

- E.N.D. - Erza scandì bene quel nome, assaporando sulla punta della lingua lo stesso terrore che aveva provato a vederlo per la prima volta da bambina - Il master di Tartaros, il più potente dei demoni mai creati da Zaref. Il suo unico obiettivo è quello di riportare in vita il suo padrone. Finché ci sarà lui lì fuori, questo mondo non sarà mai al sicuro. Finché ci sarà lui nessuno potrà mai vivere felice. In tutti questi anni abbiamo cercato solo una cosa: lui e Tartaros. Abbiamo fiutato tutte le piste che ci capitavano a tiro, senza sapere quale fosse quella giusta. Ci siamo sporcati il muso come cani da caccia e ci siamo sporcati le mani con il fango che il Consiglio di Magia faceva finta di non vedere nemmeno. Tutto questo fino al fatidico giorno in cui non ci siamo imbattuti nella scia degli Oracion Seis e della Balam Alliance. A quel punto abbiamo trovato il nastro rosso che avrebbe fatto incrociare di nuovo le nostre strade e quella di Tartaros. -

- Il nostro solo compito è quello sterminare quei demoni e adesso che sappiamo dove sono non abbiamo altro tempo da perdere. Sono stati quelli di Tartaros a distruggere il Consiglio e ad ivitarci personalmente nel loro covo. Che ironia ... - Concluse Jellal allungando una mano di sotto - L’appuntamento è di nuovo alla Torre. Vieni Scarlet, è ora di andare. -

Per un attimo nella gilda non ci fu altro che il silenzio. Erza poteva sentire tutta la confusione dei suoi compagni per quello che avevano appena sentito. Non volevano crederci? Pensavano che fosse un trucco? Nessuno poteva prevedere la reazione che sarebbe seguita.

- Tu ... - Gray fu il primo a rompere il silenzio afferrandola con violenza per una spalla ancor prima che potesse muoversi - Tu! Sei stata tu a Shirostune! Tu! Sei sempre stata insieme a noi e allo stesso tempo lavoravi per loro! Come accidenti facevi a ridere e a scherzare con noi? Come facevi a dormire la notte? -

- Mi dispiace Gray ma questa è la verità. - Quando Erza si staccò lo fece ostentando quanta più freddezza possibile - Prima ancora di Fairy Tail, prima di tutto il resto, io sono sempre stata con Crime Sorcière. Non sono mai stata una vera fata: io sono una strega. -

- Ci hai traditi! Ci hai imbrogliati per tutti questi anni e questa è l’unica cosa che riesci a dire? -

Spat!

Cana. Ad interrompere le grida di Gray fu proprio lei, assestandogli uno schiaffo in pieno viso. - Se vuoi prendertela con qualcuno allora lascia perdere Erza e prenditela con me imbecille! Perché io conoscevo il suo segreto da tre anni e l’ho coperta invece di rinnegarla davanti a tutti. Sei arrabbiato, eh? Sei arrabbiato? Allora metti anche me nella lista dei traditori, perché sono io quella che ha chiesto ad Erza di eliminare Grimoire Heart per lei! Hai visto quanta gente è stata ferita, tutto il casino che è successo? Era tutto merito mio! E se qualcuno di voi ha intenzione di dire qualcosa contro di lei ... - Cana rivolse il suo sguardo furioso sulla gilda, le mancava il fiato per quanto aveva gridato - Se lei è una traditrice allora lo sono pure io! Sono peggio io! Perché almeno Erza ha fatto qualcosa per proteggere questo posto dai pericoli che c’erano lì fuori, mentre io ve li ho tirati addosso! E smettetela di guardarmi così! Che c’è che non capite? Potremo pure essere quelli di Fairy Tail ma non viviamo in una favola. Siamo gente normale e la gente normale, odia, mente e sbaglia! Questa è la realtà! -

- Se Erza e Cana, sono due traditrici, allora anche Juvia lo è. - Aggiunse l’attimo dopo la maga d’acqua facendosi largo tra le persone - Perché anche Juvia conosceva il suo segreto e per di più Jellal è suo fratello. Pensava di averlo perso per sempre, ma grazie ad Erza lo ha ritrovato. Juvia è in debito con lei e non l’abbandonerà nemmeno se tutti voi lo fate! -

- Anche io sono una traditrice. - La vocina di Wendy strappò un grido di sorpresa a tutti e Levy si ritrovò ad esclamarne il nome. - Anche io conoscevo il suo segreto perchè Jellal è mio amico. Quando ho perso il mio drago e non sapevo cosa fare, è stato lui a trovarmi e ad occuparsi di me. Mi ha insegnato quello che dovevo sapere sugli umani prima che le nostre strade si separassero ed arrivassi a Cait Shelter. -

- Erza. - Fu la voce di Makarow ad interrompere la sfilza di confessioni e di mormorii nella sala, ottenendo nuovamente il silenzio. - Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di oscuro nel tuo passato. Tutti lo hanno pensato, ma non ti abbiamo mai costretta a rivelarci nulla perché questa era una scelta che dovevi fare da sola. Dobbiamo davvero credere a quello che ci stai dicendo? - Lo sguardo del vecchio la trapassò come un pugnale, ma la maga si sforzò di rimanere dritta al suo posto: “Perdono vecchio, perdono. Ma o questo o il mondo sarebbe scivolato nel nulla. Qualcuno doveva pur farlo.”

- Anni fa abbiamo deciso che dare la caccia alle gilde oscure non ci avrebbe portato da nessuna parte senza la giusta dose di informazioni e così Ultear ha deciso di infiltrare il Consiglio di Magia ed io di entrare in una gilda legale, usandola come copertura per le mie ricerche. Sono venuta a Fairy Tail solo perché avevo la storia di Rob da usare a mio vantaggio. -

- E così siamo stati questo? - Continuò Makarow con tono amaro - Siamo stati una copertura? -

- Però adesso i tempi delle menzogne sono finiti. Abbiamo la pista giusta, sappiamo come trovare Tartaros e come metterlo a tacere per sempre. Le nostre strade non si incroceranno più. - Quando Erza si girò per salire sulle scale che portavano al secondo piano e raggiungere Jellal, le sembrò di aver improvvisamente girato le spalle al mondo intero. Ma non aveva fatto in tempo a salire nemmeno due gradini che un rumore di passi e una voce fin troppo familiare le riempirono le orecchie - DOVE CREDI DI ANDARE? - Questa volta quando Erza si mosse lo fece sguainando la spada e Natsu volò letteralmente dall’altra parte della stanza, andando a fracassare un paio di tavoli tra le grida stupefatte dei compagni di gilda. I loro sguardi si incrociarono solo per un istante prima che Erza rimettesse l’arma nel fodero e ricominciasse a salire. La maga fu costretta a farsi forza per ignorare l’espressione scioccata e furiosa del ragazzo che si teneva una mano premuta su un braccio per fermare il sangue che gli sgorgava da  un taglio. Non avrebbe voluto mai e poi mai arrivare a tanto e colpire uno dei suoi migliori amici, ma non c’era davvero altro modo per chiudere con Fairy Tail in quel momento. Erza li conosceva abbastanza bene per sapere che non si sarebbero arresi facilmente all’idea del suo tradimento.

- LO SAI? - Continuò la voce del dragon slayer così forte da tentarla di girarsi e tornare suoi suoi passi, pur di dire qualcosa, pur di giustificarsi. - Quando mi dici che ti sei unita a Fairy Tail col solo scopo di raccogliere informazioni, ci credo. Ci credo perché questo è quello che hai fatto! Ma quando mi dici che in realtà per te non eravamo amici, allora non ci credo più! Non ci posso credere dopo tutto quello che abbiamo consiviso! ERZA GIRATI! Se avevi così tanto bisogno di trovare Tartaros perché non ci hai chiesto aiuto? Avremmo cercato insieme una soluzione per aiutarti! Insieme, cazzo! È questo quello che fanno gli amici! MI SENTI? - Ma ancor prima che il ragazzo potesse rimettersi in piedi e fare anche soltanto un passo, un fascio d’energia bianca e rovente gli tagliò la strada. - Non provate a toccare la mia Scarlet. - Sottolineò Jellal dal suo posto - Altrimenti Fairy Tail diventa un ricordo nell’istante esatto in cui ci provate. -

Erza poteva percepire tutto il dolore del suo vecchio master dallo sguardo serio con cui la fissava. Cosa poteva esserci di peggio, che essere traditi da uno dei propri figli? Poteva sentire e capire anche tutto il dolore dei suoi ex compagni nel silenzio che seguiva i suoi passi sulle scale.

- Hai qualche ultima cosa da dire ai tuoi amici? - Le domandò Jellal non appena lo ebbe raggiunto, ma Erza non riuscì a fare altro che scuotere semplicemente la testa. - Bene allora. - Riprese il ragazzo - Simon, Ultear ... -

- JELLAL! - Questa volta fu la voce di Juvia a interromperlo - Se state davvero per affrontare Tartaros andiamoci insieme! - Aveva aspettato anche lei con ansia il momento di quello scontro ed adesso che aveva l’occasione di aiutare il fratello a liberarsi dei demoni del suo passato, non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.

- Mi dispiace ma solo Crime Sorcière è stata invitata. - Fu l’unica cosa che il mago le concesse prima che Ultear lanciasse il suo sigillo di teletrasporto e Simon coprisse ancora la scena nell’ombra. Gli faceva male l’idea di lasciarla indietro senza spiegazioni, ma non c’erano alternative viste le regole che Jackal gli aveva riferito. Jellal non voleva mettere né lei né nessun altro innocente in pericolo e sperava in cuor suo, una volta distrutto Tartatos, di poterla rivedere di nuovo, almeno una volta.

- JELLAL! ERZA! - Juvia gridò ancora ma invano e quando la luce tornò nella stanza apparve evidente che ormai di Crime Sorcière non c’era più traccia.

- ACCIDENTI! - Strillò la maga d’acqua ancora più furiosa - Wendy riesci a sentire la direzione che hanno preso? -

- Hanno usato un sigillo ... - Confessò la ragazzina - Non posso seguirne la pista ... -

- CANA! -

Anche l’altra maga scosse la testa - Lo sai che i miei poteri non funzionano sui demoni: come faccio a capire dove sta la base di Tartaros? -

- Jellal ha detto alla Torre del Paradiso, non hai sentito? Ci deve essere un modo per capire dove sta! - Juvia era ancora impegnata a gridare disperatamente quando le porte della gilda si spalancarono di colpo con tanta forza da fracassare i battenti e sbatterli a terra. Ad aver attaccato l’ingresso era stato Lahar, spada in pugno. Subito dietro di lui venivano Doranbolt e l’inconfondibile figura di una ragazza dai capelli d’argento. Vedendola Mirajane ed Elfman spalancarono gli occhi per la meraviglia, ma nessuno dei due riuscì a fare un passo avanti.

- Troppo tardi. - Constatò Doranbolt esaminando la gilda che li fissava con stupore - Quella luce che abbiamo visto in lontananza era un sigillo di teletrasporto: ci hanno anticipati e la talpa è scappata. E tu che non volevi credermi! Guarda un po’ in giro e dimmi se vedi Erza Scarlet! -

- Vi avevo detto di sbrigarvi. - Lisanna scosse la testa con un sorrisetto ironico - Se mi aveste liberato soltanto un pochino prima dalle catene vi avrei portati qui in tempo per prenderli. -

- Fairy Tail! - Lahar invece non perse altro tempo a farsi avanti in mezzo alla sala, gridando per sottolineare meglio la forza delle sue richieste - In quanto uno dei membri sopravvissuti del Consiglio vi ordino subito di dirmi cosa è successo qui! Stiamo cercando Crime Sorcière. Abbiamo prove certe che sono coinvolti insieme a Tartaros nell’attacco ad Era ed abbiamo altrettante prove che voi siete coinvolti con quella gilda oscura! Parlate se non volete peggiorare la vostra situazione! -

Per qualche istante nessuno, nemmeno Makarow rispose, tutti indecisi su cosa fare. Fairy Tail non avrebbe mai tradito ed abbandonato un suo compagno, ma se questo compagno era stato già il primo a tradirli allora le cose si facevano più complesse.

- Loro sanno sicuramente dove si trova la Torre del Paradiso. -

Cana si sfregò gli occhi, ma quando tornò a riaprirli la donna che aveva visto per un attimo davanti a lei era già sparita. Chi era?

- Sbrigati! -

Non importava. Chiunque fosse quella dama dai capelli dorati, anche se fosse stata una seplice allucinazione, dovuta a tanti anni di alcol, aveva ragione.

- ALLORA? -

- Sì, Crime Sorcière è stata qui! - A rispondere finalmente a Lahar fu proprio Cana, attirando di nuovo lo sguardo scioccato di tutta la gilda - Hanno detto che è stato Tartaros ad attaccare il Consiglio e che li ha sfidati dandogli appuntamento alla loro base. Ci hanno parlato della Torre del Paradiso e scommetto che qualcuno di voi sa dove si trova! -

- La Torre? - Ripetè Lahar con un pizzico di incredulità e questa volta fu Doranbolt ad affiancarlo, chiarificando meglio la storia - Credo si riferiscano al dispositivo R5. Ricordi? Il Consiglio scoprì che un culto oscuro stava realizzando un sistema di Torri per resuscitare Zaref e ne distrusse quattro. Qualche anno dopo un pugno di sbandati comparve sulla costa ovest dichiarando di essere scappati da una quinta torre. I cavalieri runici li catturarono per interrogarli e scoperta la verità il Consiglio provvedette subito a distruggere l’ultima torre rimasta. Ma ai prigionieri scampati è stata cancellata la memoria e sono stati rimandati a casa in modo che nessuno potesse sapere del clamoroso errore del Consiglio. Nessuno dovrebbe conoscere la storia di quel posto tranne pochi eletti ... -

- Ti stai dimenticando che il Consiglio aveva una talpa? -

- EHI! - Cana tornò a zittire i consiglieri puntandogli un dito addosso - Non vi ho dato questa informazione per niente! Visto che sapete dov’è la torre adesso dovete portarci lì! Tu che ti spacciavi per Mest, sai usare il teletrasporto, giusto? -

Il mago smise di sussurrare a Lahar ma solo per replicare che quelli del Consiglio non prendevano ordini dalle gilde, specie da una che per tanti anni aveva ospitato una maga oscura.

- Ti ricordi la tua promessa? -

Natsu, che era ancora disteso in mezzo ai tavoli rotti, non ebbe nemmeno bisogno di capire da dove veniva quella voce nella sua testa prima di scattare: Doranbolt si ritrovò praticamente bloccato con il dragon slayer che lo teneva per il bavero - HAI SENTITO? TU CI PORTI SUBITO ALLA TORRE! - Il ragazzo aveva un’aura rovente - Crime Sorcière si è appena portata via una nostra compagna e non abbiamo alcuna intenzione di rimanere fermi qui mentre rischia la vita contro Tartaros! Non mi interessa cosa tu abbia da dire su di Erza ma io andrò a riprenderla! Le ho promesso che lo avrei fatto! Anche a calci ma io la devo riportare indietro! - Nonostante quello che aveva appena sentito, Natsu non poteva né voleva accettare la verità: era cresciuto accanto ad Erza ed era ancora fermamente convinto della loro amicizia.

- Convincilo un po’ di più.Vuoi aiutare tuo fratello o no? -

- Toglimi le mani di dosso! - Doranbolt provò a divincolarsi ma solo per essere sfiorato da un proiettile d’acqua. L’incantesimo sfondò letteralmente il muro dietro di lui. - Abbiamo detto subito! - Juvia non aveva di certo bisogno che l’ombra di Mavis le ripetesse cosa fare.

- Non le avevi fatto anche tu una promessa? Non avevi detto che sareste stati amici per sempre? - Gray si morse un labbro, cercando di spingere indietro la voce che aveva appena sentito dentro la sua testa. Ma non poteva ammutolirla per sempre: era vero. Per quanto il tradimento di Erza gli facesse male e lo offendesse, neanche lui poteva perdonare il fatto che se ne fosse andata in quel modo.

- SUBITO. - Non appena Doranbolt minacciò di liberarsi da Natsu fu proprio l’Ice Make Mage ad afferrarlo per una spalla.

- Non complicate ancora di più la vostra situazione! Spostatevi! - Ma anche Lahar si ritrovò costretto a fare un passo indietro per evitare la pesante ascia di Tauros. Oh, Lucy era sicura che sfidare il Consiglio le sarebbe costato un sacco di guai e non sapeva dove nascondere la sua chiave, ma Erza aveva sfidato tutta Phantom Lord per lei, quello non era il momento di tirarsi indietro. Per un attimo le era parso di vedere la figura di una donna davanti a lei che le chiedeva di fare qualcosa, ma con o senza Mavis, la maga celeste avrebbe agito lo stesso.

- Insisti. -

- Se le nostre parole non sono abbastanza chiare. - Gajeel fu l’ultimo ad aggiungersi al gruppo facendo un passo avanti e sguainando gli artigli, con Lily al suo fianco - Giuro che ve le faccio entrare in testa a suon di pungi. Avete fatto un grosso errore ad entrare qui e a pretendere di dare ordini alla nostra gilda. - Erza era quella che lo aveva aiutato quando nessuno voleva lasciarlo entrare a Fairy Tail ed anche se fosse stata la peggior criminale della storia, Gajeel non aveva alcuna intenzione di dimenticare il suo debito.

- Ancora. -

- Ben detto, Gajeel. Nessuno dà ordini a Fairy Tail. - Ed anche Laxus si unì a lui, liberando scintille da tutto il corpo - Se proprio non vogliono collaborare facciamoci almeno dire dove si trova la Torre. Io posso muovermi come un fulmine e potrei avviarmi per primo. Sono certo che battendo Tartaros la nostra gilda potrebbe scrivere qualche interessante pagina di storia. - Bickslow si lasciò sfuggire una delle sue solite risate maniacali, Freed sguainò il fioretto senza fare parola ed Evergreen si portò una mano agli occhiali. Nessuno di loro avrebbe mai scommesso un centesimo sull’idea che Erza fosse una traditrice, ma adesso che conoscevano la verità avrebbero scommesso qualsiasi cifra per riportarla in riga ed evitare che l’onore della gilda fosse danneggiato.

- CI AVETE SENTITI? -

Lahar e Doranbolt ormai erano con le spalle al muro, circondati. Nessuno dei maghi che gli stava davanti li avrebbe lasciati passare illesi se non avessero fatto come gli avevano appena chiesto. Era stato davvero un grosso errore fiondarsi dentro la gilda senza riflettere.

- Per favore Doranbolt - san! - Wendy fu l’ultima a farsi avanti, cercando con la sua vocina dolce di stemperare la tensione - Ci hai ingannati tutti a Tenrou ma adesso hai l’occasione di ripagare il debito. Anche se riuscite a scappare da Fairy Tail e a raggiungere la Torre da soli, non potreste mai battere Tartaros e Crime Sorcière insieme. Portate anche noi, vi saremo d’aiuto! Master, digli qualcosa anche tu! -

- Vuoi davvero perdere un’altra figlia così? Senza combattere? -

Makarow si riscosse di colpo ma quando si girò la donna che gli era sembrato di vedere in piedi sul bancone accanto a lui era già sparita. Era vero. Che cosa gli era preso? Da quando in quando permetteva ai suoi mocciosi di andarsene in giro con le gilde oscure senza battere ciglio? Perché mai non aveva fatto qualcosa prima? Avrebbe dovuto spaccare la faccia a quell’arrogante ragazzino che faceva il master di Crime Sorcière ancor prima che portasse via la sua Erza!

- I miei ragazzi hanno ragione. - Quando Makarow si alzò in piedi l’aura che emanava era spaventosa: quella di un gigante. - E qui sono io quello che dà gli ordini! Portateci subito alla Torre del Paradiso o ... - Il vecchio picchiò un pugno contro il palmo della mano - Subirete l’ira di Fairy Tail! E voi ragazzi ascoltatemi tutti! - Continuò a gridare attirando l’attenzione - TARTAROS È IL NEMICO! Sono parte della Balam Alliance, come Oracion Seis e Grimore Heart. Ma siamo stati capaci di eliminare entrambi! Come loro Tartaros rimpiangerà di averci come avversari! Hanno fatto del male ad una delle nostre compagne. L’hanno costretta a macchiarsi di molti peccati. Riuscite a sentire il suo dolore? Il sangue che Tartaros ha versato è il nostro stesso sangue ma noi trasformeremo questo dolore e questa sofferenza in spirito combattivo e abbatteremo ogni ostacolo! Non siamo la giustizia. Non abbiamo mai preteso di esserlo, ma ci muoviamo seguendo i nostri ideali. Per proteggere ciò in cui crediamo e ciò che amiamo, distruggeremo i nemici della nostra famiglia! Mi avete sentito? Volete venire anche voi a riprendervi Erza, sì o no? -

Titania, la loro splendida maga ed il loro grande modello. Non c’era nessuno in mezzo a quella sala che almeno una volta nella vita non avesse desiderato diventare come lei e non c’era nessuno che non le dovesse un favore, un cosiglio, un debito.

- ANDIAMO! -

Rabbia, tradimento, tutto, venne dimenticato in un attimo in un grande boato, lasciando Lahar e Doranbolt muti e con gli occhi spalancati.

- Fairy Tail ... - Anche Lisanna scosse la testa, ma lei con una punta di disgusto.

- E va bene! - Disse alla fine Doranbolt anticipando anche l’altro compagno, alzando le mani in segno di resa.

- Ma ho bisogno di essere liberato altrimenti non posso piazzare le rune di teletrasporto che servono a tutti. -

- Doranbolt! - Gli strillò dietro Lahar, ma il consigliere lo ignorò cominciando a tracciare un cerchio per terra  sotto lo sguardo vigile di Natsu, Gray e degli altri. - Non essere così rigido. - Ridacchiò questa volta Doranbolt - In fondo hanno ragione: da soli e senza cavalieri runici non potremmo mai fermare Tartaros. In tempi bui come questi bisogna saper camminare in mezzo alle ombre per uscire dall’oscurità. - Quando passò accanto a Wendy la ragazzina gli scoccò un sorriso pieno di gratitudine.

- E va bene. - Sospirò così anche Lahar - Accettiamo di collaborare, master di Fairy Tail. Ma non aspettatevi troppo. Quando questa storia sarà finita, anche la vostra Erza Scarlet si ritroverà sulla lista dei ricercati del Consiglio. -

E Makarow sorrise - Vorrei vedervi provare. -

- Il sigillo è quasi pronto! Prendete posizione dentro i bordi! - Annunciò Doranbolt e Natsu gli fece eco gridando - Prendiamo Tartaros a calci nel culo e facciamoli sparire per sempre dalla faccia di Earthland! -

- Lisanna. - Prima che potesse entrare a sua volta nel cerchio la maga si sentì strattonare per un braccio. Dietro di lei era apparsa la sorella con gli occhi lucidi. Le aveva tenuto lo sguardo addosso per tutta la discussione ma si era decisa solo allora ad avvicinarla. - Lisanna che cosa ci fai qui? Stai col Consiglio adesso? - Ma la ragazza si liberò dalla stretta - Non sto con nessuno. Stavo con Grimoire Heart e ora sto qui per il semplice fatto che se Tartaros vince e tutta la magia scomparirà da Fiore, i miei sforzi saranno stati vani. Mi sono venduta l’anima per questi poteri e sono tutto quello che ho. -

- Ma non è vero! Ci siamo io, Elfman e anche gli altri! Se pure hai sbagliato qualcosa noi ti vogliamo ancora bene, siamo la tua famiglia! Come ci stiamo andando a riprendere Erza faremmo lo stesso per te! -

- Ma che stai dicendo? - Tutto quello che riuscì a Lisanna fu un incrocio tra una smorfia e un sorriso ironico.

- Mi hai sempre trattata come quella più piccola, debole ed insignificante. Mi hai trattata come spazzatura per anni e ora vieni qui a fare la parte della sorella premurosa? Fanculo Mirajane, tu e la gilda. - E l’attimo dopo il cerchio si era già attivato accecando tutti col suo bagliore.

Nel frattempo Crime Sorcière aveva già raggiunto l’isolotto in mezzo all’oceano su cui svettava la Torre del Paradiso.

- L’hanno completata ... - Sussurrò Sho, fissando incredulo l’altissimo edificio a dieci piani che si stagliava davanti a loro. Quando l’avevano lasciata era solo uno scheletro che arrivava a stento al quinto ed adesso invece era finita, bella e lucente come una costruzione fatta d’avorio e cristallo.

- Non immaginavo di tornare di nuovo qui! - Ridacchiò invece Simon con una punta di nervosismo - Anche se devo confessare di aver avuto molte volte questo incubo. -

Neanche Erza riusciva a credere ai suoi occhi, tanto che quando Jellal parlò, per un attimo un brivido la scosse da capo a piedi - Entriamo? -

- Abbiamo fatto tanto per uscirne e ora dobbiamo entrare? - Ridacchiò anche Kagura.

- Tu dovresti rimanere qui. - Provò invece Ultear ma Meredy non sarebbe rimasta alla base della Torre per niente al mondo - Ti stai dimenticando che sono anche io parte di Crime Sorcière? Questa è anche la mia missione: combattere il male ed aiutarvi a finire Tartaros! -

- Ma questi sono demoni, Meredy! -

- Chi cammina all’ombra del Signore non ha niente da temere. - Scandì Hoteye facendo coraggiosamente il primo passo avanti. La spiaggia piena di detriti e sabbia scricchiolò sotto i suoi piedi ed anche Milliana fece un passo avanti, girandosi a guardare i compagni per incoraggiarli e trovare lei stessa il coraggio di proseguire.

- Aspettate un attimo. - Fu allora che Wally bloccò il passo al gruppo, sfilandosi il cappello.

- Prima di entrare c’era una cosa che volevo dirvi, specialmente se non dovessi averne più l’occasione. Siete tutte persone meravigliosamente cool, dividere insieme il viaggio di questa vita è stato un piacere. Non avrei potuto desiderare compagni migliori e spero di potervi incontrare di nuovo tutti all’uscita di questo inferno! -

E quelle erano le stesse parole che stavano pensando tutti.

- Anche tu sei stato un compagno cool, Wally. - Erza gli diede un colpetto sulla spalla prima di cominciare a camminare anche lei verso l’ingresso. “Hai lavorato a questo per una vita intera, giusto Erza? Allora cosa aspetti?” Si disse tra sé e sé per incoraggiarsi “ Tartaros è qui davanti.”

- Allora, si comincia! - Gridò Jellal incitando tutti - Questa è la guerra ragazzi e parte adesso! Facciamogli vedere cosa valiamo! -

E proprio come se li stesse aspettando, la Torre spalancò da sola le proprie porte.

  
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